"Zarathustra. Tracce per non perdersi nella nebbia" è il programma di Radio3 che affronta i grandi temi dell'esistenza intrecciando storie di vita raccontate in prima persona con il pensiero di filosofi e filosofe, scrittori e scrittrici di ogni epoca. Il diffuso senso di solitudine, la sensibilità dei giovani per l'ambiente, la difficoltà di capire chi è un vero amico, l'eccesso di competitività a scuola ma anche la grande voglia di cooperare, il narcisismo che dilaga sui social network o la precarizzazione del lavoro e dei legami sentimentali. Un programma di Pietro Del Soldà, con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari, a cura di Giulia Nucci, regia di Sara Sanzi ed Elisabetta Parisi. Raccontateci la vostra storia all'indirizzo zarathustra@rai.it.
Zarathustra
"Zarathustra. Tracce per non perdersi nella nebbia" è il programma di Radio3 che affronta i grandi temi dell'esistenza intrecciando storie di vita raccontate in prima persona con il pensiero di filosofi e filosofe, scrittori e scrittrici di ogni epoca. Il diffuso senso di solitudine, la sensibilità dei giovani per l'ambiente, la difficoltà di capire chi è un vero amico, l'eccesso di competitività a scuola ma anche la grande voglia di cooperare, il narcisismo che dilaga sui social network o la precarizzazione del lavoro e dei legami sentimentali. Un programma di Pietro Del Soldà, con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari, a cura di Giulia Nucci, regia di Sara Sanzi ed Elisabetta Parisi. Raccontateci la vostra storia all'indirizzo zarathustra@rai.it.
Elena ha 45 anni e due sono le esperienze fondamentale della sua vita: la maternità (è la mamma di cinque figli) e la fratellanza. È cresciuta come sorella di due fratelli, Davide e Emanuele. Hanno condiviso quella vicinanza assoluta che può nascere solo da un'infanzia vissuta insieme, si conoscono come nessun altro li potrà conoscere mai. Ma, a un certo punto, nella traiettoria della vita di Davide si è affacciata un'incognita che ha richiesto a sua sorella e suo fratello uno slancio ulteriore d'amore perché quella vicinanza non si diluisse in una nuova distanza: una malattia, grave. Che si presenta per la prima volta quando lui ha 17 anni e i medici gli prospettano un'aspettativa di vita di sei mesi. Ma miracolosamente la prognosi si ribalta, e Davide vive altri 17 anni in salute. Finché la malattia si ripresenta, e stavolta è chiaro che non lascerà scampo. Elena scopre una nuova maniera di voler bene a suo fratello, di stargli vicina. La malattia di lui l'addomestica a una nuova forma di amore, a un ottimismo inatteso che si declina non nella pretesa che tutto vada bene, ma nella consapevolezza che ogni cosa possa avere un senso, anche il dolore. E che la speranza è un principio etico e può illuminare la strada. In quest'ultima puntata della stagione 2023-24 di Zarathustra, Elena ci racconta quest'esperienza intima e universale, di amore e di dolore.
29 min
09 Giu 2024
Il desiderio di appartenere
Raffaella è nata in Veneto negli anni Cinquanta. Ancora bambina perde il padre; la madre sceglie allora di affidarla a un orfanotrofio gestito da suore, per garantirle un'educazione e una vita quotidiana che sfugga alla minaccia della povertà. Così, Raffaella ha conosciuto presto una nuova routine fatta di piccole incombenze, alcune piacevoli e altre molto meno, come l'obbligo di pulire ogni giorno i gabinetti comuni; di pasti caldi, e di un'assenza silenziosa, quella della madre che per quattro anni non vedrà. Ma in questa lontananza dalla famiglia d'origine, nella vita comune con le compagne, Raffaella non è sola: ad aiutare lei e le altre bambine a crescere ci sono le suore. Suore di un ordine giovane, che per lo più vengono dalla campagna, sono ragazze abituate a una vita semplice e con le bambine stabiliscono legami affettuosi, nella provvisoria vicinanza dell'orfanotrofio. Non sono suore particolarmente colte, "studiate"; ma sanno raccontare fiabe che affascinano le piccole, sanno prendersi cura di loro quando si ammalano. Raffaella ci racconta la storia di una formazione che saprà portarla lontano, a scoprire la politica, i movimenti, un mondo che fuori dall'orfanotrofio cambia e evolve, a cui lei, cresciuta in questo ambiente all'apparenza chiuso, impara a desiderare di appartenere.
27 min
26 Mag 2024
Zarathustra del 26/05/2024
Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari
28 min
19 Mag 2024
Zarathustra del 19/05/2024
Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari
27 min
12 Mag 2024
Prendersi cura (delle storie) degli altri
Lilith ha 39 anni, è una terapeuta e una scrittrice, ma non è qui per parlarci di sé. Perché proprio mentre era sulle tracce di una storia da raccontare nel suo prossimo romanzo young adult ha fatto un incontro che ha cambiato la sua visione di molti aspetti della vita, e persino del significato del suo lavoro. Cosa significa raccontare la storia di qualcun altro? È possibile prendersene cura, è possibile raccogliere il testimone di un sogno? Sono domande difficili, ma Lilith ha deciso di esplorarle fino in fondo perché le risposte le stanno molto a cuore. E così ci racconta la storia che le è stata affidata: la storia di suor Julia Bolton Holloway, che ha 86 anni ed è una celebre studiosa del pensiero medievale ma anche la custode del cimitero degli Inglesi, a Firenze. Un luogo che sotto la sua guida si è riempito di vita e di iniziative, con la collaborazione solidale di un gruppo di persone che hanno trovato lì una possibilità di interazione e integrazione. Un progetto che trasforma la memoria di un luogo che per definizione ospita ombre e ricordi in qualcosa di vivo, dimostrando che la risposta alla domanda di Lilith è: sì. È possibile, prendersi cura delle storie di altri.
27 min
05 Mag 2024
Un'infanzia di un altro secolo
Margherita, 76 anni, è in pensione e in questa puntata ci racconta la sua infanzia. Un'infanzia di un altro secolo: in cui echeggiano problemi oggi per fortuna superati grazie alle lotte femministe, come la disparità fra le possibilità di determinarsi e di realizzarsi riservate a uomini e donne. Una disparità che ha costretto la mamma di Margherita, prematuramente vedova e decisa a dedicarsi a un lavoro per lei importante, a demandare l'educazione della piccola prima alle cure di un nonno affettivamente molto distaccato, poi alle suore che l'accolgono in un collegio con regole severe, orientate a insegnare il sacrificio, e un controllo anche punitivo sul vitto del corpo e su quello dell'intelletto - certe letture sono addirittura proibite! Però, malgrado tutto, forse anche per via della rigidità che incoraggia Margherita a trovare una sua via per proteggersi, uno sfogo per la curiosità e l'intelligenza, il collegio le insegna che la cultura è la strada per la libertà. Insieme a lei riflettiamo sulle metamorfosi e i molti sensi dell'idea di educazione.
27 min
28 Apr 2024
Essere abbastanza
Alessia ha 26 anni e da sempre una passione: la danza. Fin da bambina ha ballato con tutta la dedizione di cui era capace, fra corsi e saggi. Non ricorda di aver mai saltato una lezione alla scuola di danza; sul palco si è concentrata sempre fino allo spasimo, e ogni volta che ha ballato ha sperato che gli insegnanti la premiassero, che la promuovessero a un corso più avanzato. Solo che non è successo. Non è successo, e Alessia si è dovuta confrontare con un aspetto che non aveva messo in conto, nel perseguire la sua passione, nel lasciarsi convincere che sognare molto forte potesse bastare a trasformare il sogno in una traiettoria di successo. Qualche volta, magari, per qualcuno, è così; ma quella del desiderio che si avvera, del talento che porta a una carriera sicura e felice, non è una parabola che possa valere ogni volta. E allora, cosa succede? Il bello è che non succede proprio niente, e Alessia l'ha capito quando uno spettatore l'ha vista finalmente sorridere mentre ballava. Perché finalmente ha sentito che il piacere della danza non ha bisogno di riconoscimenti. Con lei riflettiamo sul ricatto emotivo della dicotomia successo/fallimento e sulle vie che abbiamo per liberarci dalla paura superstiziosa di non "essere abbastanza".
27 min
21 Apr 2024
Relazioni orizzontali
Marcello ha 55 anni e due figlie che adora. Ha anche una malattia cronica, ma non è di questo che ci parla. Ci parla, invece, della sua vita lavorativa, che dalla prima giovinezza a oggi ha visto cambiamenti di rotta e di settore, ma con una costante: al centro, per Marcello, ci sono e sempre ci saranno le persone. Soprattutto, le relazioni fra persone, che sono relazioni orizzontali in ogni caso: anche quando attraversano una mancanza cui il suo impegno di decenni nel volontariato gli ha insegnato a sopperire senza superare il confine del rispetto per i bisogni, la dignità e l'integrità dell'altro. In questa puntata, con Marcello riflettiamo su cosa significhi mutuo aiuto; e su come un insegnamento che risale a molti anni fa, quello del sacerdote che per primo gli mostrò la vasta complessità del mondo e gli suggerì che fosse possibile la ricerca di un senso, abbia potuto modellare una vita intera e le molte vite che le si allacciano.
28 min
14 Apr 2024
Scrivere
Eleonora ha 38 anni ed è una scrittrice. Ha scritto, crescendo, su qualsiasi supporto: i quaderni di scuola e il retro della scatola dei cereali, il computer fisso di casa senza collegamento a internet, i primissimi forum nati mentre lei dall'infanzia passava all'adolescenza e la rete iniziava a collegare tra loro case, storie, persone che si riunivano intorno a interessi e passioni in comune. Eleonora infatti è una scrittrice ma anche una millennial: fa parte di una generazione che ha vissuto l'evoluzione tecnologica degli ultimi venticinque anni in parallelo alla propria crescita. L'ultima generazione ad aver avuto un'infanzia analogica per cui coltivare una feroce nostalgia, la prima ad aver avuto accesso a un'adolescenza digitale di scoperte e mutamenti rapidissimi. Insieme a lei riflettiamo di rivoluzioni tecnologiche e dell'impatto che hanno avuto nel corso della storia sulle vite delle generazioni che le hanno incrociate: a partire dalla traiettoria di chi, nell'antichità, visse il trauma e la meraviglia del passaggio da un sapere trasmesso oralmente alla diffusione della scrittura.
26 min
07 Apr 2024
Una fiducia nuova
Quando Nancy, trovatasi sola con una figlia piccola, reduce da un periodo complicato, un trasloco e vari problemi in famiglia, ha pensato di iscriversi a una app di incontri, si è dovuta un po' forzare. Non immaginava, iscrivendosi, di andare incontro a un ripensamento radicale del suo rapporto con l'immagine di sé stessa e con quella degli altri. Non immaginava quanto potesse essere sottilmente complicata, a tratti deludente, quella nuova modalità di relazione. Ma non immaginava nemmeno che un appuntamento in particolare sarebbe stato scompigliato dai piccoli inconvenienti della vita quotidiana, arrivando a restituirle una fiducia nuova; magari non nelle app, ma sicuramente negli incontri...
29 min
31 Mar 2024
Il potere del ricordo
Greta ha 35 anni e ha conosciuto la morte da bambina, quando la sua nonna è arrivata nella casa di montagna in cui Greta cresceva con i suoi genitori per passare insieme le feste natalizie. La notte di Capodanno, dopo i festeggiamenti, la nonna le si è coricata accanto e da un momento all'altro è entrata in agonia. Greta è cresciuta e oggi trattiene il ricordo di quella notte sconvolgente: ma, grazie anche alla vicinanza affettuosa e intelligente dei suoi genitori, che all'epoca l'hanno tenuta per mano, proteggendola ma senza nasconderle nulla, il trauma della morte non ha cancellato la memoria della nonna da viva. Greta la ricorda ancora con una precisione affettuosa e sorridente, la stessa che riserva alla memoria di suo padre, che se n'è andato quando lei era ancora adolescente. Insieme a Greta, in questa puntata pasquale, riflettiamo sul potere del ricordo: dell'amore che supera la morte in una possibilità di resurrezione laica.
27 min
24 Mar 2024
La via maestra
Sofia ha vent'anni e ama la matematica: infatti quando ha finito il liceo si è iscritta alla facoltà di fisica, che sta frequentando con passione. Ma la sua inclinazione a decifrare il mondo, trovando proprio nell'esattezza una forma di bellezza, non si esaurisce nello studio: per lei è molto importante anche il lavoro di ricerca che fa insieme a un insegnante di teatro, lavorando sul corpo e le interazioni nel gruppo, mettendosi alla prova fra realtà e finzione. Il bello è che lei non pensa di avere un talento speciale né per le matematiche né per il teatro: l'interesse, la passione, sono nati dalla pratica quotidiana e dal desiderio di superare i propri limiti. Insomma: se, oggi, Sofia è una ventenne con una vita così piena e protesa al futuro, il merito è certo suo, ma anche di chi ha saputo guidarla, ispirarla, incuriosirla: con lei discutiamo di quanto siano importanti, nella formazione di una persona libera, le figure dei maestri.
27 min
17 Mar 2024
Un'istantanea
Francesco è stato bambino negli anni Cinquanta, e di quegli anni porta con sé, nella memoria, un'istantanea: la sua mamma, che come ogni madre degli anni Cinquanta aveva conosciuto la guerra, gli cala sulla testa un sacchetto per proteggerlo dal freddo, perché teme che si ammali. Al che lui si ribella all'ansia di lei e strilla: Sono un bambino libero! Quell'istante gli è rimasto in mente nel corso degli anni, mentre la vita lo portava ad approfondire il tema delle relazioni familiari, degli stati emotivi, delle ambivalenze sentimentali in un lungo percorso psicoanalitico funzionale alla professione che Francesco ha scelto e esercitato per molti anni, quella di psicologo. Finché un giorno, diventato a sua volta padre di due figli, si è trovato a ruoli ribaltati nella situazione di tanti anni prima, con un bambino che si ribella alla stretta della sua mano e pretende di attraversare da solo la strada. Con lui riflettiamo sulla bellezza e la difficoltà di un'educazione che insegni a essere autonomi, su amore e legami, sulla metamorfosi del rapporto fra i sessi in settant'anni di storia.
