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Radio3 Mondo -

Ogni giorno alle 6.50 la rassegna della stampa estera; dal lunedì al venerdì alle 11.00 personaggi, storie e eventi dall'attualità internazionale

Radio3 mondo offre quotidianamente una scelta ragionata degli articoli delle maggiori testate straniere nella rassegna stampa in onda alle 6.50. E continua a parlare di mondo con i suoi protagonisti alle ore 11.00 mettendo a fuoco eventi, luoghi e storie.

Lista episodi

24 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 24/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
23 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 23/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
22 Dic 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 22/12/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
21 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 21/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
20 Dic 2024

Canada, si spegne la stella di Trudeau | USA, scioperi e shutdown

La crisi politica di Justin Trudeau si sta aggravando, con un numero crescente di membri del suo Partito Liberale che chiede pubblicamente al primo ministro canadese di farsi da parte e di dare una possibilità a un nuovo leader prima delle elezioni del 2025. Dopo le dimissioni di lunedì di Chrystia Freeland, il potente ministro delle Finanze di Trudeau e suo vice di lunga data, la situazione sta peggiorando di giorno in giorno. E non solo sul fronte interno. Dai vicini USA continuano gli attacchi del presidente eletto Donald Trump, che dopo avere minacciato di imporre nuovi dazi sui prodotti provenienti da Canada, Cina e Messico non appena entrerà in carica, adesso ha ironicamente proposto di fare diventare la nazione vicina il "51esimo Stato". "Nessuno sa dire perché noi dobbiamo fornire sussidi al Canada per oltre 100 miliardi di dollari all'anno, non ha senso", scrive il presidente eletto, riferendosi in questi termini al deficit commerciale degli Stati Uniti con il Canada. Da parte sua, il governo canadese ha annunciato un piano per rafforzare i controlli alla frontiera con gli Stati Uniti, nel tentativo di contrastare l'immigrazione irregolare e il traffico di droga verso il territorio statunitense: ne parliamo con Megan Williams, giornalista canadese corrispondente da Roma della CBC-Radio Canada | Negli USA intanto i lavoratori di Amazon e Starbucks entrano in sciopero. Il sindacato Workers United che rappresenta più di 11.000 baristi di Starbucks ha dichiarato che i suoi membri terranno uno sciopero di cinque giorni a partire dalla mattina del 20 dicembre mentre ieri, a meno di una settimana dal Natale, migliaia di lavoratori dei magazzini Amazon di tutto il Paese sono entrati in sciopero dopo che l'azienda si è rifiutata di avviare le trattative contrattuali con la International Brotherhood of Teamsters: ne parliamo con Martino Mazzonis, giornalista americanista. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
20 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 20/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
19 Dic 2024

Consiglio Ue tra Ucraina, Siria e Trump | Facebook ha limitato le notizie nei territori palestinesi?

I 27 leader dell'Unione europea si riuniscono a Bruxelles per un vertice di un giorno con un ordine del giorno molto fitto, che spazierà dall'invasione russa dell'Ucraina alla transizione di potere in Siria, dalle continue proteste in Georgia ai nuovi modi per reinventare la politica migratoria e alla guida di sopravvivenza per far fronte all'imminente amministrazione di Donald Trump: ne parliamo con con Nicoletta Pirozzi, Responsabile del programma "Ue, politica e istituzioni" dello IAI e vice-presidente di WIIS Italia | Una puntata di #interferenze di Andrea Borgnino dedicata alla storia delle emittenti radiofoniche che hanno trasmesso via etere le voci dei palestinesi | Dall'inizio della guerra tra Israele e Gaza, solo pochi giornalisti stranieri sono stati autorizzati a entrare nel territorio costiero palestinese di Gaza e hanno potuto farlo solo sotto la scorta dell'esercito israeliano. I social media hanno quindi colmato il vuoto per tutti coloro che volevano sentire più voci dall'interno di Gaza. Secondo una ricerca della BBC, Facebook ha però fortemente limitato la capacità delle agenzie di stampa palestinesi di raggiungere un pubblico durante la guerra. La BBC ha anche visionato documenti trapelati che dimostrano che Instagram, un'altra piattaforma di proprietà di Meta, ha aumentato la moderazione dei commenti degli utenti palestinesi dopo ottobre 2023. Da parte sua, Meta afferma che qualsiasi insinuazione secondo cui avrebbe deliberatamente soppresso determinate voci è "inequivocabilmente falsa": ne parliamo con Andrea Signorelli, giornalista freelance, collabora con Domani e Wired su temi di innovazione digitale e autore del podcast: "Crash, la chiave per il digitale". Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
19 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 19/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
18 Dic 2024

Bomba a Mosca, l'intelligence ucraina e il ruolo dell'Uzbekistan | La situazione sul campo di batta

Il tenente generale russo Igor Kirillov, capo dell'unità di Difesa radiologica, chimica e biologica delle forze armate russe, è stato ucciso in un quartiere residenziale di Mosca da una bomba nascosta in uno scooter elettrico. L'Ucraina avrebbe rivendicato la responsabilità della sua uccisione durante un'"operazione speciale" nella capitale russa. La Russia ha arrestato un cittadino uzbeko che, secondo gli inquirenti, sarebbe l'autore dell'attentato eseguito su ordine dei servizi di sicurezza ucraini. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Tass, che cita l'FSB, l'agenzia di spionaggio interna del Paese, il 29enne sarebbe stato reclutato dai servizi segreti ucraini e gli sarebbero stati promessi 100.000 dollari e un viaggio nell'Unione Europea. Kirillov, morto insieme a un aiutante, un giorno prima della sua uccisione, era stato accusato dai servizi di sicurezza ucraini, in contumacia, dell'"uso massiccio di armi chimiche vietate" in Ucraina. Intanto, dal teatro di guerra arriva la notizia della morte di alcune decine di soldati nordcoreani schierati a fianco di quelli russi, cosa succede sul campo? Ne parliamo con Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla LUISS e autrice di "Storia del potere in Russia. Dagli zar a Putin" edito da Scholé – Morcelliana (2022); con Luca Anceschi, docente di studi euroasiatici all'università di Glasgow e con il Gen. Maurizio Boni, opinionista di Analisi Difesa e autore di "La guerra russo ucraina. Strategie e percezioni di un conflitto intraeuropeo" (ed. il Cerchio, appena uscito) e di "L'esercito russo che non abbiamo studiato. Le operazioni militari terrestri dell'Esercito della Federazione Russa in Ucraina" (il Cerchio, 2024). Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
18 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 18/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
17 Dic 2024

Verso un nuovo governo tedesco | Bayrou e la deindustrializzazione in Francia

Il governo tedesco è crollato lunedì quando il cancelliere Olaf Scholz ha perso il voto di fiducia in Parlamento, aggravando una crisi di leadership in tutta Europa in un momento di crescenti sfide economiche e di sicurezza. Lunedì, i legislatori tedeschi hanno votato per lo scioglimento del governo attuale con 394 voti favorevoli, 207 contrari e 116 astenuti. Le elezioni, ora previste per il 23 febbraio, saranno solo le quarte elezioni anticipate nei 75 anni dalla fondazione dello stato moderno. Il momento riflette una nuova era di politica più frastagliata e instabile nel paese. Scholz non ha avuto altra scelta se non quella di compiere l'insolita mossa di chiedere il voto di fiducia dopo che la sua coalizione tripartitica si è frammentata a novembre, ponendo fine a mesi di aspri litigi interni e lasciandolo senza una maggioranza parlamentare per approvare leggi o un bilancio: ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino per La Repubblica. | In Francia intanto il nuovo primo Ministro François Bayrou si confronta con il ritorno della deindustrializzazione in Francia. È la fine di una parentesi? Il processo di reindustrializzazione in corso in Francia da alcuni anni sta per concludersi? Diversi indicatori lo suggeriscono, e si tingono di rosso nel momento in cui il nuovo Primo Ministro, François Bayrou, assume le sue funzioni e deve mettere insieme il suo governo. Gli investimenti industriali nel Paese sono diminuiti del 10% in termini di volume nel 2024, per la prima volta dal 2019. E per la prima volta dal 2015, quest'anno saranno più le fabbriche che chiuderanno che quelle che apriranno: ne parliamo con Olivier Tosseri, corrispondente in Italia per il quotidiano economico francese Les Echos. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
28 min
17 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 17/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
16 Dic 2024

Prigionieri ISIS: minaccia crescente con il caos in Siria | Le tre sfide strategiche di Teheran

Il cambiamento di regime in Siria minaccia le forze curde e la capacità di gestire migliaia di prigionieri dell'ISIS detenuti in carceri e campi profughi nel nord-est, un'area che un tempo faceva parte del territorio dell'ISIS. Le SDF, dopo aver ceduto Manbij all'Esercito Nazionale Siriano sostenuto dalla Turchia, sono sotto pressione crescente, con civili curdi costretti a fuggire. Se un'amministrazione Trump ritirasse le truppe, le SDF perderebbero un alleato chiave. Erdoğan ha lodato l'espulsione dei "terroristi" da Manbij, mentre Kobani rimane a rischio di guerra per le provocazioni turche. La situazione delle carceri, già critica, potrebbe peggiorare ulteriormente: ne parliamo con Marta Bellingreri, giornalista indipendente e editor nella redazione di Syria Untold. | Temendo disordini civili, l'Iran ha bisogno di limitare i danni, soprattutto per difendere i suoi siti nucleari. Una sospensione senza precedenti di una legge draconiana sull'hijab per paura della sua minaccia alla sicurezza nazionale indica cambiamenti interni. Teheran si sta quindi concentrando su tre sfide strategiche che sono diventate critiche dopo la sconfitta in Siria. La prima e più importante è la minaccia di un attacco ai siti nucleari iraniani, soprattutto dato il dibattito pubblico in Israele e la comprensione e il timore che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump possa dare a Israele il via libera per una mossa del genere. La seconda è il futuro del cosiddetto Anello di fuoco o Asse della resistenza; la terza sono le possibili implicazioni interne del colpo di stato siriano: ne parliamo con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020). Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
16 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 16/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
15 Dic 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 15/12/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
14 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 14/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
13 Dic 2024

Syria Crisis Tour: l'ultimo viaggio di Blinken in Medio Oriente​ | Ucraina, Europa in campo

Il Segretario di Stato Antony Blinken ha cominciato da Aqaba, in Giordania, il suo ultimo viaggio in Medio Oriente come Segretario di Stato USA. Da ieri Blinken si trova in Turchia, dove ha già incontrato il presidente Erdogan e dove oggi, venerdì, incontrerà il ministro degli Esteri turco. È il 12° viaggio di Blinken in Medio Oriente da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas a Gaza l'anno scorso, ma il primo dopo la cacciata del presidente siriano Bashar Assad. Gli USA sono stati accusati dal comandante delle milizie curde di aver abbandonato i loro alleati, aprendo il rischio di una nuova ascesa dell'ISIS. Blinken intende ribadire il sostegno a una transizione siriana guidata internamente e senza minacce ai vicini: ne parliamo con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. | Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che l'Europa dovrebbe essere responsabile dell'invio di truppe in Ucraina per sostenere il cessate il fuoco, e non gli Stati Uniti, secondo quanto riportato giovedì dal Wall Street Journal. Dopo aver incontrato il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Parigi per la riapertura della restaurata cattedrale di Notre Dame lo scorso fine settimana, il futuro comandante in capo degli Stati Uniti avrebbe fatto sapere che le truppe statunitensi non faranno parte di alcuna squadra di peacekeeping. Le parole di Trump hanno provocato una dura reazione del premier polacco Tusk che ha respinto le ipotesi secondo cui i Paesi europei si starebbero preparando a dispiegare migliaia di truppe in Ucraina nell'ambito di un potenziale accordo di cessate il fuoco per porre fine alla guerra con la Russia: ne parliamo con Fabio Turco, giornalista di Centrum Report, progetto giornalistico sui paesi dell'Europa Centrale, in collegamento da Varsavia. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
13 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 13/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
12 Dic 2024

Leader e transizione in Siria | Mosca rimuove i Talebani dalla blacklist

In un breve discorso alla televisione di Stato Mohammed al-Bashir, una figura poco conosciuta nella maggior parte della Siria, ha dichiarato che guiderà l'autorità provvisoria fino al 1° marzo. "Oggi abbiamo tenuto una riunione di gabinetto che comprendeva un team del governo di salvezza che lavorava a Idlib e nelle sue vicinanze, e il governo del regime estromesso", ha dichiarato il nuovo premier. I funzionari statunitensi, impegnati con i ribelli guidati da Hayat Tahrir al-Sham (HTS), li hanno esortati a non assumere automaticamente la guida del Paese, ma a gestire un processo inclusivo per formare un governo di transizione. L'HTS, un ex affiliato di al-Qaeda che ha guidato la rivolta anti-Assad e che ultimamente ha "ridimensionato" le sue radici jihadiste, oggi invita l'Occidente a non temerlo. Ne parliamo con Lorenzo Trombetta, giornalista ANSA, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022). | Con Interferenze Andrea Borgnino ci porta a Damasco attraverso un racconto via radio di come i ribelli siriani sono arrivati nella capitale.| L'Emirato Islamico ha accolto con favore la decisione della Duma russa di rimuoverlo dalla blacklist, definendola un passo cruciale per rafforzare le relazioni bilaterali. Il portavoce Zabihullah Mujahid ha lodato l'iniziativa, considerandola fondamentale per eliminare ostacoli ai contatti con l'Afghanistan. Nel frattempo, un attacco rivendicato dall'ISIS ha causato la morte del ministro per i Rifugiati e il Rimpatrio, Khalil Rahman Haqqani. Ne parliamo con Giuliano Battiston, giornalista e direttore di Lettera 22. Ai microfoni  Anna Maria Giordano.
29 min
12 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 12/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
11 Dic 2024

Niente più asilo ai siriani in Europa | Caos politico in Corea del Sud

Un giorno dopo che i ribelli siriani guidati da Hayat Tahrir al-Sham (HTS) hanno preso Damasco, diversi paesi europei, tra cui Austria, Belgio, Italia, Germania, Grecia e Paesi Bassi, hanno chiuso le porte ai richiedenti asilo siriani. Anche il Regno Unito ha annunciato lo stop all'elaborazione delle domande. Queste decisioni arrivano mentre i partiti di estrema destra anti-immigrazione crescono in popolarità nell'UE, con la Germania che si prepara a elezioni anticipate a febbraio. Le organizzazioni umanitarie avvertono che la mossa è prematura, dati i combattimenti ancora in corso in Siria e l'incertezza politica del paese. Ne parliamo con Asmae Dachan, giornalista e scrittrice italo-siriana, e con Lucia Gennari, avvocatessa e consulente giuridico di ASGI. | La polizia in Corea del Sud ha fatto irruzione nell'ufficio presidenziale a Seoul, dopo il fallito tentativo del presidente Yoon Suk Yeol di imporre la legge marziale la scorsa settimana. Tuttavia, non è riuscita ad accedere all'edificio principale, bloccato dalle guardie di sicurezza. L'ex ministro della Difesa, Kim Yong-hyun, arrestato domenica e ritenuto responsabile della dichiarazione di legge marziale, ha tentato il suicidio martedì sera, ma è ora sotto osservazione e in condizioni stabili. La situazione politica del Paese resta altamente instabile, con indagini su Yoon e dimissioni tra i suoi collaboratori. Ne parliamo con Antonio Fiori, professore associato presso la Scuola di Scienze Politiche all'Università di Bologna, dove insegna International Relations of East Asia ed è autore del libro "Il nido del falco, Mondo e potere in Corea del Nord" (Ed. Le Monnier, 2022). Ai microfoni Anna Maria Giordano.
28 min
11 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 11/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
10 Dic 2024

Il futuro della Siria | Bibi alla sbarra

La caduta del regime di Bashar al-Assad ha segnato un momento storico per la Siria, con i ribelli che in pochi giorni hanno preso il controllo del paese. Assad è fuggito a Mosca, lasciando dietro di sé un vuoto politico che suscita speranze e timori. Migliaia di prigionieri sono stati liberati dalle carceri, riunendosi con le famiglie dopo anni di detenzione e torture sistematiche. Le strade di Damasco hanno visto scene di gioia e incredulità, mentre i siriani festeggiano la fine di una dittatura cinquantennale. Tuttavia, il futuro rimane incerto: mentre il paese spera in una transizione pacifica, esperti temono il rischio di caos e conflitti interni. La Siria si prepara ora a ridefinire il proprio ruolo nella regione e nel mondo: ne parliamo con Agnese Stracquadanio, reporter indipendente a Damasco e con con Silvia Carenzi, ricercatrice della Scuola Normale di Pisa e dell'Ispi, si concentra su dinamiche di violenza politica e conflitto armato soprattutto in Siria. | La rete d'informazione libanese Al Mayadeen riferisce che i carri armati israeliani hanno superato Quneitra, nel sud della Siria, e sono arrivati a 3 chilometri dalla città di Qatana, che a sua volta dista circa 20 chilometri dalla periferia di Damasco. Un rapporto separato ha affermato che l'IDF ha anche catturato diversi villaggi a sud della capitale siriana. Intanto, sul fronte interno, il premier Netanyahu è pronto a testimoniare nel processo per corruzione: sarà il primo primo ministro in carica di Israele a salire sul banco dei testimoni come imputato in un processo penale: ne parliamo con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni mediorientali, ex corrispondente de Il Messaggero da Gerusalemme e autore di "Fantasmi a Roma", (Il Saggiatore, 2024). Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
10 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 10/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
09 Dic 2024

L'ombra turca sulla Siria | Disfatta russa in Siria | L'Iran perde in Siria

Dopo la caduta del regime di Assad, la Turchia ha assunto un ruolo centrale nel definire il futuro della Siria, con l'obiettivo di stabilire un ordine pubblico e un governo di transizione che favorisca il ritorno dei rifugiati. Il presidente Erdogan sembra emergere come uno dei principali vincitori della crisi, grazie all'influenza esercitata sull'operazione condotta da gruppi ribelli, con l'appoggio di Hay'at Tahrir al-Sham (HTS). Il leader di HTS ha mantenuto alcune strutture amministrative siriane e ha promesso di rispettare le minoranze, mentre funzionari turchi, tra cui il ministro degli Esteri Hakan Fidan, hanno coinvolto la Russia in discussioni su una nuova Siria. Ne parliamo con Valeria Talbot, responsabile Centro Mena dell'Ispi. | Il crollo del regime di Assad rappresenta una perdita strategica per la Russia, che lo ha sostenuto per anni. Ora Assad e la sua famiglia si troverebbero a Mosca, con un asilo concesso dal Cremlino per motivi umanitari. Il vuoto politico in Siria preoccupa il Cremlino, che teme il caos visto in Iraq e Libia. Nonostante questo, la Russia mantiene basi militari nel paese, strumento sia di influenza sia di negoziazione con i nuovi attori sul campo. Lavrov sottolinea la necessità di riprendere i colloqui mediati dall'ONU per evitare un'escalation incontrollabile. Ne parliamo con Orietta Moscatelli, caporedattore esteri Aska News e analista Limes per la Russia. | L'Iran, tradizionale alleato del regime di Assad, si sta preparando a un futuro senza di lui. Sebbene la Repubblica Islamica abbia sostenuto Assad fino alla fine, i recenti sviluppi hanno spinto Teheran a valutare nuove strategie per mantenere la propria influenza in Siria. Questa riorganizzazione è parte di un più ampio riposizionamento strategico dell'Iran nella regione, dato che la caduta di Assad apre nuovi scenari e sfide per il ruolo iraniano in Medio Oriente. Ne parliamo con Nima Baheli, analista geopolitico. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
09 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 09/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
08 Dic 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 08/12/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
07 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 07/12/2024

La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
06 Dic 2024

Il più grande sequestro di fentanyl della storia del Messico | Benvenute a Tijuana

Il Messico ha annunciato il più grande sequestro di Fentanyl, un oppioide sintetico, mentre aumentano le pressioni transfrontaliere affinché il Paese dia un giro di vite al traffico di droga negli Stati Uniti. Separatamente, il governo messicano ha anche annunciato di aver arrestato più di 5.200 migranti e richiedenti asilo un giorno prima, martedì, mentre si dirigevano verso il confine con gli Stati Uniti. Entrambe le azioni saranno probabilmente viste come un tentativo di placare l'amministrazione del presidente eletto Donald Trump negli Stati Uniti: ne parliamo con Stefano Berterame, Vice Segretario dell'organo internazionale per il controllo degli stupefacenti. International narcotics control board INCB. | La città di Tijuana è uno dei più importanti punti di passaggio e di ricezione di deportati e rimpatriati dagli USA. Negli ultimi tempi si è assistito ad un aumento di arrivi di persone provenienti da vari stati messicani come Michoacán, Guerrero, Guadalajara e Veracruz. Molte di queste persone sono donne con bambini in cerca di protezione internazionale, molte fuggono dal forte clima di violenza provocato dal crimine organizzato e dalle bande locali o dalla sparizione forzata dei familiari. Solo nel 2021, gli USA hanno espulso quasi 2 milioni di persone, mentre la Commissione Messicana per l'Aiuto ai Rifugiati (Comar) ha registrato un forte aumento delle richieste d'asilo, arrivando a 131.448, con il 41% di donne e il 24% di bambini e adolescenti: ne parliamo con suor Albertina Maria Pauletti, Direttrice dell'Istituto Madre Asunta di Tijuana Messico della Fondazione Scalabriniana, vincitore del Premio Progetto Cooperazione Internazionale Focsiv 2024. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
28 min
06 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 06/12/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
05 Dic 2024

Un rapporto di Amnesty International sostiene che la guerra di Israele contro Hamas nella Striscia d

Un rapporto di Amnesty International sostiene che la guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza costituisce un crimine di genocidio secondo il diritto internazionale. È la prima volta che Amnesty denuncia il crimine di genocidio durante un conflitto in corso e si basa su un rapporto di marzo del relatore speciale delle Nazioni Unite per la Palestina, che ha concluso che "ci sono ragionevoli motivi per credere" che Israele stia commettendo un genocidio contro i palestinesi. Intanto, negli ultimi giorni, è arrivata la notizia di un accordo tra Hamas e il partito Fatah dell'Autorità Palestinese per la creazione di un comitato per amministrare congiuntamente la Gaza post-bellica. Secondo il piano, che necessita dell'approvazione del Presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, il comitato sarà composto da 10-15 figure non partitiche con autorità su questioni relative all'economia, all'istruzione, alla sanità, agli aiuti umanitari e alla ricostruzione: ne parliamo con Paola Caridi, saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22, autrice di "Hamas Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli 2023) e "Il gelso di Gerusalemme. L'altra storia raccontata dagli alberi" (Feltrinelli, 2024). | La società di social media Meta ha accusato il governo australiano di aver introdotto in fretta e furia un divieto di utilizzo dei social media per i minori di 16 anni, senza considerare adeguatamente l'opinione dei giovani. La legislazione, la prima al mondo nel suo genere e approvata giovedì scorso dal parlamento australiano, è già stata descritta come un banco di prova per altri governi che intendano adottare misure simili sull'accesso alle reti sociali. L'approvazione del disegno di legge non è però avvenuta all'unanimità: ne parliamo con Andrea Signorelli, giornalista freelance, collabora con Domani e Wired su temi di innovazione digitale e autore del podcast: "Crash, la chiave per il digitale". Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
05 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 05/12/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
04 Dic 2024

Caos in Corea del Sud | Il cambio di rotta di Zelensky

Il presidente della Corea del Sud ha scioccato il Paese quando, di punto in bianco, ha dichiarato la legge marziale per la prima volta in quasi 50 anni. La drastica decisione di Yoon Suk Yeol - annunciata in una trasmissione televisiva a tarda notte - ha menzionato "forze antistatali" e la minaccia della Corea del Nord. Ma è apparso subito chiaro che non era stata spinta da minacce esterne, ma dai suoi disperati problemi politici. Tuttavia, ha spinto migliaia di persone a radunarsi in Parlamento per protestare, mentre i legislatori dell'opposizione si sono precipitati lì per far passare un voto d'emergenza per rimuovere la misura. Sconfitto, Yoon è emerso poche ore dopo per accettare il voto del parlamento e revocare l'ordine di legge marziale. Ora i legislatori voteranno sull'impeachment per quello che la principale opposizione del Paese ha definito il suo "comportamento insurrezionale": ne parliamo con Francesca Frassineti, docente di Storia dell'Asia orientale contemporanea all'università Ca' foscari e ricercatrice dell'ISPI | Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta cambiando la sua retorica sulla fine della guerra con la Russia: in una serie di interviste e dichiarazioni pubbliche rilasciate nell'ultima settimana, Zelensky ha cercato di dimostrare di essere pronto a negoziare la fine del conflitto in cambio dell'adesione alla NATO. La fine della guerra è stata ripetutamente richiesta dal Presidente eletto Donald Trump durante la campagna elettorale. Ma fino a ora, Zelensky aveva insistito sul fatto che il suo Paese avrebbe continuato a combattere fino a quando non avesse recuperato il 20% circa del territorio ora sotto il controllo di Mosca. Un'inchiesta della BBC, che ha scambiato comunicazioni via Telegram con soldati ucraini sul campo, rivela come "alle truppe ucraine stremate in Russia" venga detto "di resistere e di aspettare Trump": ne parliamo con Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera in Ucraina. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
04 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 04/12/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
03 Dic 2024

Francia: Michel Barnier sull'orlo del precipizio | Le minacce di Trump

Il governo di minoranza francese è sull'orlo del collasso dopo che il primo ministro Michel Barnier ha usato poteri speciali per far passare il suo bilancio senza un voto in parlamento. I partiti di opposizione, furiosi, hanno dichiarato che sosterranno una mozione di sfiducia per estromettere l'ex negoziatore della Brexit in un voto che potrebbe verificarsi già mercoledì. Barnier ha scelto di far passare le controverse riforme della sicurezza sociale invocando un decreto presidenziale, dopo aver fallito nell'ottenere un sostegno sufficiente per le misure: ne parliamo con Veronica Gennari, giornalista freelance corrispondente da Parigi. | Il presidente eletto Donald Trump ha promesso un forte aumento delle tariffe sulle merci provenienti da Messico, Canada e Cina a partire dal primo giorno della sua amministrazione, una politica che potrebbe aumentare notevolmente i costi per le imprese e i consumatori statunitensi. La mossa, ha detto Trump, sarà una ritorsione per l'immigrazione illegale e per "il crimine e la droga" che attraversano il confine: ne parliamo con Sissi Bellomo, giornalista del Sole24Ore. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
03 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 03/12/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
02 Dic 2024

Una nuova fase della guerra in Siria? | Georgia: proteste contro lo stop all'adesione UE

I combattenti dell'opposizione siriana affermano che si stanno spingendo verso la città settentrionale di Hama dopo aver preso il controllo della vicina Aleppo in un'offensiva lampo iniziata la scorsa settimana. Il tentativo di avanzata verso sud di domenica giunge al quinto giorno dell'offensiva a sorpresa dei ribelli, mentre le forze siriane e russe hanno lanciato contrattacchi, bombardando da sabato la provincia di Idlib e Aleppo, controllate dall'opposizione, con attacchi aerei. L'Iran esprime il suo "pieno supporto" ad Assad, quale invece la posizione della Turchia? Ne parliamo con Anna Cervi, mediatrice internazionale con il network mediatrici mediterraneo e co-fondatrice dell'iniziativa italiana per la mediazione internazionale e con Valeria Giannotta, direttrice Osservatorio Turchia CESPI. | Migliaia di persone hanno manifestato a Tbilisi, in Georgia, dopo che il governo ha annunciato la sospensione del processo di adesione all'Unione Europea fino al 2028. Il partito al governo, Georgian Dream, ha accusato l'UE di "ricatti" e di voler fomentare una "rivoluzione" nel paese. La decisione arriva in un clima di tensione con Bruxelles, alimentato da elezioni contestate lo scorso ottobre. L'opposizione denuncia brogli e boicotta il parlamento, mentre il governo sostiene che il voto sia stato libero e regolare. La presidente uscente del Paese ha definito la mossa una "guerra contro il popolo". I manifestanti sono stati dispersi con gas lacrimogeni: ne parliamo con Luna De Bartolo, giornalista di base a Tbilisi, scrive su Repubblica di Caucaso e Asia centrale. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
28 min
02 Dic 2024

Rassegna stampa internazionale 02/12/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
01 Dic 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 01/12/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
30 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 28/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
28 Nov 2024

Attacchi russi a infrastrutture ucraine | Demografia russa

Il 28 novembre 2024, la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico e con droni contro l'Ucraina, colpendo infrastrutture energetiche in tutto il paese, inclusi Kiev, Kharkiv, Odesa e altre città. Le forze russe hanno anche effettuato il loro più grande attacco con droni, interrompendo l'elettricità in gran parte della regione occidentale di Ternopil. Ne parliamo con Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera in Ucraina. | Con Interferenze Andrea Borgnino racconta la storia di come i radioamatori intercettano i segnali dei bombardieri russi che volano sempre più spesso nello spazio aereo europeo. E' il caso del 14 novembre sopra la Scozia. | La Russia sta vivendo un grave declino demografico, segnato da un invecchiamento rapido della popolazione, un calo delle nascite e un'emigrazione crescente, accentuati dalla guerra in Ucraina. Le proiezioni dell'ONU stimano che entro il 2100 la popolazione russa scenderà tra i 74 e i 112 milioni rispetto ai 146 milioni attuali. Inoltre, si prevede una maggiore diversità etnica e religiosa, spesso in contrasto con i "valori tradizionali" sostenuti dal Cremlino. Mosca ha introdotto leggi contro la "propaganda child-free" per incentivare la natalità, ma il problema rimane. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha sottolineato la necessità dei lavoratori migranti per sostenere l'economia e affrontare le sfide poste dal declino demografico. Ne parliamo con Alberto Zanconato, corrispondente ANSA da Mosca. Ai microfoni  Luigi Spinola.
29 min
28 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 28/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
27 Nov 2024

Cessate il fuoco Libano-Israele | La Namibia con una presidente donna?

Un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, sostenuto dall'Iran, è entrato in vigore alle 4:00 di mercoledì, ponendo fine a 14 mesi di scontri iniziati dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Israele ritirerà le sue forze dal sud del Libano in 60 giorni, mentre l'esercito libanese schiererà 5.000 soldati a sud del fiume Litani. Hezbollah smantellerà le sue infrastrutture militari, con garanzie americane per il rispetto dell'accordo. Ne parliamo con Andrea Tenenti, portavoce di UNIFIL, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite, e con Lorenzo Trombetta, giornalista ANSA, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022). | La Namibia potrebbe eleggere la sua prima presidente donna, Netumbo Nandi-Ndaitwah, leader di lungo corso del partito di governo Swapo. Membro del partito fin da adolescente, la 72enne è vice-presidente e conosciuta per il suo stile pragmatico e la fedeltà al movimento di liberazione. Tuttavia, il suo cammino è ostacolato dalla crescente sfiducia nei partiti storici, dall'alta disoccupazione (19%) e da un'opposizione guidata da Panduleni Itula. In un contesto politico tradizionalmente maschile, il voto sarà un test cruciale per Swapo, al potere dal 1990, e per l'intero panorama politico africano. Ne parliamo con Alberto Magnani, redattore e giornalista del Sole 24 Ore. Ai microfoni Luigi Spinola
28 min
27 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 27/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
26 Nov 2024

Israele voterà per un cessate il fuoco? | La violenza dilaga in Cina

Israele è pronto ad approvare un cessate il fuoco di 60 giorni con Hezbollah, previsto per oggi. Tuttavia, le autorità israeliane precisano che si tratta di una sospensione delle ostilità, non della fine della guerra contro Hezbollah. La decisione è stata influenzata dalle pressioni internazionali, in particolare dagli Stati Uniti. Un cessate il fuoco sembra dunque imminente, ma le condizioni fissate da Netanyahu rischiano di renderlo inapplicabile, attribuendo la colpa al Libano in caso di fallimento. Ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI a Gerusalemme, e con Meron Rapoport, giornalista a Local Call/+972Mag, traduttore e attivista politico, tra i fondatori del movimento A Land for All, che chiede la creazione di due stati indipendenti, Israele e Palestina, con confini aperti, libertà di movimento e istituzioni comuni. | Pechino ha ordinato indagini approfondite sui conflitti locali, in particolare su questioni legate a matrimoni e proprietà, dopo una serie di attacchi mortali che hanno scosso l'opinione pubblica. Negli ultimi mesi, la Cina ha assistito a un aumento di episodi di violenza, come accoltellamenti di massa e auto lanciate contro la folla, un fenomeno insolito per un paese noto per la sicurezza pubblica. Il ministero della giustizia ha invitato i mediatori locali a intervenire tempestivamente per risolvere le dispute familiari e comunitarie, prevenendo escalation pericolose. Parallelamente, sono state sottolineate misure per il reinserimento dei detenuti liberati, al fine di ridurre il rischio di recidiva. I recenti attacchi, tra cui quello di Zhuhai, dove un uomo ha ucciso 35 persone, e una strage in una scuola professionale, hanno sollevato interrogativi sullo stato della società. Autorità e tribunali promettono punizioni severe per crimini gravi, con particolare attenzione alla sicurezza nelle scuole. Ne parliamo con Simone Pieranni, giornalista di Chora media, co-fondatore di China Files, autore di Red Mirror e La Cina nuova (Laterza).
29 min
26 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 26/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
25 Nov 2024

Romania, al ballottaggio le destre | Il 25/11 per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne

In Romania, il primo ministro Marcel Ciolacu è stato eliminato al primo turno delle presidenziali, nonostante fosse il favorito nei sondaggi. Al ballottaggio andranno Calin Georgescu, di estrema destra e critico della NATO, ed Elena Lasconi, candidata di centrodestra. I voti degli espatriati hanno favorito Lasconi, che ha ottenuto il 19,16%. Ne parliamo con Naty Badea, giornalista Antena 3 CNN | La Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, istituita dall'ONU nel 1999, si celebra il 25 novembre, in ricordo delle sorelle Mirabal, uccise nel 1960 nella Repubblica Dominicana. Antonio Guterres sottolinea che la violenza di genere deriva da secoli di dominio maschile e squilibri di potere. Le forme di violenza includono violenza psicologica, abusi domestici, molestie sessuali, traffico di esseri umani, mutilazioni genitali e matrimoni forzati o infantili. Questa ricorrenza vuole sensibilizzare sull'urgenza di eliminare ogni forma di violenza e disuguaglianza. Sentiremo la testimonianza di Miryam Djangala Fall, la coordinatrice del Movimento dei Sopravvissuti, insignita del premio Simone Veil 2024, sopravvissuta a ripetuti abusi, tra cui stupri da parte di miliziani e anni di sfruttamento come schiava sessuale - intervista di Costanza Spocci. Ne parliamo con Chiara Maugeri, è stata capo progetto di Medici Senza Frontiere in RDC. In conduzione Luigi Spinola.
29 min
25 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 25/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
24 Nov 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 24/11/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
23 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 23/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
22 Nov 2024

Mandati d'arresto della CPI per Netanyahu, Gallant e Deif | Ortega propone più poteri per sé

I giudici della Corte Penale Internazionale (CPI) hanno emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il comandante militare di Hamas, Mohammed Deif. La Corte ha respinto le contestazioni di Israele sulla giurisdizione e accusato i tre di presunti crimini di guerra e contro l'umanità durante il conflitto Israele-Hamas. Israele e Hamas respingono le accuse, e Israele sostiene che Deif sia morto in un raid aereo a luglio. Ne parliamo con Chantal Meloni, Professoressa associata di Diritto penale presso l'Università degli Studi di Milano dove è titolare del corso di International Criminal Law; è inoltre legal advisor dello European Center for Constitutional and Human Rights, autrice di Giustizia universale? Tra gli Stati e la Corte Penale internazionale: un bilancio di una promessa (Il Mulino, 2024). | Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha presentato una proposta di riforma costituzionale per ampliare i poteri presidenziali e rafforzare il controllo statale. Tra i cambiamenti, il mandato presidenziale verrebbe esteso a sei anni e il ruolo di vicepresidente, ricoperto dalla moglie Rosario Murillo, diventerebbe quello di "co-presidente". La riforma prevede inoltre l'allungamento del mandato dei legislatori dell'Assemblea Nazionale a sei anni. Murillo, spesso vista come il volto del governo, ha assunto maggiore visibilità a causa delle rare apparizioni pubbliche di Ortega. La proposta include anche misure per rafforzare il controllo sui media, giustificate come una protezione contro influenze straniere. Ne parliamo con iziano Breda, vicecoordinatore di analisi per l'America Latina  per ACLED (Armed Conflict Location & Event Data), un'organizzazione che raccoglie dati su conflitti e proteste in tutto il mondo.Al microfono Roberto Zichittella. 
28 min
22 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 22/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
21 Nov 2024

Via libera alla Commissione von der Leyen | Emergenza bambini: malnutrizione e crisi umanitarie glob

I principali partiti del Parlamento europeo – Partito Popolare Europeo, socialdemocratici e liberali – hanno raggiunto un'intesa per approvare i nuovi membri della Commissione europea, permettendo a Ursula von der Leyen di assumere l'incarico il 1° dicembre. Tra i vicepresidenti figura la spagnola Ribera, criticata dai conservatori per la gestione dell'alluvione di Valencia. Ne parliamo con Roberto Castaldi, Direttore di Euractiv.it il portale gratuito di informazione europea. | Interferenze con Andrea Borgnino: il programma di educazione via radio dell'Unicef in Burkina Faso. | Nel mondo 148 milioni di bambini soffrono di malnutrizione cronica, 45 milioni di quella acuta, di cui 13,7 in forma grave. Oltre 450 milioni vivono in zone di conflitto, subendo violenze e privazioni. A Gaza, 1,5 milioni necessitano di aiuti umanitari; in Libano 400.000 sono sfollati. In Ucraina quasi 3 milioni di bambini dipendono da assistenza a causa della guerra, mentre in Sudan 4 milioni sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione acuta, con 730.000 a rischio di morte. In Uganda 1,6 milioni hanno bisogno di aiuti umanitari e in Costa d'Avorio 1,5 milioni sono fuori dalla scuola, spesso senza acqua o servizi igienici di base. Ne parliamo con Andrea Iacomini, portavoce Unicef. Ai microfoni Roberto Zichittella.
28 min
21 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 21/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
20 Nov 2024

Scholz sotto pressione | Starmer accelera | Maori in piazza

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è al centro di crescenti pressioni politiche interne per cedere la candidatura SPD a Boris Pistorius, popolare ministro della Difesa, in vista delle elezioni anticipate di febbraio. Intanto, Scholz ribadisce il no ai missili Taurus per l'Ucraina, alimentando tensioni con il Regno Unito, mentre l'Europa affronta nuove sfide di sicurezza dopo il presunto sabotaggio del cavo sottomarino tra Germania e Finlandia. Ne parliamo con Lorenzo Monfregola, giornalista freelance, scrive per Aspenia, Limes, Ansa, Le Grand Continent, fondazione Feltrinelli, Il Tascabile. | Al G20 di Rio, il premier britannico Keir Starmer si allinea agli USA, dichiarandosi pronto a fornire missili Storm Shadow con portata di 250 km per rafforzare Kiev. Starmer insiste sulla necessità di sostenere l'Ucraina "per tutto il tempo necessario". Ne parliamo con Daniele Fisichella, giornalista freelance. | Oltre 40.000 persone hanno manifestato a Wellington contro una legge che reinterpreterebbe il Trattato di Waitangi, considerato cruciale per i diritti dei Maori. La protesta, conclusasi con un hīkoi di nove giorni, è tra le più grandi nella storia della Nuova Zelanda. La legge, vista come una minaccia ai diritti indigeni, ha generato profonde divisioni politiche e sociali. Ne parliamo con Federico Magrin, giornalista e scrittore in collegamento dalla Nuova Zelanda. Ai microfoni Roberto Zichittella. 
28 min
20 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 20/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
19 Nov 2024

Hong Kong: condannati 45 leader pro-democrazia | Il G20 in Brasile | Un Mercosur problematico

Oltre 40 leader pro-democrazia di Hong Kong, tra cui Joshua Wong, sono stati condannati fino a 10 anni di carcere per sovversione, nel più duro colpo alle libertà politiche della città dall'imposizione della legge sulla sicurezza nazionale da parte di Pechino. Tutti e 45 gli imputati, tra ex parlamentari, attivisti e giornalisti, hanno ricevuto pene tra i 50 mesi e 10 anni. Wong ha dichiarato "Amo Hong Kong" prima di lasciare l'aula. Ne parlamo con Ilaria Maria Sala, ex-presidente della stampa estera di Hong Kong e giornalista per Internazionale e di Lettera 22, il suo ultimo libro si intitola "L'eclissi di Hong Kong. Topografia di una città in tumulto (Add editore)". | Al G20 di Rio il Segretario Generale dell'ONU António Guterres, ha sottolineato l'importanza di un consenso globale sulla dichiarazione finale del vertice, nonostante le difficoltà. Le negoziazioni sono ostacolate dal recente attacco russo all'Ucraina e dalle divergenze tra i paesi, in particolare l'Argentina, che sotto la guida di Javier Milei si oppone a punti chiave. Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato Buenos Aires per convincere Milei a sostenere le priorità del G20, cercando di evitare che il vertice deragliasse. Ne parliamo con Luigi Spera, giornalista freelance, collaboratore dal Brasile per agenzia Nova e altre testate e autore di "Crimine e Favelas" (ed. Eiffel, 2016). | Macron, che ha anche criticato l'accordo commerciale tra l'UE e il Mercosur, ha incontrato Milei per discutere delle sue preoccupazioni riguardo all'impatto negativo del trattato sull'industria argentina e sull'agricoltura europea. Milei ha risposto di essere insoddisfatto dell'accordo, aggiungendo che il Mercosur non sta funzionando come dovrebbe. Il dibattito sull'accordo resta quindi aperto. Ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. Ai microfoni Roberto Zichittella.
28 min
19 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 19/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
18 Nov 2024

Biden autorizza l'uso di ATACMS USA contro la Russia | L'Iran nella nuova era Trump

Il presidente USA Joe Biden ha autorizzato l'Ucraina a colpire la Russia con missili a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti, segnando un cambio di politica significativo. Il presidente Zelensky ha commentato con cautela, mentre Putin ha avvertito che ciò potrebbe portare a un'escalation diretta con la NATO. Ne parliamo con il Gen. Maurizio Boni, opinionista di Analisi Difesa e autore di "L'esercito russo che non abbiamo studiato. Le operazioni militari terrestri dell'Esercito della Federazione Russa in Ucraina" (il Cerchio, 2024). | Con l'imminente ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, cresce il dibattito in Iran: alcuni funzionari iraniani si mostrano prudentemente aperti a negoziare con la nuova amministrazione, mentre le fazioni più rigide si oppongono fortemente a ogni dialogo. Intanto, durante il periodo di transizione tra amministrazioni, le manovre militari iraniane e israeliane aumentano il rischio di coinvolgimento degli Stati Uniti in un conflitto diretto in Medio Oriente. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha parlato più volte con Trump dopo le elezioni, ha dichiarato che condividono una visione comune sulla "minaccia iraniana." In questo contesto, le nomine di Trump rafforzano la linea dura verso la regione: Mike Huckabee, ex governatore dell'Arkansas e nuovo ambasciatore USA in Israele, ha affermato che "non esiste una vera identità palestinese" e ha sostenuto che l'intera Cisgiordania appartiene a Israele. Inoltre, Steven Witkoff, scelto come inviato per il Medio Oriente, ha raccolto ingenti fondi per la campagna di Trump, anche tra elettori ebrei scontenti delle limitazioni agli armamenti imposte dall'amministrazione Biden su Israele. Come dentro l'Iran si vivono questi cambiamenti e minacce? Ne parliamo con Nima Baheli, analista geopolitico. Sentiremo anche le testimonianze di due dissidenti iraniani, raccolte da Costanza Spocci. Ai microfoni con Anna Maria Giordano. 
29 min
18 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 18/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
17 Nov 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 17/11/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
21 min
16 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 16/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
15 Nov 2024

Il momento della verità per la maggioranza di Ursula | I 25 anni di Radio3 Mondo

Sì è registrata oggi l'ennesima spaccatura della maggioranza del Parlamento europeo che ha sostenuto il secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea. In un voto sulla legge contro la Deforestazione il Partito popolare europeo ha presentato una serie di emendamenti che sono stati approvati con i voti delle destra e dell'estrema destra e che hanno portato a modifiche del testo originale. Al di là dei contenuto della proposta di legge (che ora dovrà essere negoziato con il Consiglio) la questione politica che si è posta oggi è definitiva: il Ppe ha scelto di creare una situazione che ha prodotto una maggioranza diversa da quella che ha sostenuto la presidente eletta della Commissione. E' il momento della verità, ed i socialisti, i liberali ed i verdi, le forze che hanno sostenuto il secondo mandato della presidente della Commissione devono pretendere chiarezza dai popolari. Per farlo c'è una sola strada: ritirare l'appoggio ai nuovi commissari, tutti in blocco, per costringere il Ppe ad una scelta, o confermare la maggioranza "ufficiale" con socialisti, liberali e quella sorta di "appoggio esterno" dei verdi, o allearsi con i conservatori di Ecr, con i Patriots, dei quali fanno parte i deputati della Lega, di Orban e di Le Pen e con l'Europa delle Nazioni Sovrane: ne parliamo con Beda Romano, corrispondente del Sole 24 Ore a Bruxelles | Il 9 novembre del 1999 iniziavano le nostre trasmissioni, nel mondo che cercava un nuovo ordine a dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino. Da allora, per 25 anni, non abbiamo mai smesso di raccontare giorno per giorno una storia che giunge sino agli ultimi flash d'agenzia. Com'è diventato il mondo? In 5 titoli le tracce per 5 interviste, per inquadrare cinque aree tematiche. Oggi la 5a puntata: 'Lo Stato (d'animo) dell'Unione' con Nicoletta Pirozzi, responsabile del programma "Ue, politica e istituzioni" dello IAI e vice-presidente di WIIS Italia. Al microfono, Anna Maria Giordano.
29 min
15 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 15/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
14 Nov 2024

Le nomine di Trump | I 25 anni di Radio3Mondo

Il presidente Donald Trump ha scelto Pete Hegseth, noto conduttore di Fox News e veterano, come segretario alla difesa, segnando una deviazione dalle consuete nomine istituzionali. In aggiunta, Trump ha designato la governatrice del Sud Dakota, Kristi Noem, alla guida del Dipartimento della Sicurezza Interna, e l'ex direttore dell'intelligence nazionale, John Ratcliffe, come capo della CIA. William McGinley assumerà invece il ruolo di consigliere legale della Casa Bianca. Parallelamente, l'amministrazione sta considerando un ordine esecutivo che creerebbe un "warrior board" di veterani militari con l'autorità di valutare e, se necessario, rimuovere ufficiali di alto grado ritenuti non idonei al comando: ne parliamo con Francesco Clementi, professore di Diritto pubblico comparato, autore di Eleggere il presidente. Gli Stati Uniti da Roosevelt a oggi (Marsilio, 2020). | Il 9 novembre del 1999 iniziavano le nostre trasmissioni, nel mondo che cercava un nuovo ordine a dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino. Da allora, per 25 anni, non abbiamo mai smesso di raccontare giorno per giorno una storia che giunge sino agli ultimi flash d'agenzia. Com'è diventato il mondo? In 5 titoli le tracce per 5 interviste, per inquadrare cinque aree tematiche e ricavarne il nuovo profilo. Oggi, la quarta puntata: 'Alla salute del mondo!'. La salute globale affronta sfide gravi, tra cui le crescenti disuguaglianze, le malattie croniche e l'impatto della crisi climatica. Migliorare l'accesso a cure e prevenzione resta una priorità urgente: ne parliamo con Nicoletta Dentico, esperta di salute globale. Al microfono, Anna Maria Giordano. Giovedì 14 novembre la quarta puntata, alle 11.00 con Anna Maria Giordano.
29 min
14 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 14/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
13 Nov 2024

La crisi di governo tedesca | I 25 anni di Radio3Mondo

Le elezioni anticipate in Germania sono state fissate per il 23 febbraio 2025, ma Olaf Scholz non è ancora il candidato ufficiale per la SPD. Dopo il licenziamento del ministro delle finanze Christian Lindner, la coalizione di governo è crollata, con aziende che chiedono misure urgenti per rilanciare l'economia. Il conflitto sulle politiche economiche ha evidenziato la grave frattura tra i partiti della coalizione, in particolare con l'FDP. Ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino per La Repubblica. | Il 9 novembre del 1999 iniziavano le nostre trasmissioni, nel mondo che cercava un nuovo ordine a dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino. Da allora, per 25 anni, non abbiamo mai smesso di raccontare giorno per giorno una storia che giunge sino agli ultimi flash d'agenzia. Com'è diventato il mondo? In 5 titoli le tracce per 5 interviste, per inquadrare cinque aree tematiche e ricavarne il nuovo profilo.'Africa unite', con Jean Leonard Touadi, giornalista. L'Africa sta attirando crescente attenzione politica globale, ma persistono stereotipi e visioni semplicistiche. Diventa fondamentale un approccio critico per comprendere le dinamiche politiche africane, utili per interpretare temi globali come migrazioni e conflitti. L'Africa sub-sahariana assume inoltre un ruolo centrale per la geopolitica, le partnership economiche e la competizione per i minerali essenziali alla transizione energetica e digitale. Ai microfoni con Anna Maria Giordano. 
29 min
13 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 13/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
12 Nov 2024

La COP29 a Baku | I 25 anni di Radio3 Mondo

La COP29 sui Cambiamenti Climatici, si sta tenendo a Baku, in Azerbaigian, un centro petrolifero storico dove i primi pozzi di petrolio sono stati perforati nel XIX secolo. Sebbene l'economia dell'Azerbaigian si basi ancora pesantemente sul petrolio e sul gas, i diplomatici hanno raggiunto un primo consenso sulle regole di scambio dei crediti di carbonio, da tempo bloccate. Nel frattempo, un tifone si avvicina alle Filippine e il Pakistan ha sospeso le attività all'aperto a causa del grave inquinamento. Ne parliamo con Monica Ellena, capo della comunicazione e advocacy al Centro di Giustizia Climatica della ong internazionale CARE. | Il 9 novembre del 1999 iniziavano le nostre trasmissioni, nel mondo che cercava un nuovo ordine a dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino. Da allora, per 25 anni, non abbiamo mai smesso di raccontare giorno per giorno una storia che giunge sino agli ultimi flash d'agenzia.Com'è diventato il mondo? In 5 titoli le tracce per 5 interviste, per inquadrare cinque aree tematiche e ricavarne il nuovo profilo. 'In ricchezza e in povertà', con Marcella Corsi, economistaDalla globalizzazione al sovranismo, dal capitalismo estrattivo alla gig economy, dai giganti della finanza alla 'fine della povertà': l'economia è ancora la strada segnata per tutti.        Ai microfoni Anna Maria Giordano. 
29 min
12 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 12/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
11 Nov 2024

La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin | I 25 anni di Radio3 Mondo

Il presidente eletto Donald Trump ha parlato giovedì con il presidente russo Vladimir Putin, la prima conversazione telefonica tra i due uomini da quando Trump ha vinto le elezioni. Durante la telefonata, che ha avuto luogo dal suo resort in Florida, Trump ha consigliato al presidente russo di non intensificare la guerra in Ucraina e gli ha ricordato la notevole presenza militare di Washington in Europa. I due uomini hanno discusso dell'obiettivo della pace nel continente europeo e Trump ha espresso il proprio interesse per un ulteriore colloquio per discutere "la risoluzione della guerra in Ucraina in tempi brevi": ne parliamo con Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla LUISS e autrice di "Storia del potere in Russia. Dagli zar a Putin" edito da Scholé – Morcelliana (2022). | Radio3 Mondo compie 25 anni! Dal 9 novembre 1999 raccontiamo il mondo e le sue trasformazioni e celebriamo con 5 interviste per esplorare il nuovo ordine globale. Passeremo in rassegna 25 anni di storia delle nuove tecnologie e dei nuovi media: oggi 11 novembre partiamo con 'Chi è di scena', insieme ad Antonio Deruda, analista di geopolitica e diplomazia digitale e autore di "Geopolitica Digitale, la competizione globale per il controllo della Rete" (Carocci 2024).
29 min
11 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 11/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
10 Nov 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 10/11/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
09 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 09/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
08 Nov 2024

Lo Yemen dopo l'elezione di Trump | Serbia, Novi Sad: crimine o tragedia?

Gli Houthi yemeniti, alleati dell'Iran e in prima linea contro Israele, hanno dichiarato che il presidente eletto Donald Trump potrebbe evitare danni all'economia statunitense intervenendo per porre fine alla guerra a Gaza. Da settimane, il gruppo colpisce navi commerciali nel Mar Rosso, accusandole di legami con Israele, causando una riduzione significativa del traffico nel Canale di Suez, cruciale per il commercio globale. Dopo la vittoria di Trump alle elezioni, si prevede che il suo governo dovrà affrontare pressioni per intensificare le operazioni contro gli Houthi. Ma a Sana'a, le elezioni americane sembrano lontane e poco rilevanti: qui il messaggio di Trump come leader conservatore, nonostante le tensioni passate, trova qualche simpatia, mentre figure come Nasrallah e Sinwar sono elevate a martiri e simboli di resistenza: ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, giornalista e voce di Radio3 in collegamento dallo Yemen. | In Serbia, lo scorso primo novembre, la tettoia della stazione di Novi Sad - recentemente ricostruita da ditte cinesi - è crollata provocando 14 morti e decini di feriti. Migliaia di cittadini sono scesi in piazza, dando vita a proteste anche violente. La rabbia dei cittadini e la sfiducia nei confronti delle istituzioni si sono manifestate già domenica 3 novembre quando alcune centinaia di manifestanti, hanno protestato prima davanti al palazzo del primo ministro e poi di fronte al Ministero delle Infrastrutture. Lo slogan "un crimine, non una tragedia" puntava il dito sulla corruzione e mancanza di trasparenza delle istituzioni come cause indirette del crollo: ne parliamo con Stefano Giantin, giornalista freelance in collegamento da Belgrado, si occupa di Balcani e di Europa centro-orientale e collabora con Ansa Nuova Europa e con Il Piccolo di Trieste. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
08 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 08/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
07 Nov 2024

Vertice UE a Budapest | Il gas offshore colombiano

Oggi decine di leader europei si riuniranno per un summit straordinario su come affrontare il secondo mandato di Donald Trump. Al centro dell'incontro ci saranno timori per possibili cambiamenti radicali nei rapporti transatlantici, inclusi minacce a una guerra commerciale, alla NATO e al sostegno all'Ucraina. La vittoria di Trump rafforza inoltre le posizioni delle forze populiste e di estrema destra nell'UE, già in rotta con l'establishment politico. Per il padrone di casa, il premier ungherese Viktor Orbán, acceso sostenitore di Trump, mercoledì è stata una giornata di festa, nonostante le relazioni turbolente tra UE e USA durante il primo mandato di Trump. Ne parliamo con Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera a Kyiv, e con | Due giacimenti di gas offshore sono stati scoperti nelle acque caraibiche della Colombia, con il potenziale di raddoppiare le riserve nazionali e coprire il fabbisogno energetico per 20 anni, in un contesto di crescente penuria. Tuttavia, l'estrazione non sarà immediata: i giacimenti si trovano a grandi profondità e richiedono tempi lunghi per l'avvio della produzione, a carico di Petrobras ed Ecopetrol. Sarà necessaria anche un'analisi degli impatti ambientali e sociali, specie per le comunità indigene. Nonostante il Presidente Petro abbia imposto un divieto per nuovi progetti fossili, questa esplorazione iniziata prima del suo mandato dovrebbe essere esentata dal veto. Ne parliamo con Laura Greco, fondatrice e presidente dell'associazione A Sud. Con Marina Lalovic ai microfoni.
29 min
07 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 07/11/2024

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20 min
06 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 06/11/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
05 Nov 2024

SPECIALE ELECTION DAY: L'attesa delle elezioni americane

Ospiti di Pietro Del Soldà e Marina Lalovic: Alberto Zanconato, corrispondente ANSA da Mosca; Ugo Poletti, direttore editoriale di The Odessa Journal, magazine online in lingua inglese per presentare una delle capitali ucraine al mondo e agli stranieri, ha scritto per Rizzoli il saggio "Nel cuore di Odessa. L'orgoglio di una città al centro della storia" (2022); Marta Dassù, direttrice di Aspenia, direttrice Generale per le Attività Internazionali di Aspen Institute Italia, fa parte del Comitato Scientifico di Confindustria, già viceministra degli Esteri nei governi Monti e Letta; Maria Fantappiè, responsabile del Programma Med Medio Oriente e Africa all'Istituto Affari Internazionali (IAI); Michele Giorgio, corrispondente del manifesto da Gerusalemme; Martino Mazzonis, giornalista, americanista; Angela Mauro, inviata di Huffington Post Italia sui temi europei. Per la Fondazione Feltrinelli ha pubblicato "Europa sovrana. La rivincita dei nazionalismi" (2022); Michelangelo Cocco, direttore del Centro Studi sulla Cina contemporanea, scrive per il quotidiano Domani. Autore di "Xi, Xi, Xi. Il XX Congresso del Partito comunista e la Cina nel mondo post-pandemia" (Carocci, 2022); Fabio Martini, quirinalista, inviato del quotidiano "La Stampa". Su RaiPlay Sound ha firmato "Quirinale. Il carisma degli outsider", un podcast originale di Radio3 dedicato ai 12 inquilini del Quirinale nella storia repubblicana.
79 min
05 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 05/11/2024

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21 min
04 Nov 2024

Le conseguenze letali per i bambini del divieto di operare per UNRWA | La Moldavia sceglie l'Europa

Il Parlamento israeliano, noto come Knesset, ha approvato lunedì due leggi che vietano all'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, UNRWA, di operare nel territorio e proibiscono ogni contatto con essa. "Questa decisione potrebbe essere letale per i bambini di Gaza, già colpiti da una grave crisi umanitaria", ha detto UNICEF, sostenendo che "UNRWA è indispensabile per fornire assistenza urgente e vitale ai 2,2 milioni di persone a Gaza che ne hanno bisogno". Intanto, nove famiglie israeliane colpite dal massacro del festival Nova cercano risposte sulla sorte dei loro figli e commemorano i loro cari con un'iniziativa personale: ne parliamo con Lucia Goracci, inviata del tg3 e con Andrea Iacomini, portavoce UNICEF. | La presidente moldava Maia Sandu, filo-UE, ha rivendicato un secondo mandato dopo un teso ballottaggio elettorale visto come una scelta tra Europa e Russia. Con la maggior parte dei voti scrutinati, la Sandu ha ottenuto il 55% e in un discorso pronunciato a tarda notte ha promesso di essere presidente per tutti i moldavi. Il suo rivale Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal Partito socialista filorusso, aveva chiesto un rapporto più stretto con Mosca: ne parliamo con Francesco Brusa, collaboratore di Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
04 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 04/11/2024

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21 min
03 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 03/11/2024

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21 min
02 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 02/11/2024

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22 min
01 Nov 2024

I miliardari USA scendono in campo | Come voterà la Silicon Valley? | In mare sulla Life Support

Jeff Bezos, Elon Musk e i miliardi di modi per influenzare le elezioni: gli uomini più ricchi del mondo hanno le loro flotte di razzi, i loro media e i loro piani per avere successo. Elon Musk sta applicando questa filosofia del tutto o niente alle elezioni presidenziali, legando la sua reputazione e forse il suo futuro alla vittoria di Donald J. Trump. Jeff Bezos, l'uomo di punta dell'era di Internet fino all'arrivo di Musk, stava giocando con più calma, fino a quando ha deciso di "non scegliere". Tra le sue numerose proprietà, infatti, c'è il Washington Post, che ha acquistato nel 2013: il comitato editoriale del giornale si stava preparando a raccomandare la candidata democratica alla presidenza, Kamala Harris, quando Bezos ha annullato l'appoggio all'ultimo minuto. Ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all'Institut d'études politiques - Sciences Po a Parigi e autore di "Era Obama" (Feltrinelli) e "Libertà e Impero" (Laterza). | Sulla nave Life Support di Emergency, ancorata al porto di Siracusa, l'equipaggio si prepara per una nuova missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. Prima di salpare, si svolgono esercitazioni per affrontare situazioni di emergenza, come rianimazione cardiopolmonare e recupero di naufraghi con gommoni rigidi (Rhib). L'equipaggio, composto da 29 persone di diverse nazionalità, include medici, infermieri e mediatori culturali. La Life Support, operativa dal 2022, ha già salvato 2.221 persone in 24 missioni. La frase simbolo di Gino Strada "I diritti degli uomini devono essere di tutti" campeggia sul fianco della nave: ne parliamo con Roberto Zichittella, voce di Radio3 Mondo e inviato di Famiglia Cristiana sulla Life Support. Al microfono, Luigi Spinola.
30 min
01 Nov 2024

Rassegna stampa internazionale 01/11/2024

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22 min
31 Ott 2024

Cuba al buio | Regno Unito: la finanziaria laburista

Dopo una serie di blackout a inizio ottobre, la rete elettrica di Cuba è crollata per la quarta volta con l'arrivo dell'uragano Oscar, lasciando milioni di persone ancora al buio. Oscar ha toccato terra cubana come uragano di categoria 1 con venti fino a 120 km orari e potenti mareggiate, perdendo potenza fino a diventare tempesta tropicale nell'isola colpita da giorni da uno dei più lunghi blackout degli ultimi anni. Milioni di persone sono ancora senza elettricità e alcuni cubani sono scesi in strada per protestare ma il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha avvertito che il suo governo "non tollererà turbative dell'ordine pubblico". Intanto, l'influenza cinese sull'isola caraibica è sempre più forte. Poco tempo fa, Air China ha ripreso i voli tra Pechino e L'Avana dopo diversi anni di interruzione in seguito alla crisi della Covid-19. Il ministro del Turismo, Juan Carlos García, ha annunciato che per i cittadini cinesi non ci sarà bisogno di visto. Ma la presenza di Pechino sembra andare oltre il tentativo di dare un nuovo impulso al turismo: ne parliamo con Carla Vitantonio, ricercatrice, scrittrice e cooperante, da anni residente a L'Avana. | Un viaggio tra la radio cubana di oggi e di ieri: le #Interferenze di Andrea Borgnino si sintonizzano oggi sull'emittenti di Cuba. | Rachel Reeves, la prima donna negli 803 anni di esistenza della carica di Cancelliere dello Scacchiere (che corrisponde al nostro Ministro delle Finanze), ha presentato il primo bilancio laburista in 14 anni, accusando la "tossica eredità tory" per le misure che è stata costretta a prendere. La cancelliera ha dichiarato alle imprese e alle persone benestanti che dovranno sostenere il peso dei 40 miliardi di sterline di aumenti fiscali necessari per un'iniezione di liquidità d'emergenza per NHS, il sistema sanitario nazionale, e per colmare il deficit nei conti pubblici ereditato dai Conservatori: ne parliamo con Daniele Fisichella, giornalista freelance. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
31 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 31/10/2024

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21 min
30 Ott 2024

Il nuovo leader di Hezbollah | La corsa spaziale della Cina

Hezbollah ha nominato Naim Qassem come nuovo segretario generale, promuovendolo da vice-leader dopo la morte di Hassan Nasrallah, ucciso a settembre in un attacco israeliano a Beirut. L'organizzazione libanese, colpita da una serie di attacchi israeliani che hanno decimato i suoi vertici, ha scelto Qassem per la sua adesione ai principi e obiettivi del gruppo. In una dichiarazione, Hezbollah ha espresso fiducia in Qassem, affidandogli la guida della "resistenza islamica". "Lavoreremo insieme per raggiungere gli obiettivi di Hezbollah, per mantenere accesa la fiamma della resistenza e issare la sua bandiera fino a quando non otterremo la vittoria", si legge nel comunicato. Ne parliamo con Agnese Stracquadanio, reporter indipendente da Beirut. | La Cina ha lanciato con successo la missione Shenzhou-19, portando tre taikonauti alla Stazione Spaziale Cinese per un soggiorno di sei mesi. La missione è parte della strategia di Pechino per consolidarsi come potenza spaziale entro il 2030 e preparare un futuro atterraggio sulla Luna. Gli Stati Uniti temono che la Cina possa utilizzare lo spazio per espandere la propria influenza, alimentando una nuova corsa spaziale. Ne parliamo con Emilio Cozzi, giornalista, autore di Geopolitica dello spazio Storia, economia e futuro di un nuovo continente (Il Saggiatore, 2024) e del podcast "La geopolitica dello spazio" e con Guido Santevecchi, giornalista del Corriere della Sera, esperto di Cina. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
30 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 30/10/2024

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21 min
29 Ott 2024

Israele vieta l'UNRWA | Qui non è Nuova York

Il Parlamento israeliano ha approvato due controverse proposte di legge per vietare all'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) di operare in territorio israeliano e nelle aree sotto il controllo di Israele. Le leggi, approvate lunedì, rischiano di far collassare il già fragile processo di distribuzione degli aiuti in un momento in cui la crisi umanitaria a Gaza si sta aggravando e Israele è sottoposta a crescenti pressioni per consentire l'invio di aiuti. Germania, Francia, Gran Bretagna, Australia, Canada, Giappone e Corea del Sud hanno avvertito la decisione israeliana potrebbero avere "conseguenze devastanti" in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza occupate: ne parliamo con Lucia Capuzzi, giornalista di Avvenire appena rientrata da Israele. | Un racconto degli Stati Uniti in due viaggi in auto coast-to-coast. Il primo è da New York a Portland (Oregon) e ritorno, su due diverse rotte lungo gli stati settentrionali. Il secondo, da New York a San Diego (California), scendendo prima in Georgia lungo l'Atlantico e attraversando poi gli stati meridionali. Come sta cambiando, o è già cambiato, il Paese? Dalle migrazioni che dalle coste hanno portato sempre più persone ad andare a vivere nell'entroterra, in quell'America profonda spesso citata ma poco conosciuta, alle città esplose economicamente negli ultimi anni con le nuove realtà economiche. Alle spalle, le coste, e davanti, una nazione immensa composta da più di 330 milioni di persone: ne parliamo con Maria Teresa Cometto, scrive da New York per il Corriere della Sera, autrice di numerosi libri, l'ultimo "Qui non è Nuova York. 100 giorni nell'America profonda" (Neri Pozza, 2024). Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
29 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 29/10/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
28 Ott 2024

Georgia in bilico: Europa a rischio? | In Giappone il partito al governo perde la maggioranza

La presidente georgiana Salome Zourabichvili ha invitato i cittadini a scendere in piazza per protestare oggi, lunedì, alle 19, affermando che il partito al governo del Paese ha usato brogli diffusi per vincere le elezioni nazionali di sabato. "Siamo diventati testimoni e vittime di un'operazione speciale della Russia", ha aggiunto Zourabichvili, che è diventata una delle più importanti critiche del partito al governo Sogno Georgiano. I partiti di opposizione hanno gridato allo scandalo dopo che i risultati preliminari hanno mostrato un vantaggio per Sogno Georgiano, che ha ottenuto il 53% dei voti rispetto al 38% del blocco di opposizione. E se dall'Europa arrivano commenti preoccupati, il primo ministro ungherese Viktor Orbán si è congratulato per la vittoria e sarà oggi a Tiblisi. La visita metterà ancora una volta in evidenza le forti differenze in politica estera tra l'Ungheria di Orbán, che detiene la presidenza semestrale di turno del Consiglio dell'UE, e gli altri Paesi del blocco: ne parliamo con Luna De Bartolo, giornalista di base a Tbilisi, scrive su Repubblica di Caucaso e Asia centrale e con Angela Mauro, inviata di HuffPost e autrice di "Europa sovrana, la normalizzazione dei nazionalismi" (Feltrinelli, 2024 seconda edizione, la prima edizione è uscita nel 2023). | Intanto in Giappone, la coalizione guidata dal Partito Liberal Democratico (LDP), al governo, ha perso la maggioranza in parlamento. È la prima volta che l'LDP perde la maggioranza parlamentare dal 2009. Dalla sua fondazione nel 1955, il partito ha governato il Paese quasi ininterrottamente: ne parliamo con Arielle Busetto, giornalista a Japan Forward, la sezione inglese del quotidiano giapponese Sankei Shimbun. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
28 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 28/10/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
27 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 27/10/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola.
21 min
26 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 26/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
25 Ott 2024

Francia, crisi in salsa italiana | Come l'IA plasma l'informazione

L'industria francese perde colpi. Dopo l'allarme del presidente del Medef Patrick Martin, una delle associazioni imprenditoriali del paese, secondo il quale l'economia è già in recessione, una serie di dati economici sembra indicare che attualmente l'attività economica si sta contraendo nel settore manifatturiero. Troppo presto per parlare di recessione, che è tale se è prolungata nel tempo. Le ultime indicazioni puntano però a una debolezza dell'economia. Intanto ieri a Parigi si è svolta la conferenza internazionale sul Libano che ha permesso di mettere insieme più di 800 milioni di aiuti umanitari e 200 milioni per sostenere l'esercito regolare. E poi, 50 più uno stupratori alla sbarra in Francia, il processo Pelicot: ne parliamo con Anna Bonalume, giornalista e dottoressa in filosofia dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi. | A Londra è in corso la Trust Conference di Thomson Reuters, un evento che esplora come l'intelligenza artificiale stia ridefinendo il giornalismo e i media in esilio, evidenziando le crescenti sfide legali e le strategie necessarie per proteggere la libertà di stampa in un panorama digitale sempre più complesso. Il forum, un punto di riferimento globale per i diritti umani e le questioni etiche, esamina anche l'impatto sociale dell'IA e il ruolo cruciale delle imprese nel promuovere una governance responsabile. Oltre a esplorare le implicazioni legali dell'IA nelle professioni legali e aziendali, l'evento offre nuove prospettive sul futuro della sostenibilità, con interventi di leader come Gabriela Ramos dell'UNESCO: ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, giornalista e voce di Radio3 in collegamento da Londra. Al microfono, Anna Maria Giordano.
29 min
25 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 25/10/2024

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21 min
24 Ott 2024

Attentato alla Difesa turca | USA, in aperta campagna

Turchia: cinque morti e 22 feriti ad Ankara in un attacco, due ministri accusano il PKK anche se nessuno ha ancora rivendicato ufficialmente l'attacco. Un attentato "terroristico" ha causato "morti e feriti" mercoledì davanti alla sede delle industrie della difesa turche vicino ad Ankara, ha dichiarato il ministro dell'Interno Ali Yerlikaya. In risposta, l'esercito ha distrutto 32 obiettivi legati al PKK in Siria e Iraq, secondo il ministero della Difesa turco. Ne parliamo con Valeria Giannotta, direttrice dell'Osservatorio Turchia del CESPI. | Interferenze con Andrea Borgnino:  la battaglia al congresso americano per salvare la radio AM nelle macchine. | Cronache da una campagna sempre più accesa: fughe di notizie, esponenti dell'intelligence USA che parlano di possibili interferenze di Russia, Iran e Cina nelle elezioni, mente lo staff di Trump accusa il partito laburista del Regno Unito di "palesi interferenze straniere". Tra gli elettori, intanto, si profilano conferme e spostamenti.  Gli evangelici stanno dirigendo il loro voto verso Kamala Harris e Donald Trump sarebbe in testa tra gli arabi americani. E mentre la campagna va avanti più di 17 milioni di persone hanno già espresso il loro voto, il segno più evidente che le abitudini di voto sono state cambiate per sempre dalla pandemia e che il voto anticipato è diventato una caratteristica permanente del processo democratico statunitense. Ne parliamo con  Mattia Diletti, docente della Sapienza Università di Roma, e autore di Divisi. Politica, società e conflitti nell'America del XXI secolo per Treccani Libri. Ai microfoni Anna Maria Giordano. 
29 min
24 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 24/10/2024

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22 min
23 Ott 2024

Libano sotto i bombardamenti | Rifugiati siriani deportati a casa | Rifugiati in un Ciad instabile

L'esercito israeliano ha ucciso Khalil Muhammad Amhaz, un dirigente dell'unità aerea di Hezbollah, senza conferma dal gruppo. Le IDF hanno dato un nuovo ordine di evacuazione forzata dalla città meridionale di Tiro, dove molte persone sono già state sfollate. È possibile che l'evacuazione si estenda anche alle strade di Beirut nelle prossime ore. Intanto, Lufthansa ha sospeso i voli verso Beirut e Teheran fino all'inizio del 2025. Ne parliamo con Agnese Straquadanio, reporter indipendente. | In Libano, i rifugiati siriani sono tra i più colpiti dai bombardamenti israeliani, senza vie di fuga e con la paura della deportazione. Intanto, le forze di polizia libanesi cercano di espellerli, aumentando la tensione, mentre l'UE, guidata dall'Italia, sta considerando di normalizzare i rapporti con la Siria per facilitare le deportazioni, nonostante le accuse contro Assad per crimini di guerra. Ne parliamo con Andrea Glioti, redattore investigativo presso The New Arab, sito d'informazione Panarabo basato a Londra. | Il presidente del Ciad, Mahamat Idriss Deby, ha licenziato in massa i vertici della difesa e sicurezza per rafforzare il controllo sulle forze armate, in un contesto di crescente tensione politica e militare. Le divisioni interne sono aggravate dal coinvolgimento del Ciad nel conflitto in Sudan, che rievoca le dinamiche del conflitto del Darfur degli anni 2000. La guerra in Sudan ha portato decine di migliaia di rifugiati in Ciad, aggravando la crisi umanitaria nei campi sovraffollati e mal finanziati. La situazione è critica soprattutto nei campi di Farchana e Adré.  Ne parliamo con Michela Trevisan, giornalista di Nigrizia. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
23 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 23/10/2024

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21 min
22 Ott 2024

BRICS: l'alleanza emergente al Vertice di Kazan | Un mattoncino turco nel blocco | I Brics e la Gran

I BRICS, fondati da Brasile, Russia, India e Cina, con l'aggiunta del Sudafrica, rappresentano oggi circa metà della popolazione mondiale e il 35% del PIL globale. Nonostante non siano ancora un contropotere globale, il loro peso cresce, come dimostrato dal vertice di Kazan, che inizierà il 22 ottobre e sarà uno degli eventi internazionali più rilevanti dell'anno. Molti paesi emergenti chiedono un nuovo ordine mondiale meno centrato sull'Occidente. Anche se esistono tensioni interne, come quelle tra India e Cina, i BRICS stanno attirando nuovi membri e promuovono una narrativa alternativa, cercando di ridurre la dipendenza dall'economia dollaro-centrica. Ne parliamo con Rosalba Castelletti, inviata de La Repubblica a Mosca. | All'inizio del vertice BRICS, la candidatura della Turchia al gruppo è oggetto di esame. Alcuni analisti vedono questa mossa come un tentativo di Ankara di bilanciare le relazioni con l'Occidente, suscitando però preoccupazioni su un possibile allontanamento. Ne parliamo con Giuseppe Scognamiglio, direttore di East West.| Il summit BRICS di Kazan rappresenta per la Cina l'opportunità di guidare l'espansione del gruppo e della sua influenza a livello globale. Ne parliamo con Giulia Sciorati, fellow in Cina e Sud Globale al Dipartimento di Relazioni Internazionali della London School of Economics, e analista ISPI. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
22 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 22/10/2024

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22 min
21 Ott 2024

Moldova, un voto per l'Europa | Gli "omini verdi" di Pyongyang a fianco dei russi in Ucraina

Oltre 300 moldavi sono stati addestrati all'estero, in Russia, Bosnia e Serbia, da gruppi, inclusi combattenti wagneriani, per destabilizzare la Moldova. Questi individui hanno ricevuto formazione su come fomentare disordini durante le proteste e resistere alle forze dell'ordine. La notizia arriva in un contesto di dibattiti sulla "legge sugli agenti stranieri", che impone a ONG e media di dichiarare finanziamenti esteri superiori al 20%. E mentre la Moldova si prepara a un referendum sulle modifiche costituzionali per facilitare l'adesione all'UE, sostenuta dalla maggioranza dei cittadini. Ne parliamo con Livio Maone, collaboratore di EastJournal, e con Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice presso il Centro Russia, Caucaso e Asia Centrale dell'ISPI. | Secondo i servizi di intelligence ucraini e sudcoreani, circa 12.000 soldati nordcoreani sono stati trasferiti e addestrati in Russia. Potrebbero presto unirsi al campo di battaglia ucraino. Ne parliamo con Antonio Fiori, professore associato presso la Scuola di Scienze Politiche all'Università di Bologna, dove insegna International Relations of East Asia ed è autore del libro "Il nido del falco, Mondo e potere in Corea del Nord" (Ed. Le Monnier, 2022). Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
21 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 21/10/2024

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21 min
20 Ott 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 20/10/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
19 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 19/10/2024

​La stampa internazionale letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
18 Ott 2024

La morte del leader di Hamas Yahya Sinwar | Carbone e cancro: il prezzo della prosperità in Bosnia

Le Forze di sicurezza israeliane hanno confermato che Yahya Sinwar, leader di Hamas e governatore de-facto di Gaza, è stato ucciso in combattimento durante un'imboscata delle Forze di difesa israeliane (IDF) a Rafah. La morte di Sinwar segna una vittoria significativa per Israele, soprattutto in considerazione del suo ruolo nell'orchestrare i brutali attacchi del 7 ottobre contro Israele. Ma solleva anche interrogativi critici sulla futura leadership e direzione di Hamas a Gaza e oltre: ne parliamo con Paola Caridi, saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22, autrice di "Hamas Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli, 2023 - Nuova edizione appena uscita) e con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, ex corrispondente de Il Messaggero da Gerusalemme e autore di "Fantasmi a Roma", (Il Saggiatore, 2024). | Il carbone ha portato prosperità e malattia in Bosnia. Negli anni '90 un operaio definì il carbone "più necessario del sole", evidenziando la lotta della regione contro l'inquinamento causato dall'industria. Zenica, una città di 100.000 abitanti, è tra le più inquinate della Bosnia, principalmente a causa di un'acciaieria di ArcelorMittal. L'inquinamento ha gravi effetti sulla salute della popolazione locale, con molti casi di cancro. Secondo Human Rights Watch, la Bosnia è tra i paesi con più decessi per inquinamento atmosferico al mondo. Nonostante ciò, c'è speranza che l'adesione all'UE possa migliorare l'ambiente: ne parliamo con Matteo Trevisan, fotografo documentarista e videomaker. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
18 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 18/10/2024

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21 min
17 Ott 2024

Migranti, modello italiano al Consiglio europeo | Rights Here. Right Now

I leader dell'UE si riuniranno il 17-18 ottobre 2024 a Bruxelles per discutere di Ucraina, Medio Oriente, competitività e migrazione. Ursula von der Leyen ha proposto di creare "hotspot esterni" per trattenere i migranti in attesa di asilo, ispirandosi al protocollo Italia-Albania. La bozza del Consiglio europeo prevede "soluzioni innovative" contro l'immigrazione irregolare. Von der Leyen ha anche evidenziato dieci punti per affrontare le sfide migratorie, tra cui accelerare il Patto sulla migrazione e rafforzare la sicurezza alle frontiere, citando le crisi in Medio Oriente e Ucraina. Ne parliamo con Roberto Castaldi, direttore di Euractiv.it, portale gratuito di informazione europea, e con Fabio Turco, giornalista di Centrum Report, progetto giornalistico sui paesi dell'Europa Centrale, in collegamento da Varsavia. | "Rights Here. Right Now." è un nuovo programma radiofonico lanciato a marzo 2024. Ogni mese, si discute in diretta delle leggi sui diritti umani a New York e si risponde alle domande dei cittadini su discriminazione sul lavoro, abitazione e spazi pubblici. Ne parliamo con Francesco Neri, giornalista e collaboratore di Radio3.
29 min
17 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 17/10/2024

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22 min
16 Ott 2024

La fame mangia i bambini | Talebani: stop alle immagini di esseri viventi sui media

Nel 2023 la fame ha colpito circa 733 milioni di persone, 152 milioni in più rispetto al 2019, equivalenti a 1 persona su 11 a livello globale. La situazione peggiora in Africa, dove ne soffre il 20,4% della popolazione ovvero 1 persona su 5, mentre resta stabile in Asia, continente che però continua a ospitare oltre la metà delle persone in condizione di fame nel mondo, e vede una riduzione dei livelli di fame in America Latina. Ma è a Gaza che attualmente si registra il più alto tasso di malnutrizione a livello globale: 1.1 milioni di bambini, pari all'intera popolazione infantile, versano in uno stato di gravissima insicurezza alimentare a causa del conflitto in corso. Nella giornata mondiale dell'alimentazione, ne parliamo con Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save The Children. | Le #Interferenze di Andrea Borgnino ci porteranno in Afghanistan, dove le radio libere sono praticamente sparite. | I Talebani afghani hanno annunciato l'intenzione di applicare una legge che vieta ai media di pubblicare immagini di esseri viventi. La regola, che sarà introdotta gradualmente, riflette la loro rigida interpretazione della legge islamica. Secondo il portavoce del Ministero per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio, l'obiettivo è convincere la popolazione che queste immagini sono contrarie alla sharia, evitando l'uso della coercizione. La legge si applicherà a tutto l'Afghanistan e mira a essere accettata attraverso la persuasione: ne parliamo con Giuliano Battiston, giornalista e direttore di Lettera 22. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
16 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 16/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
15 Ott 2024

Esercitazioni militari cinesi a Taiwan | La grande incertezza

Taiwan ha condannato le esercitazioni militari cinesi intorno all'isola, definendole una "provocazione irragionevole". Pechino ha schierato navi da guerra e caccia in un'operazione che considera un "duro avvertimento" contro le forze indipendentiste taiwanesi. Le esercitazioni nel Mar Cinese Meridionale e nello Stretto di Taiwan sono parte di una strategia per mantenere pressione sull'isola. Ne parliamo con Lorenzo Lamperti, Direttore editoriale di China Files e giornalista freelance da Taipei. | La globalizzazione e la cooperazione internazionale sono in declino, accelerato da una serie di crisi recenti come la pandemia e le guerre in Ucraina e Medio Oriente. Le nazioni tendono a chiudersi, favorendo populismi e conflitti, mentre le potenze mondiali intensificano le loro rivalità. L'interdipendenza globale, pur portando prosperità, alimenta insicurezza e tensioni. Il panorama politico si è complicato, abbandonando la vecchia distinzione tra democrazia e autocrazia. La politica internazionale naviga in un momento di grande incertezza e le sfide si fanno più complesse mentre il mondo entra sempre di più dalle finestre nelle nostre case. Come convivere con questi cambiamenti e come imparare a navigare questo periodo? Ne parliamo con Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali, autrice di "La grande incertezza" (Mondadori, 2024) e di "Fuori dal Tunnel. Come l'Europa può superare la grande crisi" (Solferino editore, 2023).Ai microfoni Marina Lalovic 
29 min
15 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 15/10/2024

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22 min
14 Ott 2024

Libano, Israele, Gaza: la guerra si intensifica | La macchina delle deportazioni finanziata dall'UE

In un attacco con droni contro una base militare nel nord di Israele, rivendicato da Hezbollah, sono morti quattro soldati israeliani e 58 sono rimasti feriti, di cui sette gravemente. L'attacco è stato una risposta agli attacchi israeliani nel sud del Libano. Intanto, a Gaza, quattro persone sono morte e circa 70 sono rimaste ferite in seguito a un bombardamento israeliano su un campo profughi vicino all'ospedale Al-Aqsa. Nel sud del Libano, due carri armati israeliani hanno forzato l'entrata di una postazione di UNIFIL. | L'Unione europea ha investito centinaia di milioni di euro in un sistema di deportazione che opera appena fuori dai suoi confini, in Turchia. Uomini, donne e bambini siriani e afghani vengono rinchiusi in centri di espulsione finanziati dall'UE, dove subiscono torture e abusi, per poi essere deportati con la forza in condizioni talvolta letali. Negli ultimi dieci anni, milioni di rifugiati in fuga dalle persecuzioni dei talebani e dalla guerra civile siriana in corso hanno cercato rifugio in Turchia. L'UE ritiene che non sia sicuro deportare siriani e afghani nei loro Paesi d'origine, ma fa della Turchia una zona cuscinetto per impedire loro di raggiungere l'Europa, in cambio di miliardi di euro.Centinaia di migliaia di siriani e afghani sono stati rimpatriati dalla Turchia. Ciò è stato reso possibile da una vasta infrastruttura di arresti, detenzioni ed espulsioni - uno dei più grandi sistemi di detenzione per migranti al mondo - costruita e finanziata dall'UE,  riporta un'inchiesta di Lighthouse Report. Ne parliamo con Ylenia Gostoli, giornalista freelance, co-autrice dell'inchiesta di  Lighthouse Report Ai microfoni Marina Lalovic.
29 min
14 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 14/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
13 Ott 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 13/10/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
12 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 12/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
11 Ott 2024

Nel mondo senza pace il Nobel 2024

Dal 2020 a oggi c'è stato un aumento del 40% dei conflitti attivi nel mondo. Parliamo ogni giorno di guerre senza pace, vittime civili, crisi umanitarie, negazione di diritti essenziali, e raccontarne le storie è il mestiere di reporter, scrittori, attivisti. Ne abbiamo incontrati alcuni alla 18a edizione del Festival di Internazionale a Ferrara e con loro siamo entrati nella realtà del conflitto israelopalestinese, nell'oblio della guerra in Siria, nella memoria di una strage che dalla guerra in Cecenia conduce alla guerra in Ucraina, la strage di Beslan. Youmna ElSayed giornalista egiziano-palestinese, Erika Fatland scrittrice e antropologa norvegese, Wafa Mustafa attivista siriana, Adam Shatz giornalista London Review of Books. I loro racconti accompagneranno l'assegnazione del Premio Nobel per Pace 2024, annunciato venerdì 11 ottobre alle 11.00 all'Istituto Nobel a Oslo. Abbiamo seguito l'annuncio in diretta, con Anna Maria Giordano ai microfoni. In una conferenza stampa a Hiroshima, Toshiyuki Mimaki, il co-responsabile del Premio Nobel per la Pace 2024 Nihon Hidankyo ha paragonato la situazione dei bambini a Gaza a quella del Giappone alla fine della seconda guerra mondiale. Mimaki ha poi ha dichiarato che il riconoscimento del gruppo darebbe un forte impulso ai suoi sforzi per dimostrare che l'abolizione delle armi nucleari è possibile. "Sarebbe una grande forza per fare appello al mondo che l'abolizione delle armi nucleari può essere raggiunta", ha detto Mimaki alla conferenza stampa di Hiroshima. "Le armi nucleari dovrebbero essere assolutamente abolite... Le armi nucleari non portano la pace". Image credits: Ill. Niklas Elmehed © Nobel Prize Outreach.
57 min
11 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 11/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
10 Ott 2024

Attacchi agli umanitari in Libano | Attentati in Pakistan

Cinque paramedici sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano contro un centro di protezione civile nel Libano meridionale. Due settimane di micidiali attacchi aerei israeliani hanno causato centinaia di morti e costretto oltre un milione di persone a fuggire dalle proprie case. Il conflitto che sta devastando il Paese sta interrompendo l'invio di rifornimenti urgentemente necessari e c'è il rischio che le vie di rifornimento all'interno e all'esterno del Libano sono siano preservate, con il rischio che il flusso di beni di soccorso continui non raggiunga chi ne ha bisogno. Ne parliamo con Filippo Ungaro, portavoce Unhcr per l'Italia, e con Kostas Moschochoritis, Direttore Generale di INTERSOS. | La guerra segreta via radio tra Pakistan e India durante il conflitto del Kashmir del 1965. Un pezzo di storia della radio raccontato da Andrea Borgnino con Interferenze. | Una serie di incidenti terroristici mortali avvenuti in diverse parti del Pakistan durante lo scorso fine settimana illustra la natura multiforme della minaccia militante che il Paese deve affrontare, scrive in un editoriale The Dawn, uno dei principali quotidiani locali. L'Esercito separatista di liberazione del Balochistan (BLA), che negli ultimi anni ha compiuto attacchi contro cittadini cinesi impegnati in progetti di sviluppo in Pakistan, ha dichiarato di aver compiuto l'attentato.L'attentato di Karachi arriva solo una settimana prima che alti dignitari stranieri di vari Stati si riuniscano a Islamabad per il vertice della SCO, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Ne parliamo con Ejaz Ahmad, giornalista e mediatore culturale. Ha fondato l'associazione Nuove Diversità e il giornale Azad. Con Laura Silvia Battaglia ai microfoni.
29 min
10 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 10/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
09 Ott 2024

Maggioranza bulgara in Tunisia | Verso la Cop29: repressione made in Azerbaijan

Il presidente tunisino Kais Saied ha vinto le elezioni presidenziali con una vittoria schiacciante e una maggioranza del 90,7%, ma con un'affluenza alle urne storicamente bassa (appena il 28,8%), dopo che a una serie di candidati dell'opposizione è stato impedito di candidarsi.Lunedì sera, l'uomo accusato da molti di aver riportato indietro molte delle conquiste ottenute dal Paese dopo la rivoluzione del 2011 ha dato qualche indicazione su cosa potrebbe significare il suo rinnovato mandato, interrompendo quelli che presumibilmente erano i festeggiamenti per la vittoria per dire al canale televisivo nazionale: "Questa è la continuazione della rivoluzione. Costruiremo e ripuliremo il Paese dai corrotti, dai traditori e dai cospiratori". Ne parliamo con Matteo Garavoglia, giornalista freelance, fa parte del Centro di Giornalismo Permanente, si occupa di Tunisia e Nord Africa per testate italiane e internazionali. | Gubad Ibadoghlu, accademico azero e oppositore del regime, rischia fino a 12 anni di carcere per accuse che nega, tra cui falsificazione di denaro e possesso di materiale estremista. Prima del suo arresto nel luglio 2023, era noto per le sue critiche alla corruzione del governo azero e presiedeva il Movimento per la Democrazia e la Prosperità, non riconosciuto ufficialmente come partito. In un articolo per la London School of Economics, aveva espresso dubbi sull'affidabilità del gas azero come alternativa a quello russo, una posizione che secondo la famiglia ha portato al suo arresto. L'Azerbaijan ha una storia di repressione degli oppositori, anche all'estero. Vidadi Isgandarli, altro dissidente azero, è stato assassinato in Francia, facendo di lui il quarto oppositore del regime ucciso all'estero dal 2021. Dall'11 al 22 Novembre in Azerbaijan si terrà la Cop29. Ne parliamo con Zhala Bayramova, attivista per i diritti umani e figlia di Gubad Ibadoghlu. Ai microfoni Laura Silvia Battaglia.
29 min
09 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 09/10/2024

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20 min
08 Ott 2024

Ucraina nella NATO? | Guerra alle ragazze

L'Ucraina potrebbe potenzialmente aderire alla NATO anche se parti del suo territorio rimanessero occupate dalla Russia, ha dichiarato l'ex Segretario Generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg in un'intervista al Financial Times pochi giorni fa. Uno dei principali argomenti contro la concessione dell'adesione all'Ucraina in questo momento è che la clausola di mutua difesa di cui all'articolo 5 della NATO trascinerebbe immediatamente l'alleanza in una guerra diretta con la Russia. Ma parlando con il quotidiano britannico, Stoltenberg ha suggerito che ci potrebbe essere un modo per aggirare questo problema se il territorio ucraino considerato parte della NATO non fosse "necessariamente il confine riconosciuto a livello internazionale": ne parliamo con Ugo Poletti, direttore Odessa Journal e con il Gen. Maurizio Boni, opinionista di Analisi Difesa e autore di "L'esercito russo che non abbiamo studiato. Le operazioni militari terrestri dell'Esercito della Federazione Russa in Ucraina" (il Cerchio, 2024). | Le guerre pesano in modo sproporzionato su bambine e ragazze, rispetto ai loro coetanei maschi, privandole dei loro diritti e violando i loro corpi. Sfruttamento e violenze sessuali, insicurezza, gravidanze precoci, matrimoni forzati e salute negata, malnutrizione, mancanza d'acqua e istruzione inaccessibile, sono alcune delle conseguenze che gravano sulla vita delle giovani nelle zone di guerra: i loro diritti fondamentali scivolano sullo sfondo: ne parliamo con Stefano Antichi, capo delegazione di Terre des Hommes Italia in Ucraina. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
28 min
08 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 08/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
07 Ott 2024

Il 7 ottobre in Libano e a Gaza | Cosa fa la Lega Araba?

Oggi Israele commemora il primo anniversario dell'attacco di Hamas, che ha causato 1.195 morti e 251 ostaggi. La regione è in massima allerta, con la guerra che si intensifica su due fronti: pesanti bombardamenti colpiscono Libano e Gaza, con evacuazioni di massa in corso. In Libano si contano oltre 2000 morti, mentre a Gaza le vittime superano le 42.000. Israele continua gli attacchi su Beirut e nel nord di Gaza, invitando i palestinesi a rifugiarsi in aree designate, ma nessun luogo è considerato sicuro. Ne parliamo con Marta Serafini, giornalista ed inviata del Corriere della Sera a Beirut e con Safwat Kahlout, giornalista palestinese. | Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha dichiarato di recente che 57 paesi arabi e musulmani sarebbero disposti a garantire la sicurezza di Israele in cambio della creazione di uno Stato palestinese, nonostante la violenza in corso a Gaza e in Libano. Che posizione ha la Lega Araba e, in particolare, come si stanno muovendo Egitto, Giordania e Arabia Saudita? Ne parliamo con Cinzia Bianco, ricercatrice esperta di Golfo e penisola arabica per lo European Council on Foreign Relations.
28 min
07 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 07/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
06 Ott 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 06/10/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
21 min
05 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 05/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
04 Ott 2024

Radio3 Mondo del 04/10/2024

In diretta dal Festival di Internazionale da Ferrara. Con Anna Maria Giordano
59 min
04 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 04/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
03 Ott 2024

Morti israeliani e morti di Gaza | Il centro di Beirut colpito ancora | Israele arruola richiedenti

Otto soldati israeliani sono stati uccisi in vari scontri nel sud del Libano, ha annunciato l'IDF. Attacchi aerei e terrestri israeliani hanno causato almeno 51 morti a Gaza. Nonostante le dichiarazioni israeliane di colpire solo posizioni di Hamas, sono state segnalate molte vittime civili. Ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI a Gerusalemme. | Almeno sei persone sono state uccise e otto ferite da un attacco aereo israeliano su un edificio nel centro di Beirut, nel quartiere di Bachoura, che ospitava un centro sanitario affiliato a Hezbollah. È il primo attacco israeliano vicino al centro di Beirut, a pochi metri dal parlamento libanese, con altri cinque raid nella periferia meridionale di Dahieh. Ne parliamo con Azzurra Meringolo, giornalista RAI, in collegamento da Beirut. | Israele ha avviato un programma per arruolare richiedenti asilo, in gran parte africani, provenienti dal Sudan, teatro di una guerra civile che dura da oltre un anno e mezzo nel silenzio della comunità internazionale. Parallelamente, Israele sta negoziando con l'Eritrea e milizie tribali etiopi, in particolare con le tribù Amhara, per reclutare combattenti, inclusi mercenari già attivi in diversi conflitti in corso nel continente africano. Questo fenomeno rappresenta un aspetto poco  conosciuto del coinvolgimento di Israele in dinamiche militari globali. Ne parliamo con Matteo Giusti, giornalista e analista. Ai microfoni Anna Maria Giordano. 
29 min
03 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 03/10/2024

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21 min
02 Ott 2024

Le armi del conflitto in Medio Oriente | Il dibattito dei Vice

L'Iran ha lanciato il suo attacco missilistico più grande di sempre contro Israele, con 180 missili balistici, la maggior parte dei quali intercettati dai sistemi di difesa israeliani, statunitensi e giordani. Le sirene hanno risuonato in tutto il Paese e i civili israeliani sono stati invitati a rifugiarsi nei rifugi antiatomici. L'Iran possiede migliaia di missili balistici e da crociera con diverse capacità di gittata. Quali armi vengono utilizzate da Israele, Iran, Hezbollah e Hamas nel conflitto in Medio Oriente? Ne parliamo con Claudio Bortolotti, ricercatore associato ISPI. |   Il governatore democratico Tim Walz e il senatore repubblicano JD Vance si incontreranno nell'unico dibattito tra vice-presidenti nelle elezioni 2024, ospitato dalla CBS News a New York. Il dibattito coincide con le grandi notizie che si susseguono in patria e all'estero, tra cui gli sforzi di recupero dell'uragano Helene nel sud-est degli Stati Uniti e il Medio Oriente sull'orlo del baratro con l'intensificarsi della campagna di Israele contro i gruppi militanti sostenuti dall'Iran in Libano. Tra gli spettatori del dibatto, martedì sera, ci saranno anche i membri della comunità evangelica, dove Trump continua a godere di un forte sostegno, con circa 8 su 10 che lo hanno votato nel 2020 secondo un sondaggio AP VoteCast. Tuttavia, una piccola coalizione di evangelici sta cercando di offrire un'alternativa, sia in termini di candidati, sostenendo Kamala Harris, che di visione della fede. Ne parliamo con Mattia Diletti, docente di scienza politica della Sapienza Università di Roma ed esperto di politica americana, autore di "Divisi. Politica, società e conflitti nell'America del XXI secolo" (Treccani libri, settembre 2024), e con Nancy Fina, Chair of Democrats Abroad Italy. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
28 min
02 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 02/10/2024

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22 min
01 Ott 2024

L'insediamento di Rutte alla Nato | La battaglia per Khartoum

Mark Rutte assume la carica di capo della NATO. L'ex primo ministro olandese succede al norvegese Jens Stoltenberg, che ha trascorso 10 anni alla guida dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, che sta attraversando un periodo di incertezza. Scegliendo Rutte, un convinto alleato degli Stati Uniti e un forte sostenitore dell'Ucraina, i 32 Paesi della NATO hanno scelto un leader che si prevede continuerà a spingere il sostegno a Kiev e gli sforzi per rafforzare le difese dell'alleanza di fronte alla Russia. Ne parliamo con Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali all' Università Sapienza. | L'esercito sudanese ha lanciato un'importante offensiva contro il gruppo paramilitare RSF, con attacchi su basi nella capitale Khartoum e Bahri. Il Sudan è in guerra civile dall'aprile 2023, con oltre 150.000 morti e 10 milioni di sfollati. Nonostante i tentativi internazionali di mediazione, i combattimenti continuano. L'esercito ha attraversato ponti chiave sul Nilo, cercando di riconquistare aree della capitale, ma l'RSF sostiene di aver respinto gli attacchi. Il generale sudanese al-Burhan, intervenendo all'ONU, ha espresso il suo sostegno a una fine del conflitto solo con la fine dell'occupazione RSF. Ne parliamo con Irene Panozzo, ex consigliere politico della UE sul Corno d'Africa e tra i soci di Lettera22. Anna Maria Giordano al microfono. 
29 min
01 Ott 2024

Rassegna stampa internazionale 01/10/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
30 Set 2024

Il Libano dopo Nasrallah

L'estensione in Libano della guerra mediorientale, l'attacco violentissimo di questi giorni, l'uccisione del leader di Hezbollah, Nasrallah e le conseguenze nell'immediato. Quali le possibilità di estensione del conflitto, le reazioni dell'Iran all'indomani dell'attacco al suo alleato sul campo più fedele, il ruolo degli Usa? Ospiti di Pietro Del Soldà e Anna Maria Giordano: Lorenzo Trombetta corrispondente dal Medio Oriente per Ansa e Limes e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022); Paola Caridi giornalista, fra i suoi libri "Hamas. Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli 2023) e "Il gelso di Gerusalemme. L'altra storia raccontata dagli alberi" (Feltrinelli, 2024); Erminia Chiara Calabrese ricercatrice e sociologa all'Istituto francese per il vicino oriente a Beirut; Guido Olimpio giornalista del Corriere della Sera ed esperto di terrorismo; Pejman Abolmohammadi insegna Relazioni internazionali del Medio Oriente all'Università di Trento; Mario Del Pero ricercatore affiliato Ispi, insegna Storia Internazionale al Centre d'Histoire di Sciences Po a Parigi e Storia e Istituzioni delle Americhe presso la Facoltà di Scienze Politiche di Forlì. Tra i suoi libri: "Libertà e impero. Gli Stati Uniti e il mondo 1776-2016" (Laterza); Maria Fantappiè responsabile Programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa all'Istituto Affari Internazionali; Anna Foa storica, ha insegnato Storia moderna all'Università di Roma La Sapienza. In uscita per la Laterza "Il suicidio di Israele"; Stefano Feltri giornalista, già direttore del quotidiano "Domani", su Radio3 ha firmato il programma "Le parole dell'economia" e conduttore di Revolution, dal lunedì al venerdì dalle 19.45 alle 19.55.
88 min
30 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 30/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
29 Set 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 29/09/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
21 min
28 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 28/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
27 Set 2024

Israele rischia di impantanarsi in Libano | Un nuovo PM per il Giappone

Se scoppiasse una guerra su larga scala in Libano, Israele si troverebbe in difficoltà combattendo sul terreno di Hezbollah, dove la superiorità tecnologica sarebbe meno decisiva. Hezbollah, armato dall'Iran, si prepara a un attacco di terra, accumulando armi avanzate come i missili anti-tank Almas. Il gruppo ha rafforzato le sue difese, ampliato tunnel e migliorato le tattiche acquisite in Siria. Un'invasione terrestre potrebbe trasformarsi in un pantano per Israele, simile a Gaza, con rischi di pesanti perdite: ne parliamo con Andrea Tenenti, portavoce di UNIFIL, la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite e con Ugo Tramballi, editorialista del Sole24ore e consigliere scientifico ISPI. | Dopo cinque tentativi, l'ex ministro della Difesa Shigeru Ishiba guiderà il Partito Liberal Democratico (LDP) e il Giappone. Ishiba, veterano politico ed ex segretario generale del partito, ha vinto le elezioni presidenziali del LDP, superando al ballottaggio la ministra della sicurezza economica Sanae Takaichi. Ha ottenuto 215 voti, di cui 189 da parlamentari e 26 da sezioni locali del partito, contro i 194 voti di Takaichi. Ishiba sarà nominato primo ministro la prossima settimana dopo la votazione parlamentare: ne parliamo con Arielle Busetto, giornalista a Japan Forward, la sezione inglese del quotidiano giapponese Sankei Shimbun. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
27 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 27/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
26 Set 2024

Il destino della Germania | L'estrema destra è in vantaggio in Austria

Le elezioni regionali di domenica nel Brandeburgo hanno visto i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz vincere con uno stretto margine contro l'AfD, e alcuni si chiedono se Scholz debba ricandidarsi al cancellierato del Paese. Dietro la crisi politica, però, c'è quella più seria, strutturale, dell'economia che investe la grande industria. La notizia-simbolo in questo senso riguarda la Volkswagen (VW), che per la prima volta nella storia potrebbe chiudere fabbriche nel Paese. Ma non solo. Per la prima volta, vacillano anche le acciaierie di Duisburg. Ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente de La Repubblica a Berlino. | Le prossime elezioni parlamentari in Austria il 29 settembre vedono il partito di estrema destra FPÖ (Partito della Libertà) in testa nei sondaggi, segnando una possibile vittoria storica per la formazione anti-immigrazione. Tuttavia, anche se l'FPÖ potrebbe ottenere il maggior numero di voti, è improbabile che raggiunga la maggioranza assoluta nei 183 seggi del Nationalrat, la camera bassa del parlamento. In questo scenario, il partito potrebbe dover negoziare con altri partiti per formare una coalizione di governo, con il centro-destra ÖVP (Partito Popolare Austriaco) considerato il probabile "kingmaker". L'FPÖ ha fatto campagna su temi come la riduzione dell'immigrazione e una maggiore sicurezza, ma la formazione di una coalizione potrebbe essere complicata a causa delle differenze politiche con altri partiti, rendendo incerto il processo post-elettorale. Ne parliamo con Franz Kössler, giornalista del magazine austriaco Falter. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
26 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 26/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
25 Set 2024

ONU, l'ultimo discorso di Biden e il primo di Pezeshkian | Un presidente marxista per lo Sri Lanka

Nel tumulto che i leader globali devono affrontare all'ONU, i fari sono puntati sull'ultimo discorso del presidente USA Biden e il primo del neo-eletto presidente iraniano Pezeshkian. Quest'ultimo sembra avere aperto a ovest e ha dichiarato ai media statunitensi che l'Iran "era pronto a disinnescare le tensioni con Israele e a deporre le armi se Israele avesse fatto lo stesso": ne parliamo con Marina Catucci, corrispondente de Il Manifesto da New York, cura con Maria Giovanna Branca e Luca Celada un podcast e una rubrica in continuo aggiornamento sulle elezioni statunitensi e con Luigi Toninelli, ricercatore Ispi dell'osservatorio Medio Oriente e Nord Africa. | Il politico di sinistra Anura Kumara Dissanayake è stato eletto presidente dello Sri Lanka dopo aver vinto la prima elezione dopo l'ultima grave crisi del 2022. In un Paese sommerso dal debito e dal crollo dell'economia, il 55enne ha battuto il suo rivale più vicino, il leader dell'opposizione Sajith Premadasa, per emergere come chiaro vincitore dopo uno storico secondo turno di spoglio. Si tratta di un'inversione di tendenza notevole per un uomo che ha ottenuto appena il 3% dei voti alle elezioni del 2019. Dissanayake, candidato per l'alleanza del Potere Nazionale del Popolo (NPP), negli ultimi anni ha raccolto sempre più consensi per la sua piattaforma anticorruzione e per le sue politiche a favore dei poveri. Uno dei suoi primi provvedimenti è stato sciogliere il parlamento per dare il via a elezioni generali anticipate: ne parliamo con Marco Masciaga, corrispondente da New Delhi del Sole 24 Ore, appena rientrato da Colombo. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
25 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 25/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
24 Set 2024

Israele e Libano verso una guerra totale?