28 min
10 Mar 2024
Una questione di voce
Laura ha 38 anni e quattro anni fa, durante il lockdown, nel momento in cui ogni relazione sembrava sospesa, ha scoperto il potere comunicativo della voce. Non che non l'avesse già esperito nella vita quotidiana, naturalmente: ma nel momento in cui l'isolamento era al suo massimo, si è resa conto di quanto, nelle relazioni sociali e social, la sola voce, senza la presenza di immagini o parole scritte, potesse farsi fondamento di un nuovo modo di stare insieme. Su un social tutto vocale, Laura in quel periodo ha conosciuto una comunità di persone con cui ancora mantiene i contatti; e fra quei nuovi amici, del cui incontro "vocale" è stata lei stessa testimone, sono sbocciate relazioni di vita, lavoro e sentimenti - due di loro, incontratisi parlando ben prima di potersi vedere di persona, hanno appena avuto una bambina. Insieme a Laura, che da studiosa della comunicazione da allora ha deciso di fare della voce e delle interazioni vocali il fulcro dei suoi studi, riflettiamo sulle nuove forme della socialità, che sanno risuscitare dinamiche antichissime. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
03 Mar 2024
Ho fatto testamento
Silvia ha 35 anni e ha fatto testamento. Ha redatto un documento in tre copie, l'ha ufficializzato e consegnato a persone di sua fiducia. Non è malata e non ha nessuna urgenza di disporre delle sue volontà: ma fin da quando era molto giovane, ha deciso di evitare alle persone che le vogliono bene di dovere un giorno, nel dolore e nella confusione che accompagnano un lutto, sobbarcarsi anche il compito di interpretare le sue volontà. Vuole sollevarli da un'incombenza che lei ha conosciuto e di cui ha sentito il peso: il peso della domanda "cos'avrebbe voluto?", riferita a una persona scomparsa. Silvia a quella domanda ha risposto, per quanto la riguarda, prima con il testamento biologico, poi con questo nuovo documento in cui dispone dei suoi averi e delle modalità dell'addio. Certo, la sua scelta di preoccuparsi così precocemente di un tema che è forse l'ultimo tabù del nostro tempo, non è accolta sempre con favore: ha suscitato reazioni orripilate, o divertite, o anche scaramantiche, come quella della commessa di un negozio di ceramiche in cui a 26 anni Silvia si è comprata un'urna del colore che piaceva a lei. Seguendo la sua storia, riflettiamo su quello che ci perdiamo, a non voler parlare di morte.
27 min
25 Feb 2024
Più consapevolezza, meno paura
Valeria lavora da quasi trent'anni con associazioni che si occupano di chi vive con l'HIV. Valeria da oltre trent'anni vive, lei stessa, con l'HIV. Molti anni fa, si è sottoposta al test con la leggerezza di chi è giovane, giusto per un controllo, in un momento in cui si iniziava a parlare di AIDS come di una malattia nuova e spietata. Il giorno in cui ha scoperto il risultato Valeria era seduta di fronte a un medico molto giovane. Sulla scrivania c'era un foglio, e su quel foglio il nome di Valeria era segnato in rosso: come se avesse fallito una prova. Come un marchio: erano anni in cui l'AIDS faceva paura, mieteva vittime anche molto giovani in assenza di cure adeguate, e intorno all'idea della malattia prendeva forma l'alone, fin troppo visibile, di uno stigma infamante che esorcizzava il terrore attraverso la segregazione: di chi viveva una vita sessuale libera, degli omosessuali, di chi era irregolare perché troppo spensierato. In questo contesto, Valeria, dopo una fase di rifiuto, ha imparato a convivere con un ospite inatteso. Aiutando gli altri, guardando in faccia i rischi, dandosi da fare. Finché la rivoluzione è arrivata, con i farmaci che hanno permesso a chi come lei abitava nel limbo di tornare alla vita, con meno paura e più consapevolezza. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari
29 min
18 Feb 2024
Investire nel talento
Giacomo è molto piccolo quando i suoi genitori e la sua sorella maggiore si accorgono che c'è una cosa che ama sopra qualsiasi altra: ballare. Ben presto, si rendono conto che nel loro bambino sta germogliando un vero talento. È dotato per la danza, che adora; inizia dunque a studiarla. I suoi genitori sanno, però, che al di là del talento che lo distingue fra i coetanei Giacomo è un ragazzino che deve crescere. Prendono ogni decisione insieme a lui e alla sorella, passo dopo passo, e se qualche volta si tratta di decisioni drastiche, come la scelta di andare a perfezionarsi all'estero a 13 anni, le affrontano con premura affettuosa, attenti a evitare che questo percorso di formazione sia contaminato da agonismi esagerati. Gli insegnano che il fallimento non è la fine del mondo, che il talento è bene coltivarlo ma senza fanatismi. Lo accompagnano, vicini anche a distanza. Oggi Giacomo ha 26 anni ed è ballerino solista al Royal Ballet di Londra. I suoi genitori e sua sorella ci raccontano in questa puntata cosa significa aiutare il talento a sbocciare. Con una domanda coraggiosa, da non censurare: se le cose fossero finite diversamente, ne sarebbe comunque valsa la pena?
28 min
11 Feb 2024
La seduzione della danza
Giacomo ha 26 anni ed è stato da poco scelto come nuovo ballerino solista del Royal Ballet di Londra. Le agenzie hanno ribattuto la notizia di questo successo, rimbalzata nell'ammirazione generale. È un bellissimo risultato, un passaggio importante nella carriera di un ballerino. Ma ogni successo, per quanto abbacinante, è una storia lunga, di scelte e di rinunce, di gioia ma anche dubbi, impedimenti, inciampi. Così è anche la storia di Giacomo: che prima di esibirsi sui palchi più prestigiosi è stato un bambino che voleva ballare, poi un adolescente che a 13 anni ha conosciuto la solitudine di un trasloco da Piacenza a Amburgo, un giovane uomo che si è dovuto interrogare sulla forza della sua motivazione a continuare la strada intrapresa quando si è palesato il primo fallimento. Oggi ci racconta il suo percorso in prima persona, e ci permette così di riflettere sulla seduzione della danza, sulla vocazione all'arte e sulle sfide che il talento impone.
28 min
04 Feb 2024
E se congelassi i miei ovociti?
Giusi ha 34 anni e una vita piena. Ama il suo lavoro, viaggia molto, ha tanti amici e un ottimo rapporto con la sua famiglia d'origine, i suoi genitori e suo fratello. Un giorno, un'amica di qualche anno più grande le parla di una possibilità a cui Giusi non aveva mai pensato: la crioconservazione degli ovociti, un procedimento che permette di congelare gli ovuli in attesa di una futura fecondazione. Un modo per preservare la fertilità e, potenzialmente, posticipare l'età della prima gravidanza. Perché anche se Giusi è ancora giovane, e la sua fertilità al momento non è affatto un problema, come le conferma il medico alla visita preliminare al percorso del congelamento ovarico, in questo periodo della sua vita non ha un compagno e non vede all'orizzonte la possibilità concreta di creare una propria famiglia. E non vuole trovarsi nelle condizioni di doversi pentire, un domani, per aver vissuto appieno la sua esistenza nell'oggi... insieme a lei riflettiamo sul tema della maternità consapevole ma anche sulle piccole e grandi illusioni ottiche, i condizionamenti che ci spingono a credere che non cogliere ogni opzione significhi fallire.
28 min
28 Gen 2024
Sotto accusa, sempre
Irene ha 58 anni e ha avuto, finora, una vita sentimentale piena e tutto sommato felice. È una persona aperta e curiosa e la sua fiducia negli altri è sempre stata ripagata da atteggiamenti altrettanto generosi. Fino a quando una relazione iniziata come tante altre non prende una piega diversa. Irene, inizialmente, fatica a dare ascolto ai segnali di allarme. Attilio, l'uomo che progressivamente la costringe a cambiare abitudini e a restringere il raggio della sua libertà, dapprima sembra solo una persona insicura. Piano piano, comincia a chiederle conto, ossessivamente, delle sue relazioni passate. A cronometrare i suoi tragitti dall'ufficio, a dubitare di tutto quello che Irene dice, ad accusarla. Lei, senza rendersene conto, entrata nella spirale dei sospetti perenni di lui, si comporta come se fosse costantemente sotto accusa. Finché una goccia fa traboccare il vaso e le permette di riappropriarsi della propria vita. Insieme a lei riflettiamo sui rischi di una relazione in cui l'amore scompare per lasciare posto solo alle rivendicazioni del possesso.
28 min
21 Gen 2024
Eros
Una sera Fabiana, tornando a casa, ha trovato l'aria satura di fumo: l'uomo con cui aveva una relazione, per farle una sorpresa, le preparava un risotto ai funghi, indossando un grembiule e nient'altro. Questa scena buffa e gentile è servita a Fabiana per comprendere che, malgrado apprezzasse la tenerezza dimostrata dal suo fidanzato dell'epoca, la convivenza non faceva per lei. Una piccola epifania che l'ha incoraggiata a riflettere, in profondità e senza paura delle conseguenze, su quello che rappresenta, per lei, un rapporto dominato da Eros. E su cosa significhi amare intendendo l'amore come un'apertura assoluta e gratuita all'altro, una legge del corpo che non ammette di essere imbrigliata da costrizioni sociali, aspettative, e men che meno da compravendite che sviliscono la spontaneità di cui vive il desiderio.
27 min
14 Gen 2024
Accogliere
Giada è medico: si è iscritta alla facoltà di Medicina con l'idea di diventare anatomopatologa, affrontando lo studio come una sfida tutta intellettuale. Finché, del tutto inaspettatamente, il commento casuale di un amico di famiglia non l'ha portata a considerare l'idea della relazione con la sofferenza dei pazienti. Quel commento innesca un cambiamento di postura che la porta a intraprendere una strada all'epoca pioneristica. Contro il parere di molti, da giovane dottoressa decide di specializzarsi in cure palliative: di offrire la sua assistenza e il suo sapere a chi soffre e non ha prospettive di guarigione. Di affrontare la fase più difficile della malattia, quella il cui esito è già segnato. Insieme all'associazione VIDAS, si dedica ai malati inguaribili: vite che fino a qualche decennio fa erano abbandonate a sé stesse, perché a termine. Ma i pazienti, nella fase finale delle loro esistenze, sono vivi: e anche se la prossimità della fine a prima vista spariglia le carte, nelle loro storie, nelle loro case, nei loro gesti e nelle loro parole vibra una possibilità di relazione che, da medico, Giada accoglie per prendersene cura.
28 min
07 Gen 2024
La mia famiglia palestinese
Elisa, 36 anni, è una viaggiatrice professionista: per lavoro si occupa, come consulente, di progetti legati allo sviluppo del turismo. Anni fa, seguendo un progetto in Palestina, ha conosciuto quella che sarebbe diventata sua cognata - ma nessuna delle due, allora, poteva immaginarlo. Nasce fra loro una bella amicizia che è anche un intenso scambio culturale, tanto che l'amica di Elisa a un certo punto la mette in contatto con il proprio fratello, per un tandem linguistico. Anche se non riescono a incontrarsi di persona, perché allo scoppio dell'Intifada dei coltelli Elisa deve affrettare il rientro in Italia, iniziano a parlarsi online. Fra visti negati e confini invalicabili, e videochiamate su Skype contingentate dai tagli alla corrente elettrica, nasce fra loro un rapporto che, nel momento in cui finalmente si incontrano, dopo che lui ha ottenuto per ragioni di studio il nullaosta per uscire dal Paese, si trasforma in un amore inaspettato e tenace. Alla vigilia della pandemia si sposano a Istanbul, dove riescono a raggiungerli tutti gli invitati di lei e solo qualcuno fra quelli di lui. È una festa bellissima malgrado le difficoltà. In questa puntata che va in onda a tre mesi esatti dal 7 ottobre, Elisa ci racconta la sua vita quotidiana accanto a un giovane uomo la cui famiglia si trova a Gaza. Insieme a lei proviamo a esplorare la fatica di condividere un momento di angoscia inconcepibile per chi non la prova, e la necessità della speranza.
28 min
31 Dic 2023
Filofosofia del tempo che sarà
Francesco ha 21 anni ed è uno studente di filosofia. Ha scelto la facoltà che più di ogni altra prometteva di offrirgli l'accesso non a una carriera professionale determinata in partenza, né a un percorso già tracciato nel mondo del lavoro, ma agli strumenti critici necessari a costruire una visione del mondo, connettendo gli aspetti più frammentari della realtà in un'interpretazione coerente, da cui poter muovere per immaginare una società più equa. In questa puntata, l'ultima dell'anno, partendo proprio dalle sue delusioni e disillusioni accademiche, proviamo a immaginare insieme uno spazio possibile per la filosofia, per l'anno nuovo e quelli a venire. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari
29 min
24 Dic 2023
Il piacere fuorimoda di aspettare
C'è chi non l'aveva mai fatto, ma quest'anno ha capito che poteva essere un modo per coinvolgere i figli adolescenti, stressati da impegni e scadenze scolastiche, nell'attesa calma dei giorni di festa. Chi lo fa per tradizione familiare, perché ha ascendenze mitteleuropee e nei paesi di lingua tedesca quella del calendario dell'avvento è un'abitudine che risale ai primi del Novecento. Chi trova che sia una faticaccia ma sa già che l'anno prossimo lo farà di nuovo. Chi si rende conto, perpetuando questo piccolo rito, di quanto sia importante avere qualcosa in cui credere. In questa puntata natalizia ci chiediamo cosa vuol dire, creare un calendario dell'avvento, oggi che il nostro mondo consumista ci insegue da un lato con offerte commerciali martellanti per indurci a spendere in regali, addobbi preconfezionati, oggetti da accumulare a altri oggetti, e dall'altro lato ci strozza di scadenze, impellenze, email di lavoro e note del registro elettronico che ci raggiungono a ogni ora? Significa dare forma a un rito minuscolo e tenace. E ritrovare il piacere fuori moda di aspettare, come ci raccontano, ognuna dalla sua prospettiva e da un luogo diverso, tre donne che hanno preso l'iniziativa di ricreare uno spazio di attesa, quello che tendiamo a sfuggire nelle corse quotidiane.
29 min
17 Dic 2023
Amore tossico
Arianna ora ha 36 anni, ma quando lei e Marco si sono conosciuti ne avevano solo 14: erano al primo anno di liceo classico, compagni di classe. Sono diventati amici in fretta, e la crescente confidenza fra loro si è trasformata in un'attrazione che ha attraversato fasi alterne, fra dichiarazioni, notti a parlare fino all'alba, appuntamenti mancati. Finché, dieci anni dopo il loro incontro, un primo bacio segna l'inizio di una storia d'amore che ha tutte le premesse per essere un trionfo di romanticismo. Solo che il comportamento di Marco cambia. Si rivela geloso, possessivo. Isola Arianna dalle sue amiche, pretende di controllare ogni sua mossa. Sminuisce le sue ambizioni e le sue doti, irride i suoi gusti. Si tiene in contatto con la madre di lei, che gli vuole bene perché l'ha conosciuto ragazzino, per trovare sollievo alla crescente gelosia. Addirittura le chiede di sposarlo e seguirlo all'estero, dove lui deve trasferirsi per ragioni di studio... Arianna, inizialmente sotto l'incantesimo di questo amore molto desiderato ma soffocante e malsano, riuscirà a liberarsi dalla rete del controllo di Marco, e a incontrare un nuovo amore, stavolta felice, che comincia con premesse più prosaiche, più quotidiane e di certo più realistiche. Insieme a lei parliamo dei rischi di una relazione tossica, e della difficoltà a distinguere fra gelosia possessiva e amore.
28 min
10 Dic 2023
Attraverso il dolore
Alessandro ha 52 anni e nella sua vita si è sempre dato un gran daffare, passando da un lavoro all'altro, sempre con passione: è stato DJ, ha lavorato nei mercatini, ha un impegno importante in un rifugio per animali abbandonati. Finché un giorno un incidente apparentemente trascurabile non lo costringe a fermarsi. In un giorno qualunque Alessandro si arrampica su una scala, un movimento compiuto migliaia di volte: solo che stavolta cade. E la caduta ha delle conseguenze: fratture, costole fluttuanti, una prognosi lunga. Soprattutto, una lunghissima convalescenza. Alessandro si ferma mentre fuori dalle finestre della sua casa sul lungomare infuria la gioia dell'estate. Quando, piano piano, ricomincia a uscire nella quiete delle sere estive, Alessandro deve imparare daccapo a camminare: lo fa scandendo con i suoi passi sempre più sicuri, un tempo nuovo, un presente dilatato, in cui gli fanno compagnia le voci della radio e degli audiolibri. Insieme a lui riflettiamo su come un incidente, un caso, possa cambiare il corso della vita: attraverso l'esperienza del dolore, guidandoci a rivendicare il nostro tempo.
28 min
03 Dic 2023
Metamorfosi del voyeurismo?
Chiara ha 38 anni e fa la fotografa. Ha iniziato quasi per caso, quando sua madre le ha regalato una macchina fotografica perché potesse distrarsi dall'ansia che la opprimeva durante un periodo difficile: da allora non ha mai smesso di scattare ed è diventata una ritrattista professionista. Nonostante i riconoscimenti professionali, però, qualche mese fa si è trovata in gravi difficoltà economiche e ha avuto l'idea di rivolgere su sé stessa l'obiettivo. Durante il suo apprendistato da fotografa aveva già lavorato con gli autoscatti, per esercitarsi con l'unica modella sempre a disposizione - sé stessa. Ora, assecondando le sue fantasie esibizioniste, ha deciso di caricare le sue foto di nudo, erotiche ma mai pornografiche, su un sito a pagamento. Risolvendo così gran parte dei problemi economici, anche se ben consapevole che si tratti di una soluzione precaria. Sul sito, nel frattempo, ha instaurato con le persone che la seguono e che pagano per guardare le sue fotografie, relazioni sempre più confidenziali: amicizie in cui ci si confida, senza paura di giudizi o censura. Ma pur sempre a pagamento... con lei riflettiamo sui mutamenti del desiderio, sulle metamorfosi del voyeurismo, sulla solitudine vissuta offline e sulle soluzioni (illusorie?) offerte dalle interazioni online. E sul confine sottile fra autodeterminazione e sfruttamento.
28 min
26 Nov 2023
Materie incandescenti
Caterina ha 36 anni e fino a 5 anni fa è stata una "monogama seriale": finché le cose non sono cambiate. Dopo la fine di una relazione difficile che l'aveva convinta dell'impossibilità di far coincidere monogamia e una vita di coppia felice, ha incontrato il suo attuale compagno, a sua volta reduce da un'esperienza dolorosa che l'aveva portato alle stesse conclusioni. Ne hanno parlato a lungo e si sono risolti a fondare su nuove basi la lealtà reciproca su cui si regge la loro relazione. Se un incontro casuale si rivela particolarmente intenso, se scocca una scintilla inaspettata, loro sanno, ora, che non dovranno sentirsi in colpa nel caso decidessero di assecondare il desiderio. Naturalmente non è semplice, tenere a bada non solo la tentazione della gelosia, ma anche lo sguardo e il giudizio di chi considera la loro scelta troppo eccentrica. Loro affrontano il problema con sincerità tentando, nel contempo, di portare avanti una riflessione coerente e profonda su cosa significhi amare al di fuori dei confini dell'esclusività. Di questo ragioniamo insieme a Caterina, provando a sbrogliare la matassa di un tema complicato, ricordando che il desiderio rimane, sempre, materia incandescente.
29 min
19 Nov 2023
Una casa senza pareti
Gabriele ha 24 anni e studia ingegneria. È cresciuto non lontano da Roma: quando era bambino i suoi amici non vedevano l'ora di essere invitati a casa sua, crescendo invece capita che, quando vanno a trovarlo, si ritrovino un po' disorientati. Se Gabriele invita una ragazza a casa a conoscere "i suoi", non intende semplicemente presentarle i suoi genitori, ma la piccola comunità di famiglie che vivono nella grande casa in cui Gabriele è cresciuto. Una casa in cui ogni famiglia ha i suoi spazi, ma la vita quotidiana è gestita in condivisione: i compiti per la cura domestica sono divisi, si cucina a turno, si mangia tutti insieme. Nell'infanzia Gabriele ha giocato a più non posso, vivendo una vita senza distinzione fra "fuori" e "dentro", perché la casa non era lo spazio privato, la cameretta rassicurante che molti suoi coetanei conoscevano: per lui e per gli altri bambini il luogo dei giochi era l'esterno. In questa puntata ci mostra come cambiano gli aspetti delle nostre vite che per abitudine diamo per scontati, quando proviamo a guardarli da un'altra prospettiva. E come si allarga la possibilità di accogliere, quando si vive in un orizzonte completamente condiviso.
28 min
12 Nov 2023
Maternaje
Salima ha un bambino di undici anni: insieme a lui e al suo compagno abita in un ecovillaggio in Abruzzo. È originaria della Colombia ma ha studiato in Italia, dove ha conosciuto il futuro padre di suo figlio: proprio durante il periodo in cui lavorava al suo dottorato ha scoperto di essere rimasta incinta. Le parole del suo relatore, al momento in cui gli ha comunicato la notizia ("allora ha scelto la vita") l'hanno colpita perché sembravano sottintendere un'alternativa secca fra maternità e prosecuzione dell'impegno accademico. La vita che secondo il professore Salima aveva scelto, però, si è rivelata molto più creativa di quanto quelle parole sembravano sostenere. Salima ha vissuto i suoi primi anni da madre in una comunità in cui il "maternaje" è pratica politica di condivisione e congestione dei compiti. L'esperienza di diventare genitori per Salima e il suo compagno si è accordata con nuove avventure anche professionali e con una vicinanza piena e consapevole al loro bambino. Insieme a lei esploriamo i limiti di un ideale individualistico dell'esistenza, della maternità e paternità, e le possibilità alternative che possono aprire il panorama attuale a sviluppi nuovi. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
05 Nov 2023
Festa mobile
Anna è un'imprenditrice quarantenne di origine sarda, che da molti anni vive a Berlino. Se vent'anni fa le avessero detto che i quarant'anni potevano essere così divertenti, dice, non ci avrebbe creduto. Invece sta vivendo la vita che desidera, circondata di amici che abitano in ogni parte del mondo, in un'apertura continua e assoluta verso gli altri, e un atteggiamento allegro, spensierato, libero alla sessualità. Merito, anche, di una app che ha iniziato a usare da qualche anno e che ha scoperto essere la via d'accesso a incontri che nella routine quotidiano, lavoro-spesa-casa, sarebbero impossibili: ognuno concentrato sul proprio percorso, quante volte davvero ci avviciniamo a qualcuno che è diverso, che non corrisponde magari a un'aspettativa superficiale, o che semplicemente frequenta ambienti che non sono i nostri? La app che ha ampliato le possibilità della vita di Anna è, secondo lei, come una festa, in cui si incontrano e si intrecciano traiettorie di vite a volte più a volte meno eccentriche, si sfidano i pregiudizi, si intrattengono relazioni che possono essere sentimentali, sessuali, ma anche di amicizia. Così ha conosciuto un filosofo danese con cui si scrive ogni giorno, un neuroscienziato newyorchese che è diventato uno dei suoi amici più cari, ma anche un feticista del latex che le ha spiegato i dettagli della sua passione per la gomma. Così, la sua vita somiglia a una festa. Guidati da lei, proviamo a ribaltare molti luoghi comuni sulle app di incontri cercando di riflettere su cosa significhi, davvero, incontrarsi.
29 min
29 Ott 2023
Romanzo a puntate
Isabella è una studiosa di letteratura francese, ma da ragazza ha studiato violino per molti anni. E anche se oggi non suona più, il suo orecchio educato alla musica conserva una peculiarità: riesce a cogliere, anche a distanza, gli acuti di un lamento. Le è successo anche l'estate scorsa, quando era partita da sola per un viaggio nella campagna romena. Nel silenzio di un villaggio isolato da tutto, ha sentito piangere un cane prigioniero dietro un recinto. È possibile far finta di niente, ritrarsi, voltarsi dall'altra parte, una volta che si è entrati in contatto con una richiesta d'aiuto? Isabella non si è lasciata scoraggiare dalle evidenti difficoltà della situazione: sentiva di dover aiutare il cucciolo. L'ha acquistato per pochi soldi dalla famiglia che lo teneva rinchiuso, è riuscita a portarlo a visitare da una veterinaria la quale ha riscontrato un'infezione che se non curata l'avrebbe ucciso in poche settimane. Isabella ha lasciato il cane in Romania per completare le procedure vaccinali e burocratiche, e nel giro di un mese è tornata a riprenderlo. Con un lungo viaggio in treno, attraversando Romania e Austria, insieme al cagnolino è rientrata in Italia: sente un legame con il cane, che vorrebbe affidare a una persona di fiducia, ma che non potrà tenere lei... Insieme a lei riflettiamo sul valore e la difficoltà di rispondere a un grido d'aiuto.
28 min
22 Ott 2023
Qual è il vero successo?
Francesco ha quarantotto anni e ha iniziato a lavorare presto. È cresciuto con l'idea che impegnarsi per avere successo, nel lavoro e dunque nella vita, fosse il suo preciso dovere, una sorta di obbligo morale da onorare in ogni maniera possibile. E così, conclusi gli studi, si è buttato a capofitto nel lavoro, con risultati molto soddisfacenti. È diventato un imprenditore, effettivamente, di successo: fino a quando non si è reso conto che l'ideale efficientista e iper-competitivo all'interno del cui perimetro si muoveva stava soffocando altre spinte e altre forze, e esigeva un prezzo troppo alto, anche dai suoi collaboratori. Ha scoperto, allora, che quella che aveva coltivato non era l'unica accezione possibile in cui intendere il lavoro e il successo. Il cambiamento che ha abbracciato l'ha portato a vivere con più serenità la collaborazione con chi lavora per lui e con lui, e a rimettere a fuoco priorità che aveva perso di vista. In prospettiva, il confronto con le generazioni più giovani che si affacciano al mondo del lavoro, come la cosiddetta Gen-Z, gli ha insegnato a relativizzare idee che in un primo tempo gli parevano incrollabili, imparando una maniera più umana di immaginare i rapporti fra vita e lavoro.
29 min
08 Ott 2023
Io sono il mio lavoro
Olimpia ha 31 anni e probabilmente non potrà ascoltare questa puntata di Zarathustra, né in diretta né in podcast, per diverse settimane. Perché Olimpia in questo periodo si trova in un posto in cui la connessione internet è scarsissima, e quando funziona va immediatamente sfruttata per parlare con la sua famiglia a Roma, con il suo ragazzo con cui qualche volta, di notte, riesce a comunicare per messaggi. Lui sa che se scoppia un temporale e la linea cade, potrebbe non sentirla per giorni interi. Olimpia negli ultimi mesi ha mangiato solo riso, carne di cammello e semi di zucca; ora gioisce all'ottima notizia che potrebbero arrivare dei pomodori. Olimpia ha contribuito alla costruzione di 7000 alloggi per rifugiati, in piena stagione delle piogge, un risultato incredibile: solo che di famiglie in fuga dalla guerra civile ne sono arrivate 10000, e allora bisogna ricominciare, come ogni volta. Olimpia è nata a Roma ma vive una vita molto diversa da quella delle persone con cui è cresciuta, perché è operatrice umanitaria. "È", non "fa": il suo lavoro non è tanto un lavoro quanto una scelta di vita, addirittura una vocazione. In questa puntata ci racconta com'è germogliata in lei l'idea di questa scelta, le parole e gli esempi che l'hanno influenzata, le difficoltà che incontra e le soddisfazioni inaspettate. E ci porta a riflettere sul confine fra altruismo e egoismo, sul peso delle responsabilità e sulla possibilità della compassione.