In una delle giornate più violente degli ultimi vent'anni, attacchi aerei israeliani contro Hezbollah in Libano hanno ucciso almeno 492 persone, secondo il ministero della Sanità libanese. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito 1.600 obiettivi di Hezbollah per distruggere le infrastrutture costruite dal 2006, mentre Hezbollah ha risposto con il lancio di oltre 200 razzi verso il nord di Israele. La comunità internazionale ha chiesto moderazione per evitare un'escalation verso una guerra totale, mentre migliaia di famiglie sono fuggite dalle loro case e l'ONU esprime preoccupazione per la situazione. Ne parliamo con Lucia Goracci, inviata del tg3, e con con Maria Gianniti, corrispondente RAI a Gerusalemme. Le stazioni radio del Libano e le la reti cellulari utilizzate dall'esercito di Israele per allertare la popolazione. La guerra dell'etere raccontata oggi ad Interferenze da Andrea Borgnino. In conduzione Luigi Spinola.
29 min
24 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 24/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
22 Set 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 22/09/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
21 min
21 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 21/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
20 Set 2024

Attacchi jihadisti in Mali | Il Bangladesh a un bivio | I primi 100 giorni di Modi

Gli attacchi jihadisti di martedì 17 settembre a Bamako hanno provocato più di 70 morti e 200 feriti, uno dei tributi umani più pesanti degli ultimi anni nelle file delle forze di sicurezza maliane. Secondo una fonte della sicurezza, il bilancio delle vittime è di 77 persone, con altri 255 feriti. Il Groupe de soutien à l'islam et aux musulmans (GSIM, affiliato ad al-Qaeda), che ha rivendicato la responsabilità dell'operazione, ha affermato affermato di avere fatto numerose vittime, compresi i membri del gruppo russo Wagner, alleato del regime militare di Bamako: ne parliamo con Alessio Iocchi, esperto di sistemi politici africani e ricercatore all'Università di Milano. | A poco più di un mese dal crollo del regime di Hasina, il Bangladesh si trova ora a un bivio. Su richiesta dei leader studenteschi trionfanti, Mohammed Yunus, premio Nobel ed ex rivale politico di Hasina, ha accettato di tornare nel Paese dagli Stati Uniti per guidare un governo ad interim, con il compito di ripristinare la democrazia. Il Paese però non è ancora tornato alla normalità e rimane in uno stato di insicurezza. Intanto il governo di transizione ha concesso martedì il potere di magistratura ai militari per due mesi: ne parliamo con Giuliano Battiston, giornalista e direttore di Lettera22. | L'India di Modi, nel frattempo, mostra un bilancio negativo nei primi 100 giorni del suo terzo mandato. La mezza vittoria alle elezioni di giugno del Bharatiya Janata Party del primo ministro ha ridotto il margine di manovra del capo del governo, costringendolo ad allearsi con imprevedibili leader regionali: ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
27 min
20 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 20/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
19 Set 2024

Walkie-Talkie esplosivi | Dazi elettrici | Pensioni cinesi

In Libano per il secondo giorno consecutivo l'esplosione sincronizzata di dispositivi wireless in dotazione ai miliziani di Hezbollah e anche di pannelli solari ha fatto almeno 14 morti e 500 feriti. Dopo le migliaia di cercapersone scoppiate martedì alla stessa ora in tutto il Paese, a Damasco e nella Siria orientale, nel pomeriggio di ieri un'altra ondata di deflagrazioni ha scosso i cittadini libanesi. La situazione è tale che in serata il premier libanese Najib Mikati ha dichiarato che il suo governo si sta preparando a "possibili scenari" di una grande guerra con Israele: ne parliamo con Daniele Raineri, giornalista e inviato di Repubblica. | E' previsto per oggi, 19 settembre, a Bruxelles l'incontro tra il ministro del Commercio cinese Wang Wentao e il capo del commercio dell'UE Valdis Dombrovskis per discutere, probabilmente, dei dazi all'importazione proposti dalla Commissione europea sui veicoli elettrici prodotti in Cina. E parlando di Cina, per la prima volta dagli anni Cinquanta, il Paese alzerà l'età pensionabile per far fronte all'invecchiamento della popolazione e alla diminuzione del budget per le pensioni. Il massimo organo legislativo ha approvato le proposte per innalzare l'età pensionabile legale da 50 a 55 anni per le donne che svolgono lavori di tipo operaio e da 55 a 58 anni per le donne che svolgono lavori di tipo impiegatizio. Per gli uomini l'età passerà da 60 a 63 anni. L'attuale età pensionabile della Cina è tra le più basse al mondo: ne parliamo con Simone Pieranni, giornalista di Chora Media esperto di Cina, tra i suoi libri, l'ultimo uscito "2100. Come sarà l'Asia. Come saremo noi" (Mondadori) "La Cina nuova" (Laterza), per Chora Media ha realizzato i podcast "Altri Orienti", "Fuori da qui" e "Taiwan: perché". Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
19 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 19/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
18 Set 2024

Cercapersone esplosivi | La Siria esangue

I cercapersone sono esplosi in tutto il Libano: almeno nove persone sono state uccise, tra cui una bambina di 8 anni, e almeno 2.800 sono rimaste ferite in un attacco che ha preso di mira centinaia di cercapersone utilizzati dai membri del gruppo militante Hezbollah, che giura vendetta contro Israele: ne parliamo con Stefano Mele, avvocato, partner dello Studio legale Gianni&Origoni, dove è il responsabile del dipartimento di Diritto e Cybersecurity. | A più di dieci anni dall'inizio della guerra civile condotta con una brutalità senza precedenti dal regime di Bashar Al-Assad, il Paese è ancora devastato da una povertà endemica e la sua società è ancora smembrata. Ad Aleppo, Homs, Palmira e nei sobborghi di Damasco, la vita quotidiana è un calvario per le persone che vivono nelle aree sotto il controllo del regime di Bashar Al-Assad, con la ricostruzione zoppicante, la disintegrazione economica e sociale e milioni di sfollati. La distruzione è arrivata anche ai fiumi. Sette anni dopo la sconfitta di Daesh, infatti, i resti esplosivi continuano a minacciare gli abitanti di Rakka, nel nord-est del Paese. Squadre di sminatori stanno lavorando nelle acque dell'Eufrate per ripulirlo dalle bombe: ne parliamo con Laura Mirakian, già ambasciatrice, è una delle rare donne della carriera diplomatica italiana con il grado di Ambasciatrice. È stata presidentessa della DID – Donne Italiane in Diplomazia. Tra i suoi numerosi incarichi è stata capo missione a Belgrado durante le guerre balcaniche, rappresentante permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra, direttrice generale per i Paesi europei e dal 2000 al 2004 ambasciatrice in Siria. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
18 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 18/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
17 Set 2024

La commissione di Ursula | Fortezza Germania | Svizzera, il riflesso della NATO

Ursula von der Leyen stringe la presa prima di svelare la sua squadra. Thierry Breton è fuori dai giochi, liberando il capo della Commissione europea dal suo più feroce critico interno: lo scrive questa mattina il sito d'informazione europeo Politico.eu. Quale sarà la Commissione di Ursula? Ne parliamo con Mattia Bagnoli, corrispondente ANSA da Bruxelles e inviato. | Invocando un sistema di asilo sovraccarico, lunedì la Germania ha iniziato a controllare i passaporti su tutti i suoi confini terrestri per ridurre l'immigrazione irregolare. Tali misure dovrebbero essere un'eccezione all'interno dell'UE: ne parliamo con Agnese Franceschini, giornalista della radio e televisione pubblica tedesca WDR. | Sulla carta nulla è cambiato. La Svizzera resta neutrale, nonostante gli sconvolgimenti in Europa dovuti all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Mentre due Stati europei un tempo neutrali, Finlandia e Svezia, sono entrati di recente a far parte della NATO, Berna si è attenuta a un'interpretazione rigorosa del suo status speciale. Negli ultimi due anni, ad esempio, ha regolarmente vietato il trasferimento all'esercito ucraino di armi vendute all'estero, alcune delle quali da decenni. In realtà, però, è in atto un cambiamento strategico e la Confederazione elvetica potrebbe avvicinarsi all'Alleanza Atlantica dietro le quinte, consapevole di quanto la sua posizione strategica la isoli. In un rapporto pubblicato a fine agosto, un gruppo di esperti ha raccomandato al governo che il Paese, neutrale dal 1515, lavori su una "capacità di difesa comune" con l'UE e la NATO: ne parliamo con Lino Terlizzi, editorialista del Corriere del Ticino e collaboratore del Sole24Ore. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
27 min
17 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 17/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
16 Set 2024

La potenza di fuoco degli Houthi | La politica estera (e interna) di Starmer

Un missile balistico terra-superficie è stato sparato contro il centro di Israele dallo Yemen dagli Houthi, sostenuti dall'Iran, nella prima mattinata di domenica. Il lancio era stato anticipato persino dal ministro degli Esteri Houthi, che aveva lanciato un avvertimento il giorno prima. Questa volta, però, le difese aeree di Israele hanno fallito. Intanto i gruppi sostenuti dall'Iran, un tempo considerati nemici, ricevono un caloroso benvenuto dall'Iraq: ne parliamo con Eleonora Ardemagni, ricercatrice ISPI, esperta di monarchie del Golfo, forze militari arabe e Yemen, cultore della materia all'università Cattolica di Milano. | Il primo ministro britannico Keir Starmer si sta recando a Washington per incontrare il presidente Biden. Questo sarà il secondo incontro tra i due da quando Starmer è entrato in carica. Le discussioni si concentreranno principalmente su questioni di politica estera, ma nell'incontro i due leader cercheranno di riaffermare pubblicamente anche la speciale relazione atlantica, che da decenni lega il Regno Unito e gli Stati Uniti e che da altrettanto tempo dà forma alla politica estera del Regno, indipendentemente dalla maggioranza al governo. Il viaggio avviene mentre la Russia ha revocato l'accreditamento di sei diplomatici britannici, accusandoli di spionaggio, e tra gli avvertimenti del presidente Vladimir Putin che avvisa l'Occidente di non permettere all'Ucraina di utilizzare armi a lungo raggio per colpire la Russia: ne parliamo con Nicol Degli Innocenti, corrispondente da Londra del Sole24Ore. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
16 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 16/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
13 Set 2024

Le parole di Putin | Armi in cielo e terra | Volga Blues

La revoca del divieto all'Ucraina di lanciare attacchi con armi occidentali a lungo raggio in profondità nel territorio russo significherà il coinvolgimento diretto dei paesi della NATO in un conflitto militare, e questo "cambierà in modo significativo" la sua stessa essenza. Lo ha annunciato giovedì il presidente russo Vladimir Putin durante un'intervista al principale canale televisivo russo, promettendo di non lasciare un passo del genere senza risposta. Pochi giorni fa, la consegna di missili iraniani alla Russia ha "cambiato il dibattito sull'uso da parte dell'Ucraina di missili a lungo raggio forniti dall'Occidente" contro obiettivi all'interno della Federazione, secondo quanto dichiarato ai media dal ministro degli Esteri britannico David Lammy, in visita a Kiev. Intanto sia la Lettonia che la Romania, membri della NATO alleati dell'Ucraina, hanno dichiarato che i droni russi hanno violato il loro spazio aereo: ne parliamo con Mara Morini, professoressa associata di Scienza politica all'Università di Genova dove insegna Politics of Eastern Europe e Politica comparata, autrice di "La svolta della Russia" (ed. Carocci, 2023) e "La Russia di Putin" (edizioni il Mulino, 2020). e con il Gen. Maurizio Boni, opinionista di Analisi Difesa e autore di "L'esercito russo che non abbiamo studiato. Le operazioni militari terrestri dell'Esercito della Federazione Russa in Ucraina" (il Cerchio, 2024). | Volga Blues, un viaggio di seimila chilometri nella pancia, nel cuore e nell'anima della Russia lungo la rotta maestra della sua storia: il Volga, il fiume, totem e destino, autobiografia del popolo russo, secondo le parole di Michail Piotrovskij, direttore dell'Ermitage. Ne parliamo con Marzio G. Mian, giornalista e scrittore, autore di "Volga Blues: Viaggio nel cuore della Russia", in uscita il prossimo 24 settembre, edito da Gramma/Feltrinelli. Ai microfoni, Costanza Spocci.
28 min
13 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 13/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
12 Set 2024

Il Montenegro diviso tra UE e Russia | Musk contro tutti, tutti contro Musk

In Montenegro, il braccio di ferro tra Russia ed Europa divide la piccola nazione balcanica. Un litigio tra ex alleati politici ha complicato gli sforzi del Paese per entrare nell'Unione Europea e contenere l'influenza filorussa: ne parliamo con Lucia Rotta, giornalista di Agenzia Nova, per l'agenzia è stata tra l'altro corrispondente a Belgrado per 11 anni dove ha coperto la regione dei Balcani. | Le tensioni tra il social network X e i governi stranieri si sono intensificate sotto la guida di Elon Musk rispetto all'era Dorsey, con interventi che attraversano l'intero spettro politico. In Brasile, X è stato sospeso dopo che non ha rispettato le direttive legali del paese, con il presidente Lula che ha criticato Musk dicendo che il mondo "non deve per forza tollerare le sue idee di estrema destra solo perché è ricco". La crisi è nata ad aprile da un conflitto tra Musk e un giudice brasiliano riguardante la diffusione di disinformazione nel paese. Anche in India X è stata sanzionata per non aver seguito ordini governativi, mentre altri paesi, tra cui Iran, Cina, Corea del Nord e Australia, hanno bloccato o hanno provato a bloccare il social per questioni di censura o sicurezza. Chi non ha invece vilipeso l'amministratore delegato di Tesla è il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, che ha dichiarato giovedì che, se vincerà le elezioni del 5 novembre, istituirà una commissione per l'efficienza governativa guidata proprio da Musk: ne parliamo con Antonio Deruda, analista di geopolitica e diplomazia digitale e autore di "Geopolitica Digitale, la competizione globale per il controllo della Rete" (Carocci 2024). | Le Interferenze di Andrea Borgnino ci racconteranno l'assurdo rapporto tra Elon Musk e il mondo dei podcast. Ai microfoni, Costanza Spocci.
28 min
12 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 12/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
11 Set 2024

Dibattito presidenziale USA | Giordania al voto

La vicepresidente Kamala Harris è andata ripetutamente all'attacco in un dibattito infuocato contro l'ex presidente Donald Trump, il primo tra i due dopo quello con il presidente Biden alla fine dello scorso giugno. I due si sono scontrati sull'economia, l'aborto, la politica estera e le dimensioni delle folle dei loro comizi: ne parliamo con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. | Martedì gli elettori giordani si sono recati alle urne per le prime elezioni parlamentari del Regno da quando, due anni fa, una nuova legge elettorale ha aperto la strada a una maggiore partecipazione dei partiti politici al sistema politico del Paese. Circa 5 milioni di giordani hanno diritto al voto - quasi la metà dei circa 11 milioni di abitanti del Paese. Più di 600.000 di loro hanno compiuto 18 anni dalle ultime elezioni e possono votare per la prima volta. La Giordania, un alleato chiave per la sicurezza degli Stati Uniti e uno dei pochi Paesi arabi ad aver firmato un trattato di pace con Israele, è una monarchia costituzionale e il parlamento ha un potere limitato: ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, voce di Radio3 Mondo, giornalista esperta in zone di conflitto, in collegamento da Amman. Ai microfoni, Costanza Spocci.
28 min
11 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 11/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
10 Set 2024

Il rapporto Draghi | Azerbaigian, i costi nascosti del gas

Il piano di Mario Draghi per aggiustare un'Europa in crisi sembra già impossibile, titola il quotidiano Politico.eu oggi. La presentazione del rapporto Draghi ha scosso l'Europa e ha trovato spazio nei suoi diversi aspetti, soprattutto per quanto riguarda quello della sicurezza e dell'energia: ne parliamo con Alessandro Marrone, responsabile del Programma "Difesa" dello IAI e con Valeria Termini, docente di Economia a RomaTre, senior fellow alla LUISS School of European Policy e autrice de "Il mondo rinnovabile", Luiss University Press e di "Energia. La Grande trasformazione" (ed. La Terza). Consigliera esperta del Presidente della Repubblica al CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), coordina i lavori sulla transizione energetica. | In Azerbaigian, il Partito del Nuovo Azerbaijan del presidente Ilham Aliyev ha mantenuto la maggioranza alle elezioni legislative che si sono tenute lo scorso 1° settembre. Aliyev è al potere dal 2003 ed era stato rieletto a febbraio del 2024 con il 94 per cento dei consensi, in un'elezione ritenuta non democratica. Gli attivisti denunciano una stretta sui diritti umani e la mancanza di trasparenza nelle elezioni. Le elezioni sono state anticipate per via della COP29, la conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà proprio a Baku a novembre: il più importante evento mondiale sul clima si terrà in un paese la cui economia è basata sui combustibili fossili. Il 98% dell'approvvigionamento energetico del paese, infatti, dipende da petrolio e gas, così come il 90% dell'export, anche verso l'Italia: ne parliamo con Cecilia Fasciani, giornalista freelance e tra le autrici dell'inchiesta "Dall'Azerbaigian all'Italia: I costi nascosti del gas". Ai microfoni, Costanza Spocci.
28 min
10 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 10/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
09 Set 2024

Venezuela: l'esilio spagnolo di González Urrutia | Aumentano gli attacchi di ISIS in Iraq

Il candidato venezuelano all'opposizione Edmundo González Urrutia ha lasciato il Paese dopo aver ottenuto asilo in Spagna. La partenza del 75enne Urrutia ha fatto seguito ai disordini che si sono verificati dopo le elezioni del 28 luglio, in cui il presidente Nicolás Maduro ha rivendicato la vittoria, contestata da González che la rivendica a sua volta. Intanto Maduro, dopo avere rifiutato le offerte di aiuto e mediazione di Brasile e Colombia, rimane sempre più isolato a livello regionale mentre molti analisti si interrogano cosa accadrà all'interno dell'esercito, fino a oggi fedele al presidente: ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. | I commando americani e iracheni hanno fatto irruzione in diversi covi dello Stato Islamico nell'Iraq occidentale la scorsa settimana, uccidendo almeno 14 combattenti dell'ISIS in una delle più vaste missioni antiterrorismo nel Paese negli ultimi anni. Secondo i funzionari, il numero di attacchi degli insorti è aumentato. L'operazione congiunta nella provincia di Anbar è avvenuta anche se il primo ministro iracheno, Mohammed Shia al-Sudani, e i comandanti militari iracheni affermano di poter tenere sotto controllo la minaccia dell'ISIS senza l'assistenza degli Stati Uniti. L'Iraq e gli Stati Uniti stanno negoziando un accordo che prevede la fine della missione della coalizione militare guidata dagli Stati Uniti in Iraq. Ci sono circa 2.500 truppe statunitensi in Iraq e 900 nella vicina Siria. Intanto, l'ufficio stampa del primo ministro Mohammed Shia al-Sudani fa sapere che l'Iraq introdurrà un coprifuoco nazionale di due giorni a novembre come parte dei preparativi censire la popolazione. Questo censimento, il primo in 27 anni, rappresenta un'importante sfida per un paese che ha affrontato numerose difficoltà, tra cui conflitti e instabilità politica: ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI. Ai microfoni, Costanza Spocci.
28 min
09 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 09/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
06 Set 2024

La Francia ha un nuovo Primo Ministro |Le condizioni del voto in Algeria e Tunisia

Michel Barnier è stato nominato primo ministro dal presidente francese Emmanuel Macron, dopo due mesi di stallo politico seguiti alle elezioni legislative di giugno e luglio, che non hanno consegnato la maggioranza ad alcuno schieramento. Esponente del partito di centro-destra Les Républicains, ed ex commissario europeo Barnier succede al trentacinquenne Gabriel Attal, fidato di Macron, ma che non ha più i numeri in parlamento per governare. "Michel Barnier a Matignon, ovvero la strana vittoria della destra", titola Le Monde. E gli altri quotidiani francesi non sono da meno: ne parliamo con Stefano Montefiori, corrispondente de Il Corriere della Sera a Parigi. | Il 7 settembre, gli algerini esprimeranno il loro voto in un'elezione presidenziale che molti considerano strettamente controllata. Il presidente in carica, Abdelmadjid Tebboune, è largamente favorito per la vittoria, sostenuto dallo Stato Maggiore dell'esercito e dall'apparato statale. I suoi unici sfidanti sono Youcef Aouchiche, primo segretario dello storico partito di sinistra Front des Forces Socialistes (FFS), e Abdelaali Hassani, presidente del Mouvement de la société pour la paix (MSP), la maggiore forza politica islamista del Paese. Queste elezioni arrivano cinque anni dopo l'inizio dell'Hirak, il movimento pacifico e storico che inizialmente si opponeva a un potenziale quinto mandato dell'allora presidente Abdelaziz Bouteflika: ne parliamo con Caterina Roggero, docente in Università Statale e Università degli Studi di Milano-Bicocca di Cultura araba, Ricercatrice dell'Osservatorio Medio Oriente e Nord Africa dell'ISPI. Ha pubblicato con Bompiani due libri (nel 2018, insieme a Calchi Novati, Storia dell'Algeria indipendente. Dalla guerra di liberazione a Bouteflika; e nel 2019 Storia del Nord Africa indipendente. Tra imperialismi, nazionalismi e autoritarismi) e un terzo, scritto con altri tre autori, è in uscita ed è intitolato: Mondi arabi. Una guida essenziale. | In Tunisia, intanto, la polizia h
28 min
06 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 06/09/2024

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21 min
05 Set 2024

Rimpasto ucraino | Interferenze russe

"Autunno, cadono le foglie e i rami si mostrano nudi". Così, parlando con la Tass, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato la notizia delle dimissioni del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Le dimissioni di Kuleba seguono quelle di altri sei funzionari governativi, tra cui il ministro delle industrie strategiche che supervisiona la produzione di armamenti, il ministro della giustizia, il ministro della protezione ambientale, e i vice-primi ministri Olha Stefanishyna e Iryna Vereshchuk: ne parliamo con Marta Serafini, giornalista ed inviata del Corriere della Sera in Ucraina e autrice del libro "L'Ombra del nemico" (ed.Solferino, 2020). | Gli Stati Uniti hanno annunciato un ampio sforzo per contrastare le campagne di influenza russa nelle elezioni del 2024. Le azioni comprendono sanzioni, incriminazioni e sequestri di domini web che, secondo i funzionari statunitensi, il Cremlino utilizza per diffondere propaganda e disinformazione. Il procuratore generale Merrick B. Garland ha descritto nel dettaglio le azioni intraprese dal Dipartimento di Giustizia. Tra queste, l'incriminazione di due dipendenti russi di RT, l'emittente di proprietà statale, che utilizzavano una società del Tennessee per diffondere contenuti: ne parliamo con Marta Ottaviani, giornalista di Avvenire, autrice di Brigate Russe. La guerra occulta del Cremlino tra troll e hacker (Ledizioni, 2022). | Le Interferenze di Andrea Borgnino ci portano a scoprire Z-FM la "radio dal fronte", che trasmette per i soldati russi che combattono in Donbass mentre l'Ucraina ha iniziato a installare sul confine trasmettitori "jamming" per disturbare tutti i segnali radio/tv russi. Al microfono, Anna Maria Giordano.
29 min
05 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 05/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
04 Set 2024

Un Papa che va molto lontano | Forum sulla Cooperazione Cina-Africa

Papa Francesco è arrivato a Jakarta dove ha incontrato il presidente indonesiano e ha iniziato il viaggio più lungo del suo pontificato nella regione Asia-Pacifico. Durante i 12 giorni di viaggio andrà anche in Papua Nuova Guinea, Singapore e Timor Est, concentrandosi su questioni ambientali e sul dialogo interreligioso. Questo viaggio, originariamente previsto per il 2020, è stato rinviato a causa della pandemia. Il Papa, che compirà 88 anni a dicembre, sta affrontando questa sfida nonostante i suoi problemi di salute, continuando "la missione della Chiesa verso le comunità emarginate". Francesco è solo il terzo papa a visitare l'Indonesia, il paese con la più grande popolazione musulmana al mondo. Ne parliamo con Paolo Affatato, responsabile della redazione asiatica dell'agenzia vaticana Fides. | Le delegazioni di decine di Paesi africani si riuniscono a Pechino per un vertice di tre giorni in cui la Cina si presenta come partner principale del continente, nonostante il rallentamento dei prestiti per il suo sviluppo e le crescenti frizioni con l'Occidente: ne parliamo con Alessandra Colarizi, sinologa, direttrice editoriale di China Files e autrice di Africa rossa. Il modello cinese e il continente del futuro (L'Asino d'Oro, 2022). Anna Maria Giordano ai microfoni.
28 min
04 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 04/09/2024

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21 min
03 Set 2024

Israele contro | La polio a Gaza

Il sindacato Histadrut ha indetto uno sciopero generale in Israele, iniziatolunedì, per sollecitare il governo a trovare un accordo per liberare gli ostaggi ancora detenuti da Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre. Lo sciopero, che coinvolge vari settori come scuole, trasporti e imprese, ha portato alla chiusura dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. I manifestanti hanno bloccato strade in tutto il paese, chiedendo al governo di garantire la sicurezza e l'unità sociale. In risposta, durante un discorso televisivo, Netanyahu ha sottolineato che Israele deve rimanere a Gaza per" prevenire una rinascita della potenza militare di Hamas e per porre fine al suo dominio" che Hamas potrebbe utilizzare il loro sistema sotterraneo nel corridoio di Filadelfia per far sparire gli ostaggi senza lasciare tracce. Ne parliamo con Meron Rapoport, giornalista a Local Call/+972Mag, traduttore e attivista politico, tra i fondatori del movimento A Land for All, che chiede la creazione di due stati indipendenti, Israele e Palestina, con confini aperti, libertà di movimento e istituzioni comuni, e con Alessia Melcangi, professoressa associata di storia del nord Africa e del Medio Oriente a La Sapienza di Roma e non-resident senior fellow all'Atlantic Council di Washington. | Un attacco israeliano ha ucciso almeno otto persone nel nord di Gaza a Jabalia. Secondo fonti palestinesi queste persone erano in fila per il pane quando sono state colpite. Questo accade mentre è in vigore una pausa umanitaria che dovrebbe consentire Nazioni Unite, in collaborazione con le autorità sanitarie palestinesi, di vaccinare 640.000 bambini nella a Gaza contro la poliomelite di tipo 2 che si sta diffondendo nella Striscia. Ne parliamo con Foad Aodi, presidente AMSI, associazione medici di origine straniera in Italia. Al microfono, Anna Maria Giordano.
29 min
03 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 03/09/2024

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21 min
02 Set 2024

L'AfD vince in Germania orientale | Consultazioni all'Eliseo per il posto a Matignon

Il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) ha celebrato un "successo storico" con una grande vittoria nello stato orientale della Turingia, ottenendo quasi un terzo dei voti, nove punti in più rispetto al conservatore CDU e molto avanti rispetto ai tre partiti di governo. Questo risultato rappresenta la prima vittoria dell'estrema destra in un'elezione parlamentare statale dalla Seconda Guerra Mondiale, anche se è improbabile che l'AfD riesca a formare un governo per il "firewall", ovvero lo sbarramento dato dal fatto che gli altri partiti hanno dichiarato di non volersi alleare con l'estrema destra. L'AfD è arrivata vicina al primo posto anche nelle elezioni in Sassonia. Ne parliamo con Agnese Franceschini, giornalista della radio e televisione pubblica tedesca WDR, e con Angelo Bolaffi, filosofo della Politica ed ex direttore dell'Istituto di Cultura Italiano a Berlino. | In Francia, dopo più di una settimana di consultazioni all'Assemblea Nazionale, e a più di cinquanta giorni dalle elezioni legislative, il Presidente della Repubblica non ha ancora nominato il futuro Primo Ministro. Emmanuel Macron riceverà oggi Bernard Cazeneuve, Xavier Bertrand, François Hollande e Nicolas Sarkozy. Ne parliamo con Jean-Pierre Darnis, professore di storia e relazioni internazionali alla LUISS di Roma e all'Università della Costa Azzura a Nizza. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
02 Set 2024

Rassegna stampa internazionale 02/09/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
30 Ago 2024

Decisioni a Bruxelles | Catastrofi Naturali in Africa, Asia e Medio Oriente

Durante un incontro dei ministri degli Esteri dell'UE, è emersa una disputa tra l'Alto Rappresentante dell'UE Josep Borrell e l'Ungheria, distogliendo l'attenzione dalle crisi in Ucraina e Medio Oriente. Borrell ha chiesto la rimozione delle restrizioni sull'uso delle armi donate all'Ucraina, per permettere attacchi contro obiettivi in Russia. Questa proposta è stata sostenuta da diversi paesi dell'UE, mentre il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha esortato a non considerarla un'escalation. Intanto, si avvicina la scadenza per la presentazione dei candidati alla nuova Commissione Europea. Ne parliamo con Angela Mauro, inviata HuffPost a Bruxelles. | Recenti disastri naturali hanno colpito Yemen, Sudan, Nigeria e Giappone. In Yemen, 24 persone sono scomparse a causa di piogge torrenziali, aumentando il rischio di epidemie come il colera. In Sudan, il crollo della diga di Arbaat ha distrutto 20 villaggi, causando almeno 30 morti e centinaia di dispersi in una regione già devastata dalla guerra civile. In Nigeria, le inondazioni hanno ucciso 170 persone e sfollato oltre 200.000 abitanti. Intanto, in Giappone, il potente tifone Shanshan ha colpito l'isola di Kyushu, provocando la morte di tre persone. Ne parliamo con Antonello Pasini, fisico climatologo del CNR, docente di fisica del clima all'Università di Roma Tre e tra gli autori di "Effetto serra effetto guerra" (Chiarelettere, 2017), e con Marco Livadiotti, profondo conoscitore dello Yemen ed esperto sulla conservazione del suo patrimonio. Ai microfoni Laura Silvia Battaglia.
29 min
30 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 30/08/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
29 Ago 2024

Incursione cinese in Giappone | Sentenza storica per due giornalisti di Hong Kong

Il Giappone ha fatto decollare caccia dopo che un aereo di sorveglianza Y-9 cinese ha "violato lo spazio aereo territoriale" delle Isole Danjo per circa due minuti lunedì alle 11:29 ora locale. Il Capo di Gabinetto giapponese ha definito la violazione "assolutamente inaccettabile" e ha convocato un funzionario dell'ambasciata cinese a Tokyo in segno di protesta. L'incidente avviene in un contesto di crescenti tensioni nella regione, dove Cina e Giappone, insieme agli alleati degli Stati Uniti, competono per l'influenza. Gli ufficiali giapponesi sono stati sorpresi che la violazione sia avvenuta nella Prefettura di Nagasaki e non vicino alle contese Isole Senkaku, dove precedenti incursioni cinesi si erano verificate nel 2012 e 2017. Ne parliamo con Gabriele Battaglia, giornalista, per molti anni corrispondente dalla Cina. | Questa settimana si conoscerà l'esito del processo per sedizione contro Chung Pui-kuen e Patrick Lam, ex redattori di Stand News. Accusati secondo leggi coloniali, rimaste inattive fino al 2020 quando Pechino ha imposto nuove leggi sulla sicurezza nazionale in risposta alle proteste antigovernative dell'anno precedente, rischiano fino a due anni di carcere. La sentenza potrebbe influenzare il futuro della libertà di stampa a Hong Kong. Ne parliamo con Ilaria Maria Sala, ex-presidente della stampa estera di Hong Kong e giornalista per Internazionale e di Lettera 22, tra gli autori del libro "Hong Kong 20/20: Reflections on a borrowed place" (Blacksmith books, 2017) e autrice di "Pechino 1989" (edizioni Una Città, 2019) e di L'Eclissi di Hong Kong (add editore). Laura Silvia Battaglia ai microfoni.
28 min
29 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 29/08/2024

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22 min
28 Ago 2024

Massiccia operazione israeliana in Cisgiordania | Nuove elezioni anticipate in Bulgaria

Dalla mezzanotte, le forze israeliane hanno simultaneamente effettuato raid in tre aree della Cisgiordania —Jenin, Tulkarem e la Valle del Giordano—provocando scontri armati con combattenti palestinesi e uccidendo nove persone. A Tubas, un attacco con droni israeliani ha causato la morte di quattro persone nel campo profughi di Far'a, colpite da un drone israeliano, con diversi altri feriti nell'attacco. Due persone sono state uccise a Jenin e altre tre in un attacco a un veicolo in un villaggio vicino. I raid israeliani in Cisgiordania occupata sono sempre stati una costante, ma dall'inizio dell'attuale conflitto, la loro frequenza è più che triplicata, raggiungendo una media di 30-40 raid giornalieri. Ne parliamo con Francesca Caferri, inviata de La Repubblica a Gerusalemme. | Il presidente bulgaro Rumen Radev ha indetto nuove elezioni parlamentari anticipate per il 27 ottobre, nel tentativo di superare l'impasse politico che affligge il paese da anni. Sarà la settima elezione in tre anni. Dimitar Glavchev è stato riconfermato alla guida del governo ad interim, che resterà in carica fino al voto. La Bulgaria, con una popolazione di 6,7 milioni di abitanti, è in crisi politica dal 2020, quando proteste di massa denunciarono la corruzione diffusa e l'influenza degli oligarchi sulle istituzioni statali. Ne parliamo con Francesco Martino, corrispondente Osservatorio Balcani Caucaso da Sofia. Ai microfoni Laura Silvia Battaglia.
28 min
28 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 28/08/2024

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27 Ago 2024

La Francia senza governo, dove vuole arrivare Macron? | Attacco e reclutamento russo

"Emmanuel Macron chiude la porta a un governo del Nuovo Fronte Popolare2 titola il quotidiano francese Le Monde. In un comunicato stampa di lunedì sera, il Capo dello Stato ha respinto la candidatura di Lucie Castets, proposta dall'alleanza di sinistra, sulla base della necessità di "stabilità istituzionale". Oggi comincia un nuovo giro di consultazioni mentre a sinistra cresce il risentimento: ne parliamo con Anna Bonalume, giornalista e dottoressa in filosofia dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi. | La Russia negli ultimi due giorni ha lanciato massici attacchi sull'Ucraina e, intanto, sta reclutando cittadini del Sud globale per combattere al fronte, offrendo incentivi oltre al buon salario. Tra i prigionieri catturati dall'Ucraina ci sono persone provenienti da paesi poveri come Sierra Leone, Somalia, Sri Lanka, Nepal e Cuba. La Russia utilizza annunci sui social media per attirare i volontari, promettendo loro lavori civili e minimizzando il rischio di essere inviati al fronte. Alcuni di questi combattenti sono stati presentati in una conferenza stampa a Kyiv, dove hanno confermato di essere stati ingannati: ne parliamo con Orietta Moscatelli, caporedattore esteri Aska News e analista Limes per la Russia e con Alessandro Marrone, Responsabile del Programma "Difesa" e responsabile di ricerca nel Programma "Sicurezza" dello IAI. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
27 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 27/08/2024

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26 Ago 2024

Arrestato Pavel Durov | Regole talebane

Il fondatore miliardario di Telegram, Pavel Durov, è stato arrestato sabato sera all'aeroporto Le Bourget, vicino Parigi, dopo essere arrivato in Francia dall'Azerbaigian con il suo jet privato. L'arresto è legato a un'indagine sulla mancanza di moderatori su Telegram, che secondo le autorità facilita attività criminali. Durov ha lasciato la Russia nel 2014, rifiutandosi di chiudere le comunità di opposizione sulla sua piattaforma VK. Con una fortuna di 15,5 miliardi di dollari, Durov insiste che Telegram deve restare una "piattaforma neutrale". Ne parliamo con Luca Zorloni, responsabile di wired.it. | I talebani in Afghanistan stanno imponendo nuove leggi restrittive che limitano la presenza e la voce delle donne in pubblico. Queste leggi, approvate dal leader supremo Hibatullah Akhundzada, regolano vari aspetti della vita quotidiana, come il trasporto pubblico, la musica e l'abbigliamento. Tra le nuove norme, è obbligatorio per le donne coprirsi completamente in pubblico, incluso il volto, e non possono cantare, recitare o leggere ad alta voce in pubblico. Inoltre, le donne non devono guardare uomini a cui non sono legate da parentela o matrimonio. I Talebani hanno anche vietato l'ingresso nel paese al Relatore Speciale dell'ONU per i Diritti Umani, Richard Bennett, accusandolo di diffondere propaganda, una decisione che Bennett ha criticato duramente. Ne parliamo con Francesco Strazzari, professore ordinario di relazioni internazionali alla scuola Sant'Anna di Pisa e con Stefano Smirnov, vice-coordinatore di EMERGENCY in Afghanistan in collegamento da Kabul. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
28 min
26 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 26/08/2024

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23 Ago 2024

Il discorso di Harris | Il tribunale dà ragione a Maduro ma non mostra le schede

Un mese e un giorno dopo un cambiamento deciso dai Democratici, Kamala Harris ha rafforzato la fiducia del partito. Durante il discorso di accettazione alla Convention Nazionale Democratica, si è presentata come una leader pragmatica in grado di unire gli americani, criticando l'ex Presidente Trump come una figura pericolosa e poco seria. I Democratici hanno ampliato la loro strategia contro Trump, ma nonostante un possibile entusiasmo, come ha detto Michelle Obama, la strada da percorrere rimane difficile. Ne parliamo con Mattia Diletti, docente di scienza politica della Sapienza Università di Roma ed esperto di politica americana, autore di "Divisi. Politica, società e conflitti nell'America del XXI secolo" (Treccani libri, settembre 2024). | Il Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) ha confermato, come previsto, il suo sostegno a Nicolás Maduro, convalidando i risultati del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) che lo ha proclamato vincitore il 28 luglio, senza però mostrare le schede di voto. La decisione, attesa per via dei legami dei magistrati con il chavismo, è stata criticata dall'opposizione e da vari leader regionali, che hanno denunciato la mancanza di indipendenza del TSJ e del CNE: ne parliamo con con Antonella Mori, responsabile del programma America Latina ISPI e docente di Economia all'Università Bocconi. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
23 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 23/08/2024

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22 Ago 2024

La Russia conquista Niu-York | Germania nel mirino

L'esercito russo ha dichiarato di aver conquistato la piccola città di Niu-York nell'Ucraina orientale, parte della sua avanzata verso i grandi centri abitati della regione di Donetsk. L'esercito ucraino non ha confermato la perdita, ma ha riferito di intensi attacchi russi vicino alla città e in altre aree, assicurando che i combattimenti continuano. La presa di Niu-York rappresenterebbe un passo verso Toretsk e Pokrovsk, due importanti centri della regione. Intanto, nonostante la presa di 93 villaggi russi, non si registrano ritiri significativi delle truppe russe dall'Est. Ne parliamo con Marta Serafini, giornalista ed inviata del Corriere della Sera in Ucraina e autrice del libro "L'Ombra del nemico" (ed.Solferino, 2020), e con Pietro Batacchi, direttore di "RID – Rivista Italiana Difesa. | Il Cancelliere Scholz ha dichiarato che l'Ucraina non ha consultato Berlino sull'incursione in Russia del 6 agosto e prevede che l'operazione sarà limitata. La Germania monitora la situazione e teme sabotaggi russi, mentre il ministro delle Finanze Lindner ha bloccato nuovi finanziamenti per l'Ucraina, proponendo che i fondi futuri provengano dai beni russi congelati. Sahra Wagenknecht, leader della sinistra radicale, sostiene di aver influenzato la decisione del governo di limitare gli aiuti militari a Kyiv grazie alla sua opposizione e ai consensi ottenuti. Ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino per La Repubblica. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
22 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 22/08/2024

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21 Ago 2024

Gli occhi del Bangladesh | Proteste contro la riapertura di una miniera di litio a Belgrado

Centinaia di studenti e attivisti politici, armati di bastoni e tubi, hanno impedito i sostenitori dell'ex Primo Ministro Sheikh Hasina, di raggiungere la casa del padre, Sheikh Mujibur Rahman, ucciso nel 1975. Durante gli scontri, molti manifestanti sono stati colpiti agli occhi da proiettili delle forze di sicurezza, rischiando di perdere la vista. I sostenitori dell'Awami League si erano radunati per commemorare l'anniversario dell'assassinio di Rahman, ma sono stati bloccati dai manifestanti. Intanto, il Primo Ministro ad interim, Muhammad Yunus, ha promesso sostegno ai rifugiati Rohingya e di mantenere l'importante industria tessile del Bangladesh. Ne parliamo con Giuliano Battiston, giornalista e presidente di Lettera 22, e con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. | Migliaia di persone hanno manifestato a Belgrado e in Serbia centrale contro la riapertura di una controversa miniera di litio, cruciale per la transizione energetica verde in Europa. Due leader della protesta sono stati brevemente arrestati e avvertiti che bloccare le strade sarebbe stato considerato illegale. La miniera, gestita da Rio Tinto, era stata sospesa nel 2022 dopo proteste di massa, ma è stata recentemente riattivata in seguito a una decisione del tribunale. Il litio è un metallo strategico, essenziale per le batterie dei veicoli elettrici, fondamentale per la produzione sostenibile nel settore automobilistico. Ne parliamo con Giorgio Fruscione, analista ISPI esperto di Balcani. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
21 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 21/08/2024

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22 min
20 Ago 2024

L'ultima opportunità per un cessate il fuoco? | In Libia il rischio è di una nuova guerra civile

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, è arrivato in Israele in un momento cruciale delle negoziazioni per porre fine alla guerra con Gaza, che dura da dieci mesi. Durante il suo incontro a Tel Aviv con il presidente israeliano Isaac Herzog, Blinken ha sottolineato l'urgenza della situazione, definendo questa occasione come "probabilmente l'ultima opportunità" per raggiungere un cessate il fuoco e riportare i prigionieri a casa. Blinken ha esortato tutte le parti a non cercare scuse per evitare l'accordo. Ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI a Gerusalemme. | La Libia è di nuovo a rischio di guerra civile, con due governi rivali e una recente mobilitazione militare che ha allarmato la comunità internazionale. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea hanno chiesto moderazione per evitare un'escalation. Il generale Haftar ha schierato le sue forze verso Tripoli, suscitando timori di un nuovo conflitto. Dopo anni di relativa calma, la situazione potrebbe degenerare nuovamente in violenza? Ne parliamo con Virginie Collombier, Coordinatrice Mediterranean Platform, Luiss School of Government. Ai microfoni Luigi Spinola.
30 min
20 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 20/08/2024

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19 Ago 2024

La convention democratica | Medici in rivolta in India

La Convention Nazionale Democratica del 2024 si terrà a Chicago dal 19 al 22 agosto. L'attenzione sarà su Kamala Harris e il governatore del Minnesota Tim Walz, già nominati tramite un voto virtuale. La loro campagna è stata accelerata dopo il ritiro del Presidente Biden il mese scorso. Una volta terminata la Convention, ci saranno 75 giorni di attesa per il giorno delle elezioni. A oggi, secondo i sondaggi, Kamala Harris sarebbe in vantaggio sul repubblicano Donald Trump per 42% a 37%. A Chicago a partire da lunedì si celebrerà la sua nomina a candidata presidenziale del partito e si prevede che l'evento, della durata di quattro giorni, attirerà in città migliaia di persone in segno di entusiasmo per l'ascesa a sorpresa della Harris alla candidatura, dopo che il presidente Joe Biden ha abbandonato la corsa. La festa prevista all'interno della sala del congresso sarà però in contrasto con l'atmosfera che ci si attende nelle strade, dove si prevede una forte presenza di manifestanti pro-palestinesi che intendono riunirsi per chiedere che gli Stati Uniti interrompano gli aiuti a Israele nel corso del conflitto in Medio Oriente. Ne parliamo con Anna Lombardi, inviata de La Repubblica a Chicago, e con Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all'Institut d'études politiques - Sciences Po a Parigi e autore di "Era Obama" (Feltrinelli) e "Libertà e Impero" (Laterza). | Continuano a montare gli scioperi dei medici in India. La protesta, iniziata dopo l'omicidio di una giovane dottoressa a Kolkata, ha visto manifestazioni in tutto il paese, con medici che hanno rifiutato di trattare pazienti non urgenti. Ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
19 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 19/08/2024

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16 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 16/08/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
15 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 15/08/2024

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14 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 14/08/2024

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13 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 13/08/2024

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12 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 12/08/2024

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09 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 09/08/2024

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08 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 08/08/2024

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07 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 07/08/2024

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06 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 06/08/2024

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05 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 05/08/2024

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02 Ago 2024

Il più grande scambio di prigionieri dalla Guerra Fredda | Ucraina, arrivano gli F-16

Il più grande scambio di prigionieri tra Russia e Occidente dalla Guerra Fredda ha avuto luogo giovedì, con il rilascio di 24 persone. La Casa Bianca ha confermato la liberazione di 16 prigionieri, tra cui il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich. In cambio, otto prigionieri russi sono stati liberati da prigioni in USA, Norvegia, Germania, Polonia e Slovenia. Lo scambio è avvenuto sulla pista dell'aeroporto di Ankara: ne parliamo con Giuseppe Agliastro, collaboratore ANSA e La Stampa da Mosca e con Francis Rocca, già corrispondente del Wall Street Journal in Italia. | Il 31 luglio, dopo oltre un anno dall'autorizzazione di Joe Biden, i primi F-16 sono giunti in Ucraina dai Paesi Bassi, pronti a potenziare la difesa aerea contro gli attacchi russi. Tuttavia, il numero di aerei è inferiore rispetto agli 80 previsti, e il loro utilizzo immediato resta incerto. Nel frattempo, Mosca ha avviato la terza fase delle esercitazioni nucleari, intensificando le tensioni mentre Kiev attende ulteriori aiuti e si prepara a un vertice di pace previsto per novembre. Il presidente ucraino Zelensky teme anche che un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca possa compromettere il supporto americano. Intanto per Mosca si apre un altro fronte: la Moldavia, rivela El Pais, ha svelato un piano per la reintegrazione della Transnistria. Ne parliamo con Nona Mikhelidze, analista dello IAI sull'Europa orientale e la Russia. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
02 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 02/08/2024

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01 Ago 2024

Il funerale di Haniyeh a Teheran | Questioni di Intelligence | L'Asse della Resistenza

La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha guidato le preghiere funebri per il leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. Il corpo di Haniyeh è stato trasportato verso Piazza Azadi prima di essere inviato in Qatar per la sepoltura. Migliaia di persone con poster di Haniyeh e bandiere palestinesi si sono radunate all'Università di Teheran. Ne parliamo con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020). | L'assassinio di Haniyeh ha aumentato la pressione sull'apparato di sicurezza iraniano, già criticato per non aver impedito l'attacco israeliano. Blinken ha dichiarato che il governo degli Stati Uniti non era a conoscenza dell'uccisione né vi era coinvolto, ma secondo alcuni analisti, questo evidenzierebbe la contraddizione tra la politica di de-escalation degli Stati Uniti e le loro azioni, sostenendo che senza il supporto degli Stati Uniti, Israele non rischierebbe ora di spingere la regione verso una guerra su scala regionale. Ne parliamo con Guido Olimpio, giornalista del Corriere della Sera. | Costruito nel corso di anni o decenni di supporto iraniano, i gruppi si descrivono come l'"Asse della Resistenza" contro l'influenza di Israele e degli Stati Uniti in Medio Oriente. L'Asse include non solo Hamas, il gruppo palestinese che ha innescato la guerra attaccando Israele il 7 ottobre, ma anche: il movimento Hezbollah in Libano; il movimento Houthi in Yemen; vari gruppi armati sciiti in Iraq; e la Siria. Ne parliamo con Romana Rubeo, capo-redattrice del Palestine Chronicle. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
01 Ago 2024

Rassegna stampa internazionale 01/08/2024

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31 Lug 2024

Ismail Haniyeh ucciso a Teheran | Attacco israeliano su Beirut

Hamas ha dichiarato che il suo leader politico Ismail Haniyeh è stato ucciso in "un vile raid sionista nella sua residenza a Teheran". Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano afferma che il sangue del leader di Hamas "non sarà mai sprecato". Non ci sono stati commenti immediati da Israele, che ha detto di essere in fase di valutazione della situazione. Ne parliamo con Paola Caridi, saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22, autrice di "Hamas Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli, 2023 - Nuova edizione appena uscita), e con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI. | Poche ore prima Israele aveva effettuato un raro attacco su Beirut, uccidendo un alto comandante di Hezbollah accusato di un attacco missilistico nel Golan che ha ucciso 12 bambini. L'attacco sulla capitale libanese ha causato la morte di una donna e due bambini, ferendo decine di persone. Un funzionario israeliano ha detto che il bersaglio era Fouad Shukur, comandante di Hezbollah responsabile dell'attentato del 1983 ai Marine a Beirut. Secondo fonti israeliane sarebbe stato ucciso, ma Hezbollah non ha ancora confermato. Ne parliamo con Mauro Pompili giornalista free lance in collegamento da Beirut. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
31 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 31/07/2024

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30 Lug 2024

Venezuela, voto presidenziale e proteste | Promesse turche

L'attuale presidente del Venezuela Nicolas Maduro è stato confermato alla guida del Paese con il 51,20% dei voti mentre l'opposizione da giorni denuncia brogli. A seguito delle numerose inabilitazioni di candidati oppositori da parte del governo negli ultimi anni, e alle promesse non rispettate di leader come Guaido, accusato poi di corruzione e attualmente a Miami, l'opposizione si è unita sotto la conservatrice di Maria Corina Machado e del suo candidato, nonché ex ministro del chavismo, Edmundo González Urrutia. Intanto sono scoppiate proteste e per il momento le vittime sono due: ne parliamo con Antonella Mori, responsabile del programma America Latina ISPI e docente di Economia all'Università Bocconi. | Il presidente Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia potrebbe intervenire in Israele come ha fatto in passato in Libia e Nagorno-Karabakh, senza specificare il tipo di intervento. Erdogan, critico feroce dell'offensiva israeliana a Gaza, ha evocato questa possibilità durante un discorso elogiando l'industria della difesa turca, sostenendo la necessità di essere forti per difendere la Palestina. In seguito al discorso di Erdogan, il ministero degli Esteri turco ha detto che il premier israeliano Netanyahu finirà come Hitler, responsabile delle distruzioni contro i palestinesi. Nel frattempo, la presidenza turca cerca un dialogo con Damasco e il presidente siriano Assad sembra aver ammorbidito la sua posizione. Il riavvicinamento tra Ankara e Damasco sembra urgente per entrambi i governi, vista la situazione geopolitica in Siria e nella regione. La ripresa dei pattugliamenti congiunti tra Turchia e Russia in Siria evidenzia ulteriori complessità, mentre si prevede un incontro mediato da Putin tra Erdogan e Assad in agosto a mentre si prevede un incontro mediato da Putin tra Erdogan e Assad in agosto a Mosca: ne parliamo con Valeria Giannotta, direttrice dell'Osservatorio Turchia del CESPI. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
30 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 30/07/2024

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22 min
29 Lug 2024

Attacco in Golan | Quad e ASEAN, tensioni e collaborazioni regionali

Domenica, migliaia di persone si sono radunate per i funerali di bambini e giovani uccisi in un attacco missilistico nelle Alture del Golan occupate da Israele. Alcuni membri della comunità drusa hanno manifestato rabbia verso i ministri israeliani presenti. La Casa Bianca ha dichiarato che Hezbollah è responsabile dell'attacco, che ha causato 12 morti, accusa confermata da Israele ma negata da Hezbollah. Gli scontri transfrontalieri al confine Libano-Israele sono aumentati dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre e la successiva risposta militare israeliana a Gaza. Ne parliamo con Lorenzo Trombetta, corrispondente ANSA e Limes da Beirut, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022). | I ministri degli Esteri di Australia, India, Giappone e Stati Uniti hanno espresso seria preoccupazione per le manovre intimidatorie e pericolose nel Mar Cinese Meridionale e si sono impegnati a rafforzare la sicurezza marittima nella regione. La dichiarazione congiunta è arrivata dopo i colloqui a Tokyo tra i paesi del "Quad". Nel frattempo, i ministri degli Esteri di Russia e Cina si sono incontrati in Laos durante i colloqui dell'ASEAN, discutendo sulla cooperazione regionale e su una nuova architettura di sicurezza in Eurasia. Pechino ha confermato la sua disponibilità a collaborare con la Russia per sostenere una cooperazione regionale aperta e inclusiva. Ne parliamo con Alessia Amighini, Co-direttrice ricerca Asia ISPI e docente di economia politica all'Università degli studi del Piemonte Orientale. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
27 min
29 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 29/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
26 Lug 2024