28 min
24 Set 2023
Gioie e dolori della famiglia allargata
Anna e Marcus sono stati insieme per 22 anni. Lui è australiano, lei italiana, si sono conosciuti giovanissimi a Roma, studiando cinema. L'innamoramento che li ha travolti nei loro anni universitari si trasforma in un progetto di famiglia pieno di slanci e di entusiasmo. Il giorno del matrimonio tutto è perfetto, l'emozione alle stelle; la felicità coronata dalla nascita di una bimba e poi di un bambino. Le vite dei due innamorati scivolano verso le prime difficoltà della vita adulta: genitori da assistere, i soldi che non bastano più... piano piano nella famiglia di Anna si disegnano le prime crepe, che diventano fatture. Decide che deve riprendere le redini della sua vita e lasciare Marcus le sembra un passaggio necessario. Inizialmente si sente libera da un peso, finché i dubbi non cominciano a tormentarla: e se avesse sbagliato? Sarà ancora possibile tornare indietro? Tornare indietro però è impossibile perché Marcus, dopo il dolore dell'abbandono si è innamorato di un'altra donna e aspetta un figlio da lei. Anna attraversa una crisi destabilizzante, è gelosa e arrabbiata; finché le sue emozioni non cambiano. E si apre all'idea che sia possibile pensarsi, tutti, come una famiglia: una famiglia allargata, che non significa immune dai conflitti, ma che non lascia solo nessuno. Questa è la storia della sua famiglia raddoppiata, di come cambiano le relazioni nel tempo, di cosa accade alla nostra idea di fedeltà. E di tutto quello che resta dei nostri amori. Con Pietro del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
17 Set 2023
Vita da cani
Margherita non ha mai avuto una passione per i cani: anzi, quando, qualche anno fa, il ragazzo che frequentava ha deciso di prenderne uno, lei non era per niente convinta che fosse una buona idea. Finché il cane non è arrivato, e l'ha conquistata: tanto che quando la relazione è finita interrompere il rapporto col cane si è rivelato inaspettatamente difficile. Per riempire quel nuovo vuoto nella sua vita, allora, ha deciso di adottare a sua volta un cane, e così ha incontrato Fiore. Che come molti cani di canile ha un passato di traumi e infatti ha paura di tutto: ma proprio dal contatto con le sue insicurezze e i suoi bisogni Margherita ha scoperto un modo nuovo di guardarsi intorno, di capire gli altri e sé stessa. Insieme a lei ragioniamo sulle implicazioni profonde del nostro rapporto con gli animali, su cosa significhi educarsi a una convivenza in cui le parole lasciano il terreno al linguaggio più antico dei gesti, sul confine fra affetto e cura, sugli equilibri delicati, fra diffidenze e sfide, che gli (altri) animali ci spingono ad affrontare.
28 min
02 Lug 2023
Io (non) sono il mio lavoro
Marco ha studiato Ingegneria, per passione e con passione. Si è laureato brillantemente e ha trovato presto lavoro. Il suo entusiasmo per la materia, insieme alla solida preparazione, hanno sostenuto un primo periodo di lavoro febbrile e felice. Marco si impegna brillantemente su diversi progetti, i risultati sono ottimi. Solo che a mettere la firma, sui progetti di cui si occupa lui, è la titolare dello studio in cui lavora, non lui. Che, con questo sistema, non riesce a crescere professionalmente, non può partecipare ai concorsi per mancanza di credenziali ufficiali, e rimane dunque in un limbo lavorativo che inizia ad assumere i contorni di un vero disagio esistenziale. Insieme a lui riflettiamo sull'inestricabilità della relazione fra vita e lavoro, sulle difficoltà che nascono dalla competizione, sulla mancanza di tutele e il peso che ha avuto per più di una generazione, e proviamo ancora una volta a cercare nei libri, se non una risposta, almeno una guida alle complicazioni dell'esistenza.
28 min
25 Giu 2023
Una promessa di libertà
Sergio è un sociologo e ha più di settant'anni. Se si riguarda indietro, in tutti i suoi ricordi c'è una bicicletta: quella su cui ha imparato a pedalare sotto gli occhi del papà, a 4 anni, con le rotelline; quella rossa con cui andava a scuola. E poi, la folla allegra di biciclette che, una volta adulto, iniziando a lavorare a progetti per la mobilità sostenibile, ha sognato di veder correre sulla ciclovia dell'Arno. Insieme a lui riflettiamo su questo mezzo di trasporto, che curiosamente, a un secolo e mezzo dalla sua comparsa continua a rimanere innovativo: a fine Ottocento era una promessa di libertà in cui qualche benpensante vedeva un potenziale scandaloso, oggi, pur essendo una possibilità concreta di trasporto sostenibile, un mezzo democratico e trasversale che trasforma un tragitto in un'occasione di allegria, rimane osteggiato da amministrazioni che non promuovono lo sviluppo delle piste ciclabili e non proteggono adeguatamente chi decide di pedalare da un posto all'altro. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
18 Giu 2023
Silenzio, c'è l'esame
Carlotta e Anna, 13 anni, si apprestano a sostenere il primo esame della loro vita: quello della terza media. Sono moderatamente in ansia, molto consapevoli dei pro e dei contro delle varie modalità di esame e soprattutto del salto che le aspetta: da settembre, i loro ritmi e la loro vita quotidiana cambieranno, cambieranno professori e amici. Carlotta ci racconta la sua tesina e la scelta originale di dedicarla al tema del silenzio e a tutte le sue implicazioni; partendo dai loro racconti, dalle loro paure e certezze, ci interroghiamo sul ruolo e il valore di un rito di passaggio come può esserlo un esame, nella vita di chi, oggi, si affaccia al mondo.
28 min
28 Mag 2023
Mio fratello Giuseppe
Francesca ha 34 anni e un fratello di tre anni più giovane, Giuseppe. Qualche settimana fa, con l'aiuto del padre, ha organizzato una mostra delle opere di Giuseppe, in una galleria del centro di Roma. Ha disegnato una mappa su cui ha segnalato le posizioni dei quadri, per permettere a suo fratello di farsi un'idea dell'allestimento. Perché Giuseppe non è potuto essere presente al vernissage, anche se si trovava a pochi chilometri: è detenuto da qualche mese, in attesa di giudizio. Giuseppe è stato un bambino irrequieto, talvolta persino ribelle. Ancora bambino, ha perso la madre in seguito a una malattia: la sua inquietudine è cresciuta, da quel momento, a dismisura. Francesca, appena adolescente, da sorella maggiore anche se di poco si è ritrovata a dover ricoprire un ruolo molto più adulto di quello che la sua età avrebbe richiesto; e malgrado il legame di forte amore fra i due fratelli, negli anni si sono accumulati difficoltà e problemi che hanno portato alla situazione attuale: l'attesa di giudizio, Giuseppe in carcere e Francesca che da fuori cerca di aiutarlo come può. Insieme a lei riflettiamo sulla solitudine e l'isolamento che colpiscono le famiglie in una società che le concepisce troppo spesso come monadi, sulla manutenzione degli affetti e sulle strade che faticosamente si mantengono aperte.
29 min
21 Mag 2023
Prendersi cura
Emma si è innamorata di suo marito 42 anni fa, e da allora sono sempre rimasti insieme. Quando si sono conosciuti, lei svolgeva un'attività di volontariato nell'ospedale in cui lui era neuropsichiatra. I vent'anni di differenza non li hanno mai spaventati: il loro amore è cresciuto forte e bello. Finché, dopo quasi trent'anni di vita felice condivisa giorno dopo giorno, qualcosa sembra andare fuori posto. L'uomo affettuoso che Emma conosceva si fa scostante, aspro, l'allontana. Lei inizia a pensare che lui non la ami più; i suoi atteggiamenti e la sua freddezza le appaiono crudeli, la fanno soffrire al punto da iniziare a pensare a una separazione. Non si capacita del fatto che quell'uomo incattivito sia quello che ha sposato; finché, nell'amarezza, non le viene il dubbio che possa trattarsi non di disamore, ma di una vera e propria malattia. Ed è proprio così: a trasformare il marito di Emma è una malattia degenerativa anche piuttosto rara. Di fronte alla diagnosi, tornano a riavvicinarsi: sono la loro storia comune, sono i due che si sono innamorati tanti anni prima. Sono anche, adesso, una donna che si prende cura di un uomo che ha bisogno di ricevere da lei assistenza. Conoscono una solitudine e uno smarrimento nuovo, ma anche la nuova vicinanza, amicizia e solidarietà di una comunità di persone la cui vita è segnata dalla stessa malattia: l'associazione aiuta Emma a sostenere la fatica, le difficoltà, il dolore, persino a sorridere di una quotidianità trasformata. Insieme a lei riflettiamo sul concetto di cura, sui limiti della parola "caregiver" con cui viene designato il suo ruolo. E sull'amore, che indomito resiste a tutto, e chiede che la dignità di ogni storia sia preservata a tutti i costi.
28 min
14 Mag 2023
Tra la fede e la ragione
Alessandro ha studiato prima filosofia poi neuroscienze, in un'università prestigiosa. Era convinto che il suo futuro sarebbe stato la carriera accademica per cui si preparava fin da giovanissimo. Ma poi gli è capitato di farsi una domanda quasi brutale, che non ammetteva risposte meno che sincere: sarebbe stata quella di professore universitario la vita che gli sarebbe piaciuto ricordare in punto di morte? La risposta che si è dato ha cambiato il corso della sua esistenza. Ora Alessandro vive in un convento domenicano nel centro di Roma, le sue giornate sono scandite fra la preghiera e lo studio, perché continua a studiare, ma con uno spirito diverso da prima. Insieme a lui riflettiamo sul rapporto tra la fede e la ragione e fra la fede e la vita; e sulle scelte che facciamo pensando a quello che guarderemo, un giorno, retrospettivamente.
28 min
07 Mag 2023
Fare la pace
Marta ha poco più di trent'anni e solo da poco, grazie a una psicoterapia, ha cominciato a far pace con la figura di suo padre e il ruolo che ha avuto nella sua crescita. C'è stato bisogno di un allontanamento, della tristezza in cui era sprofondata in seguito a una delusione amorosa, perché riprendessero a parlarsi davvero. E il risultato di questo dialogo riaperto sono le storie inviate a Zarathustra: quella di Cesare, che ci raccontava la sua vita in un corpo a corpo con la Storia, e ora quella di Marta che ricostruisce i contorni della figura di suo padre attraverso i ricordi d'infanzia, fra spensieratezza e avventure, e lo sguardo nuovo con cui oggi impara ad abbracciarlo, provando a vedere le cose da una prospettiva più larga di quella di figlia, e immedesimandosi nel sentire di lui per comprenderlo. Insieme a lei riflettiamo su un tema di cui il mito e la letteratura hanno esplorato fascino e lati oscuri: il rapporto fra i padri e le figlie. E sullo spazio e la responsabilità del paterno in un momento storico in cui le rigide imposizioni di ruoli cristallizzate nella tradizione hanno infine creato una nuova apertura alla libertà.
28 min
30 Apr 2023
Cara, carissima intelligenza artificiale...
Adriano ha quindici anni e quando a scuola gli assegnano il compito di fare un riassunto, sa benissimo come fare per risparmiare fatica: si rivolge a Chat Gpt e poi a una serie di altre applicazioni che, una dopo l'altra, perfezionano il lessico dell'intelligenza artificiale fino a ottenere un testo in italiano perfetto. Certo, i passaggi sono tanti: tanti che, alla fin fine, forse sarebbe più veloce fare direttamente il riassunto. Federico, suo coetaneo, discute con la mamma che gli dice: dammi una buona ragione per lasciarti giocare con i videogiochi! Allora lui quella buona ragione la chiede all'intelligenza artificiale, che gliene fornisce una serie. Gli basta memorizzarne cinque o sei, e la mamma è costretta a dimostrarsi convinta. Costanza di anni ne ha 12 e l'intelligenza artificiale "non le fa né caldo né freddo". Beatrice non usa Chat Gpt per fare i compiti, perché teme il giorno in cui, a forza di far scrivere testi dalle intelligenze artificiali, non avremo più la voglia né il gusto di esprimerci. C'è poi chi si chiede se potrebbe mai far scrivere una lettera d'amore da Chat Gpt e conclude che probabilmente sarebbe un po' "da vigliacchi"... Insieme a un coro di voci di adolescenti, riflettiamo su uno dei temi più controversi del momento: il rapporto con le intelligenze artificiali e la zona grigia fra progresso e inquietudini che questo tema ci costringe a illuminare. Interrogandoci su nodi problematici e vantaggi, e soprattutto, sul vero rischio: non che le parole prodotte dalle macchine somiglino troppo alle nostre, ma che i nostri discorsi, e i nostri ragionamenti, si conformino a un modello meccanico, togliendoci il gusto del lògos.
28 min
23 Apr 2023
Il senso dell'impegno
Cesare si è affacciato all'età adulta negli anni '70, in tasca la tessera di un partito molto a sinistra, la giovinezza e una disposizione profonda all'impegno, per cambiare le cose, per aiutare chi non ha avuto accesso ai mezzi per emanciparsi a fare un passo in avanti, a sentirsi libero. Insegna in una scuola popolare, a Milano, insieme ad altri compagni; intanto studia economia, perché gli sembra importante conoscere le strutture e le sovrastrutture della società in cui vive. Mette su famiglia, ha quattro figli da mantenere e così fa il suo ingresso nel mondo del lavoro. L'Italia nel frattempo è cambiata, sono gli anni '80 e Cesare, che non perde di vista i suoi ideali, si trova spesso in contrasto con i suoi capi, soprattutto quando insiste sui diritti sindacali dei dipendenti. Questo non gli impedisce di fare una bella carriera, almeno fino ai cinquant'anni, quando viene mandato in pensione anticipata. A quel punto, non gli resta che arrabattarsi fra mille impieghi, inventandosi un futuro più incerto ma anche più libero. Oggi, dopo una delusione politica non ha più tessere in tasca ma da pensionato è tornato a fare quello che faceva da ragazzo: insegna l'italiano a chi ha bisogno di emanciparsi anche attraverso la lingua, soprattutto a migranti arrivati dall'Egitto. Insieme a lui ci interroghiamo sullo spazio che il lavoro occupa nella storia di una vita, e come questa storia si combini con la Storia di un paese. E su quanto sia forte la spinta a inseguire un futuro migliore, in una società che sembra ostile alla possibilità di essere davvero felici.