Le Olimpiadi sono sempre state politiche | Anniversario del golpe in Niger

Se c'è una cosa che gli organizzatori delle Olimpiadi vogliono far sapere, è che la politica non ha posto nel loro evento biennale. Ma la realtà sembra diversa dalle intenzioni su carta: "le Olimpiadi sono politiche, sono sempre state politiche e saranno sempre politiche", come scrive il quotidiano Politico. Le decisioni del Comitato Olimpico Internazionale ne sono la controprova stessa: il permesso di far partecipare atleti russi e bielorussi come Atleti Individuali Neutrali, così come la decisione di ignorare le richieste di esclusione di Israele per il conflitto a Gaza. Anche chi gioca in casa non sembra essere da meno, visto che il presidente Emmanuel Macron è il primo a utilizzare i Giochi olimpici di Parigi 2024 per rilanciare la propria immagine. ne parliamo con Danilo Ceccarelli, collaboratore da Parigi per La Stampa e agenzia nova, e con Nicola Sbetti, storico dello Sport, insegna Storia dell'educazione fisica e dello sport all'Università di Bologna, co-autore di "La diplomazia del pallone: storia politica dei Mondiali di calcio" (1930-2022) (2022, Mondadori) e autore di "Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell'Italia del secondo dopoguerra" (2020, Ludica: collana di storia del gioco). | La giunta militare del Niger ha dichiarato il 26 luglio festa nazionale annuale per celebrare le "azioni patriottiche del popolo nigerino", secondo un ordine presidenziale. Il giorno segna l'anniversario del colpo di Stato che ha destituito il presidente Mohamed Bazoum. Bazoum è ancora detenuto dalla giunta militare guidata dall'ex capo della guardia presidenziale, il generale Abdourahamane Tiani. Quale la situazione nel Paese, anche dopo l'abbandono di quasi tutte le forze occidentali? Ne parliamo con Luca Raineri, ricercatore in relazioni internazionali presso la Scuola Sant'Anna di Pisa, esperto di Sahel. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
29 min
26 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 26/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
25 Lug 2024

La Diplomazia del Drago cinese | Elezioni decisive in Venezuela

La Cina rimane "incrollabilmente" impegnata nei confronti della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba dopo aver incontrato il suo omologo cinese Wang Yi a Guangzhou. L'incontro segna la prima visita di Kuleba in Cina dal lancio della guerra da parte della Russia. Intanto oggi il NORAD (North American Aerospace Defense Command) ha intercettato bombardieri russi e cinesi che operano insieme vicino all'Alaska nel primo volo di questo tipo. Ne parliamo con Lorenzo Lamperti, Direttore editoriale di China Files e giornalista freelance da Taipei.| Andrea Borgnino con Interferenze racconterà la storia di Radio del sur, il gigante radiofonico creato da Chavez e rilevato da Maduro, e di emittenti le cui onde sono state silenziate in Venezuela. | Il 28 luglio, i venezuelani sono chiamati a votare in elezioni che, per la prima volta in 25 anni, prospettano una possibile virata politica. Il chavismo, guidato dal presidente Nicolás Maduro, arriva all'appuntamento elettorale indebolito, come evidenziato dalla maggior parte dei sondaggi. L'opposizione, guidata da Edmundo González Urrutia, spera che il clima di svolta percepito nel paese si concretizzi alle urne. La politica più popolare del Venezuela, María Corina Machado, non ha potuto candidarsi per essere stata inabilitata dall'autorità elettorale, ma la sua popolarità ha alimentato la campagna antichavista. La comunità internazionale spinge perché le parti accettino i risultati elettorali, ma il paese si prepara a votare in un clima di massima tensione. L'ex presidente argentino Alberto Fernández e Luiz Inácio Lula da Silva hanno esortato Maduro ad accettare un'eventuale sconfitta. Maduro, in tutta risposta, ha suggerito a Lula di "prendere una camomilla". González ha offerto a María Corina Machado qualsiasi incarico desideri. Ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. Ai microfoni Roberto Zichitella.
28 min
25 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 25/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
24 Lug 2024

Bibi al Congresso | Gli USA visti dall'Iran e dal Golfo

Pensando al discorso del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu al Congresso che terrà in occasione della sua visita negli USA, Thomas Friedman nella sua colonna sul New York Times cita il detto "Ci sono decenni in cui non accade nulla; e ci sono settimane in cui accadono decenni". Questa è una di quelle settimane cruciali per Israele, America e Medio Oriente. Netanyahu sarà all'altezza della sua immagine grandiosa o rimarrà un "piccolo uomo in un grande momento"? Ne parliamo con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, ex corrispondente de Il Messaggero. | Gli ultimi sconvolgimenti della campagna presidenziale statunitense hanno provocato reazioni in tutto il mondo. Ma come stanno reagendo importanti nazioni sullo scacchiere internazionale come l'Iran e gli Stati del Golfo? L'Iran ha appena eletto un nuovo presidente, il riformista Masoud Pezeshkian, e bisognerà capire quale sarà il suo approccio verso gli Stati Uniti. Intanto il Tehran Times oggi riporta le parole del portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, che ha esortato gli Stati europei a tracciare una rotta indipendente da Washington per stringere legami più stretti con l'Iran. E le monarchie del Golfo cosa dicono? Ne parliamo con Cinzia Bianco, Esperta sul Golfo per lo European Council on Foreign Relations, e con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020).Ai microfoni Roberto Zichittella.     
29 min
24 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 24/07/2024

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21 min
23 Lug 2024

Il primo giorno di Harris | La Germania teme il ritorno di Trump | Cipro divisa, 50 anni dopo

La vicepresidente Kamala Harris ha ottenuto il sostegno di un numero sufficiente di delegati democratici per diventare la candidata alla presidenza del partito. Secondo un sondaggio dell'Associated Press di lunedì sera, la Harris ha ricevuto l'appoggio di più dei 1.976 delegati necessari per vincere la nomination al primo turno di votazioni e si è detta "orgogliosa" di essersi assicurata "un ampio sostegno" e non vede l'ora di accettare formalmente la candidatura: ne parliamo con Nancy Fina, Chair of Democrats Abroad Italy. | Dall'altro lato dell'oceano, intanto, la Germania teme un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, evento che potrebbe avere conseguenze incalcolabili per la nazione e il suo posto nel mondo: ne parliamo con Lorenzo Monfregola, giornalista freelance, collabora con diverse testate, tra cui ANSA, Aspenia, Eastwest, Le Grand Continent. | Questa settimana segna il 50° anniversario dal colpo di Stato del 1974 a Cipro, che provocò l'invasione turca e la conseguente divisione dell'isola. Dal 1974, i turco-ciprioti vivono nel nord e i greco-ciprioti nel sud. Per cinque decenni, Cipro è stato uno dei problemi più difficili per le Nazioni Unite, con numerosi tentativi di riunificazione falliti, l'ultimo dei quali nel 2017. Le truppe turche sbarcarono il 20 luglio 1974, inizialmente occupando il 3% dell'isola, poi estendendosi al 36%. I caschi blu dell'ONU, presenti già da un decennio, furono incaricati di pattugliare la zona cuscinetto per mantenere la pace: ne parliamo con Lorenzo Noto, collaboratore di Limes e esperto di geopolitica del Mediterraneo. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
29 min
23 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 23/07/2024

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21 min
22 Lug 2024

Il ritiro di Joe Biden dalla corsa per le presidenziali Usa 2024

Il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale, l'indicazione per la vice Kamala Harris, la campagna elettorale alle prese con un gran colpo di scena. Quali prospettive per i Dem e per i Repubblicani, come cambiano ora le cose, quali i prossimi passaggi e quali effetti provoca questo scenario fin d'ora sul piano internazionale? Ospiti di Pietro Del Soldà e Roberto Zichittella: Paola Peduzzi, vicedirettrice del Foglio; Gianluca Pastori, ricercatore associato ISPI; Francesco Clementi, costituzionalista, insegna Diritto pubblico all'Università Sapienza di Roma, editorialista del Sole 24Ore; Giovanni Diamanti, stratega di comunicazione politica, presidente di YouTrend; Mario Del Pero, insegna Storia Internazionale al Centre d'Histoire di Sciences Po a Parigi e Storia e Istituzioni delle Americhe presso la Facoltà di Scienze Politiche di Forlì; Maria Gianniti, corrispondente Rai da Gerusalemme; Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice ISPI per l'Osservatorio Russia, Caucaso e Asia centrale; Alessandro Portelli, tra i fondatori della storia orale, ha insegnato letteratura angloamericana all'Università La Sapienza di Roma ed è presidente del Circolo Gianni Bosio; Simone Pieranni, giornalista di Chora media, cofondatore dell'agenzia editoriale China Files.
86 min
22 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 22/07/2024

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21 min
19 Lug 2024

Trump power e MAGAnomics | Il ritorno di Isis

Trump ha accettato la nomination alla presidenza in un discorso alla Convention repubblicana in cui si è detto "presidente di tutti", ha attaccato Biden e ha promesso la più grande deportazione di massa di migranti della storia degli USA.Prima di lui, il candidato alla vicepresidenza J.D. Vance aveva già scaldato il palco. Noto a Wall Street e nella Silicon Valley, Vance ha descritto la disperazione economica della Rust Belt nel bestseller "Hillbilly Elegy" e in Senato si è dimostrato un coerente "populista economico", criticando le élite e le Big Tech. Come Trump ha cercato di corteggiare i Teamsters, i sindacati, promettendo un miglioramento delle condizioni della classe lavoratrice, ma al contempo ha rassicurato i miliardari sulla sua opposizione assoluta alle tasse proposte dai democratici. Ne parliamo con Moreno Bertoldi, senior associate research fellow ISPI e con Raffaella Baritono, docente ordinaria di Storia e Politica degli Stati Uniti d'America presso la Scuola di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. | Secondo le forze armate degli Stati Uniti, l'ISIS sta cercando di "ricostituirsi" con un numero di attacchi in Siria e Iraq destinato a raddoppiare rispetto all'anno precedente. Nel primo semestre del 2024, il gruppo ha rivendicato 153 attacchi nei due paesi, secondo il Comando Centrale degli Stati Uniti (CENTCOM). Ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI. Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
19 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 19/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
18 Lug 2024

Il vertice del CPE nel Regno Unito | In Libia il forum sulle migrazioni

Keir Starmer si è impegnato a "sistemare le fondamenta" del Paese a lungo termine, stimolando la crescita economica con riforme dell'energia e della pianificazione, nel primo discorso del re laburista in un decennio e mezzo. Il nuovo primo ministro ha dichiarato che il governo richiederà "un lavoro paziente e soluzioni serie" per ripristinare la fiducia nella politica britannica e ricostruire il Paese, con 40 proposte di legge nel nuovo programma legislativo del governo. Starmer ospiterà oggi anche il quarto vertice del CPE, che intende utilizzare per sollecitare un'azione volta a rendere sicure le frontiere del continente, mentre intensifica gli sforzi per affrontare l'arretrato del Regno Unito in materia di asilo. I leader parteciperanno anche a un ricevimento organizzato da Re Carlo III. Ne parliamo con Nicol Degli Innocenti, corrispondente da Londra del Sole24Ore | Al via a Tripoli il Trans-Mediterranean Migration Forum che vede la partecipazione di numerosi Paesi europei e africani, tra cui Italia, Malta, Niger, Ciad, Spagna, Grecia, Repubblica Ceca, Sudan, Algeria, Tunisia e Paesi Bassi, oltre alla Lega degli Stati Arabi, all'Unione Africana e all'Unione Europea. Il Ministro degli Interni libico, Emad Al-Trabelsi, ha sottolineato l'aggravarsi della crisi migratoria in Libia negli ultimi 10 anni, con un picco nel 2024 e 2,5 milioni di immigrati clandestini. Al-Trabelsi ha rifiutato il reinsediamento degli immigrati in Libia, considerandola una questione di sicurezza nazionale. L'evento, promosso dal governo di Unità nazionale libico, mira a favorire il dialogo e la cooperazione tra UE e Libia sulle politiche migratorie condivise, come discusso durante la visita del primo ministro Dabaiba a Bruxelles il 15 maggio. Ne parliamo con  Lorenzo Bagnoli, giornalista di Irpi Media a Tripoli, Libia. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
18 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 18/07/2024

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21 min
17 Lug 2024

Le nuove nomine UE | Studenti in piazza in Bangladesh

Roberta Metsola ha presentato la sua candidatura alla presidenza dell'Eurocamera, sottolineando la necessità di una leadership forte per affrontare sfide imprevedibili e un Parlamento europeo robusto. La decima legislatura del Parlamento europeo è iniziata con Metsola e Irene Montero come uniche candidate. Ursula von der Leyen, intanto, sta perfezionando il suo programma di governo per ottenere la maggioranza necessaria e garantire la stabilità dell'UE. Continua la sua ricerca di una riconferma di mandato contando sul supporto di Popolari, Socialisti e Liberali, ma deve affrontare l'incognita dei franchi tiratori e convincere i Verdi. Il confronto con il gruppo ECR e le trattative per le deleghe nazionali sono cruciali, con l'Italia che mira a portafogli di peso come Concorrenza e Bilancio. Intanto il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha rimproverato Viktor Orbán per le sue "missioni di pace" a Kyiv, Mosca, Pechino e Washington. Michel ha sottolineato che la Presidenza di turno del Consiglio ungherese non rappresenta l'UE a livello internazionale e non aveva alcun mandato per tali impegni. Ha ricordato a Orbán questo punto prima della sua visita a Mosca, un punto successivamente ribadito da Josep Borrell il 5 luglio. Ne parliamo con Valentina Iorio, giornalista del Corriere della Sera, e con Roberto Castaldi, direttore di Euractiv.it, portale gratuito di informazione europea. | Scuole e università in tutto il Bangladesh sono state chiuse fino a nuovo ordine dopo che sei persone sono state uccise durante le proteste per le quote nei posti di lavoro pubblici. Gli studenti universitari hanno tenuto manifestazioni per diversi giorni contro il sistema di riserva nei posti di lavoro del settore pubblico per i figli degli eroi di guerra, che hanno combattuto per l'indipendenza del Paese dal Pakistan nel 1971. Ne parliamo con Giorgio Bernardelli, coordinatore editoriale Asia News. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
28 min
17 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 17/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
16 Lug 2024

Fratture a sinistra in Francia | Sudan, la guerra civile continua

In Francia il Nuovo Fronte Popolare è in subbuglio dopo che Laurence Tubiana,ex ambasciatore per i negoziati della COP21, è stata proposta come primo ministro. Dietro la battaglia sui nomi tra sta emergendo una grande frattura strategica tra i socialisti e gli "insoumis" di Jean Luc Mélenchon. Ne parliamo con Mathilde Imberthy, giornalista Radio France a Lione | Il rischio di una devastante carestia sta aumentando esponenzialmente in tutto il Sudan. Secondo un recente rapporto del monitor della fame delle Nazioni Unite, un "deterioramento netto e rapido della situazione della sicurezza alimentare" negli ultimi sei mesi ha portato la nazione del Nordest africano, devastata dalla guerra, sull'orlo di una catastrofe inimmaginabile. In Sudan si combattono i reparti dell'esercito sotto il comando del generale Abdel Fattah Al-Burhan e i paramilitari delle Forze di intervento rapido (Rsf), guidati da un altro generale, Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti. I combattimenti nella capitale tengono la popolazione in ostaggio da oltre un anno. Il Primo Ministro etiope Abiy Ahmed ha incontrato il capo delle forze armate sudanesi, il generale Abdel Fattah al-Burhan, mentre le potenze regionali e mondiali cercano di porre fine al conflitto tra l'esercito e le Forze di intervento rapido (RSF). Ne parliamo con Vincenzo Giardina, africanista, scrive per l'agenzia Dire e per l'Espresso, il Venerdì, Osservatore Romano e Famiglia Cristiana.Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
16 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 16/07/2024

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21 min
15 Lug 2024

L'attentato a Donald Trump

Puntata speciale di Tutta la Città ne Parla con Radio3 Mondo sull'attentato a Donald Trump e sulle ripercussioni che questo potrà avere sulla campagna elettorale e sulla politica internazionale. Un episodio che turba, inquieta, rivela gli aspetti più violenti della politica e della società americana ma che riguarda inevitabilmente tutto il mondo. Ospiti di Pietro Del Soldà e Anna Maria Giordano: Marina Catucci, corrispondente de Il Manifesto da New York; Mattia Ferraresi, giornalista, caporedattore del quotidiano "Domani", è stato corrispondente dagli Stati Uniti per dieci anni; Nadia Urbinati, insegna Scienza politica alla Columbia University. Tra i suoi libri appena uscito "Democrazia afascista" (con Gabriele Pedullà, Feltrinelli 2024); Gregory Alegi, giornalista e storico, insegna Storia e Politica degli USA all'università LUISS; Roberto Menotti, caporedattore di Aspenia Online; Rosalba Castelletti, giornalista di Repubblica, inviata a Mosca; Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all'Institut d'études politiques/SciencesPo a Parigi e autore di "Era Obama" (Feltrinelli 2017) e "Libertà e Impero" (Laterza 2017); Marilisa Palumbo, caporedattore Esteri del Corriere della Sera; Anna Bressani, giornalista, lavora alla BBC di New York, autrice del libro "What's up America. Viaggio alla ricerca dello spirito degli Stati Uniti" (People 2022); Marco Belpoliti, scrittore e saggista, insegna all'Università di Bergamo. Tra i suoi libri: "Il corpo del Capo" (Guanda 2009 e 2018), "Pianura" (Einaudi 2021).
84 min
15 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 15/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
12 Lug 2024

Evacuare Gaza City | Il gioco di Erdogan nella NATO

Marco Ansaldo (1959), già inviato speciale de «la Repubblica» per la politica internazionale, oggi è analista geopolitico, consigliere scientifico di «Limes» da Istanbul, vaticanista per «Die Zeit» e consulente de La7 per il programma Atlantide. Ha insegnato all'Università Luiss e ha collaborato con Rai Radio 3 (autore di varie voci di Wikiradio). Autore tra gli altri del libro 'La marcia turca', Marsilio editore Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
12 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 12/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
11 Lug 2024

La Cina, la Nato e le terre rare | Samsung, sciopero senza confini

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha accusato la Cina di sostenere la Russia nella guerra in Ucraina, dicendo che Pechino "non può armare Mosca e commerciare con noi". Le dichiarazioni arrivano in un momento di tensione commerciale anche tra Cina e Europa, con Pechino accusata di vendere auto elettriche a prezzi artificialmente bassi e l'Unione Europea che minaccia tariffe doganali. La settimana scorsa, inoltre, in un elenco pubblicato dal Consiglio di Stato, Pechino ha dichiarato che i metalli delle terre rare sono di proprietà dello Stato e ha avvertito che "nessuna organizzazione o persona può invadere o distruggere le risorse di terre rare". Ne parliamo con Gabriele Battaglia, corrispondente da Pechino per la radiotelevisione svizzera e per radio popolare | Interferenze di Andrea Borgnino torna sul 38esimo parallelo per raccontare le ultime novità sui i segnali radio trasmessi tra Corea del Nord e Corea del Sud. | I lavoratori sindacalizzati della Samsung Electronics hanno dichiarato uno "sciopero generale a tempo indeterminato" aumentando la pressione sulla loro richiesta di un aumento di stipendio. Si tratta della più grande azione sindacale nei 55 anni di storia del gigante tecnologico. Dopo uno sciopero di tre giorni che doveva terminare mercoledì, il National Samsung Electronics Union, il più grande sindacato di lavoratori del più grande produttore di chip di memoria del mondo, aveva programmato di organizzare un altro sciopero di cinque giorni, a partire dal 15 luglio. Ma il sindacato ha dichiarato di aver cambiato il suo piano per passare direttamente a uno sciopero a tempo indeterminato, dato che l'azienda non ha tentato di avviare alcun dialogo durante i tre giorni di sciopero. Obiettivo bloccare la produzione, con quali impatti sulle consegne a livello globale? Ne parliamo con Alessandro Patella, giornalista, scrive di economia, energia, big tech e startup per Wired. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
11 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 11/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
10 Lug 2024

Settantacinque anni con la NATO | La NATO di Biden | UK, l'alleato atlantico

Questa settimana a Washington il Presidente Joe Biden e i leader della NATO si riuniscono per celebrare il 75º anniversario dell'alleanza atlantica. Il summit di tre giorni si focalizza sul rafforzare il sostegno all' Ucraina, affrontare le sfide poste da una Cina sempre più aggressiva e discutere del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. Il meeting si svolge in un momento di profonda incertezza sulla capacità del Presidente Joe Biden di battere Donald Trump nelle elezioni statunitensi di novembre, un peso che grava sul summit di quest'anno visto che gli USA sono il membro più potente di quella che finora è l'organizzazione di sicurezza globale più grande al mondo. Ne parliamo con Alessandro Marrone, Responsabile del Programma "Difesa" e responsabile di ricerca nel Programma "Sicurezza" dello IAI. | Il Presidente Biden ha aperto martedì il vertice per il 75° anniversario della NATO cercando di rafforzare la fiducia sia nell'alleanza che nella propria posizione politica con un discorso forte che mette in guardia dalla minaccia posta dalla Russia e da altri Stati autoritari mentre il mondo precipita in una nuova era di conflitti tra superpotenze. La celebrazione di tre giorni arriva in un momento di enorme prova sia per Biden che per l'alleanza. Ne parliamo con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. | Centinaia di neoeletti sono entrati in Parlamento martedì, dopo che le elezioni del Regno Unito hanno portato al potere un governo laburista. Dopo il giuramento di tutti i parlamentari - un compito che si prevede richiederà diversi giorni - la Camera dei Comuni inizierà formalmente una nuova sessione con l'apertura del Parlamento il 17 luglio. Il nuovo governo esporrà i suoi piani legislativi per l'anno successivo in un discorso letto dal re dall'alto di un trono dorato. Ne parliamo con Natalia Augias, corrispondente RAI nel Regno Unito. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
10 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 10/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
09 Lug 2024

Il nuovo (dis)ordine mondiale di Putin | Orban e l'Europa | Le promesse di un nuovo Iran

Il mondo multipolare di Putin prende forma. Putin, accogliendo Orban a Mosca la scorsa settimana, ha fatto riferimento alla presidenza ungherese dell'Unione Europea. E in un segno della nuova dimensione multipolare della geopolitica, la visita del primo ministro ungherese a Pechino è avvenuta poche ore prima che il primo ministro indiano Narendra Modi arrivasse a Mosca per una visita di Stato, la prima da quando Putin ha ordinato l'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022. Ne parliamo con Orietta Moscatelli, caporedattore esteri Aska News e analista Limes per la Russia. | Da quando Budapest ha assunto la presidenza di turno dell'UE la scorsa settimana, il leader ungherese Viktor Orbán è stato in giro come un "gatto sotto effetto di metanfetamine", scrive stamattina Politico.eu. Da Kyiv per incontrare il suo acerrimo nemico Volodymyr Zelenskyy, a Mosca per una chiacchierata con il leader russo Vladimir Putin, fino a Pechino per stringere la mano con il Presidente Xi Jinping. Il frenetico peregrinare di Orbán ha però fatto storcere gli occhi a Ursula von der Leyen e Charles Michel. Ne parliamo con Beda Romano , corrispondente del Sole 24 Ore a Bruxelles. | "Tenderemo la mano dell'amicizia a tutti". È all'insegna dell'apertura e della conciliazione l'inizio per Masoud Pezeshkian, il nuovo presidente riformista dell'Iran. Ne parliamo con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020). Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
09 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 09/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
08 Lug 2024

Il secondo turno delle elezioni in Francia

Con Pietro Del Soldà e Luigi Spinola. Torniamo in Francia per un'altra puntata speciale insieme a Radio3Mondo sul secondo turno delle elezioni francesi. Quale il senso di questo voto, che ripercussione può avere sull'idea stessa della democrazia e della partecipazione vista l' alta affluenza al voto? E quali le prospettive di governo e le ripercussioni europee? Stefano Montefiori, corrispondente del Corriere della Sera da Parigi, Francesca Barca, giornalista ed editor a VoxEurop, redazione del Mulino, Nadia Urbinati, che insegna Scienza politica alla Columbia University. Tra i suoi libri appena uscito "Democrazia afascista" (con Gabriele Pedullà, Feltrinelli 2024), "La società orizzontale. Liberi senza padri" (Feltrinelli) e "Democrazia sfigurata. Il popolo fra opinione e verità" (Università Bocconi Editore), Marc Lazar, che insegna a Sciences Po a Parigi ed è titolare della cattedra BNP-BNL Paribas Relazioni italo-francesi per l'Europa alla Luiss, con Ilvo Diamanti per Laterza ha pubblicato nel 2020 "Popolocrazia. La metamorfosi delle nostre democrazie"; Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali, Adriana Cerretelli, corrispondente per il Sole24 ore sui temi europei, Manlio Graziano che vive a Parigi, dove insegna Geopolitica e Geopolitica delle religioni alla Paris School of International Affairs di Sciences Po e alla Sorbona. Scrive su Limes e sul Corriere della Sera e collabora regolarmente con International Affairs Forum. È autore di numerosi saggi e monografie, tradotti in varie lingue, tra cui: Geopolitica della paura. Come l'ansia sociale orienta le scelte politiche (Bocconi, 2021) e l'ultimo, Disordine mondiale (Mondadori). Fabrice D'Almeida storico delle comunicazioni e direttore del Master in Media e Mondializzazione a l'Université Panthéon-Assas.
84 min
08 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 08/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
05 Lug 2024

Elezioni francesi, terza parte

Il trionfo di Keir Starmer e del partito laburista segna un importante passaggio di consegne nel Regno Unito e porta a una nuova definizione delle forze della maggioranza. Insieme a Radio3 Mondo, analizziamo il risultato elettorale inglese e continuiamo a osservare le dinamiche francesi, in vista del secondo turno delle elezioni legislative. Ospiti di Pietro Del Soldà e Luigi Spinola: Nicole Degli Innocenti, corrispondente del Sole24Ore a Londra; James Blitz, giornalista indipendente, è stato political editor per il Financial Times; Jacopo Barigazzi; senior EU reporter per Politico.eu; Paola Subacchi, economista di Essential Economics, docente alla Sciences Po; Anna Bonalume, giornalista e dottoressa in filosofia dell'École Normale Supérieure di Parigi; Costanza Spocci, giornalista e conduttrice di Radio3 Mondo; Jean Pierre Darnis, professore di storia delle relazioni franco italiane all'Université Côte-d'Azur e docente di storia contemporanea alla Luiss; Eric Jozsef, corrispondente di Liberation e presidente dell'Associazione EuropaNew.
84 min
05 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 05/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
04 Lug 2024

Il Kenya a ferro e fuoco | Costruire la pace attraverso le radio comunitarie in Kenya

Il Presidente del Kenya, William Ruto, ha dichiarato che il Paese dovrà chiedere altri prestiti per mantenere il governo in funzione, dopo la bocciatura di un disegno di legge finanziaria estremamente impopolare che avrebbe raccolto più soldi attraverso nuove tasse. Mercoledì scorso, il Presidente ha dichiarato che avrebbe ritirato il disegno di legge, dopo le proteste che hanno visto il Parlamento incendiato e 39 persone uccise dalle forze di sicurezza. A Nairobi c'è un'enorme presenza di forze armate, con scontri in corso lungo alcune delle principali strade che portano al centro. Nelle aree commerciali centrali di Nairobi e Mombasa, alcuni proprietari di negozi hanno addirittura assunto vigilanti per pattugliare con bastoni per proteggersi dai saccheggi. Da quando il Presidente Ruto è salito al potere due anni fa promettendo di rivitalizzare l'economia, i kenioti sono stati colpiti da una grave crisi del costo della vita: ne parliamo con Valerio Cataldi, corrispondente RAI a Nairobi e con Giorgio Brizio, attivista e autore di "Per molti anni da domani. Ventisette attivisti europei scrivono di clima pace e diritti" (Bollati Boringhieri, 2024) appena rientrato dal Kenya. | Andrea Borgnino con le sue #Interferenze ci farà scoprire come costruire la pace attraverso le radio comunitarie in Kenya. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
04 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 04/07/2024

​La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
03 Lug 2024

Il re d'America, Biden sempre più isolato | L'asse di Orbán e il dossier ucraino

Il presidente Joe Biden ha condannato la decisione della Corte Suprema che ha stabilito che i presidenti godono di un'immunità assoluta dai procedimenti giudiziari per gli atti ufficiali fondamentali e ha lanciato un severo monito su un possibile secondo mandato dell'ex presidente Donald Trump. "Non ci sono re in America. Nessuno è al di sopra della legge, nemmeno il Presidente degli Stati Uniti", ha detto Biden in un discorso dalla Casa Bianca. Leggendo una breve dichiarazione scritta davanti alla stampa, ed evitando ogni domanda, Biden è brevemente uscito dall'isolamento con la sua famiglia a Camp David, dove si era rifugiato dopo il dibattito con Trump, il cui risultato sta portando molti democratici a chiederne la sostituzione nella corsa alla Casa Bianca: ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all'Institut d'études politiques - Sciences Po a Parigi e autore di "Era Obama" (Feltrinelli) e "Libertà e Impero" (Laterza) | Il primo ministro ungherese Viktor Orbán e il suo partito di estrema destra Fidesz stanno formando una nuova alleanza politica con il Partito della Libertà (FPÖ) austriaco e il movimento ceco Azione dei Cittadini Insoddisfatti (ANO), con la speranza di diventare un nuovo gruppo al Parlamento europeo. L'obiettivo è che il gruppo - chiamato "Patrioti d'Europa" - diventi "il più grande gruppo di destra nella politica europea". Intanto Orbán ha visitato Kiev per la prima volta dal dopoguerra. Zelensky ha respinto però la proposta di cessate il fuoco: ne parliamo con Stefano Bottoni, professore associato di Storia dell'Europa orientale presso l'Università di Firenze e autore del libro "L'Ungheria dagli Asburgo a Viktor Orbán. Il passato come prigione" (Morcelliana, 2024) e con Angela Mauro, inviata di HuffPost e autrice di "Europa sovrana, la normalizzazione dei nazionalismi" (Feltrinelli, 2024). Ai microfoni, Luigi Spinola.
28 min
03 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 03/07/2024

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21 min
01 Lug 2024

Elezioni francesi, seconda parte

Tutta la città ne parla e Radio3 mondo, ancora insieme per raccontare le elezioni francesi, un evento che tutta Europa sta seguendo da vicino. Il primo speciale di questa settimana con tante voci e testimonianze. Ospiti di Pietro Del Soldà e Luigi Spinola: Alberto Toscano, presidente dell'Associazione Stampa europea a Parigi, è da poco uscita in Francia la sua biografia dedicata all'attivista socialista Angelica Balabanoff "Camarade Balabanoff" (Armand Colin editore); Marc Lazar, insegna a Sciences Po a Parigi ed è titolare della cattedra BNP-BNL Paribas Relazioni italo-francesi per l'Europa alla Luiss, con Ilvo Diamanti per Laterza ha pubblicato nel 2020 "Popolocrazia. La metamorfosi delle nostre democrazie"; Olivier Bouin, direttore della Fondazione di ricerca pluridisciplinare "Instituts francais d'études avancées" e coordinatore principale dell'International Panel on Social Progress; Costanza Spocci, giornalista e conduttrice di Radio3 Mondo; Anna Bonalume, filosofa all'École Normale di Parigi; Ives Meny, politologo francese, autore de "Le vie della democrazia" (Il Mulino); Adriana Cerretelli, editorialista del Sole 24 Ore sui temi europei; Lorenzo Monfregola, corrispondente da Berlino per Il Tascabile, collabora con Aspenia e East West.
85 min
01 Lug 2024

Rassegna stampa internazionale 01/07/2024

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22 min
28 Giu 2024

Elezioni francesi, prima parte

La lunga corsa delle elezioni francesi nel primo degli speciali di Tutta la città ne parla e Radio3 mondo insieme per raccontare, con inviati e voci esperte, il voto dei prossimi giorni. Ospiti di Pietro Del Soldà e Anna Maria Giordano: Alessandra De Stefano, corrispondente Rai da Parigi; Costanza Spocci, giornalista e conduttrice di Radio3 Mondo, in diretta da Marsiglia; Emmanuel Dupuy, presidente dell'stitut de la protection sociale Européenne; Giovanni Orsina, storico, insegna Storia contemporanea alla Luiss di Roma; Sofia Ventura, politologa, scrive per Huffington Post e Quotidiano Nazionale, voce di Prima Pagina.
80 min
28 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 28/06/2024

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21 min
27 Giu 2024

Viaggio nel voto francese | La Flamme | Iran al voto

Un viaggio nel voto francese con Costanza Spocci, giornalista e voce di Radio3 Mondo, che oggi ci porterà nel comune dell'alta Francia Laon, dove l'estrema destra ha preso più voti in assoluto alle Europee | Quarta puntata del ciclo "la flamme" sui 50 anni del Front National, a cura di Luigi Spinola | Sei candidati sono stati approvati dalla teocrazia iraniana per partecipare alle elezioni presidenziali di venerdì per sostituire il defunto presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero insieme ad altri funzionari a maggio. Nel pieno della corsa presidenziale e a una manciata di ore dal voto, l'Iran si ritrova però con il lato conservatore impantanato in intense lotte interne, con i suoi due candidati chiave, Mohammad Baqer Qalibaf e Saeed Jalili, che si contendono il predominio. Sebbene i conservatori abbiano schierato cinque candidati, le manovre strategiche, e dimostrazioni di lealtà che si augurano una contropartita futura, stanno spingendo alcuni di loro a prendere in considerazione il ritiro all'ultimo minuto per consolidare il sostegno. Jalili, un ex negoziatore nuclearee profondamente conservatore, e Qalibaf, più moderato, rappresentano visioni nettamente diverse per il futuro dell'Iran. Nel frattempo, l'unico candidato riformista, Masoud Pezeshkian, può trarre vantaggio dalle lotte intestine dei conservatori e rappresenta l'unica alternativa progressista e non esclusa dalle autorità: ne parliamo con Kimia Ghorbani, giornalista di Iran International. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
27 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 27/06/2024

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21 min
26 Giu 2024

Viaggio nel voto francese | La Flamme | Bruxelles, nomine al vertice

Elezioni francesi: i tre principali blocchi si incrociano in un dibattito acceso a cinque giorni dal primo turno: Gabriel Attal, Jordan Bardella ed Emmanuel Bompard non hanno risparmiato colpi. Ma, oltre al dibattito televisivo, che aria si respira tra le strade di Parigi e della Francia? Quali i temi che muovono davvero gli elettori? Di questo viaggio nel voto francese ne parliamo con Costanza Spocci, giornalista e voce di Radio3 Mondo, oggi in collegamento da Parigi. | Terza puntata del ciclo "la flamme" sui 50 anni del Front National, di Luigi Spinola | Nel prossimo Consiglio europeo del 27 e 28 giugno i leader potrebbero raggiungere un accordo sulle nomine Ue, in primis sul possibile bis di Ursula Von Der Leyen alla guida della Commissione, dopo le frenate e le tensioni degli ultimi giorni. La partita è in corso e si gioca, tra le varie famiglie politiche del nuovo Parlamento, sul pacchetto di candidature alle più alte cariche delle istituzioni dell'Unione: presidenza della Commissione, del Consiglio, del Parlamento e ruolo di Alto Rappresentante dell'UE per la politica estera. Nei vari governi nazionali altra partita è quella che si gioca invece sul peso e sui nomi degli eventuali Commissari, anche alla luce di risultati elettorali passati e futuri: ne parliamo con Mattia Bagnoli, corrispondente ANSA da Bruxelles. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
26 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 26/06/2024

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21 min
25 Giu 2024

M.O.: Gallant vola negli USA | Ucraina e Moldavia presto in Europa? | La flamme

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant è volato negli Stati Uniti in un momento estremamente delicato del conflitto, in cui oltre alla situazione già difficile si aggiunge il pericolo - concreto - di una guerra con Hezbollah. Gallant incontrerà oggi il Segretario di Stato Antony J. Blinken e il direttore della C.I.A., William J. Burns, un giorno dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la fase intensiva della guerra israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza sta "per finire". Domani invece dovrebbe riunirsi con il Segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III e mercoledì con il consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente Biden, Jake Sullivan. L'escalation di fuoco lungo il confine tra Israele e Libano nelle ultime settimane ha alimentato il timore che i combattimenti possano sfociare in una guerra totale. Nel fine settimana, l'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso un militante in un attacco aereo nelle profondità del territorio libanese. I media statali libanesi hanno riferito che l'attacco israeliano ha colpito un villaggio a circa 25 miglia dal confine: ne parliamo con Mattia Diletti, docente di Scienza Politica all'Università La Sapienza ed esperto di politica USA. | Senza sgradite sorprese dell'ultimo secondo per l'Ucraina e la Moldavia, il processo di adesione all'UE può cominciare formalmente. Nella riunione del Consiglio Affari economici e finanziari (ECOFIN) del 21 giugno, i 27 ministri dell'UE hanno votato a favore dell'apertura dei negoziati con Kiev e Chișinău, approvando senza discussione il punto all'ordine del giorno relativo ai quadri negoziali per i due Paesi candidati, che da oggi 25 giugno entreranno in un'altra casella del percorso che dovrebbe portarli a diventare membri della UE: ne parliamo con Nona Mikhelidze, analista dello IAI sull'Europa orientale e la Russia. | Seconda puntata del ciclo "la flamme" sui 50 anni del Front National, di Luigi Spinola. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
25 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 25/06/2024

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21 min
24 Giu 2024

Attacchi in Daghestan | GB: vittoria laburista in vista | Le radici del FN

Almeno diciassette persone, tra cui quindici agenti di polizia e un sacerdote, sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite in due attacchi terroristici coordinati avvenuti nella repubblica russa del Daghestan, nel Caucaso. Confermata la morte di quattro aggressori. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha definito il "massacro in Daghestan" un "vile attacco terroristico, come l'attacco a Sebastopoli". "Tutto ciò che è accaduto in Crimea non è stata un'azione militare, ma un vile e atroce attacco terroristico contro il nostro popolo, commesso in una festività ortodossa, come il massacro in Daghestan, compiuto da estremisti. Per noi non c'è differenza tra il regime di Bandera (leader ultranazionalista ucraino durante la Seconda Guerra Mondiale, ndr) e i pazzi fanatici", ha scritto su Telegram: ne parliamo con Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla LUISS e autrice di "Storia del potere in Russia. Dagli zar a Putin" edito da Scholé – Morcelliana (2022). | I sondaggi sembrano indicare una vittoria storica per i Laburisti di Keir Starmer alle elezioni britanniche del 4 luglio, con margini di vantaggio eccezionali sui Tory di Rishi Sunak. YouGov prevede che l'opposizione conquisterebbe 425 dei 650 seggi, aumentando di 225 deputati e ottenendo una maggioranza di quasi 200 voti, mentre i Tory ne otterrebbero solo 108, perdendone 264. Le prospettive per i Conservatori peggiorano ulteriormente, anche a causa di uno scandalo che coinvolge membri del governo accusati di scommettere sulla data delle elezioni. Numerosi imprenditori, incluso il miliardario Sir Jim Ratcliffe, stanno ora sostenendo i Laburisti: ne parliamo con Nicole degli Innocenti, corrispondente da Londra per il Sole24Ore. | I 50 anni del Front National, con Luigi Spinola. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
24 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 24/06/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
23 Giu 2024

Radio3 Mondo del 23/06/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano.
21 min
22 Giu 2024

Rassegna settimanali internazionali 22/06/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
21 Giu 2024

Morire di caldo | L'Hajj a la Mecca | Ondate di calore in tutto il mondo

Ogni anno, milioni di musulmani di tutto il mondo intraprendono il pellegrinaggio Hajj alla Mecca, in Arabia Saudita. Questa migrazione di massa non ha precedenti e i pellegrini devono affrontare numerosi rischi per la salute. Il pellegrinaggio Hajj del 2024 è stato funestato dalla morte di almeno 900 pellegrini, per il calore e le complicazioni correlate.. Le vittime provengono da oltre due dozzine di Paesi, la maggior parte delle quali dall'Egitto. Molti pellegrini egiziani provengono da villaggi poveri. Spendono i risparmi di una vita per il viaggio spirituale verso la città più sacra dell'Islam. E i familiari dei pellegrini egiziani morti di caldo dell'Hajj dicono ora che i loro cari sono stati "totalmente abbandonati" dalle autorità saudite, le stesse autorità che il presidente Al Sisi ha ringraziato pochi giorni prima per l'accoglienza dei pellegrini stessi. Ne parliamo con Laura Cappon, Inviata per i programmi di approfondimento della Rai, collaboratrice di Domani, e co-autrice insieme a Gianluca Costantini di "Patrick Zaki. Una storia egiziana" (Feltrinelli, 2022). |L'Hajj è uno dei principali pilastri dell'Islam. I musulmani sono tenuti a parteciparvi una volta nella vita - se sono finanziariamente e fisicamente in grado di farlo - e credono di tornare dal pellegrinaggio purificati dai loro peccati. È uno dei più grandi raduni religiosi annuali del mondo. Quest'anno si sono recati alla Mecca quasi due milioni di pellegrini. Ne parliamo con Renata Pepicelli, Docente di di studi islamici e Storia del mondo arabo contemporaneo all'università di Pisa | Secondo gli scienziati, il cambiamento climatico indotto dall'uomo ha reso più probabili i recenti fenomeni di caldo estremo nel mondo.  Ad esempio, il gruppo World Weather Attribution (WWA) ha studiato l'eccesso di calore tra maggio e l'inizio di giugno, quando l'ondata di calore negli Stati Uniti si è concentrata negli Stati del sud-ovest, tra cui California, Nevada e Arizona, dove il caldo è aumentato di circa
28 min
21 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 21/06/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
20 Giu 2024

Israele: guerra totale col Libano? | Scontro navale tra Cina e Filippine mentre Li va in Australia

Il ministro degli Esteri israeliano fa sapere che la decisione sulla guerra totale contro Hezbollah è vicina. L'annuncio della pianificazione di un'offensiva in Libano segue la diffusione di filmati di droni di Hezbollah su Haifa. Secondo alcuni analisti israeliani, una parte della spinta al conflitto potrebbe arrivare anche dalla destra messianica di Israele che punta a nuovi territori per gli insediamenti, e che considera il Libano come "parte della Terra Promessa". Ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI. | Uno scontro ravvicinato tra la Guardia Costiera Cinese contro le truppe filippine ad Ayungin ha provocato feriti, confische e danni alle attrezzature, scatenando una nuova condanna da parte di Manila e dei suoi alleati internazionali. Le tensioni si riaccendono così nell'area del Pacifico, solo pochi giorni dopo che il primo ministro Anthony Albanese ha accolto il premier cinese Li Qiang al Parlamento australiano di Canberra per un colloquio ad alto livello che entrambe le parti hanno definito sincero. Ne parliamo con Romeo Orlandi, Presidente Osservatorio Asia. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
28 min
20 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 20/06/2024

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21 min
19 Giu 2024

La guardia costiera greca sotto accusa | I corridoi lavorativi per rifugiati

La guardia costiera greca ha causato la morte di decine di migranti nel Mediterraneo nell'arco di tre anni, tra cui nove che sono stati deliberatamente gettati in acqua. I nove, sostiene un'inchiesta condotta da BBC, sono tra le oltre 40 persone che si presume siano morte per essere state costrette a uscire dalle acque territoriali greche o riportate in mare dopo aver raggiunto le isole greche. La guardia costiera greca respinge con forza tutte le accuse di attività illegali. Il governo greco è stato a lungo accusato di rimpatri forzati, ovvero di aver spinto le persone a tornare in Turchia, da dove erano passate, una pratica illegale secondo il diritto internazionale. Elena Kaniadakis, giornalista freelance con base ad Atene. | Durante la Settimana del Rifugiato in Grecia va in onda il programma radiofonico sulla "Guarigione" su Movement.radio. Movement Radio è una radio online 24/7 prodotta da Onassis Stegi e ha sede ad Atene. La radio è stata concepita sulla base dei valori della libertà di movimento e dell'idea di interculturalità, con l'obiettivo di riflettere la crescente consapevolezza del potere derivante dalla creazione, dal mantenimento e dalla partecipazione a una rete - ne parla su Interferenze Andrea Borgnino. | L'UNHCR attraverso il programma Welcome vuole cogliere la sfida di costruire i primi corridoi lavorativi, ovvero dei canali di ingresso legali per lavoratori rifugiati. Ne parliamo con Filippo Ungaro, Responsabile Ufficio Comunicazione dell'UNHCR. Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
28 min
19 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 19/06/2024

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21 min
18 Giu 2024

Il toto nomine dell'UE | Putin va in Corea del Nord | Diaspora degli artisti in guerra

I leader dell'UE non hanno appoggiato Ursula von der Leyen per un altro mandato come presidente della Commissione europea lunedì sera, nonostante le rassicurazioni degli ultimi giorni da parte del francese Emmanuel Macron e del tedesco Olaf Scholz di essere vicini a un accordo. "Non c'è alcun accordo stasera", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ai giornalisti nella tarda serata di lunedì dopo la cena dei leader. I leader continueranno a discutere in un secondo momento, presumibilmente in occasione della prossima riunione del 27-28 giugno. Ne parliamo con Antonio Villafranca, Vice Presidente per la Ricerca dell'ISPI, co-head dell'Osservatorio Europa e Governance Globale. | Il presidente russo Putin visiterà la Corea del Nord per la prima volta in 24 anni. Ne parliamo con Giulia Pompili, giornalista redazione esteri de Il Foglio, co-autrice di Bambù, un podcast che racconta gli ultimi 25 anni di Asia (Chora media), e autrice di Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop (Rizzoli, 2023). | "Diaspora degli artisti in guerra" , un'iniziativa del Centro Sperimentale di Cinematografia che apre le sue porte ad artisti, cineasti, scrittori provenienti dai luoghi attraversati dalla guerra, con una tre giorni di incontri, masterclass, proiezioni e una mostra fotografica, vivida istantanea del momento storico che stiamo vivendo. Ne parliamo con Giulio Sangiorgio, giornalista, critico cinematografico, Direttore del settimanale FilmTV, fa parte del Comitato di programmazione di "Diaspora degli artisti in guerra". Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
28 min
18 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 18/06/2024

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21 min
17 Giu 2024

Ucraina: i conti senza l'oste | Le fratture dell'esercito israeliano

La Svizzera ha organizzato una conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina sul monte Bürgenstock il 15 e 16 giugno con l'obiettivo di "ispirare un futuro processo di pace e sviluppare elementi pratici e passi verso tale processo". 101 Paesi e organizzazioni, la metà dei quali europei, hanno partecipato al vertice di pace, tuttavia la Russia non ha partecipato e alcuni paesi invitati, come il Brasile, si sono rifiutati di sottoscrivere il documento finale. Ne parliamo con Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali, docente onoraria all'Università di Tübingen, part-time professor alla School of Transnational Governance dell'European University Institute. | Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno annunciato una pausa quotidiana nei combattimenti lungo la strada chiave a sud di Gaza per aumentare il flusso di aiuti. La pausa, che è stata definita "tattica" dovrebbe verificarsi tra le 8.00 e le 19.00 di ogni giorno lungo una strada che conduce dal valico di frontiera di Kerem Shalom con Israele alla strada di Salah a-Din, alla periferia orientale di Rafah. Netanyahu avrebbe criticato la pausa tattica militare a Gaza tra le divisioni con l'IDF, definendo la decisione "inaccettabile" dopo che Itamar Ben-Gvir ha detto che chi l'ha decisa è un "pazzo". Ne parliamo con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, ex corrispondente de Il Messaggero. Il suo ultimo libro è Fantasmi a Roma (Il Saggiatore, 2024). Ai microfoni Anna Maria Giordano
28 min
17 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 17/06/2024

​La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
16 Giu 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 16/06/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
15 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 15/06/2024

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21 min
14 Giu 2024

Escalation Israele – Hezbollah | Ley Bases e proteste in Argent | Ley Bases e proteste in Argentina

Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato razzi e droni armati contro nove siti militari israeliani in un attacco coordinato giovedì, intensificando le ostilità al confine meridionale del Libano per il secondo giorno consecutivo. Gli attacchi sono stati effettuati come rappresaglia per un attacco israeliano di martedì che ha ucciso un comandante di campo di Hezbollah. Una fonte della sicurezza libanese ha riferito che si tratta del più grande attacco condotto da Hezbollah da ottobre, quando il gruppo ha iniziato a scambiare fuoco con Israele in concomitanza con la guerra di Gaza: ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, voce di Radio3 Mondo, giornalista esperta in zone di conflitto, in collegamento da Beirut e con Maria Gianniti, corrispondente RAI da Gerusalemme | Il Senato argentino ha approvato di stretta misura il controverso pacchetto di riforme economiche del Presidente Javier Milei. Il voto si è svolto mentre fuori dal Congresso infuriavano violenti scontri tra manifestanti e polizia antisommossa. I dimostranti di Buenos Aires sostengono che le misure danneggiano milioni di argentini. Le riforme, che sarebbero volte a rilanciare l'economia in crisi del Paese, comprendono la dichiarazione dello stato di emergenza economica, il taglio delle pensioni e l'indebolimento dei diritti dei lavoratori: ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. Ai microfoni, Luigi Spinola.
27 min
14 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 14/06/2024

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21 min
13 Giu 2024

Inizia il G7 | Gaza senza ospedali

Inizia il G7 in Puglia. I leader, che si trovano ad affrontare sfide senza precedenti, saranno sottoposti a una forte pressione per fornire risultati concreti, mentre i tre giorni di discussione spaziano su un'agenda interconnessa che comprende la guerra in Ucraina, la migrazione, l'Africa, il Medio Oriente, la crisi climatica e l'intelligenza artificiale. Ne parliamo con Riccardo Alcaro, coordinatore delle ricerche; Responsabile del programma "Attori globali" dello IAI, istituto affari internazionali. | Dall'inizio di giugno più di 800 persone sono state uccise e più di 2.400 sono rimaste ferite negli intensi bombardamenti e offensive di terra condotte dalle forze israeliane a Gaza, secondo le autorità sanitarie della Striscia. L'offensiva israeliana a Rafah ha costretto a chiudere sempre più strutture sanitarie, pochi giorni fa anche la clinica per cure primarie di MSF ad Al Mawasi. L'evacuazione continua di ospedali e cliniche, riporta l'organizzazione, impedisce di curare feriti e malati e costituisce uno smantellamento sistematico del sistema sanitario a Gaza. Ne parliamo con Martina Marchiò, Responsabile medica di Medici Senza Frontiere appena rientrata da Gaza. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
13 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 13/06/2024

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21 min
12 Giu 2024

Accordi francesi | La Nigeria è in crisi

In Francia il candidato premier del Rassemblement National Jordan Bardella ha confermato l'intesa con Les Republicains per presentare candidati comuni alle prossime elezioni legislative del 30 giugno indette da Macron dopo le Europee. Bardella ha anche spiegato che non è possibile un accordo con Reconquête! a causa delle posizioni estremiste del leader Eric Zemmour. Quando il leader della destra, Éric Ciotti, ha annunciato un' alleanza con il RN alcuni esponenti di spicco hanno chiesto l'"indipendenza" dei repubblicani: Édouard Philippe ha trovato l'annuncio di Ciotti "spaventoso" e "innaturale"; Xavier Bertrand, invece, ha chiesto l'espulsione del presidente dei Républicains dal partito dopo aver parlato di "tradimento" e "collaborazione con l'estrema destra". Ne parliamo con Anna Bonalume, giornalista e dottoressa in filosofia dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi, e con Jean-Pierre Darnis, professore di storia delle relazioni franco italiane all'università Costa Azzura e docente di storia contemporanea alla LUISS. | Oggi la Nigeria segna 25 anni di democrazia ininterrotta dal 1999, anno della transizione dal regime militare. L'esperienza democratica nigeriana si distingue in un continente in cui alcuni Paesi sono stati afflitti da colpi di stato militari o da dittature prolungate. Il paese però sta affrontando la peggiore crisi economica degli ultimi decenni, con un'inflazione alle stelle, una moneta nazionale in caduta libera e milioni di persone che faticano a comprare il cibo. Solo due anni fa era la più grande economia africana, ma ora la nazione più popolosa dell'Africa sta soffrendo perché il prezzo di cibo, carburante e medicine è salito alle stelle, fuori dalla portata di molti. Ne parliamo con Alberto Magnani, redattore e giornalista del Sole 24 Ore.
28 min
12 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 12/06/2024

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21 min
11 Giu 2024

Cessate il fuoco | La battaglia dei palloncini delle due Coree

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato a favore di un piano di cessate il fuoco proposto dagli Stati Uniti tra Israele e Gaza. La proposta stabilisce le condizioni per un "cessate il fuoco pieno e completo", il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, la restituzione dei resti degli ostaggi morti e lo scambio di prigionieri palestinesi. Intanto in Israele il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha lasciato il governo d'emergenza, in un segno di crescente divisione sui piani post-bellici per Gaza del primo ministro Benjamin Netanyahu. Parlando durante una conferenza stampa a Tel Aviv, domenica, in cui ha annunciato le sue dimissioni, Gantz ha detto che la decisione è stata presa con "il cuore pesante". Gantz è un rivale politico di Netanyahu e un ex capo di stato maggiore delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Il suo partito centrista Unità Nazionale è stato all'opposizione fino all'11 ottobre 2023 quando ha accettato di formare un governo di emergenza con Netanyahu. L'influenza di Gantz nel governo è stata ampiamente considerata come un contrappeso a quella dei membri di estrema destra della coalizione di Netanyahu. Subito dopo l'annuncio di Gantz, il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha chiesto un posto nel gabinetto di guerra. Ne parliamo con Nello Del Gatto, analista mediorientale, scrive per La Stampa, Eastwest, Affari Internazionali, e con Michele Giorgio, corrispondente de Il Manifesto da Gerusalemme. | L'esercito della Corea del Sud ha detto di aver sparato colpi di avvertimento dopo che i soldati nordcoreani hanno attraversato brevemente il confine questa settimana, in mezzo alle crescenti tensioni dopo che Pyongyang ha inviato palloncini che trasportavano spazzatura nel Sud e Seoul ha reagito con una campagna di propaganda con altoparlanti. Ne parliamo con Marco Milano, docente di storia e istituzioni dell'Asia all'Università di Bologna.
28 min
11 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 11/06/2024

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21 min
10 Giu 2024

Speciale Tutta la città ne parla e Radio3 Mondo

Fratelli d'Italia al 29%, il Pd al 24%, trionfo di Le Pen in Francia e nuove elezioni convocate tra un mese, terremoto anche in Germania ma intanto i popolari tengono e la maggioranza regge. Avanzano però le destre e gli equilibri sembrano molto fragili. Un voto che in ognuno dei singoli paesi membri ha anche, come e più di sempre, un'importante valenza nazionale. Torna il tema dell'astensionismo, tra i giovani e al Sud ma non solo. Cosa è mancato alla campagna elettorale per coinvolgere i cittadini nella più ampia dimensione europea? Quali saranno i messaggi che arriveranno dalle urne ai governi nelle varie capitali, quale il segnale inviato al governo, alla politica e ai partiti italiani? Quali responsabilità per il nuovo ruolo dell'Italia in Europa? Ospiti di Pietro Del Soldà e Luigi Spinola: Martina Carone, analista della comunicazione politica e dei nuovi media, lavora con l'agenzia Quorum/YouTrend e insegna Analisi dei Media all'Università di Padova; Daniela Preziosi, cronista politica e inviata parlamentare del quotidiano Domani; Carlo Galli, politologo, ha insegnato Storia delle dottrine politiche presso l'Università di Bologna, dal 2009 è presidente della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna; Marc Lazar, insegna a Sciences Po a Parigi ed è titolare della cattedra BNP-BNL Paribas Relazioni italo-francesi per l'Europa alla Luiss; Adriana Cerretelli, editorialista del Sole 24 Ore sui temi europei; Marina Lalovic, inviata RaiNews 24, da Budapest; Agnese Franceschini, giornalista della radio e televisione pubblica tedesca Cosmo – WDR, da Berlino; Lorenzo Berardi di Centrum Report, da Varsavia; Nicoletta Pirozzi, responsabile programma UE dello IAI; Fabio Masini, economista dell'Università di Roma Tre, cofondatore di Euractiv.
78 min
10 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 10/06/2024

​La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
09 Giu 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 09/06/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
08 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 08/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
07 Giu 2024

Francia, un voto per l'Europa che ridisegna la scena politica | UE, manifesti elettorali dei partiti

I francesi si recheranno alle urne questo fine settimana e le questioni nazionali avranno un ruolo di primo piano nelle scelte per eleggere il nuovo Parlamento europeo. Il risultato potrebbe trasformare la politica francese negli anni a venire. "Questa è un'elezione fortemente influenzata dal contesto nazionale", ha dichiarato Erwan Lestrohan, direttore di ricerca dell'istituto di sondaggi Odoxa. "A metà del suo secondo mandato, queste elezioni assomiglieranno a delle elezioni di metà mandato per Emmanuel Macron". La metà degli intervistati in un recente sondaggio Ipsos ha dichiarato che il loro voto alle elezioni dell'UE sarà "innanzitutto" un segnale della loro opinione sull'attuale esecutivo, con il 38% che intende esprimere la propria opposizione al presidente Emmanuel Macron e al suo governo e circa il 12% che esprime sostegno. Secondo gli analisti, il voto europeo rappresenta non solo una sfida della governance di Macron ma in gioco ci sarebbero anche il ruolo della sinistra, il rischio di estinzione del partito dei verdi e la futura corsa all'Eliseo di Marie Le Pen: ne parliamo con Stefano Montefiori, corrispondente del Corriere della Sera da Parigi. | ⁠I manifesti elettorali dei partiti in Europa, programmi e famiglie a confronto: ne parliamo con Roberto Castaldi direttore di Euractiv. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
07 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 07/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
06 Giu 2024

In Olanda comincia il voto europeo | La crisi dimenticata del Burkina Faso

Dopo l'Estonia che ha già aperto il voto on-line, saranno gli olandesi i primi a recarsi alle urne per il voto europeo. Quest'anno sceglieranno 31 membri del Parlamento, cinque in più rispetto alle elezioni del 2019. L'aumento è dovuto all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea e alla crescita demografica dei Paesi Bassi. Secondo alcuni analisti, tra i candidati olandesi aumenta la preoccupazione per il futuro dell'Unione, visti i sondaggi che suggeriscono un potenziale dominio dell'estrema destra. Un sondaggio IPSOS commissionato da Euronews prevede infatti significativi guadagni per l'estrema destra olandese alle europee e indica che il gruppo parlamentare di estrema destra Identità e Democrazia potrebbe ottenere 18 dei 31 seggi assegnati ai Paesi Bassi, mentre i Verdi e Renew potrebbero ottenere 7 seggi ciascuno: ne parliamo con Alessandro Pirovano, giornalista e collaboratore de Il Manifesto. | Le #Interferenze di Andrea Borgnino racconteranno il D-Day alla radio: come è stato annunciato, i primi bollettini BBC e i messaggi segreti alla resistenza francese. | Per il secondo anno, il Consiglio norvegese per i rifugiati (NRC) ha nominato il Burkina Faso come la crisi di profughi più trascurata al mondo. Nel suo rapporto annuale, pubblicato lunedì, il NRC ha dichiarato che il Paese dell'Africa occidentale ha registrato un record di 707.000 nuovi sfollati nel 2023, a causa dell'escalation di violenza e del peggioramento della crisi umanitaria. Nove delle 10 crisi più trascurate delineate nel rapporto si trovano in Africa, con Camerun, Repubblica Centrafricana, Mali e Niger che occupano rispettivamente la seconda e la quinta posizione: ne parliamo con Ilaria Allegrozzi, Senior researcher sul Sahel a HRW. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
27 min
06 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 06/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
05 Giu 2024

India, i risultati delle "elezioni mammut" | La Germania e il voto europeo

La coalizione guidata dal Bharatiya Janata Party (BJP) del Primo Ministro Narendra Modi è in testa allo spoglio dei voti in India. Ma le tendenze finora indicano che il BJP potrebbe non raggiungere la maggioranza da solo, mentre l'opposizione unita guidata dal Congresso Nazionale Indiano guadagna terreno. Le gigantesche elezioni in sette fasi - il più grande esercizio democratico del mondo - sono iniziate il 19 aprile e si sono concluse sabato. Un partito o una coalizione ha bisogno di 272 seggi per raggiungere la maggioranza nella Lok Sabha, la camera bassa del Parlamento indiano, composta da 543 membri. Secondo gli exit poll, Modi potrebbe tornare al potere per un terzo mandato consecutivo. La Commissione elettorale ha dichiarato che un numero record di 642 milioni di elettori ha espresso il proprio voto nelle elezioni a scaglioni, respingendo le preoccupazioni dell'opposizione sulle modalità di conteggio dei voti. Tuttavia, l'affluenza alle urne quest'anno è stata del 66,3%, circa un punto percentuale in meno rispetto al 2019: ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. | Le elezioni del Parlamento europeo sono alle porte e sono il secondo più grande esercizio di democrazia al mondo dopo le elezioni generali in India. Circa 450 milioni di cittadini dell'UE saranno chiamati a votare per il Parlamento europeo dal 6 al 9 giugno. La Germania schiera 96 dei 720 legislatori dell'Unione europea e, nel Paese, una persona su quattro non si recherà alle urne. Un nuovo sondaggio mostra che coloro che lo faranno potrebbero voler punire il governo federale: ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino per La Repubblica. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
05 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 05/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
04 Giu 2024

Regno Unito: il ritorno di Farage | Belgio, voto europeo e separatismo

L'attivista pro-Brexit e anti-immigrazione Nigel Farage è tornato in prima linea nella politica britannica, annunciando che prenderà il timone del partito di destra Reform U.K. e si candiderà al Parlamento nelle elezioni del 4 luglio. Farage ha dichiarato che si candiderà nella città balneare di Clacton-on-Sea, nel suo ottavo tentativo di conquistare un seggio alla Camera dei Comuni. L'annuncio è arrivato pochi giorni dopo che Farage aveva detto che non si sarebbe candidato perché era più importante sostenere il suo alleato Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi di novembre. Sebbene Farage abbia una possibilità di essere eletto il 4 luglio, ha riconosciuto che il suo obiettivo più grande è quello di guidare la "vera" opposizione a un governo del Partito Laburista se il Partito Conservatore al governo dovesse perdere, come molti si aspettano: ne parliamo con Alessandra Rizzo, giornalista Sky News Londra. | Alcuni la stanno definendo la "Super Domenica della politica belga". Il 9 giugno, infatti, i belgi eleggeranno nello stesso giorno il nuovo Parlamento federale, i Parlamenti regionali e i membri del Parlamento europeo. I risultati rischiano di far precipitare il piccolo ma frammentato Paese in una situazione di stallo istituzionale che potrebbe durare mesi. Il Belgio detiene già il record mondiale del periodo più lungo senza governo: nel 2010-2011 ha avuto bisogno di 541 giorni per farlo. I sondaggi indicano inoltre che due partiti nazionalisti fiamminghi sono destinati a conquistare la maggioranza degli elettori nella metà settentrionale del Paese, di lingua olandese, le Fiandre. Il Vlaams Belang, partito di estrema destra, secondo i sondaggi dovrebbe conquistare fino al 27% dei voti fiamminghi, diventando così il più grande partito del Paese, in linea con l'aumento previsto in Europa per l'estrema destra. La Nuova Alleanza Fiamminga (N-VA), partito di destra, potrebbe guadagnare circa il 20%, diventando potenzialmente il principale responsabile dei negoziati di coalizione: ne parliamo con Christophe Berti, caporedattore del quotidiano belga Le Soir. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
04 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 04/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
03 Giu 2024

M.O, la tregua di Biden? | Parlamento europeo, simbolo o motore dell'Unione? | Il voto in Bulgaria

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato quella che ha descritto come una proposta israeliana in tre fasi per un cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio di ostaggi israeliani, affermando che "è ora che questa guerra finisca" e ottenendo una prima reazione positiva da parte di Hamas. La prima fase prevede un cessate il fuoco di sei settimane in cui le forze israeliane si ritirerebbero da "tutte le aree popolate" di Gaza, alcuni ostaggi - tra cui anziani e donne - verrebbero liberati in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi, i civili palestinesi potrebbero tornare alle loro case a Gaza e 600 camion al giorno porterebbero aiuti umanitari nell'enclave devastata. Secondo alcuni analisti, il premier israeliano Netanyahu potrebbe trovarsi di fronte a una scelta tra una tregua e la sopravvivenza del suo governo: ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI da Gerusalemme. | Inizia l'ultima settimana pre elettorale e si avvicina il voto per 359 milioni di elettori europei ma, sebbene sia elettivo dal 1979, il Parlamento europeo è ancora poco conosciuto. Nella mente dei cittadini europei è radicata l'impressione che si tratti di un simbolo democratico, ma con poco potere; le dinamiche politiche e istituzionali raccontano però una realtà completamente diversa, in cui il Parlamento europeo gioca un ruolo di primo piano nell'assunzione di decisioni capaci di incidere sulla vita quotidiana delle persone: ne parliamo con Claudio Martinelli, Professore ordinario di Diritto Pubblico Comparato all'Università di Milano-Bicocca e autore di "Il Parlamento europeo. Simbolo o motore dell'Unione?" (ed. Mulino 2024). | Inizia anche una settimana pre elettorale speciale per la Bulgaria in cui il 9 giugno si voterà anche per le politiche. Voto che potrebbe portare a un ritorno della vecchia alleanza, conservatrice, GERB-MRF, che nel 2020 è stata scossa da proteste di piazza, dando il via ad anni di turbolenze politiche. Il partito conservatore GERB dell'ex primo ministro Boyko Borissov è il favorito per la vittoria alle elezioni parlamentari del 9 giugno, le seste dal 2021, ma sarà il comportamento dei suoi alleati e rivali a decidere la composizione del prossimo governo: ne parliamo con Francesco Martino, corrispondente Osservatorio Balcani Caucaso da Sofia. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
03 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 03/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
02 Giu 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 02/06/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
01 Giu 2024

Rassegna stampa internazionale 01/06/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
31 Mag 2024

Trump "colpevole di tutte le accuse" | Voto storico in Messico | Dal Baltico al Mar Nero

Donald J. Trump è stato condannato giovedì per aver falsificato i documenti per coprire uno scandalo sessuale che ha minacciato di far deragliare la sua campagna presidenziale del 2016. Il verdetto di colpevolezza a Manhattan - su tutti i 34 capi d'accusa - si ripercuoterà in tutta la nazione e nel mondo, inaugurando una nuova era della politica presidenziale. Trump si porterà dietro la macchia del verdetto durante la sua terza corsa alla Casa Bianca, dato che gli elettori si troveranno a dover scegliere tra un presidente impopolare e un criminale condannato. Mentre un tempo era impensabile che i cittadini statunitensi eleggessero un criminale come loro leader, il comportamento insurrezionale del signor Trump è amato dai suoi sostenitori. Ora, l'uomo che si è rifiutato di accettare la sua sconfitta alle elezioni del 2020 sta già cercando di delegittimare la sua condanna: ne parliamo con Raffaella Baritono, docente ordinaria di Storia e Politica degli Stati Uniti d'America presso la Scuola di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. | I messicani voteranno domenica in elezioni storiche che metteranno al centro il genere, la democrazia e il populismo, tracciando il percorso del Paese in un voto oscurato dalla violenza dei cartelli. Con due donne in testa alla competizione, il Messico eleggerà probabilmente il suo primo presidente donna - un passo importante in una nazione a lungo segnata dalla sua cultura maschilista. Le elezioni saranno anche le più importanti nella storia del Paese: secondo l'Istituto elettorale nazionale, sono in ballo più di 20.000 posizioni congressuali e locali. Il numero di cariche contese è stato però uno degli elementi che ha alimentato lo spargimento di sangue durante la campagna elettorale, poiché i gruppi criminali hanno usato le elezioni locali come un'opportunità per esercitare il potere. Una serie di cartelli e bande armate si sono contesi il territorio e più di 20 candidati sono stati uccisi. In gioco la prossima domenica ci sarà anche l'eredità politica del presidente Andrés Manuel López Obrador e le relazioni spesso tumultuose del Messico con gli Stati Uniti: ne parliamo con Fausta Speranza, giornalista dell'Osservatore Romano e autrice del libro "Messico in bilico, viaggio da vertigine nel paese dei paradossi" (ed. Infinito, 2018), "Il senso della sete" (ed. Infinito, 2022, tradotto in francese e inglese). In chiusura, la quinta e ultima puntata di "Dal Baltico al Mar Nero - Viaggio alla scoperta dell'altra Europa" di Beda Romano. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
31 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 31/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
30 Mag 2024

Tra Russia e Ucraina | Dal Baltico al Mar Nero - Viaggio alla scoperta dell'altra Europa

La vulnerabilità dell'Ucraina sul campo di battaglia preoccupa l'amministrazione USA, al punto che per contrastare l'avanzata della Russia, il presidente Joe Biden sta prendendo in considerazione due nuove contromisure: punire la Cina per aver fornito tecnologia chiave a Mosca e revocare i limiti all'uso da parte dell'Ucraina delle armi "a corto raggio" statunitensi per attaccare all'interno del territorio russo. Intanto, il prossimo 15 e 16 giugno in Svizzera si terrà il vertice di pace, gli USA parteciperanno però non è ancora certa la presenza del presidente. E se sul fronte interno Zelensky è piuttosto impegnato, su quello estero non è da meno. Tra pochi giorni si recherà in Francia dove Macron lo riceverà e si esprimerà "in modo molto preciso per annunciare cosa faremo". Il presidente ucraino ha inoltre ringraziato la Svezia per il più grande pacchetto di aiuti militari annunciato finora dal Paese, del valore di quasi 1,2 miliardi di euro. ne parliamo con Alessandro Cassieri, giornalista, già corrispondente da Bruxelles, da Mosca, inviato speciale del TG1 e autore di "Tra Russia e Ucraina. Diario del conflitto dalle origini a oggi" (ed. RaiLibri 2024). Interferenze con Andrea Borgnino ci farà scoprire Euranet, European Radio Network: un consorzio paneuropeo creato da 16 emittenti internazionali, nazionali, regionali e locali in Europa. Il progetto prevede di fornire informazioni in un'ottica europea anziché da prospettive nazionali. Le trasmissioni di Euranet sono iniziate nei primi giorni di aprile 2008. E poi la quarta puntata di "Dal Baltico al Mar Nero - Viaggio alla scoperta dell'altra Europa", di Beda Romano. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
30 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 30/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
29 Mag 2024

L'incertezza del voto in Sudafrica | Le vicende giudiziarie di Trump

Oggi, mercoledì 29 maggio, i sudafricani andranno al voto, con una rabbia diffusa per i tagli di energia, la mancanza di lavoro e la corruzione che minaccia di porre fine al dominio dell'African National Congress, trent'anni dopo che Nelson Mandela lo ha portato al potere. Da quando i media di tutto il mondo hanno trasmesso le storiche immagini degli elettori neri sudafricani che facevano la fila per votare per la prima volta dopo la fine del dominio della minoranza bianca, l'ANC non ha mai dato l'impressione di perdere la sua maggioranza parlamentare. Secondo i sondaggi però, la quota di voti dell'ANC potrebbe scendere fino al 40%, rispetto al 57,5% del 2019, il che costringerebbe il partito a una coalizione traballante con i rivali e potenzialmente esporrebbe il presidente Cyril Ramaphosa a una sfida per la leadership. Tuttavia, un sondaggio pubblicato all'inizio di questa settimana da Afrobarometer ha suggerito che un terzo degli elettori è indeciso, rendendo questo voto il più imprevedibile nella storia democratica del Sudafrica: ne parlerà con Alberto Magnani, giornalista del Sole24Ore, in collegamento da Johannesburg. | L'avvocato di Donald Trump martedì ha trascorso due ore concentrandosi su tre attacchi chiave contro la tesi del procuratore distrettuale di Manhattan, secondo cui l'ex presidente avrebbe falsificato i registri aziendali con l'intento di commettere un secondo reato - quello di coprire una violazione illegale dei finanziamenti della campagna federale. La difesa ha dipinto Donald J. Trump come vittima di persone senza scrupoli, ma il pubblico ministero ha affermato che Trump ha diretto un piano per nascondere il pagamento di denaro non dichiarato. A partire da oggi, il potere passerà dagli avvocati ai giurati nella sala delle deliberazioni. Non si ferma intanto la campagna elettorale mentre un'alta funzionaria dello Stato, Stacy Gilbert, si dimette per Gaza: ha dichiarato ai colleghi che il Dipartimento di Stato ha sbagliato a concludere che Israele non ha ostacolato gli aiuti a Gaza: ne parliamo con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. In chiusura, "Russia", la terza puntata della serie "Dal Baltico al Mar Nero - Viaggio alla scoperta dell'altra Europa", di Beda Romano. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
29 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 29/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
28 Mag 2024

Rafah, ritiro di Hamas dai negoziati. Oggi CDS Onu | Libertà dei media in Europa

Subito dopo l'attacco a Rafah, che ha portato a una strage di civili, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di "tragico incidente" mentre Hamas ha deciso di ritirarsi dai negoziati: "Non parteciperemo dopo il raid su Rafah". Intanto oggi entra in vigore il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Spagna, Norvega e Irlanda mentre l'Algeria ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per discutere degli ultimi avvenimenti. Fonti diplomatiche del Cds hanno precisato che si tratta di una riunione a porte chiuse e che dovrebbe tenersi alle 15.30 locali, le 21.30 italiane: ne parliamo con Chiara Cruciati, vicedirettrice del Manifesto. | Il tema della libertà di stampa è tornato al centro del dibattito e della campagna elettorale per le elezioni europee.  A marzo scorso i deputati europei hanno dato il via libera definitivo alla legge per la libertà dei media intesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche. Il nuovo regolamento, approvato con 464 voti favorevoli, 92 voti contrari e 65 astensioni, obbliga gli Stati membri a proteggere l'indipendenza dei media e vieta qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali. Adottando questa legislazione, il Parlamento cerca di rispondere alle aspettative dei cittadini nei confronti dell'UE: introdurre una legislazione che affronti le minacce all'indipendenza dei media e applichi le norme dell'UE in materia di concorrenza: ne parliamo con Angelo Mincuzzi, inviato del Sole24Ore. Con lui parleremo anche di un 'monumento' della storia del giornalismo, l'inchiesta Watergate, nell'ambito della programmazione speciale che Radio3 dedicherà domani a "Anni '70". La ferocia. La speranza". In questo contesto, dedicheremo uno spazio allo scandalo Watergate (1972-'74). Ritenuto la madre di tutte le inchieste, il lavoro dei giornalisti del Washington Post, Bob Woodward e Carl Bernstein, poi insigniti del Pulitzer, resta una grande testimonianza delle potenzialità di una stampa realmente libera. In chiusura, la seconda puntata di "Dal Baltico al Mar Nero - Viaggio alla scoperta dell'altra Europa" di Beda Romano. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
28 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 28/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
27 Mag 2024

M.O., i negoziati dopo l'attacco a Rafah | Elezioni in Lituania

Decine di persone sono state uccise o ferite in un'esplosione in un campo profughi nell'area di Rafah, ha dichiarato il ministero della Sanità di Hamas a Gaza. I video della scena nel sud della Striscia di Gaza hanno mostrato una grande esplosione e intensi incendi. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver preso di mira due alti dirigenti di Hamas in uno dei compound del gruppo e che avrebbero esaminato le notizie secondo cui il fuoco si sarebbe esteso ai rifugi, danneggiando i civili. Qualche ora prima, Hamas aveva lanciato otto razzi da Rafah verso Tel Aviv, i primi attacchi a lungo raggio sulla città da gennaio. Intanto sono uscite notizie su quello che è stato definito dal quotidiano arabo Raialyoum "uno sviluppo sorprendente e in contrasto con lo stato di tensione attorno al dossier di cessate il fuoco a Gaza chiuso da giorni". Questa mossa è stata rivelata da molti media israeliani e statunitensi, quando hanno parlato dell'esistenza di un canale di comunicazione operante in segreto tra Egitto e Israele, per riattivare il dossier dei negoziati con il movimento Hamas e per cercare di raggiungere un chiaro accordo di cessate il fuoco a Gaza e il ritorno dei prigionieri israeliani detenuti dalla resistenza palestinese. ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI. | Il Presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, ha dichiarato di aver vinto l'ultimo turno delle elezioni presidenziali del Paese baltico: i risultati lo hanno mostrato in netto vantaggio nella corsa a due contro il Primo Ministro Ingrida Simonyte. Come altre nazioni baltiche, la Lituania teme di poter essere il prossimo obiettivo di Mosca. Il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di non avere intenzione di attaccare alcun Paese della NATO. Il difficile rapporto tra Nauseda e Simonyte è salito alla ribalta anche nei dibattiti di politica estera, in particolare sulle relazioni con la Cina. Intanto la Lituania, insieme ad altri cinque membri della Nato confinanti con la Russia, ovvero Lettonia, Estonia, Finlandia, Norvegia e Polonia, hanno concordato di costruire un "muro di droni" per difendere i propri confini dalle "provocazioni" di Mosca: ne parliamo con Andrea Griffante, ricercatore presso l'Istituto Lituano di Storia di Vilnius e corrispondente dell'ANSA dal Baltico. | Dal Baltico al Mar Nero. Viaggio alla scoperta dell'altra Europa, di Beda Romano: viaggio in cinque tappe tra i paesi dell'Europa centro orientale che hanno aderito all'Unione Europea. Cinque puntate guidate da altrettante parole: Minoranze, Nomenclature, Russia, Capitalismo, Vicini. In Paesi che hanno beneficiato dell'allargamento ma che sono alle prese con problemi sociali che oggi animano tentazioni nazionalistiche. Per comprenderne storie e prospettive, alla vigilia del voto di giugno. Oggi la prima puntata: Minoranze. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
27 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 27/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
26 Mag 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 26/05/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
25 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 25/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
24 Mag 2024

Putin cambia i vertici della Difesa | Factcheck EU | L'Africa che non si racconta

L'ultimo militare di alto livello a essere stato rinchiuso in Russia è il tenente generale Vadim Shamarin, vice capo dello Stato maggiore dell'esercito e capo della Direzione principale delle comunicazioni delle Forze armate russe. Accusato di aver intascato tangenti su larga scala, è stato posto in detenzione preventiva per due mesi. Qualche ora dopo è arrivata la notizia che anche un alto funzionario del ministero della Difesa, Vladimir Verteletsky, è stato arrestato. Secondo il Comitato investigativo russo, è stato accusato di abuso di autorità nell'esecuzione di un ordine di difesa statale. Sono cinque gli alti funzionari della difesa russa ammanettati in meno di un mese ma Non è ancora chiaro fino a che punto si spingerà l'epurazione dell'esercito russo. Intanto un reportage di Meduza racconta come la Russia starebbe usando una flotta segreta di navi per trasportare il petrolio in tutto il mondo, e così evitare le sanzioni, e cosa sta facendo l'Occidente per fermarla: ne parliamo con Alberto Zanconato, corrispondente ANSA da Mosca. | L'Associazione Europea per la Formazione al Giornalismo (EJTA) organizza ricerche a livello europeo su temi importanti della formazione giornalistica. Quest'anno, i membri docenti di Ejta si sono riuniti a Porto, in Portogallo, due settimane fa per gli stati generali dei docenti in previsione delle elezioni europee. In questa occasione, i soci hanno portato a massima implementazione il progetto Factcheck.eu che ha come obiettivo fare un factchceking approfondito rispetto a tutte le dichiarazioni e i programmi elettorali dei politici europei, con forme di investigazione su fonti aperte di tipo nazionale e transnazionale: ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, giornalista, documentarista, esperta in zone di conflitto e voce di Radio3 Mondo. | Comunicare l'Africa non soltanto in relazione a crisi, conflitti e povertà e considerarla a tutti gli effetti uno dei contesti sociali, culturali ed economici da tenere in considerazione nel nostro tempo: sono gli obiettivi auspicati dal rapporto "L'Africa Mediata", il dossier che da cinque anni AMREF pubblica proprio per capire come viene raccontato il continente dai media italiani. In questa quinta edizione, oltre all'analisi quantitativa, è stato mappato l'attivismo giovanile e femminile africano, realtà estremamente vivace, nei programmi televisivi e sui social network rispetto ad alcune questioni rilevanti come l'ambiente, la salute, l'arte e la cultura. Dai dati raccolti emerge come di attiviste e attivisti africani nei media italiani si parli davvero poco: del totale degli intervistati nei telegiornali di prima serata (50.573), vi è appena un attivista africano ogni 919 persone: ne parliamo con Roberta Rughetti, vice direttrice di Amref Health Africa. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
24 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 24/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
23 Mag 2024

Spitzencandidat alla guida dell'Europa | La UE intrappolata nella guerra 2.0 tra Usa e Cina

Le elezioni europee si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024 e l'appuntamento più importante di questa settimana è senza dubbio il dibattito politico tra i candidati alla Commissione europea che si terrà giovedì 23 maggio. Lunedì, intanto, i quattro candidati alla guida della Commissione si sono confrontati sulle dimensioni e le priorità di spesa del bilancio dell'Ue in un dibattito organizzato a Bruxelles dall'istituto Bruegel e dal Financial Times. Con la campagna elettorale per il rinnovo dei 720 deputati del Parlamento Europeo alle ultime battute, in vista del voto nei 27 Paesi, l'attuale presidente della Commissione, Ursula von der Leyen ha puntato sulla difesa aerea europea che i suoi rivali ritengono un investimento eccessivo per l'attuale budget. Quali sono le tendenze politiche che stanno prendendo piede in questa campagna elettorale e cosa ci si aspetta dal nuovo Parlamento europeo? Ne parliamo con Roberto Castaldi, direttore di Euractiv.it, portale gratuito di informazione europea. | L'Europa intrappolata nella guerra 2.0 tra Stati Uniti e Cina. Mentre il 14 maggio il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva appena confermato che le tariffe sui veicoli elettrici importati dalla Cina sarebbero state quadruplicate, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro svedese Ulf Kristersson hanno immediatamente espresso il loro disaccordo con la decisione USA. "È una pessima idea smantellare il commercio mondiale", ha dichiarato Ulf Kristersson. Quadruplicando i dazi sui veicoli elettrici importati dalla Cina, Washington sta alzando il tiro della guerra commerciale con Pechino. L'Europa si trova in prima fila in questo confronto e rischia di diventare un semplice campo di battaglia tra le due potenze: ne parliamo con Lucia Tajoli, docente di Politica Economica al Politecnico di Milano. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
23 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 23/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
22 Mag 2024

L'appello di Assange | Rohingya tra due fuochi in Myanmar

L'Alta Corte di Londra ha concesso un ulteriore appello a Julian Assange contro l'estradizione negli Stati Uniti, riconoscendo come "non infondate" le argomentazioni della difesa del fondatore di WikiLeaks sul timore di un processo "non giusto" oltre oceano. Il verdetto dei giudici d'appello non entra nel merito del ricorso ma riapre la partita dell'estradizione, dopo che già a marzo era stato introdotto un primo spiraglio con il rovesciamento del "no secco" opposto in primo grado dalla giustizia britannica all'istanza di ricorso della difesa. Assange rischia fino a 175 anni di prigione per aver pubblicato a partire dal 2010 più di 700mila documenti segreti sulle attività militari e diplomatiche degli Stati Uniti, in particolare in Iraq e in Afghanistan. Ne parliamo con Daniele Fisichella, giornalista freelance | Le Interferenze di Andrea Borgnino ci faranno scoprire le storie di media chiusi o censurati in alcuni paesi Ue e non. | Negli ultimi giorni i combattimenti tra l'esercito di Myanmar e l'Esercito Arakan (AA) si sono intensificati nello Stato occidentale di Rakhine, mettendo a rischio migliaia di Rohingya, per lo più musulmani, che vivono nell'area e che stanno fuggendo per la loro vita ritrovandosi stretti tra l'esercito, che ha preso il potere con un colpo di stato più di tre anni fa e nel 2017 ha lanciato una brutale repressione dei Rohingya, e l'AA. La nazione del Sud-Est asiatico è a un bivio: dopo decenni di governo militare e brutale repressione, i gruppi etnici, insieme a un nuovo esercito di giovani insorti, hanno portato la dittatura a un punto di crisi: ne parliamo con Sara Perria, giornalista RAI esperta di Myanmar e della questione Rohingya, ha scritto per pubblicazioni internazionali come FT, Guardian, Nikkei asia e in Italia La Stampa. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
22 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 22/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
21 Mag 2024

La CPI, Israele e il fronte politico interno | Il legittimo Presidente, o presidente illegittimo?

Proprio quando sembrava che i giorni di Benjamin Netanyahu al potere fossero contati, è arrivata la Corte penale internazionale. Il fragile gabinetto di guerra del primo ministro israeliano è stato sull'orlo del collasso questo fine settimana, dopo che il generale in pensione Benny Gantz - da sempre il politico israeliano più propenso a mettere fine alla lunga e burrascosa carriera politica di Bibi - ha minacciato di lasciare il governo se Netanyahu non avesse prodotto un modello postbellico per il governo di Gaza. L'ultimatum ha aumentato la pressione politica sul leader israeliano in difficoltà, con Gantz che ha avvertito che avrebbe ritirato il suo sostegno se le sue richieste non fossero state soddisfatte. Oggi, la rivolta del generale in pensione sembra essere in secondo piano, in seguito all'annuncio di ieri, da parte del procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, di richiedere mandati di arresto per Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, insieme a tre leader di Hamas, tra cui Yahya Sinwar, leader del gruppo islamista a Gaza. Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, tra i principali avversari politici di Netanyahu, ha condannato Khan e ha definito il suo annuncio un "disastro". Lo stesso Gantz ha subito seguito l'esempio. "Fare un parallelo tra i leader di un Paese democratico deciso a difendersi dal terrore spregevole e i leader di un'organizzazione terroristica assetata di sangue (Hamas) è una profonda distorsione della giustizia e una palese bancarotta morale": ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI da Gerusalemme e con Silvana Arbia, è stata a capo della cancelleria della Corte penale internazionale dell'Aia, ha lavorato fino al 2008 come Procuratore e poi Chief of Prosecutions presso il Tribunale penale internazionale per il Ruanda. Da questa esperienza è nato il libro "Mentre il mondo stava a guardare", pubblicato nel 2011 da Mondadori. | Tenere un'elezione quando i nemici occupano il territorio, piovono addosso bombe, e quando un gran numero di cittadini è lontano a combattere, è piuttosto complicato. Ma anche non tenere elezioni è altrettanto complicato e controverso, perché chi è al potere si attira l'accusa di illegittimità. È proprio questa la situazione in cui si è trovato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky quando lunedì 20 maggio è scaduto il suo mandato quinquennale, che lo stesso giorno è stato rinnovato. Perché Zelensky non può indire elezioni ora, ma deve prepararsi a tenerle prima o poi. La Costituzione ucraina sulla legittimità della presidenza Zelensky dal 20 in poi non è chiara: l'articolo 103 dice che il presidente è eletto per un mandato di cinque anni, ma l'articolo 108 dice che esercita il potere fino all'insediamento di un nuovo presidente. Una legge di vecchia data stabilisce che le elezioni non possono essere tenute quando è in vigore la legge marziale - ed è il caso dell'Ucraina attuale - ma la legge non ha la valenza di una disposizione costituzionale: ne parliamo con Raffaella Cosentino, inviata di Rainews24 in Ucraina. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
21 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 21/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
20 Mag 2024

Morti illustri in Iran | Un sogno georgiano?

Un elicottero che trasportava il Presidente Ebrahim Raeisi e il Ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian è precipitato ieri in una fitta area forestale tra l'Iran e l'Azarbaijan orientale. L'annuncio di questa mattina che fa l'agenzia di stampa iraniana Mehr è che tutti i passeggeri dell'elicottero precipitato hanno perso la vita nell' "incidente" , che i media iraniani imputano al maltempo. L'Iran non ha più né un presidente né un ministro degli esteri. In una situazione interna al paese instabile, per la repressione delle manifestazioni e per una crisi economica profonda, e in una congiuntura estremamente delicata, che impatto avranno queste morti illustri? Ne parliamo con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020) e con Shirin Zakeri, ricercatrice e docente di storia contemporanea dell'Iran all'università La Sapienza di Roma, collabora con l'istituto di studi politici San Pio V e Osservatorio su mediterraneo OSMED". | Il parlamento georgiano ha votato una legge controversa sugli "agenti stranieri" che ha scatenato settimane di proteste di massa. Tuttavia, il disegno di legge ora si trova ad affrontare un probabile veto da parte del presidente della Georgia, che il parlamento di Tbilisi può annullare con un voto aggiuntivo. La nuova legge è considerata dai critici in patria e a livello internazionale come una copia di quella introdotta in Russia nel 2012 da Vladimir Putin per mettere a tacere le voci dissenzienti. L'UE sostiene che la legge ridurrà le possibilità della Georgia di entrare a far parte del blocco dei 27 membri. Un diluvio di retorica anti-occidentale da parte dei leader di Tbilisi, compreso il primo ministro, ha anche spinto Washington a mettere in guardia la Georgia, ex Stato sovietico, dal diventare un "avversario". La mossa ha già avuto ripercussioni sul prezzo delle azioni del settore bancario georgiano. Ne parliamo con Luna De Bartolo, giornalista di base a Tbilisi, scrive su Repubblica di Caucaso e Asia centrale. Ai microfoni Marina Lalovic.
29 min
20 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 20/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
19 Mag 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 19/05/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
18 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 18/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
19 min
17 Mag 2024

Nuova Caledonia in fiamme | Parigi caccia i senzatetto per le Olimpiadi

Le forze armate sono state schierate a protezione dei due aeroporti e del porto della Nuova Caledonia e centinaia di poliziotti francesi si sono recati nel territorio del Pacifico dopo la terza notte di violenti disordini che hanno ucciso quattro persone. Migliaia le persone che si sono scontrate con le forze dell'ordine al punto da portare la Francia a dichiarare lo stato di emergenza a partire dalle 5 del mattino di ieri, mercoledì 15 maggio, e che durerà per 12 giorni. I disordini sono scoppiati martedì per una proposta di legge adottata dal Parlamento francese a Parigi che permetterà ai francesi non caledoniani che vivono in Nuova Caledonia da 10 anni di votare alle elezioni provinciali. Una mossa che secondo alcuni leader locali diluirà il voto degli indigeni Kanak. La Francia ha annesso la Nuova Caledonia, un insieme di isole nel Pacifico del sud con una popolazione di circa 270.000 abitanti, nel 1853. Fu una delle poche colonie, insieme all'Algeria, che la Francia popolò di proposito con coloni bianchi. Gli indigeni Kanak rappresentano oggi circa il 40% della popolazione, mentre gli europei sono circa un quarto: ne parliamo con Adriano Favole, professore ordinario di Antropologia culturale all'Università di Torino e Visiting Professor all'Università della Nuova Caledonia. Ha insegnato all'Università di La Réunion (Oceano Indiano) e all'Università della Polinesia francese. | Ci sono le Olimpiadi e Parigi caccia i clochard dalla città. Senzatetto sgomberati e portati fuori. La politica smentisce il nesso con l'evento, ma le associazioni sono in rivolta. Il massimo organismo statale francese per i diritti umani ha dichiarato già lunedì 29 gennaio che avrebbe esaminato le critiche agli sforzi per trasferire i senzatetto della città in vista delle Olimpiadi di Parigi di quest'anno. Alcune associazioni di beneficenza hanno accusato le autorità locali di aver condotto un'operazione di "pulizia sociale" nella capitale in vista dei Giochi, sgomberando i senzatetto, i campi di immigrati e le baraccopoli. Intanto, secondo un recente rapporto, quasi un milione di persone in tutta Europa è senza casa ogni notte. La Feantsa, la Federazione delle organizzazioni nazionali che lavorano con i senzatetto, ha dichiarato che la cifra, che riflette solo le "forme più visibili" di senzatetto, "evidenzia il fallimento dei Paesi europei nel rendere l'alloggio un diritto fondamentale" e ha stimato in almeno 895.000 le persone che sono senza fissa dimora ogni notte, "una popolazione paragonabile a quella di una città come Marsiglia o Torino": ne parliamo con Alessandra De Stefano, corrispondete RAI da Parigi e con Raffaele Rauty, già docente di Storia del pensiero sociologico all'università di Perugia e di Salerno. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
17 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 17/05/2024

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20 min
16 Mag 2024

Il Fico filo-russo | Putin va in Cina

Il primo ministro slovacco Robert Fico, in pericolo di vita dopo essere stato colpito da diversi proiettili mercoledì, è un ex membro del Partito Comunista accusato di aver influenzato la politica estera del suo Paese a favore del Cremlino. Fico, il cui partito Smer-SD ha vinto le elezioni generali lo scorso settembre, è stato quattro volte primo ministro e un veterano della politica il cui periodo al potere è stato segnato da scandali di corruzione e riforme controverse, ma la sua capacità di reinventarsi lo ha mantenuto ai vertici della politica slovacca nonostante i ripetuti scandali. Durante il suo attuale mandato, Fico ha attirato l'attenzione del mondo dopo una serie di commenti infiammati sull'Ucraina, chiedendo a Kiev di cedere il territorio a Mosca per porre fine alla guerra - cosa che l'Ucraina ha ripetutamente escluso. Ne parliamo con Mara Morini, professoressa associata di Scienza politica all'Università di Genova dove insegna Politics of Eastern Europe e Politica comparata, autrice di "La Russia di Putin" (edizioni il Mulino, 2020), coordinatrice dello Standing Group "Russia e spazio post- sovietico" della Società Italiana di Scienza Politica, Visiting Professor all'Accademia Diplomatica del Ministero degli Esteri della Federazione Russa e alla High School of Economics di Mosca. | Il leader cinese Xi Jinping accoglierà giovedì Vladimir Putin in Cina per la seconda visita del presidente russo in meno di un anno, segno ulteriore del loro crescente allineamento mentre il conflitto devasta Gaza e la Russia avanza in Ucraina. Putin arriverà in Cina a poco più di una settimana dall'inizio del suo nuovo mandato, che estenderà il suo governo fino al 2030. La sua visita, prevista per il 16-17 maggio, secondo i media statali cinesi, rispecchia la visita di Stato di Xi a Mosca di poco più di un anno fa, in cui venne segnato l'inizio di un nuovo mandato presidenziale per il presidente cinese. L'incontro avviene a pochi mesi dalle elezioni presidenziali statunitensi e mentre Washington si trova ad affrontare le crescenti ripercussioni internazionali per il suo sostegno alla guerra di Israele contro Gaza. L'incontro è destinato a fornire ai leader una piattaforma per discutere di come tutto ciò possa far progredire la loro comune ambizione di offrire un'alternativa al potere USA nello scacchiere mondiale. Ne parliamo con Alessandra Colarizi, sinologa, direttrice editoriale di China Files e autrice di Africa rossa. Il modello cinese e il continente del futuro (L'Asino d'Oro, 2022). | Interferenze con Andrea Borgnino: Radio Free Asia lascerà Hong Kong per gli effetti della nuova legge sulla sicurezza. Ai microfoni Laura Silvia Battaglia.
28 min
16 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 16/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
20 min
15 Mag 2024

La doppia occupazione di Gaza | Tunisia nella morsa della repressione

Mentre pesanti combattimenti a terra sono in corso a Rafah, a Jabalia e Nuseirat, i civili palestinesi di Gaza continuano a morire. Almeno 360.000 persone sono fuggite da Rafah, mentre gli ufficiali israeliani promettono di continuare le operazioni militari nella città. E mentre Israele ha chiesto che sia l'Autorità nazionale palestinese a gestire il valico di Rafah di Gaza, al confine con l'Egitto, il NYT ha pubblicato documenti che riporta al grande pubblico l'esistenza del Servizio di Sicurezza Generale di Hamas: una rete di informatori di Gaza, che sorvegliava i palestinesi di tutti i giorni e creava dossier su giovani con relazioni extra-matrimoniali, giornalisti e persone che mettevano in discussione il governo. Documenti che dipingono un quadro in cui i civili palestinesi, ancor prima dell'ultima operazione israeliana, erano costretti a vivere bloccati tra l'occupazione e il blocco israeliano e una forza di sicurezza repressiva del governo di Hamas. Ne parliamo con Paola Caridi, saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22, autrice di "Hamas Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli, 2023 - Nuova edizione appena uscita). | In Tunisia cresce la repressione nei confronti dei migranti subsahariani, delle associazioni che li sostengono e di chi critica l'operato del presidente e le politiche migratorie del governo. "Di quale Paese straordinario stiamo parlando? Quello che la metà dei giovani vuole lasciare?" - Per queste due domande rivolte martedì 7 maggio dalla televisione Carthage+ a un altro editorialista tunisino, che sosteneva che i migranti subsahariani miravano a stabilirsi in Tunisia per "colonizzarla", l'avvocata Sonia Dahmani è stata arrestata sabato 11 maggio a Tunisi. L'arresto è avvenuto in diretta, nei locali dell'Ordine degli avvocati di Tunisi, davanti alle telecamere di France24: poliziotti con il volto coperto hanno fatto irruzione nella sede, hanno agguantato Dahmani e l'hanno trascinata via mentre alcuni agenti oscuravano la telecamera e arrestavano anche l'operatore tv. Il giro di vite delle autorità tunisine sulla libertà di espressione non si è fermato a questo: due editorialisti radiofonici e televisivi sono stati arrestati il giorno successivo, per aver criticato le politiche migratorie del presidente. Un monito che è arrivato forte e chiaro a tutta la stampa del paese. Il 6 maggio, durante un consiglio di sicurezza, il presidente Kaïs Saïed ha riconosciuto per la prima volta le espulsioni collettive da parte delle autorità tunisine, precisando che "400 persone" sono state rimandate "alla frontiera orientale" , in "coordinamento continuo" con i paesi vicini: si tratta di uomini, donne e bambini originari dell'Africa occidentale e orientale. Ne parliamo con Sara Prestianni, esperta in politiche internazionali d'immigrazione e Direttrice Advocacy di Euromedrights. Ai microfoni Laura Silvia Battaglia.
28 min
15 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 15/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
14 Mag 2024

Catalogna socialista | Il peso delle presidenziali in Lituania

I socialisti del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez hanno vinto le elezioni regionali in Catalogna con il Partito socialista catalano (PSC), guidato dall'ex ministro della Sanità spagnolo Salvador Illa, mentre i partiti pro-indipendenza hanno perso terreno. Nella campagna elettorale, la questione del rapporto della Catalogna con il resto della Spagna è stata messa in secondo piano da altre sfide, come la siccità e la crisi abitativa della regione. Il partito Insieme per la Catalogna (JxCat) dell'ex presidente regionale Carles Puigdemont si è piazzato al secondo posto, riconquistando il suo status di principale forza pro-indipendenza della regione davanti alla Sinistra Repubblicana Catalana (ERC). Nel complesso, però, i partiti nazionalisti hanno perso consensi, il che significa che non controllano più il Parlamento regionale, con un colpo importante per il movimento indipendentista. Nonostante ciò, negli ultimi anni i partiti pro-indipendenza hanno strappato concessioni sostanziali al governo centrale e continuano a chiedere un referendum sull'indipendenza: ne parliamo con Mario Magarò, giornalista freelance a Barcellona, esperto di Catalogna e crimini ambientali in Sudamerica. | La Lituania ha votato domenica per scegliere il suo presidente della Repubblica. Per il momento nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta (oltre il 50 per cento dei voti) ma ne è uscito in parte vincitore il presidente uscente Gitanas Nauseda, 59 anni, che in questa prima tornata elettorale ha raccolto il 44,19 per cento delle preferenze. Al secondo posto c'è la prima ministra lituana Ingrida Šimonytė, 49 anni, che ha ottenuto il 19,78 per cento dei voti. Al terzo posto l'avvocato Ignas Vegele, sostenuto dal 12,5 per cento degli elettori, che tuttavia non riesce cosi' ad accedere al ballottaggio Il ballottaggio si terrà il 26 maggio prossimo. Nauseda si è detto fiducioso nella vittoria al secondo turno. I compiti principali del presidente nel sistema politico lituano sono la supervisione della politica estera e di sicurezza e il ruolo di comandante in capo delle forze armate. La Lituania, Stato relativamente piccolo, ha un'importanza strategica. Insieme agli altri Stati baltici e alla Polonia, costituisce il fianco orientale della Nato. Non a caso la guerra in Ucraina è stata al centro della campagna elettorale di Nauseda: ne parliamo con Andrea Griffante, ricercatore presso l'Istituto Lituano di Storia di Vilnius e corrispondente dell'ANSA dal Baltico. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
14 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 14/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
13 Mag 2024

Nuova offensiva russa in Ucraina e cambio ai vertici della Difesa | Accuse di genocidio in Sudan

A sorpresa e a più di due anni dall'inizio della guerra in Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato un rimpasto ai vertici della Difesa. Andrei Belousov, economista ed ex vice primo ministro, è stato nominato nuovo ministro della Difesa al posto di Sergei Shoigu, che sostituirà il capo dell'intelligence Nikolai Patrushev come segretario del Consiglio di sicurezza russo. La nomina di Belousov indica che Putin vuole un controllo più attento sulla spesa record della Russia per la difesa. Sul campo le forze russe proseguono l'offensiva transfrontaliera cominciata qualche giorno fa, mentre i vertici militari ucraini lanciano l'allarme sull'aggravarsi della situazione sul fronte nord-orientale e nella regione di Kharkiv, dove la Russia ha catturato nove villaggi nel fine settimana. Un missile ucraino abbattuto da Mosca ha colpito un condominio nella regione russa di Belgorod, uccidendo almeno 15 persone, ne parliamo con Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla LUISS e autrice di "Storia del potere in Russia. Dagli zar a Putin" edito da Scholé – Morcelliana (2022) e con Filippo Mancini, field manager di NRC, Norwegian Refugee Council, a Kharkiv. | Nuove raccapriccianti testimonianze descrivono una delle peggiori atrocità della guerra civile sudanese che dura da un anno: secondo un rapporto pubblicato da Human Rights Watch (HRW), nella città di El Geneina, nel Darfur occidentale, potrebbe essere stato commesso un genocidio. Il rapporto afferma che la pulizia etnica e i crimini contro l'umanità sono stati commessi contro l'etnia Massalit e le comunità non arabe della città dalle forze paramilitari di supporto rapido e dai suoi alleati. Il rapporto chiede sanzioni contro i responsabili delle atrocità, tra cui il leader delle RSF, Mohammed Hamdan Dagalo, noto come Hemedti. Secondo le Nazioni Unite, si teme che lo scorso anno circa 15.000 persone siano state uccise a El Geneina: ne parliamo con Irene Panozzo, ex consigliere politico della UE sul Corno d'Africa e tra i soci di Lettera22. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
13 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 13/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
12 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 12/05/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
11 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 11/05/2024

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21 min
10 Mag 2024

Eurovision song contestato | Cubani sul fronte ucraino per Mosca

Migliaia di manifestanti filo-palestinesi si sono riuniti giovedì nella città svedese di Malmo per protestare contro la partecipazione di Israele al concorso canoro Eurovision. Il fatto è avvenuto mentre la città ospitava la seconda semifinale del concorso, in cui si è esibita la concorrente israeliana Eden Golan. Ne parliamo con Youssef Hassan Holgado, giornalista di Domani. | La Russia avrebbe reclutato cittadini cubani per combattere nel suo esercito in Ucraina, dice una ricerca della BBC. Nei mesi di settembre e ottobre 2023, i dati dei passaporti di oltre 200 cubani che si sarebbero arruolati nell'esercito russo sono stati diffusi online da una piattaforma filo-ucraina chiamata InformNapalm. Secondo il sito, i dati dei passaporti sono stati ottenuti violando le e-mail di un ufficiale dell'esercito russo a Tula, a sud di Mosca. Ne parliamo con Carla Vitantonio, ricercatrice, scrittrice e cooperante, da anni residente a L'Avana, e con Anna Zafesova, giornalista, collabora con La Stampa, Foglio, Linkiesta e autrice di "Navalny contro Putin" (Paesi Edizioni, 2021). Ai microfoni Marina Lalovic.
28 min
10 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 10/05/2024

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20 min
09 Mag 2024

Xi va in Serbia | Elezioni in Macedonia del Nord | Festival Vicino/Lontano

Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato in Serbia martedì sera, scortato da jet MIG-29, in una visita che coincide con il 25° anniversario del bombardamento dell'ambasciata cinese da parte della NATO, in cui furono uccisi tre giornalisti cinesi. Belgrado, dopo la Francia, è la seconda tappa della prima visita di Xi in Europa in cinque anni, che comprende anche l'Ungheria. In Serbia, che è considerata il partner più importante della Cina nei Balcani, Xi dovrebbe discutere degli investimenti multimiliardari della Cina nel Paese e di possibili nuovi accordi. Secondo gli analisti, la scelta di Xi per la Serbia e l'Ungheria ha lo scopo di avvicinare due Paesi europei favorevoli alla Russia e grandi destinatari di investimenti cinesi. I partner occidentali della Serbia vedono il Paese come un hub cinese alle porte dell'UE. Ne parliamo con Stefano Giantin, giornalista freelance in collegamento da Belgrado, si occupa di Balcani e di Europa centro-orientale e collabora con Ansa Nuova Europa e con Il Piccolo di Trieste. | Il partito conservatore della Macedonia del Nord tornerà al potere dopo sette anni, ottenendo grandi vittorie nelle elezioni parlamentari e presidenziali di mercoledì. Si prevede che il risultato complicherà ulteriormente l'ambizione di lunga data della Macedonia del Nord di aderire all'Unione Europea, così come le sue relazioni con le vicine Bulgaria e Grecia. Ne parliamo con Ivan Vejvoda, direttore del progetto Europa presso L'istituto di scienze umanistiche di Vienna, è stato direttore esecutivo del Balkan Trust. | A Udine è cominciata la 20^ edizione del Festival vicino/lontano che si concluderà il 12 maggio e, dalla sua 1a edizione, include il Premio Letterario internazionale Tiziano Terzani. La parola chiave quest'anno è "metamorfosi", a indicare le tante metamorfosi di un'epoca in cerca di nuovi equilibri. Ne parliamo con Franca Rigoni, curatrice del Festival Vicino/Lontano insieme a Paola Colombo e Alen Loreti. Ai microfoni Marina Lalovic.
29 min
09 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 09/05/2024