29 min
16 Apr 2023
Un abito color aragosta
Giovanna è un'insegnante e ama molto il suo lavoro, ma non è sempre stato così. C'è stato un tempo in cui, tornando a casa dopo le lezioni, piangeva di sconforto e frustrazione. Aveva la sensazione di essere impotente di fronte alle chiusure dei ragazzi, si sentiva esausta di fronte alla strada intrapresa per poter inseguire e preservare la sua passione per lo studio, come se avesse imboccato un vicolo cieco. Ma un giorno, un giorno che indossava un abito color aragosta rimasto impresso nella sua memoria come accade ai dettagli che fanno da cornice alle piccole e grandi rivelazioni che la vita sa schiudere, un pensiero nuovo ha disinnescato la sua prostrazione. Ha capito che per insegnare bene, per insegnare davvero, non doveva infilarsi a forza in un abito che non fosse suo. Che doveva seguire la sua inclinazione e lasciare che il processo di apprendimento fosse biunivoco, che l'insegnamento fosse reciproco. Da quando ha iniziato a lasciare che i suoi alunni le insegnino quello che vedono e sanno, il rapporto con il suo lavoro si è ribaltato. Opere e biografie di artisti e scrittori, Giovanna le lascia dialogare con i suoi studenti, che leggendo le Vite di Vasari si ritrovano nel profilo di Brunelleschi, che rispecchiano i rapporti qualche volta difficili con i genitori nella Lettera al padre di Kafka. Perché da quando si è aperta alle voci dei ragazzi, Giovanna ha saputo insegnare loro a dialogare con i classici. Con lei riflettiamo su cosa significhi insegnare, su limiti e meraviglia di un mestiere delicato.
28 min
09 Apr 2023
Genealogie
Matteo ha 36 anni e fa lo scrittore, ma non solo: diversi anni fa, incuriosito da bizzarri racconti familiari che suonavano come leggende, ha iniziato a ricostruire il suo albero genealogico per scoprire se era proprio vero quello che aveva sentito dire in casa. Questa ricerca l'ha portato molto più lontano di quanto si aspettasse: ha iniziato a studiare da genealogista e oggi padroneggia le tecniche d'indagine necessarie a ricostruire un albero genealogico, tanto che in molti gli commissionano la ricognizione del proprio. Insieme a lui ci interroghiamo sulle ragioni per cui è così diffuso il desiderio di esplorare la propria storia familiare e su quello che succede quando si riesce a spingere lo sguardo in un passato sempre più lontano: i rami di ogni albero convergono verso un unico tronco. Con Matteo riflettiamo sul paradosso di una presunta identità di sangue e di storia che, via via che emerge ogni singola costellazione familiare, l'apparenta a un'infinità di altre costellazioni. Perché alla fin fine discendiamo tutti dai medesimi progenitori, e il nostro stesso DNA racconta infinite combinazioni e scambi: esistiamo tutti in una rete infinitamente aperta di relazioni.
29 min
02 Apr 2023
Vi dichiaro marito e moglie
Riccardo fa l'attore, ama il teatro e si dedica al suo lavoro con passione. Ma qualche tempo fa si è ritrovato, un po' per caso un po' per amicizia, a impersonare un ruolo molto particolare: l'officiante ai matrimoni. Non alle cerimonie ufficiali: quelle, con i testimoni e le firme, si svolgono al cospetto di un incaricato del comune, spesso in piccole salette del municipio scelto dagli sposi, senza troppi crismi e anzi in un'atmosfera burocraticamente pragmatica. Ma al ricevimento, nella villa affittata per la festa, va in scena un cerimoniale che non è strettamente religioso né civile, ma profondamente emotivo. Gli sposi e i loro invitati condividono il momento del sì, e ci vuole qualcuno che diriga questo rito ufficioso: Riccardo, trovandosi per caso a tamponare l'assenza dell'officiante prescelto, ha interpretato il ruolo con tale maestria che tutti l'hanno creduto amico intimo degli sposi. Con il risultato di ritrovarsi a celebrare una serie di matrimoni. Gli sposi gli affidano la loro storia, l'emozione dei presenti è alle stelle. Dopo un po', benché recitare sia il suo mestiere, Riccardo inizia a sentire il peso di un ruolo così importante nella vita di perfetti sconosciuti, e decide di rinunciare. Ma la storia di quella breve parentesi lavorativa ce la racconta, così che insieme a lui possiamo riflettere sul bisogno di riti in una società che ha fatto di tutto per rimuoverli, sul confine fra emozione e finzione, e sull'importanza di raccontarsi, anche in una cerimonia autogestita.
29 min
26 Mar 2023
Romanzo di famiglia
Giacomo, da qualche anno, ha intrapreso un mestiere molto particolare: scrive storie di famiglie che non sono la sua. Tutto è cominciato quando sua figlia, che frequentava un laboratorio teatrale, gli ha chiesto di raccontarle qualcosa del passato che andasse oltre gli aneddoti "mitici" che riemergono a ogni Natale e a ogni compleanno: è stato così che Giacomo ha iniziato a scavare e si è reso conto che si trattava di un servizio che poteva essere importante anche per altre persone. E così, ha creato un sito e ha cominciato a scrivere le storie delle famiglie degli altri. Si rivolgono a lui, in genere, genitori che vogliono fare un regalo ai figli, nonni che desiderano lasciare ai nipoti una traccia del passato. Giacomo lavora un po' come uno storico, raccoglie testimonianze, intervista chi ha vissuto un determinato momento, e poi scrive. Insieme a lui riflettiamo sul rapporto fra memoria e parole, sull'equilibrio delicato fra identità individuale e familiare, e su quelle frasi che bastano, sole, a riconoscere un passato mai perduto.
28 min
19 Mar 2023
Il lavoro mobilita l'uomo
Mirko ha un'età molto vicina a quella a cui, in genere, si va in pensione. Ha i capelli bianchi e ha accumulato molti anni di lavoro. Solo che lui, alla pensione, non ci pensa proprio: per tutta la vita ha lavorato, certo, ma cambiando mestiere e ricominciando daccapo ogni volta che ha avuto la percezione di aver portato a termine la mansione precedente. La sua idea del lavoro è molto precisa, e negli anni si è fatta sempre più definita; allo stesso tempo, è un'idea molto personale, controcorrente. Modellata dalla sua esperienza e dalla sua sensibilità, come un oggetto costruito con le proprie mani da un artigiano. Insieme a lui riflettiamo su un tema centrale nella nostra società: lo spazio e l'importanza che diamo al lavoro, e soprattutto il senso che gli attribuiamo nella nostra esistenza, qualche volta conformandoci a un ideale, qualche altra inventandolo noi.
29 min
12 Mar 2023
Correre a squarciagola
Andrea è cresciuto vicino a un grande parco, e fin da quando era piccolo conosce l'importanza dei giochi. Non l'ha mai dimenticata e non la dimentica nemmeno ora, che non è più un bambino ma con i bambini ha a che fare ogni giorno, perché da anni lavora come maestro. Solo che Andrea non insegna in una scuola elementare, ma nel reparto di oncoematologia dell'ospedale di Cagliari. I suoi alunni sono anche piccoli pazienti. Per qualcuno di loro la degenza in ospedale è solo una breve tappa, un'interruzione nella vita di ogni giorno che dopo il ricovero riprende. Per qualcun altro, invece, il tempo della malattia divora ogni possibilità di futuro. In questa puntata, grazie alla voce di Andrea riflettiamo su cosa significhi preparare alla vita chi sa troppo presto di avere un destino difficile, sul senso dell'educazione e dello sguardo al domani. Ma soprattutto - grazie alle voci di bambini e bambine e dei loro genitori, che Andrea intesse nel suo racconto - su quanto sia importante non dimenticare di "correre a squarciagola".
28 min
05 Mar 2023
Una foto di famiglia
Elisa ha 35 anni e fa la fotografa. È anche mamma di due bambini: e proprio l'esperienza della maternità ha contribuito a far maturare in lei l'idea di dedicarsi a un genere fotografico particolare: la fotografia documentaria di famiglia. Passa del tempo a casa delle persone che desiderano essere ritratte da lei, per immortalare momenti della loro vita quotidiana. Così, capita per esempio che si ritrovi a ritrarre le conseguenze del piccolo incidente in cui un bambino, cadendo dal monopattino, si è scheggiato un dente, oppure i giochi sulla spiaggia di due gemelli che si completano come il giorno e la notte. Frammenti di giornate ordinarie, momenti di cura, di spavento, di esasperazione. Insieme a lei riflettiamo sui cambiamenti che negli ultimi anni hanno modificato il nostro rapporto con le fotografie, ma anche su cosa significhi, per una famiglia, confrontarsi con la propria immagine sognata e con quella reale.
29 min
26 Feb 2023
Il senso del rituale
Francesca ha fatto per vent'anni l'assistente di volo, fino a quando non si è trovata di fronte a un bivio: continuare a viaggiare o cambiare rotta e lavoro? Prendere una decisione non è stato facile, ma proprio mentre si dibatteva fra i dubbi, una sera a cena, senza nessun preavviso, Alice, la sua compagna, le ha proposto di sposarla. Francesca inizialmente ha pensato a uno scherzo, ma Alice era serissima: in quel momento di difficoltà, teneva a mostrarle il suo sostegno e la sua presenza. Hanno iniziato, così, a organizzare la loro unione civile, che a loro piace chiamare matrimonio, perché anche se giuridicamente offre meno garanzie, per loro ha rappresentato un cambiamento importante nella possibilità di vivere alla luce del sole, senza dover spiegare né giustificare nulla, la loro relazione. Insieme a loro ci interroghiamo sul senso e il valore dei rituali e dei riconoscimenti istituzionali nel percorso di una coppia e nella costituzione della sua idea di futuro, e sull'importanza di una vera parità di diritti, che non discrimini nessuna forma d'amore.
29 min
19 Feb 2023
Il peso specifico delle parole
Belinda è una donna realizzata e serena, una professionista cinquantenne che un giorno, durante un pranzo, si trova a far conversazione con un commensale appena conosciuto. Quando, chiacchierando del più e del meno, lui le chiede se abbia fratelli o sorelle, la sua risposta fa calare il silenzio sulla tavola: sì, ho una sorella schizofrenica, risponde Belinda. La parola rimbalza dall'altro lato della sala, qualcuno le chiede che problemi abbia sua sorella: Belinda allora si ferma a pensare, com'è che le è uscita una parola così forte? Sarebbe stato semplice rispondere solo con un sì. Invece, senza rifletterci, ha voluto dire l'intera verità. Perché la sorella maggiore di Belinda, promettente ballerina, aveva poco più di vent'anni quando ha ricevuto la diagnosi. La sua malattia è stata, per la famiglia intera - e oggi che i genitori non ci sono più, è per Belinda - il terreno di un percorso quotidiano di cura e comprensione, di fatica e gratificazioni. E forse, inconsciamente, quel percorso oggi Belinda si sente pronta a rivendicarlo. Insieme a lei riflettiamo sul destino di chi si trova accanto a una persona che convive con la malattia mentale, sui pregiudizi e sulla libertà di superarli.
28 min
12 Feb 2023
Ai margini di una rivoluzione
Nina ha due figli, li ha avuti con suo marito, un uomo che oggi non c'è più. Nina non è vedova: solo che l'uomo che ha sposato, oggi, è una donna. Dopo essersi conosciuti ai tempi dell'università, hanno bruciato le tappe. Si sono innamorati compensandosi a vicenda, lui si stupiva che lei, una donna, brava nel bricolage, lei era lusingata di essere riuscita a fargli aprire il guscio di riserbo che lo proteggeva. Dopo la nascita dei bambini, però, hanno iniziato ad allontanarsi, e la distanza è aumentata nel momento in cui lui ha iniziato a soffrire di quella che pareva una semplice crisi di mezza età. È stato allora che Nina è venuta a sapere dell'unica valvola di sfogo nella vita di suo marito in quella sopravvenuta infelicità: solo vestito da donna lui si sentiva bene. A partire da quel momento, si apre la via per la transizione, che significa anche una separazione e un lungo percorso psicologico per accettare il cambiamento e prenderne piena coscienza. Insieme a Nina affrontiamo il lato che spesso rimane in ombra nelle storie di transizione: se la nostra identità è fatta anche di relazioni, che ne è di quelle relazioni quando cambia la percezione dell'identità?
29 min
05 Feb 2023
Liberi tutti
Nell'aprile 2022 abbiamo raccontato la storia di Marco, sedicenne romano che vive senza smartphone e rivendica il diritto alla disconnessione. Qualche mese più tardi, una professoressa che insegna in un istituto superiore della provincia di Bergamo, propone alle sue alunne di lanciarsi in un curioso esperimento: spegnere lo smartphone, per un tempo variabile, e annotare i cambienti che sopravvengono nella loro vita quotidiana. Le ragazze ci raccontano in questa puntata la loro esperienza: lo scetticismo iniziale, lo smarrimento, seguiti per qualcuna l'ansia e il fastidio, per qualcun'altra il senso di liberazione e la riscoperta di piccoli riti quotidiani dimenticati da tempo. Insieme a loro riflettiamo su quanto sia sottile il confine fra semplificazione della vita e dipendenza, fra uso e abuso.
29 min
29 Gen 2023
Comprendere
Bernadette è madre di tre figli. La più piccola, che oggi ha diciannove anni, ha passato la sua prima infanzia in un ruolo di muta testimone: non parlava, non interagiva. I genitori si accorgono presto di qualcosa che non va, affrontano gli anni della scuola con la consapevolezza della necessità di un sostegno, imparano, accanto a lei, a dare e chiedere aiuto. Solo quando la ragazzina si avvicina all'adolescenza e esprime il desiderio di raccontare il suo mondo così peculiare in un libro, lo zio medico, leggendolo, riesce a dare un nome alla sindrome che l'accompagna da sempre, ma che ancora non era stata diagnosticata. Bernadette, che indirettamente compariva nella puntata precedente, perché Agnese è sua figlia, qui ci racconta la sua versione della storia: una storia di amore e di pazienza, di fatica, collaborazione e di franchezza. Insieme a lei riflettiamo sull'importanza della condivisione della cura.