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08 Mag 2024

Maggio ucraino | Il Festival dei Diritti Umani tra violenza di genere e di massa

L'Ucraina afferma di aver sventato un complotto russo per assassinare il suo presidente, Volodymyr Zelenskiy, e altri alti funzionari, utilizzando una rete di agenti reclutati dall'agenzia di spionaggio interna di Vladimir Putin. Il servizio di sicurezza statale SBU di Kiev ha dichiarato che i presunti agenti erano stati incaricati di trovare qualcuno vicino alla guardia presidenziale. La persona avrebbe fatto prigioniero Zelenskiy - nel suo ufficio o quando usciva dall'edificio - e poi lo avrebbe ucciso, secondo l'SBU. L'omicidio di Zelenskiy era inteso come un "regalo" per Putin. Intanto sul campo di battaglia l'Ucraina è in inferiorità di armi e di personale rispetto agli invasori russi, che si stanno avvicinando. Le munizioni staunitensi in arrivo dovrebbero aiutare, ma il modo in cui il governo ucraino sta affrontando la necessità di reclutare è controverso. I soldati hanno dichiarato alla BBC che l'esercito deve "ripensare" le modalità di reclutamento. Una nuova legge sulla mobilitazione approvata all'inizio di aprile è stata criticata per non aver incluso un limite al tempo di servizio. Una clausola che prevedeva la smobilitazione dei soldati dopo tre anni è stata eliminata su richiesta dell'esercito: ne parliamo con Giampiero Massòlo, Diplomatico, presidente dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale - ISPI. Già Segretario Generale della Farnesina e Direttore Generale del DIS presso la Presidenza del Consiglio. Ha presieduto Fincantieri ed è ora Presidente di Mundys spa. Autore con Francesco Bechis di "Realpolitik. Il disordine mondiale e le minacce per l'Italia" (Solferino, 2024). | La violenza non smette di essere protagonista del nostro tempo. E su questo la nona edizione del Festival dei Diritti Umani vuole tenere alta l'attenzione. Tra le numerose declinazioni che un tema così ampio può assumere, il FDU ha scelto due punti di vista: quello della violenza di genere, come forma di violenza individuale, e quello della violenza di massa per eccellenza, la guerra. Con testimoni diretti e studiosi chiamati a condividere buone pratiche sui diritti umani in Italia e nel mondo, il Festival si vuole dirigere soprattutto ai giovanissimi, nella convinzione che l'educazione delle giovani generazioni sia un obiettivo che necessita di tutti gli sforzi possibili: ne parliamo con Danilo De Biasio, direttore del festival dei diritti umani. Le Interferenze d Andrea Borgnino ci faranno ascoltare degli estratti dei podcast realizzati da studenti di vari licei per il Festival dei Diritti Umani. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
08 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 08/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
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07 Mag 2024

Operazione militare a Rafah | Panama chiude il passaggio ai migranti | 3° fase di elezioni in India

I leader israeliani hanno approvato un'operazione militare nella città di Rafah, nella Striscia di Gaza, e le forze israeliane stanno bombardando l'area. La mossa è arrivata ore dopo che Hamas ha annunciato di aver accettato una proposta di cessate il fuoco egiziano-qatariota. Un funzionario della sicurezza palestinese e un funzionario egiziano affermano che i carri armati israeliani sono entrati nella città di Rafah, nel sud di Gaza, arrivando fino a 200 metri dal suo confine con il vicino Egitto. Ne parliamo con Lucia Goracci, inviata RAI. | Il 5 maggio più di 4 milioni di panamensi hanno eletto il nuovo presidente cambiando allo stesso tempo la realtà migratoria per le centinaia di migliaia di persone che dal Sud America, dall'Asia e dall'Africa attraversano il Paese centroamericano per raggiungere gli Stati Uniti. La vittoria è andata infatti al conservatore José Raúl Mulino, 64 anni, candidato di Realizando Metas (Realizzare gli obiettivi), un partito populista di destra fondato dall'ex presidente Ricardo Martinelli, condannato per corruzione. Una delle promesse elettorali di Mulino è stata proprio quella di chiudere il Darién Gap, un'area di giungla densamente boscosa che i migranti devono attraversare per entrare a Panama dal paese confinante, la Colombia. E che al momento sta anche affrontando una grave siccità. I migranti hanno attraversato la regione per la prima volta a partire dagli anni '90, quando i cittadini colombiani hanno utilizzato la giungla per sfuggire ai gruppi di guerriglieri e alla guerra tra narcos e fuggire a Panama o altrove. Negli anni 2000, i venezuelani hanno iniziato a viaggiare attraverso l'America centrale e il Darién Gap, cercando rifugio negli Stati Uniti attraverso il confine messicano. Oggi, i migranti provenienti da luoghi diversi come l'Eritrea, il Kirghizistan, Haiti, il Nepal e la Cina (che prima entrano in Colombia o in Brasile) seguono lo stesso pericoloso percorso. Come cambierà ora la realtà, e la rotta, migratoria? Ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. | Sono in corso i sondaggi per la terza delle sette fasi elettorali indiane, con 11 stati che voteranno per 93 seggi a Lok Sabha, la camera bassa del parlamento. A questa tornata, lo stesso Modi voterà. Le prime due fasi del voto si sono svolte il 19 e il 26 aprile in 190 collegi elettorali, con un'affluenza alle urne rispettivamente del 66,1% e del 66,7%, circa il 4% in meno rispetto al 2019. Il primo ministro Narendra Modi spera di vincere un terzo mandato consecutivo, ma i partiti di opposizione sostengono che gli indiani rischieranno la perdita di molte libertà se rimarrà al potere. Narendra Modi scoprirà a giugno se ha vinto. Dopo un decennio al potere è onnipresente, ma spesso al suo fianco si vede un politico meno discusso, che ha contribuito a ideare la straordinaria ascesa del Bharatiya Janata Party (BJP). Amit Shah – spesso definito il "secondo uomo più potente" dell'India – è un formidabile vecchio amico, il più stretto confidente di Modi e la mente dietro il suo colosso elettorale. Ne parliamo con Matteo Miavaldi, giornalista, co-autore di Altri Orienti podcast editor di Chora Media. Anna Maria Giordano al microfono.
28 min
07 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 07/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
06 Mag 2024

Si allontana il cessate il fuoco in M.O. | La Turchia sospende il commercio con Israele

In Medio Oriente le speranze di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco e sulla liberazione degli ostaggi si sono nuovamente allontanate. L'ultimo ciclo di negoziati tra Israele e Hamas ha raggiunto un'impasse domenica, quando i mediatori hanno lottato per colmare le lacune rimanenti e una delegazione di Hamas ha lasciato i colloqui al Cairo, secondo due alti funzionari di Hamas. Anche un funzionario israeliano ha confermato lo stallo dei negoziati, definendoli "in crisi". La scorsa settimana intanto l'amministrazione Biden ha bloccato una spedizione di munizioni di produzione statunitense a Israele: è la prima volta dall'attacco del 7 ottobre che gli Stati Uniti bloccano una spedizione di armi destinate all'esercito israeliano. Ne parliamo con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, ex corrispondente de Il Messaggero e con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. | La Turchia ha sospeso tutti gli scambi commerciali con Israele a causa dell'offensiva militare israeliana a Gaza, sostenendo di aver preso la decisione a fronte del "peggioramento della tragedia umanitaria" nella Striscia. L'anno scorso il commercio tra i due Paesi ha raggiunto un valore di quasi 7 miliardi di dollari. Il ministero del Commercio turco ha fatto sapere che le misure di stop resteranno in vigore fino a quando Israele non consentirà un flusso di aiuti ininterrotto e sufficiente per la popolazione di Gaza. Il ministro degli Esteri israeliano, in risposta, ha accusato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan di comportarsi come un dittatore. Ne parliamo con Valeria Talbot, capo Centro Mena dell'Ispi. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
06 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 06/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
05 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 05/05/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
04 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 04/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
18 min
03 Mag 2024

Elezioni locali nel Regno Unito: Sunak in difficoltà? | Aborto in Florida e Arizona

Nel Regno Unito stanno arrivando proprio in queste ore i risultati delle elezioni locali per rinnovare oltre 100 consigli comunali e scegliere alcuni sindaci di importanti città metropolitane, tra cui Londra. Il voto locale potrebbe avere anche ripercussioni nazionali, soprattutto sul ruolo e sul futuro del primo ministro e leader dei Conservatori Rishi Sunak. Una generale sconfitta dei Conservatori, che guidano il governo nazionale da 14 anni, sembra certa: da oltre 18 mesi i sondaggi svolti su base nazionale indicano un vantaggio dei Laburisti di oltre 20 punti percentuali e i primi risultati sembrano confermarlo. Un esito particolarmente negativo potrebbe mettere in discussione la leadership di Sunak e portare alla sua sostituzione prima delle elezioni nazionali, previste per l'autunno. Intanto i ministri sono stati accusati di aver cercato di "corrompere" gli elettori dopo aver diffuso le immagini dei primi richiedenti asilo che venivano radunati per essere deportati in Ruanda - e aver annunciato che un altro aveva accettato di trasferirsi volontariamente per 3.000 sterline - un giorno prima delle elezioni locali: ne parliamo con Nicol Degli Innocenti, corrispondente da Londra per il Sole24Ore. | Mercoledì i legislatori della Florida hanno approvato il divieto di abortire dopo le sei settimane di gravidanza, un importante cambiamento politico che limiterà l'accesso alla procedura per tutte le donne della Florida e degli stati vicini. Dopo l'annullamento della Roe v Wade, la Florida era diventata uno dei principali punti di accesso per l'assistenza all'aborto all'interno del sistema sanitario formale del sud, tanto che l'anno scorso in Florida sono stati praticati più di 84.000 aborti, con un aumento del 12% rispetto al 2020. I legislatori dell'Arizona invece hanno votato per annullare il divieto di aborto quasi totale del 1864, abrogando così un divieto di aborto risalente alla Guerra Civile che la Corte Suprema dello Stato aveva recentemente autorizzato a entrare in vigore. Prevedeva il divieto su tutti gli aborti, senza considerare eccezioni per le donne sopravvissute a stupri o incesti: ne parliamo con Anna Lombardi, inviata di Repubblica. Ascolteremo anche la breve intervista alla dottoressa Amy Maragareth Autry, che dal 2022 sta portando avanti un progetto per creare una clinica che fornisca aborti gratuiti e sicuri, nonché tutela della salute e dei diritti riproduttivi, su una barca nel Golfo del Messico, realizzata da Giulia De Luca. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
03 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 03/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
02 Mag 2024

Il viaggio di Xi in Europa | In Cina è Festa del Lavoro o festa del consumo?

Dal 5 al 10 maggio il presidente cinese Xi Jinping effettuerà visite di Stato in Francia, Serbia e Ungheria: è il suo primo viaggio in Europa dall'inizio della pandemia. Ne parliamo con Stefano Stefanini, senior advisor dell'Ispi, Ambasciatore alla NATO e consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, commentatore di affari internazionali. Ha lavorato come diplomatico in Australia, Russia, Stati Uniti e Nazioni Unite a New York. | La Festa del Lavoro non è più la festa di una volta per i lavoratori cinesi. Il calendario speciale della Cina per questa giornata ha suscitato polemiche: secondo le disposizioni ufficiali, i lavoratori cinesi cominceranno una vacanza di cinque giorni a partire da oggi. Ma il trucco è che solo un giorno, il 1° maggio, è effettivamente festivo. Il 4 e il 5 maggio sono un fine settimana, mentre il 2 e il 3 sono una compensazione per i due giorni lavorativi extra del 28 aprile, che era domenica, e dell'11 maggio, un sabato. Lo scopo della riorganizzazione è quello di creare una "settimana d'oro" basata su un giorno festivo, in modo che i lavoratori cinesi possano organizzare le vacanze durante i cinque giorni consecutivi di riposo per aumentare la spesa dei consumatori del Paese. Ne parliamo con Ilaria Maria Sala, ex-presidente della stampa estera di Hong Kong e giornalista per Internazionale e di Lettera 22, il suo ultimo libro si intitola "L'eclissi di Hong Kong. Topografia di una città in tumulto" (Add editore). Luigi Spinola ai microfoni.
29 min
02 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 02/05/2024

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21 min
01 Mag 2024

La polizia irrompe nei campus USA | Il cessate il fuoco a Gaza è vicino?

Martedì sera, agenti di polizia in tenuta antisommossa hanno fatto irruzione alla Columbia University di Manhattan, hanno arrestato decine di studenti che manifestavano contro le operazioni militari israeliane e hanno sgomberato un edificio che i manifestanti avevano occupato circa 20 ore prima. La Columbia ha dichiarato di aver chiamato la polizia nel campus per la seconda volta in meno di due settimane. Il presidente dell'università, Nemat Shafik, ha chiesto alla polizia di New York di mantenere una presenza nel campus almeno fino al 17 maggio per prevenire ulteriori accampamenti o occupazioni. Agenti di polizia hanno arrestato altre decine di manifestanti filo-palestinesi al City College di New York, ad Harlem, sempre nella tarda serata di martedì, mentre gli scontri sulla guerra a Gaza continuavano a intensificarsi nei campus di tutto il Paese. Intanto, i funzionari dell'Università della California, a Los Angeles, hanno dichiarato per la prima volta illegale un accampamento filo-palestinese e hanno avvertito i manifestanti che subiranno conseguenze se non se ne andranno. Ne parliamo con Davide Lerner, giornalista e voce di Radio3 in collegamento da New York. |  Il Segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken ha esortato Hamas ad accettare rapidamente l'ultima proposta di Israele per una tregua a Gaza che garantisca il rilascio degli ostaggi.  Una delegazione di Hamas è in Egitto per l'ultimo round di negoziati volti a raggiungere un cessate il fuoco, mentre incombe la prospettiva di una devastante offensiva di terra a Rafah, nel sud dell'enclave.cUn alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo non ha "grossi problemi" con l'ultimo piano di tregua. L'accordo potrebbe vedere la liberazione di migliaia di prigionieri palestinesi con Israele avrebbe abbassato la richiesta di rilacscio di 40 ostaggi a 33. Intanto Blinken riporta che ci sono progressi nei legami tra Arabia Saudita e Israele. Ne parliamo con Guido Olimpio, giornalista del Corriere della Sera.  Luigi Spinola ai microfoni. Con Luigi Spinola ai microfoni.
28 min
01 Mag 2024

Rassegna stampa internazionale 01/05/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
23 min
30 Apr 2024

Processo ai golpisti in Germania | Elezioni UE, disinformazione e crescita di "Portal Kombat"

Ieri è cominciato uno dei più grandi procedimenti giudiziari della storia tedesca, con il primo dei tre processi a carico di un gruppo di cospiratori di estrema destra che avevano progettato di rovesciare violentemente il parlamento del Paese. La rete è così estesa e i loro piani così vasti che, per un misto di ragioni logistiche e di sicurezza, le 27 persone attese sul banco degli imputati sono state divise in tre gruppi separati. Nove quelle comparse ieri, lunedì 29 aprile, in tribunale, identificate come l'"ala militare" dietro il capogruppo, l'autoproclamato Heinrich XIII, il principe Reuss, 72 anni: sarà lui il primo a essere processato nella città meridionale di Stoccarda con l'accusa di terrorismo. Il principe Reuss, un uomo d'affari antisemita, discende da una famiglia aristocratica e ha fondato il gruppo con l'esplicito desiderio di eliminare con la forza l'ordine statale. In caso di successo del colpo di Stato, avrebbe dovuto essere dichiarato capo provvisorio di un nuovo Stato tedesco, che avrebbe ridisegnato il Paese secondo i confini del 1937. Ne parliamo con Lorenzo Monfregola, giornalista freelance, collabora con diverse testate, tra cui ANSA, Aspenia, Eastwest, Le Grand Continent. | I ministri di Francia, Germania e Polonia hanno rivelato lunedì (29 aprile) che la rete di disinformazione russa "Portal Kombat" ha continuato a crescere, con nuovi siti web che hanno preso di mira 19 Stati membri e i Balcani occidentali, e hanno chiesto maggiori risorse per affrontare la disinformazione online in vista delle elezioni europee di giugno. Le rivelazioni contribuiscono agli sforzi dell'UE "per devitalizzare [gli sforzi di propaganda] e aumentare la consapevolezza dei cittadini" settimane prima delle elezioni europee del 6-9 giugno, ha affermato Il ministro francese dell'UE Jean-Noël Barrot. Intanto, l'UE sarebbe pronta ad avviare un procedimento formale contro Meta, proprietaria di Facebook e Instagram, perché teme che non stia facendo abbastanza per contrastare la disinformazione russa prima delle elezioni europee di giugno: ne parliamo con Mattia Bagnoli, corrispondente ANSA da Bruxelles e inviato. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
30 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 30/04/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
29 Apr 2024

Il destino di Sánchez | Ritiro dal Sahel

Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato oggi alle 11.00 che rimarrà in carica. Negli ultimi cinque giorni, il leader socialista è stato assente dalla vita pubblica per riflettere dopo che lo scorso 24 aprile, nel pomeriggio, un vero colpo di scena ha sorpreso tutti: Pedro Sánchez ha annunciato infatti che si sarebbe preso "un periodo di riflessione" dopo gli ultimi attacchi alla famiglia arrivati da un'organizzazione di ultra-destra, che ha portato sua moglie Begoña Gómez ad essere indagata per presunti rapporti con alcune imprese private destinatarie di appalti e fondi pubblici. Questa indagine è stata aperta dopo una denuncia del sindacato di estrema destra, Manos Limpias, noto per le sue denunce a esponenti della sinistra spagnola, nella gran parte dei casi basate su notizie false e senza fondamento. Anche in questo caso l'organizzazione ha ammesso che la notizia su cui si basa l'indagine della magistratura potrebbe essere falsa: ne parliamo con Lorenzo Pasqualini, giornalista freelance residente a Madrid, collabora con diverse testate ed è autore del sito El Itagnol. | Il Pentagono ritirerà dozzine di forze per le operazioni speciali dal Ciad nei prossimi giorni, il secondo duro colpo in una settimana alla politica americana di sicurezza e antiterrorismo in una zona instabile dell'Africa centrale e occidentale. La partenza dei consiglieri militari statunitensi in Ciad, così come in Niger, avviene nel momento in cui il Niger, così come il Mali e il Burkina Faso, si stanno allontanando da anni di cooperazione con gli Stati Uniti e stanno formando partenariati con la Russia – o almeno esplorando legami di sicurezza più stretti con Mosca. Intanto HRW vuole aprire un'indagine per crimini contro l'umanità su uno dei peggiori abusi commessi da anni da anni da parte delle forze armate del Burkina Faso: l'esercito del Burkina Faso ha giustiziato sommariamente 223 civili, tra cui almeno 56 bambini, in un solo giorno alla fine di febbraio. Le uccisioni di massa sono state collegate a una campagna militare sempre più ampia per contrastare la violenza jihadista e sono avvenute settimane dopo lo sbarco delle truppe russe nel Paese dell'Africa occidentale per contribuire a migliorare la sicurezza: ne parliamo con Luca Raineri, ricercatore in relazioni internazionali presso la Scuola Sant'Anna di Pisa, esperto di Sahel e con Ilaria Allegrozzi, Senior researcher sul Sahel a HRW. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
29 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 29/04/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
28 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 28/04/2024

La stampa internazionale letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
21 min
27 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 27/04/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
23 min
26 Apr 2024

La Polonia consegna i disertori ucraini|L'Iran condanna a morte un rapper| The (new) Roosevelt Hotel

I ministri della Difesa di Polonia e Lituania hanno detto che si impegnano ad aiutare l'Ucraina a rimpatriare gli suoi uomini ucraini in età da combattimento che hanno lasciato il Paese per evitare di essere mandati sul campo di battaglia. Ne parliamo con Tonia Mastrobuoni di La Repubblica. | Il rapper dissidente iraniano Toomaj Salehi è stato condannato a morte per il suo coinvolgimento nelle proteste in Iran nel 2022. Operaio metalmeccanico di Isfahan, nell'Iran centrale, Salehi è diventato il volto della rivolta iraniana, un rapper i cui testi si oppongono alla repressione, all'ingiustizia e alla povertà. Una delle sue canzoni politiche più famose "Rat Hole" del 2021, molto prima dell'omicidio di Mahsa Jina Amini, affronta la corruzione delle autorità iraniane e l'impunità delle loro azioni. "Sei un assassino se nascondi un omicidio. Per coprire un omicidio, devi calpestare il sangue", ha cantato, con parole ancora più toccanti dopo che le forze di sicurezza statali hanno ucciso più di 500 iraniani in seguito alle rivolte di settembre 2022. Secondo alcuni analisti le canzoni di Toomaj rappresentano i sentimenti di una generazione di giovani iraniani che cercano ardentemente e persistentemente la "caduta del regime", sentimenti che scuotono il governo mentre si trova ad affrontare la più dura opposizione dall'instaurazione della Repubblica islamica nel 1979. Ne parliamo con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020). | A New York uno degli alberghi più grandi della città, il Roosevelt Hotel al centro di Manhattan, ha chiuso durante il covid. Le sue circa mille stanze, a pochi passi dalla Fifth Avenue e dalla famosa Grand Central Station, sono rimaste vuote per tre lunghi anni. Ora, il sindaco democratico Eric Leroy Adams, in carica dal 2022, ha deciso di riaprirlo e trasformarlo in rifugio per i migranti e per i richiedenti asilo che arrivano nella Grande mela. Ne parliamo con Francesco Neri, giornalista e collaboratore di Radio3. Ai microfoni Giulia De Luca.
29 min
26 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 26/04/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
25 Apr 2024

Argentina in piazza | Colombia divisa

Studenti, insegnanti, leader politici e sociali, sindacati uniti martedì nella marcia all'università federale, in difesa dell'istruzione pubblica e contro i tagli al bilancio attuati dal governo di Javier Milei. Anche in Argentina intanto la storia incombe sul presente e oggi la ricerca dei desaparecidos ha un nuovo alleato: l'intelligenza artificiale. Ne parliamo con Elena Basso, giornalista freelance, membro del CGP (Centro di Giornalismo Permanente). | Una commissione del Senato colombiano ha respinto una proposta di riforma sanitaria, voluta dal presidente Petro, volta a togliere potere agli assicuratori e ad espandere l'accesso all'assistenza sanitaria. Dalle sue elezioni Petro ha lanciato la possibilità di riscrivere la Costituzione per stimolare le riforme sociali bloccate da un congresso ostile e da gruppi imprenditoriali conservatori. Intanto l'onda lunga del conflitto interno al paese è ancora attiva mentre si diffonde la notizia che la deforestazione nell'Amazzonia colombiana è in aumento e potrebbe raggiungere un picco storico a causa dei gruppi armati utilizzano la foresta pluviale come merce di scambio nei negoziati di pace con il governo. Ne parliamo con Giacomo Finzi, Ricercatore in Studi Latinoamericani Université Catholique de Louvain e Universidad Nacional de Colombia. Con Giulia De Luca ai microfoni.
29 min
25 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 25/04/2024

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22 min
24 Apr 2024

La "Rwanda Bill" di Sunak | Naufragio al largo di Gibuti | Una spy-story sino-europea

Almeno 33 migranti etiopi, tra cui un bambino di otto anni, sono morti dopo che la loro imbarcazione si è capovolta al largo delle coste di Gibuti. Erano tra le 77 persone che hanno cercato di attraversare il Mar Rosso dallo Yemen all'Etiopia. Ne parliamo con Tanja Pacifico, capo missione organizzazione internazionale per le migrazioni in Gibuti. | Il Parlamento britannico ha approvato il disegno di legge "di emergenza" sul Ruanda voluto da Rishi Sunak per dare il via all'invio di migranti arrivati su suolo britannico verso il paese africano. Sunak ha detto che il primo volo decollerà tra 10-12 settimane e che i viaggi regolari verranno effettuati durante l'estate "fino a quando le barche non verranno fermate" oltre Manica. La controversa legislazione è destinata però a imbattersi in sfide legali che potrebbero comunque ritardare i voli. Ne parliamo con Daniele Fisichella, giornalista freelance. | La polizia tedesca lunedì ha arrestato un collaboratore di Alternativa per la Germania (AfD) che lavora al Parlamento europeo: l'accusa è di aver spiato per conto della Cina. Jian G., così lo hanno identificato le autorità tedesche, lavora per l'eurodeputato Maximilian Krah, candidato di punta del partito di estrema destra tedesco AfD alle elezioni del Parlamento europeo di giugno. Le autorità tedesche hanno arrestato anche tre persone sospettate di aver fornito informazioni sulla tecnologia militare ai servizi segreti cinesi. L'ambasciata cinese a Berlino ha negato le accuse, esortando la Germania "a smettere di sfruttare l'accusa di spionaggio per manipolare politicamente l'immagine della Cina". A metà dicembre scorso i giornali Der Spiegel, Financial Times e Le Monde avevano pubblicato centinaia di messaggi scambiati da un agente dell'intelligence cinese noto come Daniel Woo e da uno dei suoi contatti europei, l'ex deputato belga Frank Creyelman del partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang (VB). Daniel Woo, secondo le testate, aveva il compito di gestire operazioni di influenza anti-UE. Ne parliamo con Giulia Pompili, giornalista redazione esteri de Il Foglio, co-autrice di Bambù, un podcast che racconta gli ultimi 25 anni di Asia (Chora media), e autrice di Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop (Rizzoli, 2023). Ai microfoni Giulia De Luca.
29 min
24 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 24/04/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla Newsletter di Radio3 Mondo.
22 min
23 Apr 2024

Libertà accademiche negli USA | Stormy Daniels, aria di tempesta per Trump | Onde cerebrali in vendi

Lunedì la polizia è stata chiamata a interrompere le manifestazioni pro-palestinesi alla New York University e a Yale, e altre scuole hanno spostato le lezioni online o chiuso parti dei campus mentre le proteste continuavano a diffondersi. Gli agenti della N.Y.U. si sono mossi tra la folla di manifestanti filo-palestinesi lunedì sera. La questione della libertà accademica negli Stati Uniti continua a essere fonte di polarizzazione politica. Secondo il gruppo di difesa della libertà di parola Pen America, i diritti degli accademici sono sotto attacco. In un rapporto pubblicato alla fine del 2023, l'organizzazione ha documentato più di 300 progetti di legge introdotti da gennaio 2021, in 44 stati, volti a limitare la discussione nelle scuole superiori e nei campus universitari su temi come il razzismo, il genere e l'identità LGBTQ. Il gruppo li ha definiti "una minaccia diretta alla cultura della curiosità che rende gli istituti di istruzione superiore un pilastro della nostra democrazia" e ha fatto riferimento agli "ordini di silenzio accademico". I temi presi di mira sono quelli che hanno alimentato la "guerra culturale" che democratici e repubblicani portano avanti da decenni su questioni sociali ma lo scontro all'interno delle università statunitensi ripercorre anche altre linee e spaccature. Le conseguenze dell'attacco del 7 ottobre condotto da Hamas contro Israele hanno sconvolto molti campus, poiché i presidenti dei college sono stati estromessi, la protesta nei campus è stata limitata e gli ex studenti, i donatori e i politici hanno spinto per un maggiore controllo. Ne parliamo con Raffaella Baritono, docente ordinaria di Storia e Politica degli Stati Uniti d'America presso la Scuola di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. | Una giuria composta da sette uomini e cinque donne valuterà le testimonianze relative al pagamento di 130.000 dollari da parte dell'ex faccendiere di Donald Trump, Michael Cohen, alla pornostar Stormy Daniels, come presunto tentativo dell'ex presidente degli USA di proteggere la sua candidatura alle elezioni del 2016 e nascondere informazioni dannose sul sesso extraconiugale. Trump è stato accusato di 34 reati di falsificazione di documenti aziendali nella primavera del 2023. Il processo è cominciato lunedì nella corte di Lower Manhattan, a New York, e la testimonianza di Cohen - che ora sostiene la colpevolezza di Trump - potrebbe risultare decisiva per portare alla prima condanna della storia in un processo penale per un ex presidente degli Stati Uniti. Ne parliamo con Gregory Alegi, docente di storia degli USA all'Università LUISS. | Le tue onde cerebrali sono in vendita. Le aziende dietro tali tecnologie hanno accesso alle registrazioni dell'attività cerebrale degli utenti: i segnali elettrici alla base dei nostri pensieri, sentimenti e intenzioni. Ma una nuova legge del Colorado vuole cambiare la situazione ed estendere i diritti sulla privacy ai dati neurali sempre più ambiti dalle aziende tecnologiche. Ne parliamo con Luca Zorloni, responsabile di wired.it. Ai microfoni Giulia De Luca.
29 min
23 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 23/04/2024

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21 min
22 Apr 2024

Il battaglione IDF Netzah Yehuda | Tunisia, Stato di polizia

Il PM israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di respingere qualsiasi sanzione sull'esercito del paese, dopo aver riferito che gli Stati Uniti intendono tagliare gli aiuti all'unità ultraortodossa e di estrema destra delle IDF" Netzah Yehuda" per presunte violazioni dei diritti umani nella Cisgiordania occupata. Sulla scia del rapporto secondo cui gli Stati Uniti stanno pianificando di sanzionare il battaglione, il Ministro della sicurezza nazionale Ben Gvir ha detto che si aspettava che "il ministro della Difesa Yoav Gallant non si sottomettesse ai dettami americani", aggiungendo che "se non c'è qualcuno al Ministero della Difesa che sosterrà il battaglione come richiesto , chiederò di assorbirli nella polizia israeliana e nel Ministero della sicurezza nazionale". Ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI da Gerusalemme, e con Ariel David, giornalista di Haaretz. | Le aggressioni e la violenza della polizia sono forse l'elemento conduttore che hanno accompagnato la Tunisia da prima della cosiddetta Rivoluzione della libertà e della dignità nel 2011 a oggi. Nonostante un percorso di transizione democratica durato quasi dieci anni e il tentativo di riformare i settori della sicurezza e della giustizia in un paese che non è mai riuscito a garantire processi equi per tutti, oggi quello che si mormora nelle strade è che la Tunisia era e rimane «uno Stato di polizia». Il presidente della Repubblica Kais Saied ha impresso una nuova svolta autoritaria con il congelamento del parlamento, l'imposizione di una nuova costituzione di stampo presidenziale e lo scioglimento del Consiglio superiore della magistratura. Oggi l'apparato securitario si fa sentire in maniera sempre più pesante e tocca anche la sfera politica di un paese che dopo il 2011 pensava che alcuni diritti non potessero essere più messi in discussione. Nelle carceri tunisine, infatti, ci sono decine di attivisti, esponenti politici e giornalisti accusati di complotto contro la sicurezza dello Stato che rischiano diversi anni di condanna. In un momento storico in cui il governo di Giorgia Meloni e la Commissione europea hanno stretto una collaborazione sempre più stretta con la Tunisia per instaurare, almeno a livello di retorica, una logica non predatoria e anticoloniale nei confronti della sponda sud del Mediterraneo, non si può fare a meno di notare come l'appoggio di Roma e Bruxelles possa rivelarsi fondamentale nel rafforzare le capacità di intervento di questo apparato securitario. Ne parliamo con Matteo Garavoglia, giornalista freelance, fa parte del Centro di Giornalismo Permanente, si occupa di Tunisia e Nord Africa per testate italiane e internazionali. Ai microfoni Giulia De Luca.
29 min
22 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 22/04/2024

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22 min
21 Apr 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 21/04/2024

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21 min
20 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 20/04/2024

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19 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 19/04/2024

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21 min
18 Apr 2024

L'altra guerra in Cisgiordania | Georgia sul ring per la legge sugli agenti stranieri

Le Nazioni Unite hanno espresso grave preoccupazione per l'escalation di violenza in Cisgiordania, chiedendo che le forze di sicurezza israeliane smettano "immediatamente" di sostenere gli attacchi dei coloni contro i palestinesi nel territorio occupato. I coloni hanno ucciso due palestinesi, dopo un fine settimana di violenza in tutto il territorio, in cui le tensioni sono aumentate notevolmente anche dopo l'uccisione di un giovane pastore di 14 anni, appartenente a una famiglia di coloni. Il ruolo dell'esercito nei territori è ora sempre di più criticato e messo in discussione. Un rapporto appena uscito di Human Rights Watch (HRW), basato su indagini svolte su attacchi condotti in cinque località attorno a Hebron e nei pressi di Ramallah, afferma che: "L'esercito israeliano ha partecipato o non ha protetto i palestinesi dai violenti attacchi dei coloni in Cisgiordania che hanno causato lo sfollamento degli abitanti di 20 comunità e hanno completamente sradicato almeno sette comunità dallo scorso 7 ottobre". Ne parliamo con Lucia Goracci, inviata RAI. | I politici georgiani sono venuti alle mani in parlamento mentre i legislatori del partito al potere cercavano di avanzare un controverso disegno di legge sugli "agenti stranieri" che è stato criticato dai paesi occidentali e ha suscitato manifestazioni e proteste in patria. Il filmato trasmesso lunedì dalla televisione georgiana mostrava Mamuka Mdinaradze, leader della fazione parlamentare del partito al governo "Georgian Dream" e forza trainante del disegno di legge, ricevere un pugno in faccia dal deputato dell'opposizione Aleko Elisashvili. I critici georgiani hanno etichettato il disegno di legge "la legge russa", paragonandolo a una legislazione simile utilizzata dal Cremlino per reprimere il dissenso in Russia. Ne parliamo con Monica Ellena, caporedattrice est Europa e Asia centrale dell'Institute for war e peace reporting di Londra, e con Luna De Bartolo, giornalista di base a Tbilisi, scrive su Repubblica di Caucaso e Asia centrale. Ai microfoni, Luigi Spinola.
30 min
18 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 18/04/2024

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17 Apr 2024

Elezioni parlamentari in Croazia | Orban in difficoltà? | Il corridoio turco

Gli elettori croati si recheranno alle urne in un'elezione parlamentare ad alta tensione che potrebbe cambiare significativamente la posizione filo-occidentale del Paese su questioni quali il sostegno europeo all'Ucraina nella sua battaglia contro la Russia. Secondo i sondaggi, l'Unione Democratica Croata (HDZ) del primo ministro, Andrej Plenković, potrebbe perdere la maggioranza a favore di una coalizione guidata dai socialdemocratici e guidata dal presidente populista Zoran Milanović, che non è ufficialmente candidato. Nonostante una serie di scandali di corruzione, l'europeista Plenković, che è stato primo ministro dal 2016, sembrava incamminato verso un terzo mandato consecutivo fino a quando Milanović non ha annunciato la sua sfida a sorpresa il mese scorso: ne parliamo con con Giovanni Vale, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso da Zagabria e autore delle guide degli Stati scomparsi, una serie di guide di viaggio dedicate a stati che non esistono più, edizioni paper boat stories. | Come seconda tappa andremo a Budapest, dove il primo ministro Viktor Orbán sta affrontando la crisi più seria da quando è al potere. Fino a poco tempo fa, infatti, Peter Magyar era praticamente uno sconosciuto in Ungheria, sebbene facesse parte del sistema di potere di Orbán: era membro della dirigenza di Fidesz, il partito di governo, la sua ex moglie era ministra e parlamentare e lui sedeva nel consiglio di amministrazione di alcune aziende di stato. Oggi tutto è cambiato: Magyar è uscito da Fidesz, ha contribuito a provocare un grosso scandalo politico che ha messo in serio imbarazzo Orbán, e si è messo a capo di un movimento di opposizione che è la più grave minaccia al potere del primo ministro ungherese da molti anni. Ieri, inoltre, è arrivato il via libera alla presentazione del suo partito per le elezioni europee: ne parliamo con Stefano Bottoni, storico e professore associato all'università di Firenze di storia dell'Europa Orientale e autore di Orbán. Un despota in Europa (Salerno Editrice, 2019) e ha in uscita un nuovo libro sulla storia dell'Ungheria dagli Asburgo a oggi. | La polizia turca ha sequestrato il terzo più grande carico di cocaina nella storia del Paese, ha annunciato il ministro degli Interni, Ali Yerlikaya, mentre i gruppi che monitorano la criminalità organizzata hanno avvertito che la Turchia sta diventando un punto di ingresso per la droga che raggiunge l'Europa. Yerlikaya ha dichiarato che l'operazione di polizia ha preso di mira una banda internazionale presumibilmente guidata da un cittadino libanese-venezuelano, che era tra i quattro membri stranieri del gruppo criminale organizzato arrestati, insieme a nove turchi. I gruppi che monitorano il crimine organizzato affermano che la Turchia sta crescendo come hub di transito per la cocaina proveniente dal Sud America e diretta in Europa, mentre i porti come quello di Rotterdam, nei Paesi Bassi, diventano più sicuri: ne parliamo con Vincenzo Musacchio, Associated to the Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) a Newark, researcher and member of the Strategic Hub for Organized Crime (SHOC) at Royal United Services Institute (RUSI) a Londra. Docente di diritto penale e criminologia in varie Università italiane ed estere. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
17 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 17/04/2024

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16 Apr 2024

Dialoghi mediorientali | Il confine libanese

Il Presidente Joe Biden ospita il Primo Ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani per colloqui che si svolgono in un momento in cui il livello di tensione in Medio Oriente è sempre più alto. Il forte aumento dei timori per la sicurezza ha sollevato ulteriori interrogativi sulla sostenibilità della presenza militare americana in Iraq, che dura da due decenni e dalla quale sono partiti o sono stati lanciati alcuni dei droni e dei missili che sabato hanno attaccato Israele. Inoltre, i proxy iraniani hanno avviato attacchi contro gli interessi statunitensi in tutta la regione dall'interno dell'Iraq, rendendo ancora più critico l'incontro tra Biden e al-Sudani. I colloqui includono una discussione sulla stabilità regionale e sul futuro dispiegamento di truppe statunitensi, ma anche su questioni economiche, commerciali ed energetiche che, secondo i funzionari statunitensi, sono diventate una delle principali priorità del governoirachen. Senza contare che ci sono altri dialoghi in corso: il raid israeliano contro obiettivi iraniani nel cuore della Siria si inserisce infatti nei negoziati regionali in corso. Washington tratta con Teheran, Assad parla con gli emissari Usa in Oman e gli hezbollah vanno per la prima volta negli Emirati, che restano alleati dello Stato ebraico: ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI e con Lorenzo Trombetta, corrispondente ANSA e Limes da Beirut, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022) | Sul fronte libanese intanto diversi soldati israeliani sono rimasti feriti in un'esplosione in Libano vicino al confine israeliano, secondo l'esercito israeliano e il gruppo armato libanese Hezbollah, che ha rivendicato l'attacco. Israele e Hezbollah si scambiano colpi quasi quotidianamente dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Il conflitto in corso ha ucciso circa 270 combattenti di Hezbollah e circa 50 civili, secondo le fonti di sicurezza, e ha fatto sfollare 90.000 persone nel sud del Libano. Quest'ultimo incidente, in una regione già tesa, fa seguito a una serie di pericolose escalation: ne parliamo con Lorenzo Trombetta, corrispondente ANSA e Limes da Beirut, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
16 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 16/04/2024

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15 Apr 2024

Il mondo arabo cruciale per la difesa d'Israele? | Sudan, un anno di guerra civile

Le immagini di droni iraniani intercettati nei cieli della Giordania nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile hanno riacceso le accuse di collusione tra gli Stati della regione e Israele e il suo alleato americano nel mondo arabo, già scottato dal percepito tiepido sostegno dei loro leader ai palestinesi. Le potenze del Golfo sono rimaste in disparte, a differenza della Giordania che ha riconosciuto il suo intervento, ma sono state comunque prese di mira, se non altro perché ospitano basi americane utilizzate in particolare per la sorveglianza. L'idea che si sia formato un fronte inedito in difesa di Israele, con il sostegno dei partner arabi rivali di Teheran, intorno alla coalizione militare guidata da Washington, Londra e Parigi, è sostenuta da funzionari israeliani, che però non hanno rivelato una lista: ne parliamo con Paola Caridi, saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22, autrice di "Hamas Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli, 2023 - Nuova edizione appena uscita), in collegamento da Amman. | A un anno dall'inizio della guerra civile in Sudan, che ha causato migliaia di morti e costretto 8 milioni di persone a fuggire dalle loro case, la mancanza di aiuti e le condizioni precarie hanno spinto la popolazione sull'orlo della carestia. La guerra è scoppiata il 15 aprile dello scorso anno, quando le tensioni tra l'esercito del Paese, presieduto dal Gen. Abdel-Fattah Burhan, e le Forze di Supporto Rapido, comandate dal Gen. Mohammed Hamdan Dagalo, sono esplose in scontri di piazza a Khartoum, prima di diffondersi in tutto il paese e infiammare anche il Darfur: ne parliamo con Irene Panozzo, ex consigliere politico della UE sul Corno d'Africa e tra i soci di Lettera22 e con Franco Masini, Medical Coordinator al Salam Centre di Emergency rimasto a Khartoum. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
15 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 15/04/2024

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14 Apr 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 14/04/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
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13 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 13/04/2024

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12 Apr 2024

Attesa strategica iraniana | Vertice a tre | L'opposizione vince in Corea del Sud

Teheran avrebbe comunicato agli Stati Uniti che risponderà all'attacco di Israele alla sua ambasciata siriana in modo da evitare una grave escalation e non agirà frettolosamente. Ne parliamo con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020). | Giovedì il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida e il Presidente filippino Ferdinand R. Marcos Jr. hanno tenuto un vertice trilaterale negli Stati Uniti, il primo tra i leader dei tre Paesi per promuovere "cooperazione", "pace" e "sicurezza". L'evento è stato anticipato da un incontro tra Biden e il PM giapponese Fumio Kishida in cui hanno annunciato una "nuova era" per l'alleanza tra i loro Paesi: una visita di Stato che Washington ha esplicitamente utilizzato per rafforzare sia i legami di difesa dei due paesi, sia il ruolo di Tokyo nel contrastare la crescente influenza della Cina. Ne parlerà con Giulia Pompili, esperta di Asia e giornalista redazione esteri de Il Foglio. | Il partito di opposizione liberale della Corea del Sud ha ottenuto una schiacciante maggioranza alle elezioni generali del Paese, mantenendo il controllo del Parlamento. Il Partito democratico (DPK) e i partiti minori dell'opposizione hanno conquistato insieme 192 dei 300 seggi dell'Assemblea nazionale. Il primo ministro Han Duk-soo ha detto che il governo "accetta umilmente" il risultato elettorale che intacca gravemente il potere politico del presidente, e ha offerto le sue dimissioni. Ne parliamo con Antonio Fiori, professore associato presso la Scuola di Scienze Politiche all'Università di Bologna, dove insegna International Relations of East Asia. Al microfono Anna Maria Giordano.
29 min
12 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 12/04/2024

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11 Apr 2024

La protezione del clima è un diritto umano | I diritti dei fiumi | GeoNight 2024

I governi sono avvisati: "Dovete proteggere i vostri cittadini dai cambiamenti climatici, perché è un loro diritto umano". Questo messaggio preveggente è stato trasmesso martedì da un'importante sentenza della massima corte europea per i diritti umani. La conclusione della Corte? Gli esseri umani hanno un diritto alla sicurezza dalle catastrofi climatiche che è radicato nel loro diritto alla vita, alla privacy e alla famiglia. La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha cambiato definizione, significa che quasi 50 governi, che rappresentano quasi 700 milioni di persone, dovranno ora affrontare una nuova era di controversie legali da parte di comunità colpite dal clima che denunciano l'inazione. Ne parliamo con Celeste Gonano, giornalista freelance. | In Colombia a luglio scorso, per la prima volta nella storia del Paese, un fiume è stato dichiarato vittima del conflitto armato dalla JEP, la Jurisdicción Especial para la Paz, che "ha accreditato per la prima volta un fiume, il Cauca, come vittima del conflitto armato in Colombia, per le migliaia di cadaveri che vi sono stati gettati e che non sono ancora stati recuperati". Sempre in Colombia, un altro fiume era stato dichiarato soggetto di diritto nel 2019, il río Atrato. Dall'altro lato del Pacifico, in Nuova Zelanda, il fiume Whanganui, venerato dai Maori, ha ottenuto lo status di persona giuridica nel marzo 2017. L'iniziativa è stata la prima al mondo nel suo genere. I Maori chiedevano da 160 anni il riconoscimento del fiume come entità vivente. Cinque giorni dopo, in India, l'Alta Corte dell'Uttarakhand ha dichiarato i fiumi Gange e Yamuna (il maggiore affluente del Gange) come entità viventi con diritti legali. Ne parliamo con Giulio Boccaletti, autore di Acqua (Mondadori, 2022) e Siccità (Mondadori, 2023) e Direttore Scientifico del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. | Andrea Borgnino con le sue Interferenze ci racconta di un podcast di "Radio ambulante" dedicato alla battaglia dei diritti per il fiume Maranon in Perù. | Torna anche quest'anno la "Notte della Geografia", GeoNight 2024, con eventi in Italia, in Europa e in tutto il mondo. L'iniziativa è stata lanciata per la prima volta dal CNFG (Comitato geografico nazionale francese) su scala nazionale nel 2017 per poi diventare un evento internazionale, grazie all'Associazione delle Società Geografiche d'Europa (EUGEO) e all'Unione Geografica Internazionale (IGU). Ne parliamo con Riccardo Morri, Presidente dell'Associazione degli insegnanti di Geografia e docente alla Sapienza. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
11 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 11/04/2024

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10 Apr 2024

Voto per il patto su migrazione e asilo | Migranti, la via spagnola | L'Europa si riarma

Il Parlamento europeo voterà oggi il patto sull'immigrazione, negoziato con fatica per più di una legislatura. Anche se manca ancora l'approvazione finale degli Stati membri, si tratta di un passo che arriva in un momento chiave: meno di due mesi prima delle elezioni europee, in cui si prevede un rafforzamento delle forze più estreme all'interno dell'emiciclo. Il voto è visto come un'opportunità da cogliere al volo per legiferare sulla migrazione. È anche un modo per tarpare le ali all'estrema destra, che da anni sfrutta politicamente questo tema. Molti dei suoi critici sostengono che, se avrà successo, sarà proprio perché inasprirà le condizioni di ingresso nell'UE senza risolvere il problema migratorio di fondo. Intanto in Spagna, Il dibattito sulla regolarizzazione di centinaia di migliaia di immigrati irregolari ha raggiunto uno straordinario accordo tra tutti i gruppi politici, ad eccezione di Vox. La sessione plenaria del Congresso ha approvato martedì un'iniziativa legislativa popolare (ILP) per regolarizzare gli stranieri che vivono e lavorano in Spagna illegalmente: ne parliamo con Federico Baccini, giornalista di EuNews e con Lorenzo Pasqualini, giornalista freelance residente a Madrid, collabora con diverse testate ed è autore del sito El Itagnol. | La Russia ha annunciato l'intenzione di raddoppiare il numero delle truppe lungo il confine con gli Stati baltici, alimentando timori di un potenziale conflitto con la NATO entro il prossimo decennio. Tallinn, capitale dell'Estonia, si prepara ad aumentare gli investimenti militari, destinando il 3% del PIL alla difesa nel 2024 e aumentando le dimensioni delle forze armate entro fine anno. Estonia e Lettonia sollecitano gli altri paesi europei a intensificare gli sforzi difensivi, considerando la reintroduzione della coscrizione. Nel frattempo, la Romania sta sviluppando la sua base militare a Mihail Kogalniceanu, diventando la più grande base NATO in Europa, per contrastare la crescente presenza russa nel Mar Nero, con l'obiettivo di ospitare fino a 10.000 soldati e civili entro il 2030: ne parliamo con Valeria Eboli, professoressa ordinaria di diritto internazionale all'Accademia Navale di Livorno del Ministero della Difesa. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
10 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 10/04/2024

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09 Apr 2024

Debiti studenteschi e aborto: una campagna tutta americana | Ruanda, 30 anni dopo

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto sapere che annuncerà l'alleggerimento del debito studentesco per milioni di persone e ha detto che lo farà nel corso di un incontro con gli Stati più importanti, gli Swing States, in vista delle elezioni presidenziali di novembre. Il suo rivale Donald Trump ha intanto preso un chiaro posizionamento sull'aborto, sollevando perplessità in alcuni ambienti conservatori, che però hanno ribadito il supporto alla sua campagna elettorale sottolineando come Trump sia l' "unico candidato" repubblicano in corsa, e che dunque vada comunque votato. Ne parliamo con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. | La Francia "avrebbe potuto fermare il genocidio" del 1994 in Ruanda "con i suoi alleati occidentali e africani" , ma "non ne aveva la volontà" , ha detto Emmanuel Macron. Parole pronunciate dall'Eliseo, che sono state poi interpretate come un passo avanti nel riconoscimento delle responsabilità francesi nel genocidio tutsi commesso 30 anni fa in Rwanda. In occasione dell'anniversario domenica scorsa, però, Macron non ha voluto pronunciare la parola "genocidio". Secondo alcuni analisti la Francia, fedele alleata dei regimi ruandesi che hanno pianificato e poi eseguito il genocidio contro i tutsi, trova ancora estremamente difficile, trent'anni dopo gli eventi, guardarsi allo specchio. Proprio in Francia tra l'altro, a partire dal 1994, si sono rifugiati molti responsabili dei massacri: le indagini su una trentina di casi sono ancora in corso e finora sono state emesse solo sette condanne. Oggi, sempre in Francia, c'è chi si batte per accelerare i giudizi. In Ruanda, invece, i "gacaca", i tradizionali tribunali popolari e comunitari, si sono rivelati degli strumenti che hanno funzionato e che hanno reso possibile il raggiungimento di una giustizia riparativa. Ne parliamo con Silvana Arbia, capo della cancelleria della Corte penale internazionale dell'Aia, ha lavorato fino al 2008 come procuratore e poi chief of prosecutions presso il Tribunale penale internazionale per il Ruanda. Da questa esperienza è nato il libro "Mentre il mondo stava a guardare" (Mondadori, 2011). Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
09 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 09/04/2024

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08 Apr 2024

Israele si ritira dal sud di Gaza | Janet Yellen in Cina

Israele ha ritirato tutte le sue truppe di terra dal sud di Gaza per "ragioni tattiche", ha dichiarato l'esercito del Paese, sollevando interrogativi sulla futura direzione della guerra mentre le delegazioni di Hamas e Israele si recano in Egitto per un nuovo round di colloqui per il cessate il fuoco. Due brigate rimarranno nella metà settentrionale della Striscia di Gaza e nel nuovo corridoio che ora divide il territorio palestinese a Wadi Gaza, hanno dichiarato le Forze di Difesa Israeliane, al fine di "preservare la libertà di azione dell'IDF e la sua capacità di condurre operazioni precise basate sull'intelligence". Ne parliamo con Paolo Maggiolini, ricercatore all'Università Cattolica e associato ISPI. | È la prova economica più grave per la Cina da quando, negli anni '90, è iniziata la più ampia riforma di Deng Xiaoping. L'anno scorso il Paese ha raggiunto una crescita del 5%, ma i pilastri del suo miracolo pluridecennale stanno vacillando. La sua forza lavoro, notoriamente industriosa, si sta riducendo: si prevede che la Cina perderà il 20% della sua forza lavoro entro il 2050. Il boom immobiliare più sfrenato della storia, inoltre, si è trasformato in un fallimento e il sistema globale di libero scambio che la Cina ha usato per arricchirsi si sta disintegrando. Rispetto a 12 mesi fa, per non parlare degli anni del boom, l'umore in Cina è cambiato. In peggio. Sebbene la produzione industriale a marzo sia aumentata, i consumatori sono sfiduciati, la deflazione è in agguato e molti imprenditori sono disillusi. Come scritto da The Economist in un lungo reportage, la risposta del presidente Xi Jinping è quella di raddoppiare l'audace piano di rinnovamento dell'economia cinese.Intanto però cosa segna il termometro delle relazioni tra Usa e Cina? Un test importante lo offre il viaggio in Cina di quattro giorni del segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, alla sua seconda visita in nove mesi. In programma per l'ex presidente della Federal Reserve, tra gli altri, i faccia a faccia con il governatore della provincia del Guangdong Wang Weizhong, con il governatore della Banca centrale cinese Pan Gongsheng e, soprattutto, con il vicepremier He Lifeng. Ne parliamo con Michelangelo Cocco, direttore del centro studi sulla Cina contemporanea, scrive per il quotidiano Domani, e con Lucia Tajoli, docente di Politica Economica al Politecnico di Milano. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
08 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 08/04/2024

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21 min
07 Apr 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 07/04/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
23 min
06 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 06/04/2024

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05 Apr 2024

Slovacchia al voto | Georgia: la legge sugli agenti stranieri | Sterilizzazioni forzate delle Inuit

Il ballottaggio presidenziale in Slovacchia è una gara tra Occidente e Russia: il Paese appare equamente diviso tra uno schieramento filo-occidentale, allarmato dall'aggressività della Russia, e uno reazionario, sospettoso dell'Occidente e in sintonia con i punti di vista del Cremlino: ne parliamo con Eleonora Poli, head of office presso il Centro per le politiche europee. | In Georgia intanto ritorna la controversa legge sugli agenti stranieri. Il disegno di legge, che mira a imbavagliare la società civile e i media, era stato abbandonato sotto pressione un anno fa. Il partito al governo ha annunciato mercoledì la sua reintroduzione in Parlamento, suscitando le ire del Presidente e dell'opposizione: ne parliamo con Giorgio Comai ricercatore Osservatorio Balcani e Caucaso. | L'accusa è di "sterilizzazione forzata", vale a dire l'aver impiantato strumenti di contraccezione su migliaia di donne indigene Inuit della Groenlandia, senza aver mai chiesto loro, e tantomeno ottenuto, un'espressa autorizzazione. Le testimonianze sono centinaia e tutte concordanti. Sul banco degli imputati è così finito il Regno di Danimarca (di cui la Groenlandia fa parte, dal 1953), accusato di aver compiuto queste pratiche illegali tra il 1966 e il 1975 su circa 4.500 donne, anche bambine, dai 12 anni in su. Pratiche che hanno avuto spesso conseguenze drammatiche: aborti spontanei, emorragie interne, infezioni, mentre molte delle "pazienti" hanno dovuto in seguito rimuovere l'utero o hanno perso la capacità di avere figli. E ora, a oltre cinquant'anni di distanza, un gruppo di quelle donne ha deciso di procedere a una richiesta collettiva di risarcimento danni chiedendo un indennizzo di circa 43 milioni di corone danesi (pari a 5,7 milioni di euro): ne parlerà con Jennifer Guerra, giornalista e scrittrice esperta di diritti delle donne. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
29 min
05 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 05/04/2024

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22 min
04 Apr 2024

Il futuro delle relazioni USA-Israele | La geodemografia. Il peso dei popoli e i rapporti tra Stati

La telefonata tra il Presidente USA Joe Biden e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu prevista per il pomeriggio di oggi segnerà la prima chiamata tra i due leader da quando un attacco aereo israeliano ha ucciso sette operatori umanitari della World Central Kitchen a Gaza. Secondo un alto funzionario dell'amministrazione USA, Biden è "arrabbiato" e "sempre più frustrato", ed è pronto a rendere noto tutto questo a Netanyahu durante la conversazione. I funzionari della Casa Bianca hanno sottolineato, dopo la morte degli operatori umanitari, che la posizione degli Stati Uniti nel sostenere l'attuale operazione militare di Israele rimane invariata. Non c'è stato alcun "cambiamento nella politica", ha detto un alto funzionario dell'amministrazione. "Quello che c'è stato è un cambiamento nelle frustrazioni del Presidente". Biden dovrebbe discutere con Netanyahu anche di altre questioni, oltre alla necessità di proteggere meglio gli operatori umanitari a Gaza. Intanto il leader centrista Benny Gantz chiede apertamente nuove elezioni e per la prima volta prova a fissare una data: settembre prossimo. Ne parliamo con Antonio Donno, già docente di storia relazioni internazionali all'Università del Salento e alla Facoltà di Scienze Politiche della Luiss, già coordinatore scientifico del dottorato di ricerca in Storia delle Relazioni e delle Organizzazioni Internazionali all' Università del Salento. | Il declino dell'Europa nel contesto mondiale, l'esplosione della popolazione africana, i profondi cambiamenti dei flussi migratori, i diversissimi livelli di riproduttività di paesi ed etnie, la crescita vorticosa dei grandi aggregati urbani: sono tutti fenomeni avviatisi negli ultimi cento anni, che scuotono e modificano i rapporti tra stati e regioni del mondo, e influiscono sulle scelte politiche, con forza e velocità variabili e spesso difficilmente prevedibili. Ne parliamo con Massimo Livi Bacci, Accademia Nazionale dei Lincei e autore di: "La geodemografia. Il peso dei popoli e i rapporti tra stati" (ed. Il Mulino, 2024). Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
04 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 04/04/2024

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21 min
03 Apr 2024

Tutte le difficoltà dell'Ucraina | Arte e storie dai campi rifugiati nel mondo

La Nato progetta un fondo da 100 miliardi di dollari "a prova di Trump" per l'Ucraina, scrive oggi il FT. Volodymyr Zelensky intanto è in difficoltà, chiede armi agli alleati e con la sua insistenza per il ritorno ai confini del 1991, «getta una luce massimalista sulla posizione ucraina». Putin, al contrario, parla genericamente di «negoziare la pace», anche se non pare avere nessuna intenzione di farla e quindi sembra «più realista e moderato». Zelensky, intanto, ripropone i suoi punti irrinunciabili, in vista della conferenza di pace che vorrebbe tenere in Svizzera nell'estate: ne parliamo con Ilario Piagnerelli, inviato di RaiNews24 appena rientrato da Kyiv. | In un'epoca in cui i conflitti nel mondo costringono sempre più persone a lasciare le proprie case, chi scappa porta con sé la propria arte. Secondo l'Unhcr, l'agenzia ONU per i rifugiati, sono 110 milioni le persone che sono state obbligate a scappare a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani o eventi che turbano gravemente l'ordine pubblico. Tra questi, ci sono tanti, tantissimi artisti che provano, in altri luoghi, in altri Paesi, in altre realtà, a mantenere viva la loro arte. Ed è questa la chiave che propone la mostra "Out of place", un'esposizione che propone i lavori di 162 artisti che vivono o hanno vissuto nei campi e insediamenti per rifugiati in tutto il mondo. Le loro aree di provenienza vanno dall'Afghanistan al Myanmar, dal Kurdistan al Vietnam, dall'Etiopia alla Somalia, e da molte altre zone ancora – tutti luoghi che ci parlano di crisi multiformi, che siano conflitti armati, persecuzioni etniche o religiose, catastrofi naturali, violenza o altro: ne parliamo con Enrico Bossan, direttore artistico della Fondazione Imago Mundi. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
03 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 03/04/2024

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22 min
02 Apr 2024

La sfida di Israele a Teheran | Boicottaggio olimpico

Almeno tre alti comandanti e quattro ufficiali incaricati di supervisionare le operazioni segrete dell'Iran in Medio Oriente sono stati uccisi lunedì, quando aerei da guerra israeliani hanno colpito un edificio a Damasco che fa parte del complesso dell'ambasciata iraniana, secondo quanto riferito da funzionari iraniani e siriani. L'attacco a Damasco, la capitale siriana, è apparso come uno degli attacchi più letali in una guerra ombra tra Israele e Iran che dura da anni e che ha incluso l'assassinio di leader militari e scienziati nucleari iraniani. Questa guerra segreta è passata allo scoperto con l'intensificarsi delle tensioni tra i Paesi per la campagna militare di Israele nella Striscia di Gaza contro Hamas, la milizia sostenuta dall'Iran che ha condotto l'attacco del 7 ottobre contro Israele: ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, autore de "L'Iran contemporaneo. Le sfide interne e internazionali di un paese strategico" (Mondadori Università) e docente di storia e istituzione del Medio Oriente alla Scuola degli studi internazionali all'università di Trento. | Botta e risposta tra Parigi e Mosca negli ultimi giorni sui Giochi Olimpici che si terranno tra meno di quattro mesi nella capitale francese. Giovedì scorso, mentre era a Kiev, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha lanciato un messaggio deciso: "Voglio dire agli atleti russi e bielorussi che non sono i benvenuti". Il giorno dopo la pubblicazione di un articolo di Le Monde che riportava i suoi commenti, la portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha minacciato in un messaggio postato su Telegram di boicottare i prodotti francesi in risposta alla dichiarazione della Hidalgo. Nella capitale francese intanto vanno avanti i preparativi ma cominciano già a piovere critiche sulle misure di sicurezza, troppo scarse secondo alcuni: ne parliamo con Alessandra De Stefano, corrispondente RAI da Parigi. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
29 min
02 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 02/04/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
01 Apr 2024

Elezioni locali in Turchia: il destino di Erdogan | Proteste a Gerusalemme, Tel Aviv e Amman

Provata dalla vittoria di Tayyip Erdogan alle elezioni generali del 2023, l'opposizione turca rimonta e assesta un colpo importante al presidente turco nel voto locale di domenica scorsa. Le votazioni comunali del 31 marzo hanno segnato l'inizio di un cambiamento nel panorama politico profondamente diviso del Paese membro della NATO. Le speranze di trasformazione dell'opposizione sono state alimentate dai risultati delle elezioni locali del 2019, quando hanno sconfitto il Partito AK di Erdogan nelle due città principali, Istanbul e Ankara, che sono state gestite dall'AKP e dai suoi predecessori islamisti per 25 anni: ne parliamo con Lea Nocera, docente di turco e storia Turchia contemporanea all'Università L'Orientale di Napoli e autrice per Zazà de La finestra sul Mediterraneo, in collegamento da Istanbul | Sono stati messi da parte per un po', mentre lo shock e l'unità nazionale seguivano gli attacchi di Hamas del 7 ottobre - ma sei mesi dopo, migliaia di manifestanti sono di nuovo nelle strade di Israele. La guerra ha rafforzato la loro determinazione a destituire il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che è in carica da più tempo. A Gerusalemme, la polizia ha usato l'acqua di scarico - una sostanza maleodorante sparata dai cannoni ad acqua - per sgomberare i manifestanti. I vecchi slogan che chiedevano le sue dimissioni e le elezioni anticipate sono stati amplificati da quelli più recenti che chiedevano un accordo immediato per la liberazione dei circa 130 ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza: ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI da Gerusalemme. Intanto ad Amman il governo giordano ha annunciato che permetterà proteste pacifiche presso l'ambasciata israeliana ma non violenze e danni alla proprietà pubblica. Migliaia di giordani si sono riuniti nei pressi dell'ambasciata domenica sera, per la settima notte consecutiva, per chiedere la fine del trattato di pace del Paese con Israele, nel contesto della guerra contro Gaza: ne parliamo con Amer Al Sabaileh, Professore universitario, analista geopolitico ed editorialista del Jordan Times e non resident fellow @StimsonCenter, Think tank statunitense con sede a Washington. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
29 min
01 Apr 2024

Rassegna stampa internazionale 01/04/2024

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21 min
31 Mar 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 31/03/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
30 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 30/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
29 Mar 2024

Bombe su Aleppo: il fronte siriano del conflitto in M.O.| Pasqua di guerra tra Gerusalemme e Gaza

L'esercito siriano ha affermato che gli attacchi aerei israeliani vicino alla città settentrionale di Aleppo hanno ucciso e ferito diverse persone e causato danni materiali, mentre fonti della sicurezza citate da Reuters hanno detto che almeno 38 persone sono state uccise. I media statali siriani hanno citato un funzionario militare anonimo che ha affermato che gli attacchi israeliani hanno coinciso con attacchi di droni da parte di gruppi di insorti siriani su obiettivi civili ad Aleppo e nei suoi sobborghi. L'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede in Gran Bretagna, un osservatorio di guerra dell'opposizione con finanziamenti e fonti non sempre affidabili (scrive il Times of Israel), ha affermato che gli attacchi israeliani hanno colpito depositi di missili del gruppo terroristico libanese Hezbollah nel sobborgo meridionale di Aleppo, Jibreen, vicino all'aeroporto internazionale di Aleppo: ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI. | Migliaia di fedeli cristiani parteciperanno alle celebrazioni della Pasqua domenica a Gerusalemme così come avvenuto per la Domenica delle Palme, mentre il conflitto si intensifica in tutta la regione. Nel frattempo Israele, oltre che sul fronte di guerra, è impegnato in una dura battaglia di politica interna: la crisi sulle esenzioni dal servizio militare degli Haredim, gli ebrei ultraortodossi, è un evento sismico per la politica israeliana. Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu potrebbe non riuscire a mantenere l'impegno assunto con i partiti ultraortodossi, nell'ambito dell'accordo di coalizione, di approvare una legge che garantisca agli studenti yeshiva l'esenzione dal servizio militare. Il rifiuto dei rabbini ultraortodossi di accettare qualsiasi compromesso che limiti il numero di esenzioni dei giovani haredim, in un periodo di guerra che sta mettendo a dura prova la capacità di organico delle Forze di Difesa israeliane, scuote l'opinione pubblica israeliana, mentre anche la coalizione di governo di Netanyahu non riesce più a sopportare la pressione: ne parliamo con Nello Del Gatto, analista mediorientale, scrive per La Stampa, Eastwest, Affari Internazionali, in collegamento da Gerusalemme. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
30 min
29 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 29/03/2024

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28 Mar 2024

Tagiki sotto attacco in Russia | Lo Yemen entra nel 10° anno di guerra

"Sei un tagiko? Se lo sei, cancella la corsa". Questo è ciò che molti tassisti in Russia si sono sentiti dire dai potenziali clienti dopo l'attacco di venerdì scorso al Crocus City Hall, vicino a Mosca. L'attacco, costato la vita ad almeno 139 persone, sta portando a un forte aumento della xenofobia in Russia contro chi proviene dall'Asia Centrale. Alcuni politici hanno anche chiesto di limitare l'immigrazione: ne parliamo con Paolo Sorbello, ricercatore e giornalista esperto di Asia Centrale che vive in Kazakistan da dieci anni ed è redattore del giornale online Vlast.kz | All'inizio del 10° anno di guerra, lo Yemen vive una delle peggiori crisi umanitarie del mondo. Si stima che circa 4,5 milioni di persone - il 14% della popolazione - siano attualmente sfollate, la maggior parte delle quali è stata costretta a spostarsi più volte nel corso degli anni. Due terzi della popolazione dello Yemen - 21,6 milioni di persone - ha un estremo bisogno di assistenza umanitaria e di servizi di protezione e il rischio di una carestia su larga scala nel Paese non è mai stato così alto. La guerra civile in Yemen è cominciata nel 2014, quando gli insorti Houthi - ribelli sciiti con legami con l'Iran e una storia di rivolta contro il governo sunnita - hanno preso il controllo della capitale Sanaa chiedendo un nuovo governo. In seguito al fallimento dei negoziati, nel gennaio 2015 i ribelli hanno preso il palazzo presidenziale, inducendo il presidente Abd Rabbu Mansour Hadi e il suo governo a dimettersi. A partire da marzo 2015, una coalizione di Paesi del Golfo guidata dall'Arabia Saudita ha lanciato una campagna di isolamento economico e attacchi aerei contro i ribelli Houthi, con il supporto logistico e di intelligence degli Stati Uniti: ne parliamo con Eleonora Ardemagni, ricercatrice ISPI, esperta di monarchie del Golfo, forze militari arabe e Yemen, assistente all'università Cattolica di Milano. Ascolteremo poi l'intervista, realizzata da Laura Silvia Battaglia, a Awfa al Naami – attivista – country manager per la ONG inglese Saferworld. E' stata per tre mesi detenuta dagli Houthi nel 2019. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
28 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 28/03/2024

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21 min
27 Mar 2024

M.O: le ultime dal fronte libanese del conflitto | I Rohingya dimenticati | Deforestazione in Myanm

Gli Hezbollah libanesi hanno dichiarato di aver lanciato decine di razzi contro Kiryet Shmona, una città israeliana oltre il confine, all'inizio di mercoledì, in risposta ai micidiali attacchi israeliani contro il villaggio di Hebbariyeh, nel sud del Libano, avvenuti il giorno prima. Israele e Hezbollah, sostenuta dall'Iran, si sono scambiati il fuoco attraverso il confine da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas a Gaza, nella più grande escalation tra i vecchi nemici da un conflitto durato un mese nel 2006: ne parliamo con Lorenzo Trombetta, corrispondente ANSA e Limes da Beirut, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022). | Almeno 75 rifugiati Rohingya sono stati salvati dall'Oceano Indiano al largo delle coste dell'Indonesia dopo aver trascorso la notte in equilibrio sullo scafo della loro imbarcazione rovesciata e, fortunatamente, notata da una nave di ricerca e soccorso indonesiana. I sopravvissuti hanno detto che molti di coloro che erano a bordo quando hanno lasciato il Bangladesh erano ancora irreperibili, ma le autorità affermano che sono stati tutti salvati. Sono circa 740.000 i Rohingya che si sono rifugiati in Bangladesh per sfuggire alla brutale campagna di contro insurrezione delle forze di sicurezza nel loro Paese natale, il Myanmar. A causa del sovraffollamento, però, migliaia di persone hanno cercato di fuggire dai campi del Bangladesh per raggiungere i Paesi limitrofi. Da novembre l'Indonesia ha registrato un aumento dei rifugiati e ha chiesto aiuto alla comunità internazionale: ne parliamo con Sara Perria, giornalista RAI esperta di Myanmar e della questione Rohingya, ha scritto per pubblicazioni internazionali come FT, Guardian, Nikkei asia e in Italia La Stampa. | Deforestation Inc, un'indagine transfrontaliera condotta dal Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ), mette in luce il ruolo di intermediari e di organizzazioni di certificazione come FSC nel commercio ampiamente condannato del teak del Myanmar. Il teak, un legno esotico molto pregiato, è apprezzato dai produttori di yacht di lusso e di mobili di alta gamma in tutto il mondo ed è così denso e resistente agli agenti atmosferici che alcuni lo definiscono il "re dei legni". L'Italia, da parte sua, è stata esposta al centro di un continuo commercio di legname illegale proveniente dal Myanmar, in barba sia alle normative commerciali dell'UE sia alle sanzioni imposte in risposta al violento colpo di stato militare avvenuto all'inizio di quest'anno: ne parliamo con Scilla Alecci, giornalista per ICIJ — Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi. Ha coordinato l'inchiesta internazionale Deforestation Inc. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
30 min
27 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 27/03/2024

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26 Mar 2024

L'ONU vota il cessate il fuoco a Gaza | Elezioni in Senegal: vittoria parziale per l'opposizione?

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato lunedì una risoluzione che chiede un cessate il fuoco immediato per il mese di Ramadan, il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e "l'urgente necessità di espandere il flusso" di aiuti a Gaza. I voti a favore sono stati 14, mentre gli Stati Uniti si sono astenuti. Il voto ha inasprito ulteriormente le relazioni tra l'amministrazione Biden e il premier israeliano Netanyahu che, intanto, deve gestire anche una difficile situazione di politica interna: ne parliamo con Nathalie Tocci, direttrice dell'Istituto Affari Internazionali, docente onoraria all'Università di Tübingen, part-time professor alla School of Transnational Governance dell'European University Institute e con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, ex corrispondente de Il Messaggero. | La popolazione del Senegal ha votato per il nuovo presidente in un'elezione ritardata dopo settimane di disordini politici. Chiunque si aggiudicherà la vittoria avrà il compito di guidare il Paese fuori dai suoi recenti problemi e di gestire le entrate provenienti dalle riserve di petrolio e gas. In un Paese considerato un faro di democrazia nell'Africa occidentale, l'esito del voto è stato incerto: i risultati ufficiali non arriveranno prima della fine della settimana e per la vittoria al primo turno è necessaria la maggioranza assoluta. L'esponente dell'opposizione Faye aveva promesso agli elettori un profondo cambiamento e un programma presidenziale di panafricanismo di sinistra. Secondo i risultati provvisori dei singoli seggi elettorali pubblicati dai media locali e sui social network, Faye è apparso in netto vantaggio sull'ex primo ministro della coalizione di governo, Amadou Ba. Il Senegal avrebbe dovuto votare il 25 febbraio, ma un rinvio dell'ultima ora da parte di Sall ha scatenato la peggiore crisi politica degli ultimi decenni, che ha provocato proteste in tutto il Paese e quattro morti accertati: ne parliamo con Alberto Magnani, giornalista del Sole24Ore appena rientrato da Dakar. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
26 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 26/03/2024

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22 min
25 Mar 2024

La Francia in allerta dopo Mosca | Elezioni in Slovacchia: in testa un europeista

Il governo francese ha aumentato l'allerta sicurezza al massimo livello domenica dopo l'attacco mortale in una sala da concerto russa e la rivendicazione dello Stato Islamico. Il primo ministro francese Gabriel Attal ha annunciato la decisione in un post su X, dicendo che le autorità stavano "tenendo conto della rivendicazione dello Stato Islamico per l'attacco (di Mosca) e delle minacce che gravano sul nostro Paese". La Francia era già in stato di massima allerta per la sicurezza in vista delle Olimpiadi e Paraolimpiadi di Parigi di quest'anno, che dovrebbero attirare milioni di visitatori nel Paese: ne parliamo con Tullio Giannotti, corrispondente ANSA a Parigi | Il diplomatico di carriera e candidato filo-occidentale Ivan Korčok ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Slovacchia, sabato, con il 42% dei consensi e oltre il 99% dei distretti. Il suo avversario, il membro della coalizione di governo Peter Pellegrini, è arrivato secondo con il 37%. Poiché nessun candidato ha ottenuto la maggioranza, il ballottaggio è fissato per il 6 aprile. Molti analisti definiscono queste elezioni "Una scelta tra Russia e Occidente": ne parliamo con Gianmarco Bucci, caporedattore di East Journal per l'Europa centrale e area Visegrad, sta svolgendo un dottorato alla Normale di Pisa. Ai microfoni, Laura Silvia Battaglia.
29 min
25 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 25/03/2024

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22 min
24 Mar 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 24/03/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
23 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 23/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
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22 Mar 2024

Messico-USA: legge di frontiera | I primi 100 giorni di Milei | Fame, corrente e libertà a Cuba

Lo scorso 19 marzo una legge del Texas che criminalizza l'ingresso illegale dei migranti dal Messico è stata nuovamente sospesa da una corte d'appello federale, rovesciando una precedente decisione della corte suprema degli Stati Uniti. Poche ore prima la corte suprema, a maggioranza conservatrice, aveva revocato una prima sospensione della legge, dicendosi favorevole a consentirne almeno temporaneamente l'entrata in vigore, inizialmente prevista il 5 marzo ma bloccata da un tribunale federale del Texas. La legge Sb4, ratificata da Abbott a dicembre, crea un "reato d'ingresso illegale in Texas da un paese straniero", punibile con pene fino a sei mesi di prigione che possono arrivare a vent'anni in caso di recidiva. Il testo, che conferisce alle autorità statali il potere di arrestare i migranti ed espellerli verso il Messico, è contestato dal dipartimento della giustizia, oltre che da alcune Ong e da una comunità locale: ne parliamo con Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire, esperta di America Latina | La scorsa domenica il governo del presidente argentino Javier Milei ha compiuto i primi 100 giorni. Da quando ha assunto l'incarico, lo scorso dicembre, il Presidente della Nazione insieme al Ministro dell'Economia, Luis Caputo, ha attuato una serie di misure economiche che includevano una svalutazione del 100per cento e, sebbene le variabili macroeconomiche siano migliorate, la recessione di cui soffre l'economia è palpabile in diversi settori. La povertà e l'inflazione continuano ad aumentare, ricordando troppo spesso gli anni '90 in cui i supermercati chiudevano a ora di pranzo per aggiornare i prezzi dei beni. Inoltre, i piani di chiusura e privatizzazione vanno avanti. Milei ha chiuso l'agenzia di stampa nazionale Telam inviando i poliziotti negli uffici e lo scorso fine settimana è arrivata la notizia della chiusura dell'INCAA (Istituto Nazionale del Cinema e delle Arti Audiovisive), creato nel 1968. Prossimi obiettivi: privatizzare il Banco Nacion e l'ente che gestisce l'acqua (Aysa). Si avvicina poi il 24 marzo, la Giornata nazionale della memoria per la verità e la giustizia, e le organizzazioni per i diritti umani si mobiliteranno in tutta l'Argentina per commemorare i 30.000 scomparsi: il primo anniversario con un presidente, e una vice-presidente, apertamente negazionisti. Ne parliamo con Alicia Rinaldi, giornalista freelance, ex ANSA di Buenos Aires | Centinaia di persone nella seconda città più grande di Cuba, Santiago, hanno manifestato in una rara protesta pubblica domenica spingendo il presidente cubano Miguel Diaz-Canel a chiedere il dialogo in un "clima di tranquillità e pace". Le proteste sono iniziate nella Carretera del Morro della città e si sono poi diffuse in diverse province del paese. Secondo i video postati sui social media, i manifestanti di Santiago sono scesi in strada al grido di "fame", "corrente" e "libertà", mentre i blackout si sono prolungati per 18 o più ore al giorno, mettendo a rischio i prodotti alimentari surgelati e inasprendo le tensioni sull'isola. Alle centinaia di persone che gridavano "fame", il Governo ha risposto inviando camion con cibo ai magazzini situati in Carretera del Morro e Gasómetro. La prima segretaria del Partito Comunista di quella provincia, Beatriz Johnson Urrutia, ha detto che avrebbero consegnato immediatamente riso e zucchero alla popolazione. Ne parliamo con Carla Vitantonio, scrittrice e cooperante, da anni residente a l'Avana. Ai microfoni, Anna Maria Giordano
29 min
22 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 22/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
21 Mar 2024

Ergastolo per insurrezione a HK | Il Giappone e il matrimonio omosessuale | Stampa libera in M.O.

L'amministrazione di Hong Kong ha approvato all'unanimità una nuova legge sulla sicurezza interna che rende il tradimento, l'insurrezione e il sabotaggio punibili fino all'ergastolo. Il pacchetto normativo amplia la prima legge fatta nel 2020, dopo le proteste anti-governative di massa del 2019. L'amministratore di Hong Kong John Lee, molto vicino al governo di Pechino, ha annunciato che la nuova legge entrerà in vigore sabato, e ha definito la decisione un "momento storico" e un motivo di "orgoglio per tutta Hong Kong". Di parere contrario l'opposizione, ormai epurata dall'establishment e in buona parte in esilio, che taccia la legge come repressiva e come strumento che limiterà ulteriormente le libertà della città: ne parliamo con Ilaria Maria Sala, ex-presidente della stampa estera di Hong Kong e giornalista per Internazionale e di Lettera 22, il suo ultimo libro si intitola "L'eclissi di Hong Kong. Topografia di una città in tumulto (Add editore)". Un'alta corte giapponese ha stabilito che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso è "incostituzionale", mentre cresce la pressione per la legalizzazione di queste unioni. Il Giappone è l'unico membro del Gruppo dei Sette principali Paesi industrializzati a non avere tutele legali per le persone LGTBQ+. Il sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso e ad altri diritti è cresciuto tra il pubblico giapponese, ma l'opposizione rimane forte all'interno del Partito Liberal Democratico al governo, noto per i valori conservatori e la riluttanza a promuovere l'uguaglianza di genere e la diversità sessuale. Sullo sfondo, il Terzo Vertice per la Democrazia che si è appena concluso a Seul: ne parliamo con Antonio Moscatello, giornalista di Aska News esperto di Asia, autore di "Breve storia de Giappone" Newton Compton 2023. Andremo poi a Beirut dove Reporter senza frontiere organizza oggi un incontro per l'inaugurazione del 'Regional press freedom center': ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta di Yemen e di zone di conflitto, voce di Radio3, autrice del documentario "Yemen, nonostante la guerra" (2020), in collegamento da Beirut. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
28 min
21 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 21/03/2024

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20 Mar 2024

Vertice di guerra | Macron interventista | Bull market a fine corsa?

Il vertice europeo in modalità guerra. Con la minaccia russa ai confini e il rischio di perdere lo scudo Usa e Nato, da pacifista inveterata l'Europa è costretta a cambiare pelle e cultura: ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista del Sole24Ore esperta di temi europei. Intanto secondo l'intelligence russa, il presidente francese Macron sarebbe pronto a inviare 2mila soldati in Ucraina. Gli 007 russi sostengono che dopo le parole, il presidente Macron sarebbe pronto a passare ai fatti. Ma Parigi smentisce: ne parliamo con Jean-Pierre Darnis, professore associato Université Côte d'Azur/ Nizza e docente di Storia Contemporanea alla Luiss Guido Carli. Il mercato rialzista sta diventando una bolla? Il prestigioso settimanale "The Economist" ha dedicato una delle sue ultime copertine proprio a questa domanda. La U.S. Securities and Exchange Commission definisce un bull market, o mercato rialzista, come "un periodo in cui i prezzi delle azioni sono in aumento e il market sentiment è ottimista. Generalmente, un bull market si verifica quando c'è un aumento del 20% o più in un ampio indice di mercato per almeno due mesi". Alcuni operatori di mercato ritengono però che l'inarrestabile corsa delle azioni statunitensi sia pronto per una pausa, anche se non è ancora chiaro se le azioni si trovino in una bolla o in una forte corsa al rialzo. Gli investitori rialzisti sostengono che i guadagni fin qui ottenuti derivino da solidi fondamentali, piuttosto che dal tipo di speculazione dilagante che ha accompagnato le bolle del passato. Tra le ragioni spesso citate vi sono la solidità dell'economia statunitense, le aspettative che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse quest'anno e l'entusiasmo per il potenziale commerciale dell'intelligenza artificiale. Tuttavia, alcuni investitori ritengono che l'ascesa quasi ininterrotta del mercato significhi che è necessario un calo: ne parliamo con Franco Becchis, economista e scrittore, autore di "Finanza di Strada. Storie di denaro, speranze e illusioni" (Castelvecchi, 2024), direttore scientifico della Turin School of Regulation. Ai microfoni: Anna Maria Giordano.
29 min
20 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 20/03/2024

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20 min
19 Mar 2024

Trattative in corso | I nuovi vertici dell'ANP

E' arrivata in Qatar la delegazione israeliana, guidata dal capo del Mossad David Barnea, incaricata di portare avanti le trattative per uno scambio di prigionieri e di ostaggi con Hamas. Nel quadro dei negoziati, le forze israeliane hanno fatto irruzione nell'ospedale Al-Shifa a Gaza City, arrestando almeno 80 persone e ordinando l'evacuazione dei residenti nel quartiere Remal dove è situato l'ospedale. Con le operazioni contro l' ospedale di Al Shifa, il premier israeliano Netanyahu esemplifica la sua determinazione a invadere Rafah, nonostante le pressioni statunitensi. Il presidente USA Biden in 45 minuti di telefonata con Netanyahu ha ribadito che un'operazione su Rafah getterebbe la Striscia in una situazione ancor di più di anarchia, e ha chiesto al governo israeliano di inviare una delegazione a Washington per trovare soluzioni alternative. Intanto Josep Borrell, responsabile della diplomazia comunitaria, lo ha detto che il governo di Benjamin Netanyahu utilizza la fame come arma di guerra e ha convertito "quella che prima della guerra era la più grande prigione a cielo aperto del del mondo" nel "più grande cimitero a cielo aperto. Ne parliamo con Daniele Raineri, giornalista e inviato di Repubblica. | Mahmoud Abbas, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (ANP, l'entità che governa in maniera semiautonoma il territorio della Cisgiordania) ha dato all'economista Mohammad Mustafa l'incarico di formare un nuovo governo in seguito alle dimissioni del precedente primo ministro, Mohammad Shtayyeh, comunicate a fine febbraio. Mustafa, il cui nome circola da settimane, è il capo del 'Palestine Investment Fund', il polmone finanziario dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Il cambio dell'esecutivo palestinese con uno formato di tecnici in grado di gestire il dopo guerra a Gaza è una delle richieste da parte degli Usa nella visione complessiva nell'area dopo il conflitto. Il coinvolgimento dell'Anp a Gaza è contrastato con forza da Israele mentre la Casa Bianca ha appunto accolto con favore la nomina di Mustafa, invitandolo a realizzare riforme credibili. Ne parliamo con Romana Rubeo, Caporedattrice Palestine Chronicle. Ai microfoni di Anna Maria Giordano.
28 min
19 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 19/03/2024

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21 min
18 Mar 2024

La UE, i migranti e l'amico egiziano | Top job a Bruxelles per Draghi?

Tema migratorio e cooperazione energetica: il viaggio della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e della premier italiana Giorgia Meloni al Cairo questa domenica 17 marzo sarà finalizzato a portare avanti le trattative con Abdel Fattah al-Sisi sulla firma di un partenariato strategico Ue-Egitto. E firmare l'accordo sull'immigrazione in base al quale l'UE pagherà al Cairo una cifra pari a 7,4 miliardi di euro per sostenere le finanze pubbliche e frenare l'immigrazione. Con loro, ci saranno anche i primi ministri di Belgio e Grecia, Alexander De Croo e Kyriakos Mītsotakīs. Come annunciato già a gennaio dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, sono sei i pilastri di "interesse reciproco" su cui si baserà il partenariato: relazioni politiche, stabilità economica, investimenti e commercio, migrazione e mobilità, sicurezza e demografia, e soprattutto cooperazione energetica. Bruxelles è particolarmente interessata al bacino energetico del Paese nordafricano e l'Egitto, da parte sua, può avere solo interesse a rafforzare i legami con l'Europa dato che già oggi la Ue è il suo primo partner commerciale, coprendo oltre un quarto di tutti gli scambi con l'Egitto: ne parliamo con Sara Prestianni, Direttrice advocacy EuroMed Rights e con Nicoletta Pirozzi, Responsabile del programma "Ue, politica e istituzioni" dello IAI e vice-presidente di WIIS Italia. | Mario Draghi alla guida al Consiglio europeo. Il 'whatever it takes' come unica strada possibile per risollevare le sorti dell'Europa. Un op-ed di Mujtaba Rahman, a capo della divisione europea del think tank Eurasia Group, pubblicato dal quotidiano Politico, ha scatenato il dibattito sull'appoggio o meno del quotidiano all'ex presidente della Bce. Intanto Ursula von der Leyen è la spitzenkandidat, la "candidata guida", del Partito Popolare Europeo alle elezioni del 6-9 giugno. L'annuncio ufficiale è arrivato durante il congresso del Partito riunitosi a Bucarest il 6 e 7 marzo, in occasione del quale i popolari hanno approvato a maggioranza assoluta il manifesto politico che ne racchiude il programma per i prossimi cinque anni: ne parliamo con Jacopo Barigazzi, senior defense correspondent a Politico.eu. Al microfono Anna Maria Giordano.
29 min
18 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 18/03/2024

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21 min
17 Mar 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 17/03/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
16 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 16/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
15 Mar 2024

Speciale elezioni in Russia

Quale clima si respira in Russia in questi giorni di elezioni? Cosa troveranno sulle schede elettorali i cittadini? Come ci si prepara a un esito quasi certo? Che margine di azione avranno gli oppositori? Ospiti di Pietro Del Soldà e Anna Maria Giordano Marina Lalovic, giornalista inviata Rai, Rosalba Castelletti, giornalista di Repubblica, inviata a Mosca, Matteo Mecacci, direttore Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani, Vittorio Emanuele Parsi che insegna Relazioni internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tra i suoi libri recenti "Titanic: naufragio o cambio di rotta per l'ordine liberale" (Il Mulino, 2022) e "Il posto della guerra. Il costo della libertà" (Bompiani, 2022), Luigi Spinola, giornalista e conduttore di Radio3mondo, sabato 16 marzo dalle 21 su Radio3 condurrà la serata "Il viaggio nello spazio di Aleksej Navalny. Messaggi di un dissidente dalle colonie penali russe" da lui scritta, a un mese dalla morte del maggior oppositore di Putin; Alexandra Petrova, poetessa e scrittrice russa, Giorgio Fornoni, giornalista e reporter, Costanza Spocci, voce e autrice di Radio3mondo, ha raccolto la testimonianza di Dmitry Anisimov, portavoce di OVD-Info, un progetto mediatico russo indipendente sui diritti umani volto a combattere la persecuzione politica. Il suo obiettivo principale è la libertà di riunione. OVD-Info è una delle più grandi ONG russe per i diritti umani; Carolina De Stefano che insegna Storia e politica russa alla Luiss di Roma, Beda Romano, corrispondente del Sole 24 Ore a Bruxelles.
78 min
15 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 15/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
14 Mar 2024

Siria, 13 anni dopo | Voices

"E' il tuo turno, dottore!". Una scritta fatta da un gruppo di adolescenti sul muro di una scuola di Deraa, non poteva essere più esplosiva. Il "dottore" era Bashar al Assad, oftalmologo, ma anche il presidente della Siria, e il suo "turno" era quello di lasciare il potere, dopo che l'ondata delle rivolte arabe del 2011 aveva spodestato altri dittatori in paesi come Tunisia, Libia ed Egitto. La rivolta pacifica che era scoppiata il 14 marzo di 13 anni fa, partendo proprio da quella scritta, si è però trasformata in una guerra civile su vasta scala. Il conflitto ha causato la morte di mezzo milione di persone, devastato buona parte delle città e da allora più di 14 milioni di siriani sono stati costretti a fuggire dalle proprie case. Ne parliamo con Marta Bellingreri, giornalista indipendente e editor nella redazione di Syria Untold. | Interferenze torna nell'etere della Siria per raccontare le emittenti "libere" ancora attive nel nord del paese. Con Andrea Borgnino | Voices, Festival Europeo del giornalismo inizia oggi a Firenze, proprio mentre è varato l'European Media Freedom Act che mira a proteggere l'indipendenza editoriale delle testate giornalistiche in tutta l'UE. Il festival Voices vuole celebrare il ruolo chiave del giornalismo e del pubblico informato nelle società, promuovendo al tempo stesso il pensiero critico sulla disinformazione. Ne parliamo con Elda Brogi, coordinatrice scientifica del Centre for media pluralism and media freedom all'Istituto universitario europeo di Firenze. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
14 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 14/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
13 Mar 2024

Aux armes citoyens! | La Malesia, anello cruciale nella catena di fornitura dei chip

La Francia è diventata il secondo esportatore di armi al mondo dopo gli Stati Uniti, lo dice un nuovo rapporto del Stockholm International Peace Research Institute (Sipri). E' un record per Parigi che per la prima volta supera gli export di armamenti della Russia, registrando un aumento del 47% nelle sue vendite internazionali negli anni 2019-2023, rispetto al periodo precedente del 2014-2018. Il peso massimo degli armamenti dell'Unione Europea deve la sua ascesa in classifica a ingenti accordi per la vendita di aerei da caccia Rafale di Dassault Aviation con Qatar, Egitto e India: ne parliamo con Alessandro Marrone, Responsabile del Programma "Difesa" e responsabile di ricerca nel Programma "Sicurezza" dello IAI (Istituto Affari Internazionali). | La Malesia si afferma come anello cruciale nella catena di fornitura dei chip. Le aziende statunitensi ed europee che cercano di diversificarsi dalla Cina si stanno espandendo nel sud-est asiatico, segno di come la geopolitica stia ridisegnando la produzione tecnologica. Il boom è la prova di quanto gli attriti geopolitici e la concorrenza stiano ridisegnando il panorama economico mondiale e guidino le decisioni di investimento multimiliardarie. Mentre le rivalità tra Stati Uniti e Cina per la simulazione di tecnologie all'avanguardia e le restrizioni commerciali si accumulano, le aziende - in particolare quelle che operano in settori cruciali come i semiconduttori e i veicoli elettrici - cercano di rafforzare le loro catene di approvvigionamento e le loro capacità produttive: ne parliamo con Massimo Morello, giornalista per Il Foglio specializzato in Sud est asiatico e residente a Bangkok. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
13 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 13/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
12 Mar 2024

RADIO3 MONDO - Haiti nel baratro | Rapimenti di studenti in Nigeria

Nel fine settimana la violenza nella capitale di Haiti, Port-au-Prince, è tornata a crescere. Bande armate fino ai denti hanno attaccato il Palazzo Nazionale e dato fuoco a parte del Ministero degli Interni con bombe molotov. L'assalto arriva dopo un prolungato attacco all'aeroporto internazionale che ora è chiuso a tutti i voli, compreso quello che trasporta Ariel Henry, il primo ministro, al momento bloccato a Porto Rico senza possibilità di metter piede nel paese che governa. L'ambasciata statunitense e quella tedesca per prime hanno trasferito il loro staff internazionale fuori dal paese, seguite poi a ruota da altre ambasciate occidentali. Gli haitiani invece rimangono intrappolati nel caos e senza aiuti umanitari, bloccati dalla furia dei combattimenti. La capitale al momento è controllata per l'80% da un uomo che si fa chiamare Barbecue, il capo delle gang in rivolta, che ha chiesto, e ottenuto, le dimissioni del Primo Ministro Ariel Henry: ne parliamo con Marina Sapia, inviata di In mezz'ora e con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. | In Nigeria uomini armati hanno rapito 15 alunni di un collegio nel nord-ovest della Nigeria, pochi giorni dopo il rapimento di oltre 280 studenti da un'altra scuola, che l'esercito sta ancora cercando. Gli uomini hanno fatto irruzione nel seminario islamico nel villaggio di Gidan Bakuso, nello Stato di Sokoto, sabato scorso e hanno sequestrato 15 bambini dall'ostello mentre dormivano. Liman Abubakar, direttore del seminario, ha dichiarato che gli alunni avevano un'età compresa tra gli otto e i 14 anni: ne parliamo con Vincenzo Giardina, africanista, scrive per l'agenzia Dire e per l'Espresso, il Venerdì, Osservatore Romano e Famiglia Cristiana. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
12 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 12/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
11 Mar 2024

Biden vs Netanyahu | Aiuti USA a Gaza | Il Ghana si scaglia contro la comunità LGBTQ+

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto il commento di Joe Biden secondo il quale il suo approccio alla guerra a Gaza starebbe "danneggiando Israele più che aiutarlo", inasprendo la disputa tra i leader. Nel fine settimana, il presidente degli Stati Uniti ha detto che Netanyahu "deve prestare maggiore attenzione alle vite innocenti che vengono perse come conseguenza delle azioni intraprese" a Gaza e che la sua posizione è dannosa per gli interessi di Israele. Intanto una nave dell'esercito statunitense con a bordo attrezzature per la costruzione di un molo temporaneo a Gaza si è diretta domenica verso il Mediterraneo, dopo che Biden ha annunciato l'intenzione di aumentare le consegne di aiuti via mare all'enclave assediata, dove centinaia di migliaia di palestinesi soffrono la fame. La nuova spinta agli aiuti è arrivata a ridosso dell'inizio del mese sacro musulmano del Ramadan. Le speranze di un nuovo cessate il fuoco entro il Ramadan si sono affievolite giorni fa, quando i negoziati si sono apparentemente arenati: ne parliamo con Meron Rapoport, giornalista a Local Call/+972Mag, traduttore e attivista politico, tra i fondatori del movimento A Land for All, che chiede la creazione di due stati indipendenti, Israele e Palestina, con confini aperti, libertà di movimento e istituzioni comuni e con Raffaella Baritono, docente ordinaria di Storia e Politica degli Stati Uniti d'America presso la Scuola di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. | L'omofobia non è rara in Ghana, dove il sesso omosessuale è già considerato contro la legge e comporta una pena detentiva di tre anni. Ora, però, la comunità LGBTQ+ ghanese si sente ancor più terrorizzata. Un nuovo disegno di legge, approvato dai parlamentari la scorsa settimana, imporrà una pena detentiva fino a tre anni per chi semplicemente si identifica come LGBTQ+ e cinque anni per chi promuove le attività della comunità: ne parliamo con Antonella Sinopoli, giornalista, esperta d'Africa. Direttrice di Voci Globali. Scrive tra gli altri per Valigia Blu, corrispondente per Nigrizia. Al microfono Marina Lalovic.
29 min
11 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 11/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
10 Mar 2024

Rassegna stampa settimanali internazionali 10/03/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
09 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 09/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
23 min
08 Mar 2024

Elezioni in Portogallo | La nuova famiglia irlandese

Per più di otto decenni, la Costituzione irlandese ha incluso un linguaggio che sanciva il ruolo delle donne in casa, che i sostenitori dell'uguaglianza hanno a lungo visto come una reliquia di un passato patriarcale. Oggi il pubblico irlandese vota sulle proposte volte a cambiare quel linguaggio e ad ampliare la definizione di ciò che costituisce una famiglia. Il voto coincide con la Giornata internazionale della donna e potrebbe rappresentare un'altra pietra miliare in alcuni decenni di trasformazione durante i quali l'Irlanda ha rimodellato la sua Costituzione in modi che riflettono l'identità moderna più laica e liberale del paese. Ne parliamo con William Ward giornalista e corrispondente britannico. | Le elezioni lampo in Portogallo previste per il 10 marzo nascono dalle dimissioni del Primo Ministro António Costa, avvenute lo scorso novembre in seguito a indagini su presunte irregolarità nella gestione di importanti iniziative di investimenti green da parte del suo governo. Con le dimissioni di Costa è emerso un vuoto di potere che ha reso necessaria una nuova elezione per determinare la leadership del Paese. Si prevede che le votazioni si risolveranno in un parlamento "appeso", con i partiti di centro-destra e di centro-sinistra che si contenderanno il predominio, mentre si prevede che un movimento populista di estrema destra otterrà una parte considerevole dei voti. Ne parliamo con Marcello Sacco, giornalista freelance che vive da più di 20 anni a Lisbona. Al microfono Luigi Spinola.
28 min
07 Mar 2024

Congo esplosivo | L'Ucraina combatte la Russia in Sudan

I boschi sul confine orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC) hanno da tempo servito da base operativa per molti gruppi armati. Eserciti regionali, mercenari europei e milizie locali stanno tutti combattendo il gruppo ribelle M23 sostenuto dal Ruanda in RDC. Ma mentre il conflitto si intensifica, le province orientali ricche di minerali rischiano di diventare il teatro di un nuovo e violento conflitto di sempre più paesi, tra cui Ruanda, Burundi e Uganda. Nel frattempo, la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda si accusano a vicenda di sostenere vari gruppi armati nelle province orientali del Congo, come Nord e Sud Kivu, Ituri e Tanganyika. La violenza che sta scoppiando, con il suo volatile mix di ribelli, milizie, forze statali e regionali, oltre ad appaltatori militari privati e vigilantes locali - tutti guidati da interessi diversi - alimenta il timore che i combattimenti possano riversarsi oltre il confine del Congo. Ne parliamo con Alberto Magnani, redattore e giornalista del Sole 24 Ore. | Le Interferenze di Andrea Borgnino: i ribelli dell'M23 vietano i programmi radiofonici dei giornalisti congolesi sfollati | Le forze speciali ucraine utilizzano droni e tecnologia di visione notturna per combattere le Rapid Support Forces, i ribelli sudanesi sostenuti dal gruppo mercenario russo Wagner nella guerra civile che imperversa nel paese. La linea del fronte nella guerra tra Ucraina e Russia si è estesa all'Africa. Ne parliamo con Federico Donelli, Professore Relazioni Internazionali, Università di Trieste. Ai microfoni Luigi Spinola
28 min
07 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 07/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
06 Mar 2024

Super Tuesday | Al valico di Rafah

Il presidente Biden e l'ex presidente Donald J. Trump hanno attraversato il Super Tuesday, il giorno più importante della stagione delle primarie, accumulando enormi quantità di delegati in California, Texas e altrove mentre si muovevano inesorabilmente verso le nomination dei loro partiti e una rivincita per la Casa Bianca a novembre. La repubblicana Nikki Haley ha vinto in Vermont, il che l'ha aiutata a evitare lo shutout nelle 15 gare repubblicane. Ne parliamo con Martino Mazzonis, giornalista americanista. | Nell'ambito della crisi umanitaria che colpisce Gaza, una delegazione italiana composta da operatori umanitari, parlamentari, giornalisti, accademici ed esperte di diritto internazionale, si è recato in Egitto per raggiungere il valico di Rafah per chiedere l'ingresso degli aiuti e operatori umanitari nella Striscia. I vertici delle agenzie umanitarie dell'Onu concordano nel dire che "non ci sono più parole" per descrivere l'entità della catastrofe umanitaria nell'enclave palestinese. Eppure il valico gestito dall'Egitto al momento rimane chiuso. Ne parliamo con Anna Meli, presidente Cospe. | Negli ultimi mesi il valico di frontiera di Rafah è rimasto l'unico modo per far entrare e uscire persone e aiuti da Gaza. In questa situazione di stallo formale, persone e aiuti passano attraverso il valico, anche in maniera informale. E come ciò avvenga è un segreto di Pulcinella. Dietro le quinte si trova una figura solitaria, in cui si intersecano affari, potere e relazioni internazionali, una figura che, in meno di un decennio, si è trasformata da latitante della giustizia a capo di un battaglione tribale, a partner dell'esercito egiziano nella sua guerra al terrorismo e a uno degli uomini d'affari più influenti dell'Egitto: Ibrahim al-Argany. Ora, tutto e chiunque entri o esca da Gaza, lo fa quasi esclusivamente attraverso le società di Argany e la sua rete di contatti. Ne parliamo con Matteo Colombo, esperto di Medio Oriente e ricercatore presso l'Unità di ricerca sui conflitti di Clingendael. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
06 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 06/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
05 Mar 2024

Stato d'emergenza ad Haiti | Le Due Sessioni cinesi

Haiti è in stato di emergenza e coprifuoco dopo la fuga di migliaia di prigionieri da un carcere di Port-au-Prince. Il capobanda "Barbecue" si attribuisce il merito dell'attacco al carcere, dal quale sono fuggiti 3.696 detenuti, e fa sapere che il suo obiettivo era rovesciare il presidente ad interim del paese, Ariel Henry. La crisi di sicurezza ha spinto il governo a dichiarare domenica sera lo stato di emergenza e il coprifuoco in gran parte del paese. Ne parliamo con Roberto Codazzi, educatore e cooperante in Repubblica Dominicana. Nel 2008 fonda l'associazione Color Esperanza che propone l'educazione alla mondialità e progetti di sviluppo ad Haiti. E' autore di "Haiti, l'isola che non c'era" (2011) scritto a un anno dal terremoto e "Haiti, il terremoto senza fine" (novembre 2020, ed.People). | Le Due Sessioni sono iniziate in Cina in un contesto di forti difficoltà economiche, di diminuzione della trasparenza sugli indicatori governativi e di crescente preoccupazione tra le imprese e gli investitori internazionali. I delegati presenti alle riunioni quasi simultanee del parlamento cinese, del Congresso nazionale del popolo (NPC) e dell'organo consultivo politico della Conferenza consultiva politica del popolo cinese (CPPCC), discuteranno e approveranno la direzione politica del partito comunista cinese al potere per l'anno. In rottura con la tradizione, il principale funzionario economico cinese, il premier Li Qiang, non si rivolgerà alla stampa durante quello che è il principale incontro politico annuale del paese.Ne parliamo con Giada Messetti, Sinologa e conduttrice del programma sulla sfida tra Cina e Stati Uniti "CinAmerica" su Raiplay. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
05 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 05/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
04 Mar 2024

Harris, Israele e aiuti a Gaza | India, migranti delle guerre

La vicepresidente Kamala Harris ha chiesto un "cessate il fuoco immediato" a Gaza, affermando che Hamas dovrebbe accettare la pausa di sei settimane attualmente sul tavolo e che Israele dovrebbe aumentare il flusso di aiuti nell'enclave assediata nel mezzo di una crisi umanitaria. Harris ha attaccato le terribili condizioni di Gaza, definendo la situazione una "catastrofe umanitaria". Ne parliamo con Daniele Raineri, giornalista e inviato di Repubblica. | Nell'anno del voto in India, in cui 968,8 milioni di persone sono già registrate per recarsi alle urne, la crisi occupazionale diventa sempre più evidente. Ci sono persone migranti indiane che si arruolano nell'esercito russo o finiscono, per via di una truffa, sul campo di battaglia. A due anni dall'inizio della guerra infatti, decine di migliaia di soldati russi sono morti nel conflitto, e Mosca è alla ricerca di nuovi combattenti, spesso con l'aiuto di intermediari informali. Ci sono anche persone migranti indiane che, dopo gli attacchi del 7 ottobre, sono partite per andare a sostituire i lavoratori palestinesi nei cantieri israeliani. Ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
04 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 04/03/2024

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03 Mar 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 03/03/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
02 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 02/03/2024

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21 min
01 Mar 2024

Elezioni-test in Iran | Funerali di Navalny

Il 1 marzo si tengono le prime elezioni in Iran dalle proteste anti-governative scatenatesi a livello nazionale nel 2022 con la morte di Mahsa Jina Amini, arrestata e uccisa dalla polizia morale per non aver portato correttamente l'hijab. Alle urne si andrà per eleggere da una parte i membri del parlamento e dall'altra i membri dell'Assemblea degli esperti, che sono responsabili della nomina, della revoca e della supervisione del leader supremo dell'Iran, la figura più potente e comandante in capo del paese. Ne parliamo con Zara Tofigh, avvocatessa iraniana portavoce dell'associazione Iran Human Rights in Italia. | Il politico dell'opposizione russa Alexei Navalny sarà sepolto venerdì a Mosca tra strette misure di sicurezza e timori di un giro di vite della polizia due settimane dopo la sua morte improvvisa all'età di 47 anni in una colonia penale artica. Putin, nel discorso alla nazione di ieri, ovviamente di Navalny non ha fatto cenno. Putin, in oltre due ore di eloquio, ha presentato ai russi una visione del futuro che alternava minacce nucleari e grandi promesse sociali. Ne parliamo con Carolina De Stefano, docente di Storia e Politica russa alla LUISS e autrice di "Storia del potere in Russia. Dagli zar a Putin" edito da Scholé – Morcelliana (2022). Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
01 Mar 2024

Rassegna stampa internazionale 01/03/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
29 Feb 2024