29 min
22 Gen 2023
La dislessia delle emozioni
Agnese ha diciannove anni e solo da quando ne aveva quattordici conosce la parola che dà forma al suo modo di vivere le emozioni: la parola è Asperger, il nome della sindrome che la colloca sullo spettro dell'autismo, ma che per tutta la sua infanzia, fino all'inizio dell'adolescenza, non era stata riconosciuta da nessuno. Il fenotipo femminile Asperger, infatti, molto spesso non viene individuato, viene confuso con forme di disturbo dell'apprendimento come quelle da cui Agnese, per anni, con un senso di rabbia e impotenza, si è sentita colpita. Ci racconta con la sua voce e le sue parole il processo che l'ha portata a cercarsi, a interrogare il suo mondo di "dislessica delle emozioni", come si definisce lei, attraverso la scrittura e le relazioni con le persone che hanno saputo aiutarla, fino al momento in cui questo stesso processo di ricerca ha raggiunto un risultato che non osava sperare: ha permesso a Agnese di essere vista e di ricevere una diagnosi che l'ha rasserenata. Insieme a lei riflettiamo su vite che appaiono difformi rispetto alla cosiddetta norma e che qualche volta hanno solo bisogno di essere raccontate e, attraverso il racconto, capite. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
29 min
15 Gen 2023
Una libraia di frontiera
Michela è una libraia di frontiera: la sua è la libreria più a sud-est d'Italia, ai limiti del tacco dello stivale. Tutti le dicevano che era una pessima idea, che in quell'angolo di Salento una libreria così non sarebbe durata. Ma Michela è testarda. Quando, dopo un'esperienza universitaria che l'aveva portata a vivere a Pisa diversi anni e poi a fare esperienze all'estero, ha deciso di tornare a vivere dov'era cresciuta, ha deciso anche che quelli che erano stati i limiti della sua adolescenza, le cose che a tutti, lì, parevano impossibili, non avrebbero limitato le sue scelte di adulta. E così si è ritrovata a girare con la macchina piena di libri e un banchetto pieghevole per feste paesane e sagre; e, a poco a poco, ha costruito la sua libreria, che prende il nome da un personaggio di un romanzo ambientato a Otranto ed è ormai un punto di riferimento nella zona e non solo. Insieme a lei riflettiamo sulla fatica e la bellezza di ostinarsi contro la corrente. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
30 min
08 Gen 2023
Dentro il monastero
Salvatore ha ventinove anni e ha vissuto in giro per il mondo, alternando città e impieghi diversi. Qualche tempo fa, però, fra tante esperienze, ne ha vissuta una destinata - forse - a lasciare un segno più profondo. Insieme alla sua compagna ha fatto domanda per essere ammesso a un grande monastero buddhista nella campagna toscana, e la loro richiesta è stata accolta. Così, Salvatore e la sua ragazza, che fino ad allora avevano fatto solo qualche meditazione guidata, hanno scoperto un mondo nuovo; intanto hanno vissuto separati tutto il tempo trascorso al monastero, cosa che ha trasformato il loro rapporto e il loro senso della quotidianità. E come bambini al primo giorno di scuola, sono stati guidati dai monaci alla scoperta del silenzio, della meditazione, di una spiritualità che a Salvatore si è rivelata in un'inaspettata lezione di vita. Insieme a lui riflettiamo sulla possibilità di ricercare un senso che davvero ci trascenda, e sulle trappole che possono insidiare un simile percorso di ricerca.
29 min
01 Gen 2023
La poesia anarchica dell'imperfezione
Caterina ha trentacinque anni e fa l'illustratrice, anche se aveva studiato altro: era avviata ad altro, ma a ventotto anni ha lasciato un lavoro relativamente sicuro in una casa editrice per frequentare un corso di grafica. In molti hanno criticato quella scelta, puntualizzando che fosse "troppo tardi" per ricominciare, ma lei ha proseguito lo stesso, e lungo quel cammino ha ricevuto una lezione importante, paradossalmente, quando il suo maestro di disegno le ha fatto notare che impegnarsi tanto a disegnare "bene" non la portava da nessuna parte. È stato allora che Caterina ha provato a infischiarsene di eseguire bene il compito, e si è inventata uno stile. Insieme a lei entriamo nell'anno nuovo con una conversazione controcorrente, sull'importanza di non lasciarsi ricattare dall'ansia della perfezione e dalle aspettative degli altri, e sulla poesia anarchica dell'imperfezione.
28 min
25 Dic 2022
Sì, cambiare
Gianluigi ha ottant'anni e nella sua vita, prima da cattolico, poi da agnostico, infine da studioso della mente umana affascinato dal tema della coscienza, di Natali ne ha vissuti tanti, e tanto diversi gli uni dagli altri. Ha attraversato il Sessantotto, le lotte degli studenti a fianco degli operai, il femminismo scoperto attraverso la sua compagna che, da professoressa di Psicologia, l'ha spinto a incominciare a praticare una terapia psicologica e a diventare a sua volta terapeuta: i suoi secondi quarant'anni sono iniziati così, e lo portano, oggi, a occuparsi ancora, benché in pensione da quindici anni, del benessere psicologico di ragazze e ragazzi delle scuole, praticando gratuitamente. Insieme a lui ragioniamo sull'importanza di costruirsi uno sguardo sulla vita rimanendo costantemente disposti al cambiamento.
29 min
18 Dic 2022
In punta di piedi
Alessandro è un ventenne che conosce già bene la solitudine. La solitudine che, da bambino introverso, cercava ai tempi della scuola, perché gli permetteva di coltivare un suo mondo di fantasia; la solitudine che non gli era mai parsa un problema, ma che ciononostante le maestre cercavano di arginare, di ridimensionare, di normalizzare. Eppure la solitudine ha permesso ad Alessandro di scoprire una passione, quella per il balletto, che si è trasformata nel suo principale percorso di vita. Insieme a lui ci interroghiamo sullo statuto della solitudine nella nostra società, sulla possibilità di una solitudine creativa e feconda e sui rischi dell'isolamento e dell'emarginazione. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
29 min
11 Dic 2022
Quale libertà?
Veronica ha vissuto per diversi anni a Roma, insieme al suo compagno. Solo che non si vedevano mai: lei lavorava di giorno, lui di notte, e i tempi necessario per gli spostamenti erano talmente lunghi che, per settimane intere, si incrociavano appena, sulle scale di casa. Una sera, però, senza dirsi una parola, sul pianerottolo si guardano negli occhi e capiscono che quella vita incapsulata nei doveri e nelle corse non solo non li ripaga dei troppi sacrifici e compromessi che impone, ma li sta allontanando da sé stessi e dalla loro libertà. Capiscono, anche, di essere pronti a una scelta radicale, che si pone insieme come una rinuncia e una rivendicazione. Insieme a Veronica riflettiamo, con l'aiuto di un racconto di Calvino, sulle forme di alienazione che ci allontanano dalla nostra libertà; e, riprendendo la Repubblica di Platone, su cosa sia, alla fine, questa libertà di cui parliamo.
29 min
04 Dic 2022
Il diritto di andare oltre
Nell'estate del 2017, Laura ha 28 anni. È appena tornata da una vacanza in Spagna, quando inizia a sentire che qualcosa in lei non va. Si sottopone a una serie di visite mediche, e poco dopo arriva una diagnosi inaspettata: ha un cancro. Le cure sono invasive, la paura è grande. Laura ha una sorella gemella, e la malattia, per la prima volta, irrompendo nelle loro vite fino ad allora perfettamente parallele, segna un distacco, la cesura fra due identità distinte. Laura ha paura di morire e di lasciare alla sua gemella un carico di dolore insostenibile. Ma per fortuna l'operazione e le cure hanno l'esito sperato. Solo che nella vita di una giovane donna come Laura, la patologia oncologica ha un peso che va oltre quello del dolore e della paura. Per esempio, a Laura, che a causa del tumore non ha più l'utero, è preclusa la via dell'adozione. Persino chiedere un mutuo in banca è problematico: il "precedente" del cancro segna una serie di restrizioni alla sua vita e ai suoi diritti. Insieme a lei riflettiamo sull'importanza dell'oblio oncologico, discussa proprio in questi giorni grazie a una proposta di legge che accende i riflettori su un'ingiustizia evidente. E ci chiediamo, guidati dalle parole di Platone ma anche da quelle di Susan Sontag, come sia possibile una società che emargina, anziché proteggere, i suoi membri più fragili.
28 min
27 Nov 2022
L'arte e la guerra
Sara ha 30 anni ed è nata in Libano. Conosce la guerra e la paura fin dall'infanzia. Sa cosa significa, a quindici anni, tornare a scuola e scoprire che gli amici assenti sono morti sotto le bombe. Ma Sara è anche un'artista, e l'arte è la via che ha a disposizione per affrontare i traumi enormi a cui la vita la sottopone. Nel 2018 si trasferisce a Roma: vive a Trastevere, frequenta l'università americana, scopre una città che la riempie di sgomento e meraviglia. Ma quando al suo Paese scoppia la rivoluzione e i conti bancari vengono congelati, il suo soggiorno di studio si trasforma in un esilio. Sara per mantenersi inizia a lavorare in un bar la notte; scopre la solidarietà e la vicinanza degli amici, continua a dipingere e da poco ha fatto la sua prima mostra. Insieme a lei riflettiamo sul destino di chi, come lei, come Ulisse e come l'artista berlinese Charlotte Salomon, vive una forzata lontananza dal proprio Paese.
28 min
20 Nov 2022
L'attrazione e l'orrore
Sonia e Mirò hanno 24 e 25 anni. Una fa l'infermiera, l'altra studia per diventare assistente sociale. Entrambe, nelle ultime settimane, si sono appassionate a una serie TV che ha stabilito un nuovo primato: è la più vista di sempre, con milioni di spettatori in tutto il mondo. La serie si intitola Dahmer ed è incentrata su una storia vera, quella del "cannibale di Milwakee", Jeffrey Dahmer, che a partire dalla fine degli anni '70 ha seviziato, torturato, ucciso e divorato decine di vittime. Insieme a Sonia e Mirò, che lavorano per alleviare la sofferenza e il disagio di corpi e caratteri alle prese con le prove più dure della vita, eppure davanti allo schermo hanno subito il magnetismo della serie, ci interroghiamo sull'attrazione che l'orrore e la violenza sanno esercitare, fra rischi e possibilità di catarsi. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
29 min
13 Nov 2022
Ribellarsi
Emanuele ha poco più di trent'anni, è cresciuto a Labaro, alla periferia di Roma. Quando si è iscritto all'università ha scelto la facoltà di ingegneria, ma ben presto ha capito che non era quella la sua strada. Un'esperienza lontano da casa - un viaggio in Brasile, durante il quale ha collaborato a un progetto di costruzione di case nelle favelas - gli insegna il valore e la possibilità di un lavoro comunitario, in cui lo sforzo e la fatica cambiano di segno perché si affrontano, insieme, per gli altri. A partire da quella esperienza, tornato a Roma, Emanuele nei suoi anni universitari - trasferito alla facoltà di scienze politiche - attraversa esperienze di collettivi e studentati autogestiti. Oggi, nel quartiere del Quarticciolo gestisce una palestra sociale, parte di un progetto più vasto che mira a garantire agli abitanti di una zona difficile, troppo spesso abbandonati a sé stessi, i diritti fondamentali. Insieme a lui riflettiamo sul rapporto fra una dimensione individuale e una collettiva della libertà, sul valore della ribellione, sul potere salvifico di uno sport antico come la boxe.
29 min
06 Nov 2022
Il ritmo del cammino e del pensiero
Silvia ha 31 anni e ama camminare. Lo fa da sempre: ogni volta che sente montare la frenesia, l'angoscia o il malumore, lei esce e cammina. A tredici anni camminava per le strade del suo quartiere, a Torino; poi, progressivamente, ha allargato il perimetro delle sue passeggiate. Ma quando, due anni fa, l'ha colpita un grave lutto, ha capito che era arrivato il momento di lanciarsi in un'impresa che, senza quel dolore insostenibile, forse non si sarebbe mai concessa: è volata in Islanda e ha affrontato un percorso fra i ghiacci. Insieme a lei riflettiamo sul legame fra passi e riflessione, fra ritmo del cammino e del pensiero, fra libertà e avventura. E sulle ragioni per cui, per le donne, viaggiare da sole sembra un'impresa proibitiva, a meno che una rottura, un vuoto, una cesura non abbiano aperto un varco che consente di sognarsi libere.
29 min
30 Ott 2022
Quando ero una bambina
Nicola ha 31 anni e nella prima parte della sua vita è stato una bambina, poi un'adolescente. Via via che il suo corpo cresceva, però, maturava un disagio sempre più forte e intenso, un vero e proprio dolore nel non riuscire a riconoscersi. Un dolore superato, ma non cancellato, grazie al percorso di transizione l'ha portato a diventare quello che è oggi. Nicola all'università ha potuto far scrivere il suo nome sul libretto; quando va a votare, però, visto che sui documenti è ancora riportato il suo nome precedente, deve mettersi nella fila femminile. In questa puntata ci racconta la sua metamorfosi e la sua liberazione, ma anche le piccole e grandi difficoltà burocratiche che ci costringono a riflettere insieme su cosa sia l'identità.
28 min
23 Ott 2022
Storia di Yel
Giovanni ha 89 anni e nell'agosto del 2021 ha perso sua figlia Yel. Yel aveva 60 anni ed era un'artista, una persona infinitamente creativa, molto impegnata nell'animare la vita culturale della piccola città in cui è cresciuta. Mentre cresceva, Yel si chiamava Fabio, e per molti anni, fra tensioni e dolori, fallimenti e stanchezze, ha cercato di rimanere Fabio, di diventare grande dentro un'identità maschile in cui, ormai raggiunta la maturità, ha capito di non riuscire a riconoscersi. È iniziato così il suo cambiamento, di cui Giovanni, che ce lo racconta con tenerezza e ammirazione, è stato testimone. Insieme a Giovanni, ricordando Yel e la musica con cui ha dato forma alla sua ricerca, riflettiamo su temi delicati come il rapporto fra la formazione della personalità e l'identità di genere.
29 min
16 Ott 2022
L'arte dell'arrampicata
Eva ha 31 anni, è romana ma vive in montagna. E non per caso: ha una grande passione per l'alpinismo che pratica assiduamente. In questa puntata ci racconta il brivido e il gusto di scalare le vette, le difficoltà e le incomparabili ricompense dell'arrampicata, e ci offre così un'occasione preziosa per riflettere sul nostro rapporto con la natura, sul senso del limite, sui molti modi in cui la paura ci insegna a vivere. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
09 Ott 2022
Una spiritualità inaspettata
Matteo ha cinquant'anni ed è cresciuto in una famiglia atea. Per molti anni la sua educazione l'ha portato a credere solo a quello che vedeva, a pensare che non esistesse altro che il mondo materiale. Ma quando a sua volta è diventato padre, ha incontrato una forma di spiritualità inaspettata, e che l'ha portato a costituirci, come ci racconta in questa puntata, dei nuovi occhiali attraverso cui guardare la realtà. Insieme a lui proviamo ad affrontare l'impulso a cercare un senso che trascenda l'esperienza della vita quotidiana, e i vari modi in cui questo bisogno si declina. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
25 Set 2022
Vince chi fa il punto
Filippo ha 27 anni e da quando era bambino gioca a tennis. È bravo: talmente bravo, che viene presto avviato all'agonismo. Per molti anni si è allenato quotidianamente, con dedizione e costanza. Ma, per quanto sia portato per il tennis, per quanto sia stato sempre capace, anche fra le turbolenze dell'adolescenza, di conciliare con disinvoltura le lunghe ore di allenamento e gli impegni scolastici, Filippo soffre la competizione in partita, che, via via che la sua carriera di tennista procede, si fa sempre più seria. Perché nel tennis non vince chi gioca meglio; vince chi fa il punto. Cosa succede quindi a chi, come Filippo, ama giocare per la bellezza del gioco, non necessariamente per vincere? Ci avventuriamo insieme a lui lungo confini sottili: fra passione e talento, fra dedizione e rinuncia. Perché Filippo ha saputo mettere in discussione l'idea convenzionale di successo, e trovare una strada sua, che l'ha portato, oggi, a vivere su un'isola che ha amato da bambino e a mettere il suo talento al servizio degli altri.
28 min
18 Set 2022
Il pianista sull'oceano
Alessandro ha 29 anni e fa il pianista sull'oceano. Suona sulle navi da crociera: viaggi che durano anche mesi, giornate scandite dal ritmo della vita sulla nave. La cabina, gli oblò come lusso, i ponti da percorrere in lungo e in largo, gli scali nelle città... e il mondo visto dalla nave, i fiordi come un sogno di avventura, i mesi delle misure anti-Covid trascorsi senza poter mettere piede a terra. Nella prima puntata della seconda stagione di Zarathustra, ci racconta il suo mestiere insolito, la scelta di conciliare l'amore per la musica con quello per il viaggio, con tutte le difficoltà e rinunce del caso, ma anche la gioia di perseguire una passione. Con lui riflettiamo sulla dimensione del tempo nel lavoro, sul rapporto fra viaggio e avventura, e su una strada che forse è stata segnata da un film visto nell'infanzia.
28 min
19 Giu 2022
Risolvo i problemi, degli altri
Per lavoro, Valerio risolve i problemi degli altri. Se qualcuno ha bisogno di una mano con le pratiche burocratiche; se una persona anziana deve farsi accompagnare dal medico; se c'è da riordinare una libreria o portare un cane dal veterinario: i clienti di Valerio, tutti raggiunti con il passaparola, sanno di poter contare su di lui. Ex informatico, da anni si dedica al mestiere di "facilitatore". Che da un lato rivela l'importanza di rapporti di fiducia che si rinsaldano nel momento del bisogno, creando legami veri e propri; dall'altro, ci mostra quanto sia diffusa, nella società in cui viviamo, una solitudine che ci rende isolati e bisognosi degli altri. Nell'ultima puntata della prima stagione di Zarathustra, con Valerio parliamo di cura, vicinanza, sollecitudine, e dell'impatto che i piccoli gesti quotidiani possono avere sulle nostre vite.
28 min
12 Giu 2022
Una vita cucita su misura
Chiara ha 40 anni e fa un lavoro antico: la sarta. Era il mestiere della sua nonna, che però era sarta in un mondo molto diverso da quello in cui Chiara è diventata adulta: prima del fast fashion, prima di una serie di mutamenti economici e sociali tanto profondi che fino a pochi anni fa non aveva nemmeno preso in considerazione l'ipotesi di dedicarsi a un mestiere apparentemente obsoleto, che pure l'affascina fin dall'infanzia. Così, Chiara ventenne si è trasferita all'estero, come molti della sua generazione; ha lavorato per diversi anni per una compagnia aerea, finché un incidente sul lavoro non ha stravolto tutte le sue abitudini, il suo rapporto con sé stessa, le sue domande sul senso della vita. È stato allora che ha pensato che fosse una buona idea tenere occupate le mani: si è iscritta a un corso di taglio e cucito, e proprio quando la sua vita era a brandelli, ha imparato a creare dagli scampoli qualcosa di nuovo. Con lei parliamo del rapporto fra arte e mestiere, di lusso e fast fashion e della faticosa ricerca di una terza via, nuova e antica insieme. Di cosa significhi creare un abito su misura per qualcuno, di quanto dicano di noi anche le scelte che per superficialità consideriamo frivole. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
29 Mag 2022
E' possibile essere giusti?
Valeria aveva solo 17 anni quando suo padre, una sera di fine agosto, di ritorno a casa dal lavoro, è stato ucciso da uomini di mafia. Valeria adolescente, da dietro le persiane socchiuse, sente i colpi di pistola, mentre il presentimento che la tormentava prende la forma del trauma. Suo padre, piccolo imprenditore che commercia in corredi, rimane vittima del proprio rifiuto di piegarsi all'imposizione del pizzo; ma siamo a Palermo nei primi anni '80, la mafia c'è ma non se ne parla, e nel clima di guerra che si respira in città, molti credono che quella morte sia la prova di un coinvolgimento criminoso. Così, oltre al dolore e alla paura che inizia a attanagliarla di fronte a ogni movimento sospetto, a ogni automobile che si ferma un attimo più a lungo del dovuto, Valeria conosce anche la vergogna, una vergogna ingiusta e immeritata. La memoria di suo padre, vittima della mafia, è macchiata dalla superficialità della calunnia. Ma al negozio di corredi si servono anche la moglie e le figlie di un pentito: e da questa coincidenza fortuita si schiuderà la possibilità di ristabilire il vero. Con Valeria parliamo di mafia, di omertà e connivenze, del peso della reputazione, mentre cerchiamo di affrontare una domanda importante: è possibile essere giusti in una comunità ingiusta?
28 min
22 Mag 2022
Il lutto per un animale
Marianna ha da poco perso il suo cane: una cagnolina, Biwy, che lei ha adottato quando era ancora una ragazza, e che l'ha accompagnata per oltre quindici anni nel percorso che l'ha portata a diventare una donna. Hanno condiviso vacanze e viaggi, momenti di tristezza e di gioia; quando Marianna ha avuto una bambina, Biwy è diventata la sua compagna di giochi. Mentre Marianna e la sua famiglia crescevano, Biwy invecchiava, e un giorno, quando le sofferenze dell'età si sono fatte insopportabili, l'ha accompagnata, insieme al veterinario, verso la morte. Ora che non c'è più, però, il vuoto e il dolore sono forti; ma non esiste un rituale per vivere il lutto di un animale, e confessarsi tristi sembra quasi un tratto eccentrico. Con Marianna parliamo di un tipo di amore che non ha bisogno di parole, ma vive lo stesso. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
15 Mag 2022
L'arte della seduzione
Giuditta Sin è una perfomer e insegnante di burlesque. Balla fin da bambina, e la sua formazione di danzatrice era già compiuta quando, una quindicina di anni fa, per la prima volta si è affacciata al mondo del burlesque. Affascinata dalle atmosfere e soprattutto dalla rappresentazione scenografica di una femminilità e una seduzione fuori dal tempo, perché riprende stilemi e formule che a un altro tempo appartengono, Giuditta Sin una sera sale da principiante assoluta sul palco di un locale romano: da quel palco non scenderà più. Alla passione per la performance affianca quella per l'insegnamento, per la condivisione di un'arte di cui ricostruiamo insieme la genesi - nella Francia della Belle Epoque - e che fin dagli esordi mira a liberare le donne dalla condanna a un ruolo passivo nella seduzione. Con lei parliamo di percorsi di conoscenza di sé, di bellezza e unicità , di potere di seduzione e di condivisione.
28 min
08 Mag 2022
Nella setta
Carlotta, 55 anni, qualche tempo fa si è trovata ad attraversare un periodo difficile: ha cercato allora aiuto psicologico, e l'ha trovato in un terapeuta che fin da subito si è mostrato estremamente disponibile, guadagnandosi presto la sua fiducia e gratitudine. Nel corso delle sedute, che prevedevano la pratica dell'ipnosi, il terapeuta elargiva anche consigli di lettura. Ma i consigli iniziano a prendere una piega sempre più impositiva; Carlotta avverte un senso crescente di angoscia, mentre le indicazioni terapeutiche si fanno sempre più precise e inquietanti: niente feste, niente televisione. Molti segreti, perché il mondo non capirebbe; così come non capisce il compagno di Carlotta, che vede la donna di cui è innamorato allontanarsi, sotto l'effetto del plagio. A un certo punto lo psicologo annuncia la chiusura dello studio, comunica a Carlotta di averla scelta, insieme a un piccolo gruppo di altri pazienti, per proseguire il percorso... Insieme a lei, che ha compreso a posteriori di essere entrata in contatto con una setta, parliamo dei limiti e delle ambivalenze della fiducia, delle lontananze a cui conduce il bisogno di trovare risposte, e la ricerca di un senso in un mondo che non offre certezze.
27 min
01 Mag 2022
La tua libertà
Palmira ha 59 anni, e quando era molto giovane ha conosciuto il suo grande amore, Stefano. Si sono scelti e amati, e si sono inventati una vita che somigliasse alla loro idea di vita felice. Hanno vissuto molti anni insieme, mentre crescevano gli alberi intorno alla loro casa, e cresceva il loro figlio, Pierpaolo. Poi, un giorno, Stefano si è addormentato e non si è svegliato più. La parola morte, quando Palmira ha dovuto spiegare a Pierpaolo, che aveva dieci anni, il suicidio del padre, l'ha pronunciata il bambino. Palmira si è trovata a fare i conti con un dolore lancinante, che le acuisce i sensi in un modo quasi insopportabile, ma anche con l'esigenza di proteggere l'uomo che ha continuato ad amare dai giudizi e dalle condanne, e ha trovato un suo modo. Con lei parliamo della felicità, che non si può mimare, della libertà che non si lascia sconfiggere neanche dalla sofferenza più acuta, e della scelta di proteggere, come un nucleo prezioso, la propria capacità di amare. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
28 min
24 Apr 2022
Spegnere lo smartphone
Marco ha 16 anni, e come ogni sedicenne del 2022, è cresciuto da nativo digitale. Ma se gli scrivete un whatsapp, lui non lo riceve: dovete mandargli un sms. Stanco di essere sempre reperibile, stufo dei bombardamenti di notizie, un giorno ha preso il suo smartphone nuovo fiammante, l'ha spento e l'ha chiuso in un cassetto. Ora usa un vecchio Nokia senza connessione internet, con una fotocamera molto rétro; non ha il navigatore, ma chiede informazioni ai passanti, al massimo si perde. Gli amici, se devono dirgli qualcosa, lo chiamano direttamente; ai social si connette una volta alla settimana, senza perderci troppo tempo; si informa leggendo quotidiani cartacei, e gli è passata l'ansia delle breaking news. Con lui parliamo di diritto alla disconnessione, di modi per abitare il presente, e anche di certi sguardi stupiti dei vecchietti quando sentono la sua suoneria vecchio stile.
29 min
17 Apr 2022
Ogni luogo è il centro del mondo
Paola e Luca si sono incontrati e innamorati in India: entrambi cercavano, viaggiando, di trovare un centro, una maniera di vivere che fosse sostenibile e aperta. Quando hanno deciso di unire i loro destini, e si è annunciato l'arrivo di una bambina, Gaia, si sono chiesti dove fosse più coerente, rispetto alla loro idea di vita, andare ad abitare. Hanno deciso di tornare in Italia, hanno trovato una vecchia casa in Val Pellice e l'hanno restaurata rispettandone l'anima, perchè l'impatto del loro trasferimento fosse il meno invasivo possibile. La loro è un'esigenza di ricerca etica, non religiosa; e si traduce nell'attività che hanno messo in piedi, di ospitare viaggiatori e viandanti, di condividere con loro il cibo e il riposo. Gli ospiti sono paganti ma sono diventati, in molti casi, degli amici. Gaia nel frattempo è cresciuta come una cittadina del mondo, e oggi studia a Parigi. Con le loro due voci, e le voci degli uccellini che le accompagnano, riflettiamo su come ogni luogo possa essere il centro del mondo.
29 min
10 Apr 2022
L'infelicità degli altri
Sergio ha 85 anni ed è un medico. Per la precisione, un neuropsichiatra infantile: ha cominciato a lavorare nella Toscana degli anni Sessanta, al fianco di un altro medico, Adriano Milani Comparetti (fratello di Lorenzo) che aveva elaborato un programma di terapie per i bambini affetti da paralisi cerebrale. Parte del loro impegno consisteva, prima ancora di poter curare i piccoli pazienti, nell'andarli a cercare: spesso le famiglie, per rassegnazione e per ignoranza, tenevano nascosta la sorte di questi bambini "infelici", ignorando quanto potessero essere d'aiuto le cure e costringendoli a un destino di segregazione. Insieme a Sergio ripercorriamo la lotta di questi dottori contro limiti e ombre del rapporto con la malattia, fra vergogne, superstizioni e paure.
28 min
03 Apr 2022
Una prof è per sempre
Laura è un'insegnante: continua a definirsi così, al presente, anche se ormai da qualche tempo, dopo molti anni passati a scuola, è stata costretta da un problema di salute ad andare in pensione. Ma il mestiere che ha iniziato a svolgere giovanissima, poco più che ventenne, è parte di lei, parte della sua identità, così come lo sono i rapporti con gli studenti che insieme a lei sono cresciuti e che l'hanno aiutata a crescere. Con Laura riflettiamo sul mestiere antico dell'insegnamento, sulle responsabilità che comporta, sul coinvolgimento e le relazioni che crea. Ma anche su quel che succede a chi, dopo una vita di lavoro, va in pensione, eppure nel suo mestiere ancora si riconosce.
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27 Mar 2022
Belli i figli. E poi?
Luca ha 43, è un libero professionista, sposato e papà di due bambini piccoli. Ha desiderato intensamente diventare padre, vincendo anche qualche resistenza iniziale di sua moglie; ma da quando è successo, ha iniziato ad avvertire sentimenti ambivalenti. Ama i suoi figli e non potrebbe immaginare la sua vita senza di loro; eppure, non riesce a non vedere l'estensione delle rinunce a cui la paternità l'ha costretto. Ci racconta a cuore aperto, con una sincerità disarmante, emozioni che in genere non si confessano; esploreremo insieme la tenacia del dilemma fra libertà e responsabilità. Siamo poi proprio sicuri che si escludano a vicenda?
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20 Mar 2022
Illudersi, ma non per sempre
Susanna, 37 anni, si è trovata, due anni fa, a dover fare i conti con una parola non facile da pronunciare: fallimento. Dopo la laurea, il dottorato, diverse collaborazioni avviate con i dipartimenti universitari in cui si era formata, Susanna si sentiva ormai avviata a una sicura, e brillante, carriera accademica. Anno dopo anno, però, fra retribuzioni ridicole o inesistenti, prospettive di concorsi e bandi continuamente annunciati e mai indetti, la sua sicurezza inizia a vacillare. Finché non le si rivela la realtà che più ha temuto: non ci sarà per lei nessun posto in accademia, le promesse che le sono state sventolate davanti non hanno nessuna concretezza, ha passato anni a lavorare quasi gratis, per niente. Un destino che riguarda moltissimi giovani ricercatori, che il sistema universitario italiano forma e poi non può permettersi di riassorbire... Susanna affronta l'infrangersi delle sue illusioni: ma scopre che quello che chiama fallimento ha anche un'altra faccia, molto meno minacciosa. Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
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13 Mar 2022
Noi siamo natura
Paolo ha quarant'anni e ha scelto di vivere in campagna, sulle colline della riviera ligure, con il suo cane. Fa l'agricoltore in una zona di uliveti che da decenni era stata abbandonata all'incuria. Grazie al suo lavoro, le piante vengono recuperate, e Paolo produce da sé tutto ciò di cui ha bisogno. Per lui è un esercizio di libertà , ma anche una routine quotidiana che lo mette in contatto, giorno dopo giorno, pure in un periodo angosciante come questo, con i tempi e i ritmi della natura, lo scorrere delle stagioni, l'importanza del sole e della pioggia. Insieme a lui riflettiamo su cose che forse tendiamo a rimuovere: sul fatto che la natura non è un giardino che sta là fuori, da cui entrare e uscire a piacimento. Guidati dalla parole di Paolo e dalle appassionate scorribande di Alexander von Humboldt proviamo a ricordarci che noi siamo natura, e quanto sia pericoloso dimenticarlo.
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06 Mar 2022
Mani in alto, questa è una rapina
Roberto è un artigiano sessantenne, sposato e padre di famiglia. Alle sue spalle, una breve carriera da rapinatore: breve, ma sufficiente a cambiare irreversibilmente la sua vita. Ha iniziato a rapinare le banche che non gli concedevano credito in seguito a un periodo di malattia che non gli aveva permesso di lavorare: strangolato dai debiti e dalla sensazione di non avere vie di uscita, ha scelto la strada del crimine. L'esperienza del carcere, che gli ha tolto molto, l'ha reso un uomo diverso. Il giorno che è uscito dalla prigione si è accorto che anche il mondo nel frattempo era cambiato; da allora, Roberto si adopera per aiutare chi, com'è successo a lui, scontata una pena, si trova disorientato dal ritorno in libertà, anche per la sfiducia che la società riserva a chi è etichettato come criminale. Insieme a lui riflettiamo sul peso delle scelte, la differenza fra reati e peccati che spesso sfugge a chi giudica, sul senso della pena detentiva, e le condizioni deplorevoli in cui vivono i carcerati.
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27 Feb 2022
Il confine tra passione e realtà
Beatrice ha 35 anni e balla. Il suo primo incontro con la danza classica avviene nell'infanzia, quando comincia a frequentare una piccola scuola in provincia. Crescendo, ha portato a termine gli studi universitari, ma di ballare non ha smesso: dopo la laurea è entrata nel circuito dell'insegnamento della danza, come molte ballerine a cui i proventi di spettacoli e performance non bastano a mantenersi. Presto, però, si è resa conto che l'ambiente le stava stretto e rischiava di innescare una trappola di frustrazioni. All'estero scopre nella danza contemporanea una forma di espressione più libera e completa: decide allora di ricominciare, mettendosi in gioco fra mille difficoltà. Nel frattempo, sua madre, che vorrebbe per lei un posto sicuro, non smette di premere perché partecipi ai concorsi per la scuola... Una storia che ci interroga sul confine fra aspirazioni, passione e talento, sulla difficoltà di realizzare un sogno, sulla precarietà delle professioni artistiche.
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20 Feb 2022
Esilio
Alì è nato nel 1989 a Kabul e quando aveva 8 anni una bomba ha ucciso i suoi genitori. Fuggito insieme al fratello, dopo un drammatico viaggio durato cinque anni è arrivato in Italia. Dal 2003 vive a Roma dove ha potuto studiare, si è laureato in Giurisprudenza, lavora come insegnante e ora aiuta i profughi afghani in fuga dopo il ritorno dei Talebani. E' una storia straordinaria, ma la sua condizione di rifugiato è pure uno specchio che ci ricorda che tutti siamo stranieri, anche se non ci siamo mai allontanati da casa: l'esilio esprime l'essenza della ex-istenza, intesa come un esser gettati nel mondo. E il suo impegno per gli altri, insieme al suo amore per l'Italia di cui non è ancora cittadino, dimostra che non servono radici identitarie né legami di sangue per sentirsi vicini, solidali e umani.
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13 Feb 2022
Se il malessere diventa comfort zone
Beatrice ha 23 anni, è di Torino, la più piccola di tre sorelle. Ma non è da Torino che ci parla: la sua voce arriva da una villa sui colli bolognesi, con i soffitti affrescati e grandi finestre sulla campagna. Potrebbe essere un albergo di lusso, invece è un luogo di cura. Ospita venti ragazze, fra cui Beatrice, alle prese con disturbi alimentari. Beatrice, che con un disturbo dell'alimentazione è cresciuta fin dall'adolescenza, racconta il percorso che l'ha portata a scegliere di curarsi, di uscire dall'illusoria rassicurazione delle abitudini, che può arrivare a rivestire anche un malessere grave come il suo, e di fidarsi, e affidarsi a chi l'aiuta a superare un problema che la pandemia ha ulteriormente aggravato.
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06 Feb 2022
Cambio vita
Emanuele ha poco più di quarant'anni, due figli e un buon lavoro da giornalista. Quand'ecco che la frase di un collega che si accinge a festeggiare il trentottesimo Natale al giornale, accende in Emanuele una consapevolezza latente: vuole cambiare lavoro. E andrà in una direzione ben precisa: diventerà maestro elementare, per poter lavorare con i bambini. La sua scelta suscita qualche perplessità e persino un po' di invidia intorno a lui, ma Emanuele la persegue con convinzione. La sua storia si inscrive nella parabola ascendente di una tendenza accelerata dalla pandemia: sempre più numerose sono le persone che decidono di lasciare un lavoro, anche sicuro, per affacciarsi su un altro percorso. E' così che, come suggerisce il filosofo Francois Jullien, rispondiamo al nostro bisogno di "vera vita"?
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30 Gen 2022
La fine della paura
Serena è sempre stata ipocondriaca: fin da giovanissima si sottopone a continue visite e controlli. Ha perso la mamma per un tumore ed è cresciuta con una gran paura della malattia. Ma quando, due anni fa, il suo timore si è avverato e Serena si è ammalata, è successo un fatto inatteso: la paura ha lasciato il posto a una forte sete di vita. Il presente si è dilatato, e ha messo in ombra l'angoscia per il futuro. Con Serena riflettiamo su come le cose siano, talvolta, più spaventose nell'immaginazione che nella realtà, interpellando un medico contemporaneo di Socrate e i pazienti del sanatorio della Montagna incantata su come si possa affrontare la malattia come qualcosa che fa parte della vita, fuori dalle metafore belliche e dalla retorica dell'eroismo.
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23 Gen 2022
Cibo per l'anima
Chiara è una giovane cheffe: dirige brillantemente la cucina di un ristorante. La strada per arrivare al lavoro che svolge oggi è stata tutt'altro che lineare, e oggi lei si trova a interrogarsi sui nodi e le contraddizioni del rapporto che la nostra società intrattiene con il cibo e la gastronomia. Com'è possibile che mangiare sano e nel rispetto dell'ambiente sia un privilegio per pochi? Come mai la cucina, la ristorazione, il cibo, occupano un posto così centrale nei nostri pensieri? Si tratta, come suggerisce la filosofa Francesca Rigotti, del correlato di un'ossessione individualistica, o c'è dell'altro?
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16 Gen 2022
Le scelte dei padri
A Samuele è molto cara una fotografia, scattata verso la metà degli anni '50, che ritrae un giovane prete nel giorno in cui prese i voti. Quel prete è suo padre: dopo un percorso di studi in seminario, si è avvicinato alla filosofia e in particolare al marxismo, per allontanarsi infine dalla Chiesa cattolica e avvicinarsi, negli anni '70, insieme alla donna che diventerà la madre di Samuele, alla comunità valdese. Quanto incidono sulla nostra identità le scelte dei genitori, quando sono scelte di impegno e attivismo, che coniugano, come sarebbe piaciuto a Montaigne, la teoria e la prassi?
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09 Gen 2022
Il lavoro dei sogni
Clara ha meno di trent'anni e sente di avere già trovato il lavoro della sua vita. Nell'azienda tecnologica per cui lavora non c'è troppa competizione interna, lei e i colleghi sono una squadra concentrata su obiettivi condivisi. Ma quanto è comune la sua esperienza? Ed esiste il rischio di confondere carriera e realizzazione di sé, piegando i propri desideri e le proprie energie al profitto di qualcun altro?
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02 Gen 2022
Non è per sempre
Che cosa succede quando finisce un amore che credevamo eterno e si spezza l'illusione del "per sempre felici e contenti"? Come reggere alla presa di coscienza dell'impermanenza e della caducità di ogni cosa? Lo scopriamo insieme a Clara, che come gli Stoici scopre la caducità d'ogni cosa.
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26 Dic 2021
Liberi di non scegliere
Quanto pesano sulle nostre vite l'ansia da prestazione e la competizione con gli altri? Gloria, 23 anni, durante il lockdown si è sentita più libera e meno stressata dal confronto con i coetanei. Che cosa ci insegna la sua storia, fra la filosofia dell'avventura di Simmel, i rischi della trappola del perfezionismo, e l'educazione Spinoziana a uscire dalla logica di premi e ricompense? Con Pietro Del Soldà e Ilaria Gaspari.
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19 Dic 2021
Giovani e radicali
Giorgia ha 19 anni e vive a Bari. Sin da piccola è un'ambientalista convinta e appassionata. Nel suo liceo organizzava la raccolta dei rifiuti e tante iniziative per sensibilizzare. Alcuni compagni si facevano convincere, altri la reputavano un po' strana. A lei dispiaceva ma non ha mai mollato e oggi studia biologia all'università. La sua è un'ecologia integrale: non solo amore per la natura ma anche un forte senso della cooperazione, dell'uguaglianza e del rispetto per ogni forma di diversità. Come insegna il Timeo di Platone, del resto, l'uomo e il cosmo sono fatti della stessa sostanza, il movimento, e il miglior modo di vivere è nell'accordo con questo principio universale, in armonia con gli altri umani e con l'ambiente che ci circonda.
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05 Dic 2021
La figlia di mio padre
Alessia è cresciuta all'isola d'Elba, desiderando, come tutti i figli unici, un fratello o una sorella. Solo che Alessia non è davvero figlia unica: ha poco più di vent'anni quando suo padre le rivela di avere un altro figlio in Spagna, nato pochi anni prima di lei. Il padre di Alessia non ha voluto interferire con la vita del bambino, che è stato riconosciuto da un altro uomo, e le domanda di fare altrettanto. Passano quasi vent'anni, il padre di Alessia non c'è più e lei, su Facebook, riesce facilmente a rintracciare quella sua ex fidanzata spagnola. Le fotografie parlano chiaro: non ha un fratello, ma una sorella, identica al padre scomparso. Alessia e sua sorella, adulte, iniziano a scriversi, si conoscono e si scoprono diverse. Eppure, fra loro c'è un legame, che pare andare al di là della breve relazione amorosa fra due ragazzi che a metà anni Settanta facevano la stagione in Svizzera. Alessia racconta un viaggio a Valencia alla scoperta di una parte di sé insieme intima e aliena. La scelta di sapere, di rompere lo scudo protettivo dell'abitudine di cui parla Montaigne, improvvisandosi detective delle proprie origini, come Edipo, davvero può essere presa alla leggera? Come mostra Kierkegaard, c'è in ogni scelta un che di irreversibile.
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05 Dic 2021
Di tutto un po'
Uno, dieci, cento impegni: in che modo la frammentazione del lavoro si riverba sul processo di costruzione della nostra identità?
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28 Nov 2021
Il perimetro della vergogna
Quanto incide sul nostro benessere la completa approvazione di chi ci sta più vicino?
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21 Nov 2021
Amici diversi
La diversità mina o arricchisce i nostri rapporti di amicizia?