Bye bye Tripoli | Amnistia senegalese

I gruppi armati che controllano Tripoli da più di un decennio hanno accettato di lasciare la capitale della Libia. Il ministro degli Interni Imad Trabelsi - membro del governo della Libia occidentale, riconosciuto a livello internazionale - ha detto che dopo lunghe trattative è stato raggiunto un accordo per affidare la polizia della capitale alle forze regolari. L'accordo arriva dopo una serie di scontri mortali avvenuti in città negli ultimi mesi. Quanto questo annuncio, che ha fatto i titoli di molti giornali internazionali, corrisponde però alla realtà sul terreno? Intanto, a Est, Putin sta rafforzando la presenza della Russia in Cirenaica. Oltre alla presenza sul terreno, sono in corso trattative per concedere alle navi da guerra russe il diritto di attracco nel porto di Tobruk in cambio di sistemi di difesa aerea e di addestramento per i piloti dell'Esercito Nazionale Libico, guidato da Khalifa Haftar. Ne parliamo con Virginie Collombier, Coordinatrice Mediterranean Platform, Luiss School of Government. | Con le Interferenze di Andrea Borgnino ci spostiamo poi in Africa per parlare della radio rurale Gindiku nella regione del Sahel in Senegal, dove ci sono solo donne ai microfoni . | Il capo di Stato senegalese, Macky Sall, ha emesso un disegno di legge di amnistia generale sui fatti relativi alle manifestazioni politiche avvenute tra il 2021 e il 2024 nel paese. L'annuncio arriva nel bel mezzo di una grave crisi legata al rinvio delle elezioni presidenziali: Macky Sall ha affermato di voler organizzare le elezioni presidenziali entro giugno-luglio, mentre un vasto fronte le reclama prima del 2 aprile. Il presidente ha iniziato consultazioni, intitolate "dialogo nazionale", che si svolgono con alcune centinaia di leader politici, leader religiosi e rappresentanti della società civile, ma in assenza di alcuni dei protagonisti della crisi, a cominciare da diciassette dei diciannove candidati selezionati a gennaio per le elezioni presidenziali del Consiglio costituzionale. Ne parliamo con Vincenzo Giardina, africanista, coordina il notiziario Esteri dell'agenzia Dire e scrive anche per Il Venerdì di Repubblica, Internazionale e l'Espresso. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
29 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 29/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
28 Feb 2024

Premio Nobel in prigione a Mosca | Una Spy story ucraina | Se la Russia si annette la Transnistria

La repressione degli oppositori si fa sempre più pesante in Russia. Il Tribunale distrettuale Golovinskij di Mosca ha condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione Oleg Orlov, co-direttore del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, per aver "leso ripetutamente la reputazione" delle forze armate russe. Ne parliamo con Andrea Gullotta, docente di russo all'Università di Glasgow e presidente di Memorial Italia, parte dell'associazione Memorial creata a Mosca negli anni '80. In Ucraina, intanto, un long-read del New York Times svela l'intricato rapporto tra la CIA e i servizi segreti ucraini, mostrando come l'agenzia di intelligence statunitense giochi un ruolo chiave nel conflitto contro la Russia. Ne parliamo con Marta Serafini, giornalista ed inviata del Corriere della Sera in Ucraina e autrice del libro "L'Ombra del nemico" (ed.Solferino, 2020). | Il 28 febbraio la regione separatista filo-russa della Transnistria potrebbe organizzare un referendum sulla sua annessione alla Russia in occasione del Congresso dei Deputati. Il pretesto sarebbe la necessità di proteggere i cittadini russi e "compatrioti" della regione dalle minacce provenienti dalla Moldavia e dalla NATO. La tempistica in questo caso è fondamentale: il 29 febbraio Vladimir Putin terrà il suo discorso sullo stato della nazione all'Assemblea federale russa e in quell'occasione potrebbe dichiarare l'annessione della Transnistria da parte di Mosca. La Transnistria si trova tra il fiume Dniester e il confine tra Moldavia e Ucraina. A livello internazionale è riconosciuta come parte della Moldavia, che aspira ad aderire all'Unione Europea, ma in realtà il paese non ha alcun controllo sulla regione la cui popolazione parla russo e che ha rivendicato l'indipendenza dopo il crollo dell'URSS. Il governo di Chisinau negli ultimi due anni ha accusato i gruppi sostenuti dalla Russia di cercare di rovesciare il suo governo filo-occidentale , di influenzarne le elezioni e di utilizzare la regione separatista per destabilizzare la propria sicurezza. Ne parliamo con Gianni Vernetti, editorialista La Repubblica, già Sottosegretario agli affari esteri. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
28 min
28 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 28/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
27 Feb 2024

La Svezia entra nella NATO | Pastorale americana

La Svezia ha superato l'ultimo ostacolo per diventare il 32esimo membro della NATO dopo che l'Ungheria – l'ultimo paese a resistere – ha approvato ieri la mossa con un voto del Parlamento. Come questo cambierà le dinamiche interne all'Alleanza Atlantica, e come cambieranno i rapporti di forza con la Russia? Ieri, intanto, il presidente francese Macron ha convocato i partner europei per dare un segnale diverso dall' "Ukraine Fatigue" che arriva dagli USA e ha annunciato una coalizione per inviare missili di media e lunga gittata, paventando anche la possibilità di inviare uomini al fronte. Ne parliamo con Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali - Sapienza Università di Roma. | La Corte Suprema dell'Alabama ha stabilito che gli embrioni sono "bambini extrauterini", una decisione di vasta portata che potrebbe sconvolgere l'assistenza sanitaria riproduttiva delle donne in uno Stato che ha già una delle leggi sull'aborto più severe della nazione. La sentenza lascia sia i medici che i pazienti dell'Alabama molto preoccupati per le implicazioni che questo comporterà per gli embrioni congelati. Il più grande ospedale dell'Alabama ha già sospeso i suoi servizi di fecondazione in vitro (IVF) in seguito alla decisione, per paura che potesse esporre medici e pazienti a procedimenti penali. Il dibattito sui diritti riproduttivi negli USA è stato a lungo guidato dall'opposizione all'aborto da parte dei gruppi cristiani, ma la sentenza della Corte dell'Alabama ha diviso il movimento, accendendo un forte dibattito sul ruolo della teologia nel processo legislativo statunitense. Ne parliamo con Elisabetta Vezzosi, insegna storia degli Stati Uniti d'America dall'Università di Trieste ed è direttrice del Dipartimento di studi umanistici. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
27 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 27/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
26 Feb 2024

Elezioni in Bielorussia | Le milizie di Mao

In Bielorussia le elezioni parlamentari e locali di domenica  sono destinate a consolidare la linea dura del presidente Alexander Lukashenko, nonostante i ripetuti appelli dell'opposizione di boicottare il voto. Lukashenko, che governa la Bielorussia da quasi 30 anni, ha accusato l'Occidente di cercare di usare il voto per indebolire il suo governo e "destabilizzare" il paese di 9,5 milioni di persone. La maggior parte dei candidati alle elezioni fa parte dei quattro partiti ufficialmente registrati: Belaya Rus, il Partito Comunista, il Partito Liberal Democratico e il Partito del Lavoro e della Giustizia. Tutti sostengono le politiche di Lukashenko. A circa una decina di altri partiti, non conformi alla linea, è stata negata la registrazione alla corsa elettorale. Ne parliamo con Ekaterina Ziuziuk, presidente dell'Associazione Bielorussi in Italia Supovka, e con Eleonora Tafuro Ambrosetti, ricercatrice presso il Centro Russia, Caucaso e Asia Centrale dell'ISPI. | Le imprese statali cinesi hanno cominciato a istituire unità militari di riserva interne, un'eredità dell'era di Mao Zedong, in risposta alla crescente preoccupazione delle autorità per l'instabilità sociale e politica nel contesto di un rallentamento economico del paese che per il 2024 si prospetta ancora più pesante. Storicamente, questi dipartimenti erano gruppi affiliati agli sforzi di reclutamento dell'Esercito Popolare di Liberazione a livello di contea e villaggio durante il periodo di Mao. Oggi, il loro ruolo principale è quello di condurre attività di protezione civile e di contribuire al reclutamento, alla promozione e alla formazione militare. In Cina il rapporto debito/PIL ha raggiunto il 110% nel 2022, e questo è un crescente grattacapo per i politici. Il mercato immobiliare è colpito dalla crisi, i guadagni delle esportazioni sono modesti e il governo aumenta il giro di vite sull'industria privata. Il risultato è che gli investitori internazionali si ritirano dalle azioni cinesi a tassi record. Ne parliamo con Alessandra Colarizi, sinologa, direttrice editoriale di China Files e autrice di Africa rossa. Il modello cinese e il continente del futuro (L'Asino d'Oro, 2022). Ai microfoni Anna Maria Giordano.   
29 min
26 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 26/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Luigi Spinola. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
25 Feb 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 25/02/2024

I settimanali internazionali letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
24 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 24/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
23 Feb 2024

Ucraina, due anni di guerra

Due anni di guerra, trentamila vittime civili, milioni di sfollati e di profughi e una situazione di stallo che non accenna a finire. A due anni dall'invasione dell'Ucraina, una puntata speciale di Tutta la Città ne Parla con Radio3Mondo, dalle 10 alle 11.30, per analizzare la situazione militare e quella umanitaria, le posizioni dell'opinione pubblica e dei governi occidentali, le intenzioni del Cremlino e i margini di negoziato. Ospiti di Pietro Del Soldà e Marina Lalovic: Davide De Luca, giornalista, vive a Kiev, ha lavorato al Post, con la Rai e con il sito di fact-checking Pagella Politica; Ugo Poletti, editor in chief di The Odessa Journal; Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera in Ucraina; Alberto Zanconato, corrispondente Ansa da Mosca; Nona Mikelidsze, analista Iai - Istituto Affari Internazionali; Filippo Mancini, cooperante, logista di Norwegian Refugee Council a Kharkiv, già membro di We World; Gianandrea Gaiani, esperto di strategia militare, direttore della rivista online Analisi Difesa, collabora con il quotidiano Il Sole 24 Ore; Ivan Vejvoda, direttore del progetto Europa presso l'Istituto di scienze umanistiche di Vienna, è stato direttore esecutivo del Balkan Trust; Matteo Villa, ricercatore Ispi - Istituto per gli studi di politica internazionale; Fabio Masini, fondatore di Euractiv, economista, del CESUE - Centro Studi, formazione, comunicazione e progettazione sull'Unione europea e la global governance.
82 min
23 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 23/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
22 Feb 2024

Agricoltori polacchi bloccano il confine con l'Ucraina | Boicottaggio giordano

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto mercoledì un incontro con il governo polacco per risolvere il blocco al confine, che secondo lui avvantaggia solo Mosca. Il blocco, che potrebbe impedire le forniture di armi, ha riacceso le tensioni tra i vicini. Gli agricoltori polacchi hanno bloccato l'ingresso dei camion ucraini nel loro Paese per protestare contro quella che, a loro dire, è la concorrenza sleale delle importazioni più economiche dall'Ucraina: ne parliamo con Fabio Turco, giornalista di Centrum Report, progetto giornalistico sui paesi dell'Europa Centrale, in collegamento da Varsavia. Le #Interferenze di Andrea Borgnino ci porteranno invece verso la seconda tappa della nostra puntata, la Giordania, con il racconto di Radio al-Balad e Micro.radio: le storie e i suoni di due emittenti comunitarie indipendenti. Nel Paese inoltre, negli ultimi giorni, centinaia di manifestanti giordani hanno formato una catena umana per bloccare i camion che trasportano merci in Israele nel contesto del conflitto a Gaza. Gli attivisti protestavano contro la partecipazione della Giordania al cosiddetto corridoio terrestre "Dubai-Haifa", che collega il porto Jebel Ali di Dubai negli Emirati Arabi Uniti al porto israeliano di Haifa, attraverso strade che passano sia in Arabia Saudita che in Giordania. Le proteste sono continuate anche contro catene come McDonald's e Starbucks. Ieri si è tenuta una grande manifestazione davanti all'amministrazione della Valle del Giordano per impedire gli accordi sulla sostenibilità agricola e sull'acqua con Israele: ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta di Yemen e di zone di conflitto, voce di Radio3, autrice del documentario "Yemen, nonostante la guerra" (2020), in collegamento dalla Giordania. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
22 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 22/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
21 Feb 2024

Gasolina cubana | Stallo venezuelano | Crisi diplomatica tra Brasile e Israele

Dopo anni di prezzi relativamente stabili grazie all'aiuto del petrolio venezuelano, da qualche tempo il problema del costo della benzina a Cuba sta aggravando ulteriormente la già precaria situazione economica del Paese. In una dichiarazione resa alla televisione di Stato, il Ministro delle Finanze e dei Prezzi Vladimir Regueiro ha annunciato che il costo di un litro di benzina normale passerà da 25 pesos (20 centesimi di dollaro) a 132 pesos, mentre il prezzo della benzina premium passerà da 30 a 156 pesos. Le autorità hanno poi aggiunto che i turisti che visitano l'isola in difficoltà pagheranno il carburante in valuta estera. Il governo cubano, che sovvenziona quasi tutti i beni e i servizi essenziali, ha annunciato a fine dicembre una serie di misure volte a ridurre il deficit in un momento di grave crisi economica in tutta l'isola. Secondo le stime ufficiali, l'economia cubana si è ridotta del 2% nel 2023, mentre l'inflazione ha raggiunto il 30%: ne parliamo con Fabio Laurenzi, rappresentante di COSPE a Cuba. Il Venezuela intanto si trova nel mezzo dell'anno elettorale senza una data per le elezioni presidenziali che dovrebbero tenersi "nella seconda metà del 2024", senza leader dell'opposizione dopo che la conservatrice María Corina Machado, scelta a ottobre da forze politiche differenti, è stata inabilitata dal tribunale supremo di giustizia e con un'attivista importante imprigionata nell'elicoide, la prigione dei servizi segreti: ne parliamo con Roberto Da Rin, giornalista del Sole24ore esperto di America Latina. In chiusura la crisi diplomatica tra Brasile e Israele, con il presidente brasiliano Lula da Silva dichiarato "persona non grata" da Israele per le sue dichiarazioni che paragonano la guerra in corso a Gaza alla Shoah. Una crisi che potrebbe estendersi ad altri Paesi del Sudamerica, dato che nelle ultime ore i presidenti della Colombia, Gustavo Petro, e della Bolivia, Luis Arce, hanno espresso "piena solidarietà" al loro omologo brasiliano: ne parliamo con Claudileia Lemes Dias, scrittrice italano-brasiliana da 20 anni in Italia, ha pubblicato i saggi "Fascismo tropicale: il Brasile tra estrema destra e Covid-19" (Dissensi Edizioni, 2020); "Le catene del Brasile: un paese ostaggio delle religioni" (l'Asino d'Oro Edizioni, 2022). Collabora con la rivista Left. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
21 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 21/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
20 Feb 2024

L'ultima udienza di Assange | Gli israeliani vogliono tornare alle case di confine; allarme Unicef

La lotta del fondatore di WikiLeaks Julian Assange per evitare di essere accusato di spionaggio negli Stati Uniti potrebbe essere vicina alla fine, dopo una lunga saga legale nel Regno Unito che ha incluso sette anni di autoesilio nell'ambasciata ecuadoriana a Londra e cinque anni di prigione. Martedì Assange dovrà affrontare quella che potrebbe essere la sua ultima udienza in tribunale a Londra, nel tentativo di fermare la sua estradizione negli Stati Uniti. L'Alta Corte ha programmato due giorni di discussioni per stabilire se Assange possa chiedere a una corte d'appello di bloccare il suo trasferimento. Se la corte non dovesse autorizzare il ricorso, potrebbe essere mandato oltreoceano. Assange, 52 anni, esperto informatico australiano, è stato incriminato negli Stati Uniti con 18 capi d'accusa per la pubblicazione di centinaia di migliaia di documenti riservati da parte di Wikileaks nel 2010. Deve rispondere di 17 accuse di spionaggio e di un'accusa di uso improprio di computer. In caso di condanna, i suoi avvocati sostengono che potrebbe ricevere una pena detentiva fino a 175 anni, anche se le autorità statunitensi hanno dichiarato che la pena sarà probabilmente molto più bassa: ne parliamo con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Mentre la legge sullo spionaggio è stata usata raramente contro coloro che fanno trapelare informazioni classificate, mai - fino ad ora - il governo l'ha citata contro qualcuno che pubblica tali informazioni. Anche se i membri più anziani dell'amministrazione Obama hanno criticato pubblicamente WikiLeaks e hanno discusso privatamente se perseguire Assange, alla fine si sono astenuti dal farlo ritenendo che una tale azione avrebbe minato il Primo Emendamento. L'approccio del governo è cambiato drasticamente durante l'amministrazione Trump, che ha avviato l'azione penale nei confronti di Assange, ed è purtroppo proseguito sotto l'amministrazione Biden, che sta confermando il caso ereditato dal suo predecessore: ne parliamo con Federico Romero, professore di Storia degli Stati Uniti d'America presso l'Università di Firenze. Nel conflitto in Medio Oriente intanto arriva l'allarme dell'Unicef sull'aumento delle morti infantili a Gaza mentre l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele attira l'attenzione della Corte delle Nazioni Unite e gli israeliani spingono per tornare alle case di confine: ne parliamo con Nello Del Gatto, analista mediorientale, scrive per La Stampa, Eastwest, Affari Internazionali, in collegamento da Gerusalemme: ne parliamo con Nello Del Gatto, analista mediorientale, scrive per La Stampa, Eastwest, Affari Internazionali, in collegamento da Gerusalemme. Ai microfoni, Marina Lalovic.
29 min
20 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 20/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
19 Feb 2024

Il lascito di Navalny fuoricittà | Transazioni pericolose

Liberalismo, secolarismo, pacifismo, omosessualità e femminismo sono presi di mira oggi in Russia con leggi e campagne persecutorie, nel contesto di un sistema che si fa sempre più autoritario. Una crociata contro il mondo esterno, ma più spesso contro quello interno, per zittire qualsiasi tipo di opposizione. Cosa resta dell'opposizione ora che Navalny è morto in carcere? Per chi è significativa la sua figura e quanto le idee che rappresenta raggiungono i luoghi più remoti della Russia, al di là delle grandi città? Ne parliamo con Marta Allevato, giornalista redazione Esteri Agi, ex corrispondente a Mosca (dal 2010 al 2018), autrice del libro che uscirà domani "La Russia moralizzatrice. La crociata del Cremlino per i valori tradizionali" (Edizioni Piemme, 2024). |  Centinaia di persone di etnia serba hanno manifestato a Mitrovica Nord, nel nord del Kosovo, contro una nuova regolamentazione che prende di mira la valuta serba, il dinaro. Le restrizioni entrate in vigore dal 1° febbraio vietano agli istituti finanziari di utilizzare qualsiasi valuta diversa dall'euro per le transazioni locali. Anche se non è un membro dell'Unione Europea o della sua area valutaria, l'eurozona, il Kosovo ha adottato unilateralmente l'euro nel 2002 per contribuire a portare stabilità monetaria e per semplificare e ridurre i costi di transazione all'interno e all'esterno del paese. Intanto la Serbia ha ricevuto un'altra fornitura di armi dalla Russia, nonostante le sanzioni internazionali, e rimane l'unico paese in Europa che continua a firmare accordi di cooperazione con Mosca. Ne parliamo con Stefano Giantin, giornalista freelance in collegamento da Belgrado, si occupa di Balcani e di Europa centro-orientale e collabora con Ansa Nuova Europa e con Il Piccolo di Trieste, e con Francesco Ronchi, funzionario europeo e docente associato alla Columbia University di New York e autore di "La Scomparsa del Balcani" (Rubbettino editore, 2023). Ai microfoni Marina Lalovic.
28 min
19 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 19/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
18 Feb 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 18/02/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
17 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 17/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
16 Feb 2024

Regno Unito tra elezioni suppletive e recessione | Lasciateci cantare

Nel Regno Unito i Conservatori al governo hanno perso due elezioni suppletive nei collegi di Kingswood, vicino a Bristol, e Wellingborough, nel Northamptonshire: erano entrambi seggi alla Camera lasciati vacanti da Conservatori, e sono stati entrambi vinti da Laburisti. I risultati sono in linea con un grosso calo di popolarità dei Conservatori e del governo di Rishi Sunak avvenuto negli ultimi tempi, e arrivano in un momento complicato per l'economia del paese, appena entrato in recessione tecnica. Il mandato di Sunak scadrà alla fine di quest'anno ma non si sa ancora la data delle prossime elezioni. I Laburisti sono in ogni caso ampiamente in vantaggio nei sondaggi, per la prima volta da anni: ne parliamo con Nicol degli Innocenti, corrispondente da Londra per il Sole24Ore. Ramzi Aburedwan ha 44 anni ed è un musicista, compositore e arrangiatore palestinese. Cresciuto in un campo profughi vicino a Ramallah, a 8 anni fu immortalato in un foto mentre lanciava una pietra durante la Prima Intifada. La sua vita è cambiata quando ha iniziato a studiare musica, in Francia. Ora Ramzi insegna musica in Palestina, organizza eventi, programmi musicali e ha collaborato con vari musicisti. In un'intervista raccolta all'Auditorium di Roma da Roberto Zichittella, racconterà di come è cambiata la sua vita e di come è la situazione oggi in Palestina per chi fa musica. In Italia, intanto, un'opera in un atto con orchestra da camera racconta un'avventura umana sulla possibile amicizia tra due popoli perennemente opposti. "Voci da Hebron" nasce dalla coproduzione tra Opéra Théȃtre Eurométropole de Metz e Teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena da un'idea del compositore e Direttore Artistico Cristian Carrara, che ha scritto la musica, e il giornalista, drammaturgo e scrittore Sandro Cappelletto, che firma il testo letterario e con il quale ne parleremo. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
16 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 16/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
15 Feb 2024

L'opposizione indiana va in frantumi | La Francia e il mal d'oltremare

La coesione dell'opposizione indiana si sgretola, mettendo a rischio la sua capacità di sfidare Narendra Modi alle elezioni nazionali. L'alleanza tra partiti di centrosinistra e regionali, inaugurata lo scorso luglio sotto la bandiera patriottica dell'Indian National Developmental Inclusive Alliance, o INDIA, si è presentata come un fronte unitario per impedire al potente primo ministro indiano e al suo partito maggioritario indù Bharatiya Janata di arrivare al terzo mandato al potere. Tuttavia, i recenti sviluppi hanno dimostrato la fragilità di questa alleanza, con defezioni interne, arresti e intimidazioni che minano la sua coesione. La situazione politica indiana è in rapida evoluzione e il futuro dell'opposizione rimane incerto mentre si avvicinano le elezioni nazionali. Intanto gli agricoltori sono di nuovo in strada per protestare e provano a dirigersi verso la capitale Nuova Delhi andando incontro a una dura repressione della polizia: ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. La Francia cerca nel frattempo di gestire territori d'oltremare: domenica 11 febbraio, a Mayotte, di fronte alle continue pressioni dell'immigrazione e alla rabbia dei residenti locali, il ministro dell'Interno e dell'Oltremare, Gérald Darmanin, ha annunciato misure "estremamente forti", la più "radicale" delle quali è una revisione costituzionale volta ad abolire lo ius soli nel 101° dipartimento francese. Con la legge sull'asilo e l'immigrazione del 2018, la legislazione prevede già che i genitori stranieri debbano risiedere legalmente sul suolo francese da almeno un anno prima che il loro figlio, se nato a Mayotte, possa rivendicare la nazionalità francese. Sostanzialmente, per ridurre il flusso migratorio verso Mayotte, il governo ha vuole rivedere il diritto al soggiorno legale e ridurre il numero di permessi di soggiorno rilasciati: ne parliamo con Stefano Montefiori, corrispondente del Corriere della Sera da Parigi. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
29 min
15 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 15/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zichittella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
14 Feb 2024

Rafah d'Egitto | Indonesia al voto

L'Egitto si è impegnato a rispettare un trattato di pace con Israele purché reciproco: è quanto affermato dal Ministro degli Esteri egiziano Shoukry dopo che nei giorni scorsi alcune fonti avevano ipotizzato una rottura del trattato se Israele avesse attaccato Rafah, al confine con l'Egitto. Intanto però le autorità egiziane si stanno affrettando a blindare e rafforzare militarmente la zona di confine con Gaza, per consolidare la loro posizione sul confine e prevenire una massiccia espulsione di palestinesi nel loro territorio. I colloqui tra Stati Uniti, Egitto, Israele e Qatar a Il Cairo per il rilascio degli ostaggi si sono conclusi ieri senza una svolta: ne parliamo con Alessia Melcangi, docente di Storia del Nord Africa e del Medio Oriente a La Sapienza di Roma e non-resident senior fellow all'Atlantic Council di Washington. Oggi si sono aperte le urne in Indonesia, dove più di 200 milioni di elettori votano per eleggere un nuovo presidente, in quella che è stata definita la più grande elezione del mondo in un solo giorno. L'estesa nazione del Sud-Est asiatico, la terza democrazia elettorale del mondo e il più grande Paese a maggioranza musulmana, ha compiuto progressi impressionanti dalla caduta del regime autoritario del defunto dittatore Suharto nel 1998, trasformandosi in una delle democrazie e delle economie più vivaci dell'Asia: ne parliamo con Emanuele Giordana, giornalista, direttore del sito atlantedelleguerre.it e tra i fondatori di Lettera22. Ai microfoni, Roberto Zichittella.
28 min
14 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 14/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zicchitella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
13 Feb 2024

L'Olanda dice basta F-35 a Israele | La giornata mondiale della radio

Lunedì una corte d'appello olandese ha stabilito che il governo dei Paesi Bassi entro 7 giorni dovrà fermare le spedizioni di componenti per gli aerei da combattimento F-35 al governo israeliano a causa dei suoi continui attacco su Gaza. Ne parliamo con Paolo Pezzati, portavoce Oxfam sulle emergenze umanitarie. | Proclamata nel 2011 dagli Stati membri dell'UNESCO e adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2012 come Giornata internazionale dell'ONU, il 13 febbraio è diventato la Giornata mondiale della radio (WRD). La radio, come tecnologia, scienza, mezzo di comunicazione e sistema di programmazione di elementi audio, affonda le sue radici nel 1800: quindi si può tranquillamente affermare che questo mezzo di comunicazione è già entrato nel suo secondo secolo di vita. Per l'occasione, avremo uno speciale delle #Interferenze di Andrea Borgnino sul Burkina Faso in cui ci racconterà come la radio si sostituisca alla scuola contribuendo, in modo fondamentale, all'alfabetizzazione. E parleremo con Marco Camozzi, responsabile tecnico di Radio Marconi, anche di altre radio nate nel continente africano, come radio Solmansi e Wakamini, grazie alle quali non solo l'alfabetizzazione è stata resa possibile, ma che si occupano anche di mettere in collegamento agricoltori, condividere tecniche di coltivazione e risparmio delle sementi. Con Roberto Zichittella ai microfoni.
29 min
13 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 13/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zicchitella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
12 Feb 2024

Rafah sotto attacco | Un nuovo presidente per la Finlandia | Trump, la NATO e noi

Nella notte è cominciata l'offensiva via terra israeliana nella città di Rafah, a Gaza, con attacchi multipli da parte delle IDF. Due ostaggi israeliani sono stati liberati, Fernando Marman e Louis Norbeto Har. La stampa israeliana sostiene che le vittime palestinesi dell'operazione siano 22, mentre fonti palestinesi negano e parlano di centinaia di persone uccise dall'esercito israeliano. Ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI a Gerusalemme. | Domenica i finlandesi hanno votato per il ballottaggio tra gli ex ministri degli Esteri, Alexander Stubb e Pekka Haavisto, entrambi candidati alle presidenziali, in un paese in cui è il presidente che guida la politica estera è anche il comandante in capo dell'esercito. La sicurezza internazionale e la difesa sono una priorità assoluta in Finlandia, soprattutto dopo aver aderito alla NATO lo scorso anno per contrastare la minaccia di un'espansione della Russia, con cui condivide il suo lungo confine. Il dibattito degli ultimi giorni si era concentrato non tanto sulle minacce esterne, quanto sulle preferenze sessuali di Haavisto, gay, che si è detto sorpreso di come negli ultimi giorni la sua sessualità sia diventata tema centrale del dibattito pubblico. La vittoria è andata a Alexander Stubb, che guiderà il paese da poco entrato in una NATO indebolita dalle dichiarazioni di Trump e che si prepara a difendere il "fronte Nord". Ne parliamo con Liisa Liimatainen, giornalista finlandese e con Andrea Carati, docente di relazioni internazionali all'Università di Milano. Ai microfoni Roberto Zichittella.
29 min
12 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 12/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Roberto Zicchitella. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
20 min
11 Feb 2024

Rassegna settimanali stranieri 11/02/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
10 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 10/02/2024

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21 min
09 Feb 2024

Trattori spagnoli | Santo confine!

Agricoltori in piazza anche in Spagna, dove le rivendicazioni continuano nelle strade questo venerdì, quarto giorno consecutivo di proteste in cui si prevede che nuovi cortei di trattori e manifestazioni a piedi avranno luogo in diverse città del Paese. Il bilancio dei primi tre giorni di protesta conta 20 arresti e quasi 2.000 denunce per violazione della legge sulla sicurezza dei cittadini, la cosiddetta legge bavaglio. Si prevede che l'intensità delle proteste aumenti nel fine settimana, quando alcuni gruppi, tra cui il 6F, vogliono raggiungere la capitale con i loro trattori. I manifestanti chiedono soprattutto "prezzi equi" per i loro prodotti, un maggiore controllo sulle importazioni da paesi extra UE e una riduzione della burocrazia: ne parliamo con Lorenzo Pasqualini, giornalista freelance residente a Madrid, collabora con diverse testate ed è autore del sito El Itagnol. Intanto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che proporrà il ritiro del piano per dimezzare l'uso dei pesticidi in agricoltura, come concessione agli agricoltori europei che protestano: ne parliamo con Roberto Castaldi, Direttore di Euractiv.it, portale gratuito di informazione europea. In un clima di crescente preoccupazione per la sicurezza delle frontiere tra Stati Uniti e Messico, mentre continuano gli scontri in Senato tra Democratici e Repubblicani sulle politiche migratorie, un gruppo armato è emerso inaspettatamente e in modo aggressivo: si chiama "Take Our Border Back - Riprendiamoci il nostro confine - e conta più di 1.600 persone. Il gruppo si è formato su Telegram, si autodefinisce "l'Armata di Dio" e si è organizzato in convogli per andare a presidiare il confine. Intanto gli Stati Uniti hanno ripreso a deportare alcuni messicani su voli che li portano lontano dal confine meridionale. La mossa, dicono funzionari statunitensi e messicani, è progettata "per scoraggiarli dal tentare ripetutamente di entrare negli Stati Uniti": ne parliamo con Fausta Speranza, giornalista dell'Osservatore Romano e autrice del libro "Messico in bilico, viaggio da vertigine nel paese dei paradossi" (ed. Infinito, 2018), "Il senso della sete" (ed. Infinito, 2022). Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
09 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 09/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Battaglia . Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
08 Feb 2024

Voto pakistano | Il caos al Congresso e la sentenza su Trump scuotono gli USA

L'8 febbraio, quando il Pakistan voterà alle elezioni nazionali, la democrazia del Paese dovrà affrontare la sua ultima prova. Si tratta di un'elezione che deciderà il prossimo governo della quinta nazione più popolosa del mondo: 128 milioni di persone si sono registrate per votare e scegliere 266 rappresentanti. Alcuni osservatori temono che la commissione elettorale di Islamabad possa rinviare il voto a causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza e molti analisti temono che le elezioni, anche se si tenessero regolarmente, potrebbero non essere libere o giuste. Il Pakistan ha una lunga storia di interferenze politiche nei processi democratici da parte del suo potente esercito e questo rischio nel 2024 non viene meno: ne parliamo con Ejaz Ahmad, giornalista e mediatore culturale. Ha fondato l'associazione Nuove Diversità e il giornale Azad. Il Senato degli Stati Uniti ha di fatto affossato il pacchetto da 118 miliardi di dollari che include cospicui aiuti all'Ucraina (61 miliardi di dollari), a Israele (14 miliardi) e un fondo destinato a fronteggiare la crisi migratoria al confine con il Messico (20 miliardi). Un nutrito gruppo di repubblicani si oppone pervicacemente alla misura messa a punto dall'amministrazione Biden. Alcuni senatori stanno ora esplorando modi alternativi per inviare aiuti militari e finanziari a un'Ucraina sempre più in difficoltà. Una corte d'appello federale composta da tre giudici – di cui due nominati da Joe Biden – ha sentenziato in modo unanime che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump non gode dell'immunità dai procedimenti penali per presunti crimini commessi durante il suo mandato. Il riferimento è all'imputazione di aver cercato il 6 gennaio 2021 di rovesciare l'esito delle ultime elezioni presidenziali, che hanno visto vittorioso il rivale democratico Biden. La questione è di rilievo in ottica sia elettorale sia istituzionale. Trump potrebbe perdere le elezioni qualora il processo avesse luogo nei prossimi mesi, quando la campagna elettorale per le presidenziali Usa entrerà nel vivo. È probabile quindi che il tycoon chieda alla Corte suprema di riesaminare la decisione, mantenendo così l'iter giudiziario congelato: ne parliamo con Alessia De Luca, giornalista e responsabile ISPI per le relazioni transatlantiche. Ai microfoni, Anna Maria Giordano.
29 min
08 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 08/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
07 Feb 2024

Marwan Barghouti è la chiave? | La Baku Connection

Hamas, nell'ambito dell'accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco a Gaza, ha chiesto che Israele rilasci "migliaia" di detenuti palestinesi, anche con condanne all'ergastolo, e tra questi Marwan Barghouti,  possibile candidato presidente dell'Autorità nazionale palestinese che è in carcere dal 2002 in quanto leader della Seconda Intifada, condannato a 5 ergastoli. Ne parliamo con Roberto Bongiorni, giornalista del Sole 24 Ore. | Il 7 febbraio si tengono le elezioni presidenziali in Azerbaijan, con l'attuale presidente Ilham Aliyev che è già pronto ad assicurarsi un quinto mandato sull'onda di popolarità alimentata dalla vittoria del suo esercito contro i separatisti armeni del Nagorno-Karabakh. La cosa più inaspettata delle elezioni non è tanto il loro risultato, ormai scontato, ma è che siano state indette. Il voto era stato programmato per il 2025, ma Aliyev aveva annunciato all'inizio di dicembre che sarebbe stato anticipato. Aliyev è sicuro di mantenere il potere ma il modo in cui le elezioni e la campagna si stanno svolgendo, mostra che non intende lasciare spazio né all'opposizione né a critiche contro il suo operato, dicono i critici del presidente. Un'affermazione che i sostenitori di Aliyev invece negano. Negli ultimi mesi, intanto, un gruppo di giornalisti investigativi legato a Abzas Media, uno dei pochi media nazionali azeri che ancora osa indagare sulla corruzione ufficiale, è finito nelle mire del presidente: 13 di loro sono stati incarcerati negli ultimi mesi con accuse che diverse organizzazioni per i diritti umani hanno definito "inventate" sostenendo che l'operazione fa "parte di un giro di vite del governo sui media indipendenti". Ne parliamo con Eleonora Tafuro Ambrosetti, analista senior di Ispi, dipartimento Russia, Caucaso e Asia Centrale, e con Daniel Pommier, Professore assistente di Storia delle relazioni internazionali - Università ADA di Baku. Ai microfoni Anna Maria Giordano. 
29 min
07 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 07/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
06 Feb 2024

Senegal sull'orlo del baratro | Coppa d'Africa 2024 | Turchia, a un anno dal terremoto

La reputazione del Senegal come bastione della democrazia in una regione instabile è a rischio: i manifestanti si scontrano con la polizia fuori dall'Assemblea nazionale. All'interno, i legislatori hanno approvato un controverso disegno di legge per prolungare il mandato del presidente Macky Sall e ritardare le elezioni, dopo che quest'ultimo ha annullato le elezioni previste a sole tre settimane dalla scadenza. Khalifa Sall, uno dei principali oppositori ed ex sindaco di Dakar, che non è imparentato con il presidente, ha definito il ritardo un "colpo di stato costituzionale" e ha esortato la popolazione a protestare contro di esso. La sua coalizione politica ha promesso di andare in tribunale. Ne parliamo con Marco Simoncelli, fotografo freelance basato a Dakar del collettivo Fada  | Sempre con Marco Simoncelli parleremo anche della 34a edizione della Coppa d'Africa che si svolge dal 13 gennaio all'11 febbraio 2024 in Costa d'Avorio. | ll 6 febbraio 2023 alle 02:17 ore italiane (04:17 locali) la Turchia è stata colpita da un terremoto con una magnitudo pari a 7.9: le scosse hanno ucciso circa 53.000 persone e hanno spinto 6 milioni di persone a rifugiarsi temporaneamente nei dintorni o in altre regioni, ha dichiarato il ministero degli Interni mentre altre 8.000 persone sono state uccise nella vicina Siria, secondo i dati dell'agenzia turca per la gestione dei disastri Afad e della Fondazione internazionale per il soccorso e lo sviluppo della Mezzaluna blu. Tre settimane dopo il disastro, con il Paese ancora sconvolto, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan aveva promesso che il suo governo avrebbe guarito "le ferite del terremoto in larga misura entro un anno". Ma nell'anniversario del disastro, un numero enorme di persone vive ancora in rifugi temporanei. Ne parliamo con Lea Nocera, docente di turco e storia Turchia contemporanea all'Università L'Orientale di Napoli e autrice per Zazà de La finestra sul Mediterraneo.   Ai microfoni Anna Maria Giordano.  --
29 min
06 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 06/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Silvia Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
05 Feb 2024

Oman, punto d'incontro | Siccità in Catalogna, prove di fine del mondo?

Il ministro degli Esteri dell'Oman ha espresso la sua "grave preoccupazione per la continua escalation nella regione" del Golfo in una dichiarazione condivisa con l'Oman News Agency. Badr al-Busaidi ha messo in dubbio l'efficacia degli attacchi di ritorsione statunitensi nello Yemen, sottolineando che "tali azioni compromettono la sicurezza, la stabilità e gli sforzi della regione per affrontare sfide come la violenza e l'estremismo". Ne parliamo con Eleonora Ardemagni, esperta monarchie del Golfo, forze militari arabe e Yemen, assistente all'università Cattolica di Milano e ricercatrice ISPI. | La Catalogna è entrata in fase di emergenza a causa della peggiore siccità mai registrata, e siamo solo a febbraio. La Generalitat ha esteso le restrizioni idriche all'80% della Catalogna, compresa Barcellona, per garantire l'approvvigionamento domestico nei prossimi mesi. In totale, quasi sei milioni di persone che per ora dovranno limitare il consumo a 200 litri al giorno per abitante, oltre a continuare ad applicare le restrizioni già in vigore, come il divieto di irrigare i giardini, di lavare l'auto se non in specifici esercizi commerciali che utilizzano acqua di ricircolo o di riempimento di piscine. Ne parliamo con Mario Magarò, giornalista freelance a Barcellona, esperto di Catalogna e crimini ambientali in Sudamerica, e con Giulio Boccaletti, autore di "Acqua, una biografia" (Mondadori 2022) e ricercatore associato onorario presso la Smith School dell'università di Oxford. Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
05 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 05/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Laura Battaglia. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
04 Feb 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 04/02/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano.
22 min
03 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 03/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
02 Feb 2024

Biden, sanzioni e Iran | Divino Donald

Poche ore fa l'amministrazione statunitense ha approvato un piano per una serie di attacchi contro obiettivi iraniani sia in Siria che in Iraq. Il presidente Biden ha inoltre deciso di emettere sanzioni contro i coloni israeliani accusati di attaccare i palestinesi in Cisgiordania mentre tenta di guadagnare consenso elettorale: ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all'Institut d'études politiques/SciencesPo a Parigi e autore di "Era Obama" (Feltrinelli) e "Libertà e Impero" (Laterza) e con Luciana Borsatti, giornalista e autrice dei libri: "Iran. Il tempo delle donne" (Castelvecchi 2023), "L'Iran al tempo di Biden" (Castelvecchi, 2021) e "L'Iran al tempo di Trump" (Castelvecchi, riedizione 2020). L'influenza del culto evangelico sulla vita politica dei Paesi, soprattutto nel continente americano, sta aumentando. Non fanno eccezione gli USA, dove l'ex presidente Trump in questi anni è rimasto al centro della vita politica statunitense anche grazie al sostegno della destra cristiana, che lo considera un leader benedetto da Dio. Negli ultimi quarant'anni, dall'elezione di Ronald Reagan in poi, le Chiese cristiano evangeliche statunitensi hanno sempre sostenuto i candidati e i presidenti Repubblicani. Hanno continuato a sostenere i Repubblicani anche nel 2016, quando Donald Trump vinse le primarie e poi divenne presidente, nonostante fosse un politico pluridivorziato, magnate dei casinò, che aveva mostrato fino a quel momento poca o nessuna attenzione alla religione. Oggi, otto anni dopo, Trump è con ampio margine il candidato preferito dall'elettorato che si riconosce come evangelico e analisti ed esperti di movimenti religiosi evidenziano come non ci sia mai stata una convergenza così compatta e convinta su un candidato: ne parliamo con Mario Del Pero, docente di Storia Internazionale e storia della politica estera statunitense all'Institut d'études politiques/SciencesPo a Parigi e autore di "Era Obama" (Feltrinelli) e "Libertà e Impero" (Laterza). Ai microfoni, Costanza Spocci. 
29 min
02 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 02/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic . Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
20 min
01 Feb 2024

Appuntamento (al buio) a Bruxelles | Le sfide interne dell'Ucraina

L'Unione europea sostiene ancora l'Ucraina. Questo è il messaggio che l'UE vuole inviare a Kiev questa settimana, poco prima del terzo anniversario dell'invasione russa. Vuole inviare lo stesso messaggio a Mosca e persino a Donald Trump. Per raggiungere questo obiettivo, l'UE vuole dare a Kiev 50 miliardi di euro e aumentare le spedizioni di armi, imporre nuove sanzioni alla Russia e prelevare i profitti dai beni russi congelati per sostenere la ricostruzione dell'Ucraina. In vista dell'incontro dei leader, diplomatici e funzionari hanno espresso ansia, sperando che il primo ministro ungherese Viktor Orbán abbandoni la sua opposizione al pacchetto di aiuti all'Ucraina - una misura che tecnicamente richiede l'accordo di tutti i 27 governi dell'UE. Sul tavolo ungherese anche il via libera all'adesione della Svezia alla NATO che, secondo quanto dichiarato dallo stesso Orban la scorsa settimana, dovrebbe procedere senza intoppi: ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista del Sole24Ore esperta di temi europei. | Mentre l'Ucraina combatte contro una feroce offensiva russa e i suoi leader attendono di sapere se gli alleati occidentali approveranno più di 100 miliardi di dollari in aiuti molto necessari, il governo di Kiev sta affrontando un ulteriore problema: il tumulto nei suoi ranghi più alti, incentrato sul destino del comandante militare più importante. Questa settimana, nei circoli politici e militari, nei media e su internet, si è diffusa la voce che il Presidente Volodymyr Zelensky avesse licenziato il comandante, Gen. Valeriy Zaluzhny, tanto che l'ufficio del Presidente è stato costretto a smentire pubblicamente. La rimozione del generale Zaluzhny potrebbe anche portare a uno spinoso problema politico per Zelensky. Il comandante militare è ora più popolare del presidente in alcuni sondaggi d'opinione e il suo licenziamento sarebbe visto da alcuni come una mossa volta a sminuire il generale come potenziale avversario politico. Le frizioni tra i due non sono nuove ma si sono inasprite nel tempo. Pochi giorni fa, inoltre, l'agenzia di intelligence ucraina ha dichiarato di aver smascherato un piano di appropriazione indebita di 40 milioni di dollari da parte di una società di difesa: ne parliamo con Ugo Poletti fondatore di The Odessa Journal, magazine online in lingua inglese e italiano. Ai microfoni: Costanza Spocci
29 min
01 Feb 2024

Rassegna stampa internazionale 01/02/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
31 Gen 2024

Via la UNRWA dalla Striscia? | Gli ospedali di Gaza

La situazione del conflitto in Medio Oriente cambia rapidamente e uno degli ultimi sviluppi potrebbe avere un forte impatto sull'assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza. Israele infatti ha accusato dodici - altre fonti parlano di tredici - dei circa 28mila dipendenti regionali dell'agenzia delle Nazioni Unite di essere coinvolti nell'attacco di Hamas del 7 ottobre. Questo ha portato dodici paesi, tra cui Stati Uniti, Canada e Germania, a sospendere i finanziamenti in attesa di chiarimenti. L'UNRWA ha fatto sapere intanto di avere licenziato i dipendenti indagati. Il 29 gennaio il segretario di Stato statunitense Antony Blinken aveva invitato l'agenzia a procedere con urgenza a un'indagine interna, pur riconoscendo che il suo lavoro a Gaza è "assolutamente necessario". Il blocco dei finanziamenti è stato fortemente criticato dai palestinesi e dalle ong, mentre il ministro degli esteri Yisrael Katz ha cancellato un incontro previsto per il 31 gennaio con il direttore dell'Unrwa Philippe Lazzarini, chiedendo le sue dimissioni: ne parliamo con Meron Rapoport, giornalista a Local Call/+972Mag, traduttore e attivista politico, tra i fondatori del movimento A Land for All, che chiede la creazione di due stati indipendenti, Israele e Palestina, con confini aperti, libertà di movimento e istituzioni comuni e con Antonino Brusa, direttore delle risorse umane dell'UNRWA. A Gaza non esiste più una struttura sanitaria in grado di fornire cure mediche salvavita nel caso di un grande afflusso di feriti. Questa la denuncia di MSF dopo che anche il Nasser Hospital non è più in grado di fornire assistenza medica vitale e lo European Hospital rimane ad oggi irraggiungibile. Gli ospedali devono rimanere spazi protetti e solo un cessate il fuoco duraturo permetterà di attuare le misure imposte a Israele dalla Corte internazionale di giustizia, afferma l'organizzazione. Ne parliamo con Giuseppe Soriani, chirurgo di Medici Senza Frontiere, ha lavorato nell'ospedale di Al-Aqsa a Gaza. In conduzione: Costanza Spocci.
28 min
31 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 31/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
30 Gen 2024

Il piano per il dopo-guerra dell'estrema destra israeliana | Offensiva nel Myanmar

Domenica sera, a Gerusalemme, si è svolto il più grande evento dal 7 ottobre: 5.000 israeliani (secondo gli organizzatori) si sono riuniti all'International Convention Center, cantando e ballando alla "Conferenza per la vittoria di Israele - gli insediamenti portano sicurezza: Ritorno alla Striscia di Gaza e alla Samaria settentrionale". Il piano per la costruzione di sei nuovi insediamenti a Gaza è stato presentato in termini pragmatici di sicurezza. Questo è tutto ciò che vogliono, hanno detto: restituire la sicurezza agli israeliani attraverso la classica costruzione di insediamenti sionisti. Hanno già delle prospettive, anche sulle rovine di Gaza City, e nomi come Oz Haim, Hessed le'Alafim, Yishay e Maoz. Il quotidiano israeliano Haaretz scriveva proprio oggi in un commento, con amara ironia, che sembrano essere gli unici ad avere un piano per il dopo-guerra: ne parliamo con Maria Gianniti, corrispondente RAI da Gerusalemme. Nel Myanmar, devastato dalla guerra, un'offensiva lanciata a fine ottobre da un'alleanza di tre gruppi di ribelli appartenenti a minoranze etniche nella regione settentrionale del Paese ha rappresentato la più grande sfida ai militari dal colpo di Stato del 1° febbraio 2021, che ha spodestato il governo eletto di Aung San Suu Kyi. Insieme alle offensive di altri gruppi etnici ribelli e delle milizie di un governo parallelo formato da membri del partito politico di Suu Kyi, gli attacchi minacciano la presa del potere da parte dei militari a tre anni dal colpo di Stato. Ma gli osservatori avvertono che è troppo presto per aspettarsi che le forze di resistenza sconfiggano l'esercito, perché l'autorità è ancora consolidata nel capo della giunta e i ribelli etnici hanno rivendicazioni contrastanti sui territori. La Cina, preoccupata per il conflitto al di là del suo confine, ha mediato tra le due parti e ha annunciato accordi di cessate il fuoco a dicembre e gennaio. Ma gli accordi sono saltati, con l'alleanza che ha dato la colpa ai continui attacchi aerei e all'artiglieria dell'esercito: ne parliamo con Sara Perria, giornalista RAI esperta di Myanmar dove ha vissuto e su cui ha scritto per pubblicazioni internazionali come FT, Guardian, Nikkei asia e in Italia La Stampa e con la testimonianza di uno studente di italiano del Myanmar centrale. Ai microfoni, Costanza Spocci.
29 min
30 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 30/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
29 Gen 2024

L'attacco alla Tower 22 | Polonia inquieta

Tre soldati dell'esercito statunitense sono stati uccisi e più di 30 membri del servizio sono rimasti feriti in un attacco di droni avvenuto nella notte contro un piccolo avamposto americano in Giordania, noto come Tower 22, segnando la prima volta che soldati statunitensi sono stati uccisi in Medio Oriente dall'inizio della guerra di Gaza."Risponderemo", ha detto il presidente Joe Biden parlando domenica in South Carolina. L'uccisione di tre statunitensi alla Tower22 in Giordania, vicino al confine con la Siria, rappresenta un'escalation significativa di una situazione già precaria in Medio Oriente. I funzionari hanno detto che il drone è stato sparato da militanti sostenuti dall'Iran e sembrava provenire dalla Siria: ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI e con Guido Olimpio, giornalista del Corriere della Sera. | Il leader dell'opposizione polacca Jarosław Kaczyński ha incoraggiato l'uso di "vari metodi" da parte dei sostenitori del suo partito Diritto e Giustizia (PiS) per sfidare il governo pro-UE di Donald Tusk, sollevando il timore che la tensione politica a Varsavia possa sfociare in violenze. Kaczyński, potente capo del partito nazionalista, giovedì ha messo in dubbio la legittimità del nuovo governo Tusk, chiedendo un "periodo di transizione" e nuove elezioni. "Abbiamo una situazione di emergenza. La Costituzione non è praticamente più valida. Pertanto, si possono usare vari metodi". Tusk, ex presidente del Consiglio europeo di Bruxelles, ha risposto al suo rivale di lunga data, accusandolo di fomentare un'insurrezione. Alcuni alleati di Tusk hanno paragonato le manovre di Kaczyński alle azioni intraprese dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel gennaio del 2021, quando la sua accesa retorica spinse i suoi sostenitori a prendere d'assalto il Campidoglio: ne parliamo con Fabio Turco, giornalista di Centrum Report residente a Varsavia. Ai microfoni: Costanza Spocci.
29 min
29 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 29/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Marina Lalovic. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
28 Gen 2024

Rassegna stampa dei settimanali stranieri 28/01/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
27 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 27/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Costanza Spocci. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
26 Gen 2024

Negoziati incerti | Invasion day

Il conflitto in Medio Oriente va avanti aumentando il numero di vittime sul campo, la rabbia dei familiari degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e il numero di indiscrezioni sul fronte dei negoziati. La tensione nelle ultime ore è aumentata con Doha, con il portavoce del Ministero della Difesa del Qatar che ha accusato Netanyahu di ostacolare intenzionalmente gli sforzi di mediazione per ragioni politiche dopo che è emersa una registrazione in cui il premier israeliano criticava il ruolo di Doha. Questa settimana, inoltre, Israele avrebbe anche fatto un'offerta per un cessate il fuoco di due mesi durante il quale Hamas rilascerebbe gli ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi. Il piano avverrebbe in più fasi: un approccio graduale per il rilascio di diverse categorie di ostaggi israeliani - a partire dai civili fino ai soldati - in cambio di una pausa nelle ostilità, del rilascio dei prigionieri palestinesi e di maggiori aiuti a Gaza. Secondo la proposta, a Yahya Sinwar e ad altri alti dirigenti di Hamas a Gaza verrebbe permesso di trasferirsi in altri Paesi. Nelle ultime settimane, si sono intensificati gli sforzi di mediazione guidati proprio dal Qatar, oltre che da Washington e dall'Egitto, ma il piano quadro è bloccato dalle divergenze tra le due parti su come porre fine in modo permanente alla guerra di Gaza. Ne parliamo con Daniele Raineri, giornalista e inviato de la Repubblica. | In Australia la festa nazionale, che ricorda lo sbarco della First Fleet nella baia di Sydney, avvenuto il 26 gennaio del 1788, è oggi turbata da manifestazioni e attacchi alle statue di Cook e Vittoria organizzate da chi l'ha ribattezzata "Invasion day". Le tensioni sono aumentate quando a ottobre gli australiani hanno bocciato il referendum che avrebbe cambiato la costituzione riconoscendo gli aborigeni come primo popolo dell'Australia e istituendo un organo rappresentativo che ne avrebbe portato la voce in Parlamento. Ne parliamo con Carlo Oreglia, giornalista radio di SBS Italian a Melbourne. Con Luigi Spinola alla conduzione.
28 min
26 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 26/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
25 Gen 2024

L' Il-76 di Belgorod | Un nuovo candidato per la Russia

Un aereo militare Il-76 si è schiantato mercoledì nella regione meridionale russa di Belgorod, vicino all'Ucraina, uccidendo tutti i passeggeri a bordo. Il Ministero della Difesa russo ha definito l'incidente un un attacco terroristico e ha fatto sapere che l'aereo trasportava 65 prigionieri di guerra ucraini, sei membri dell'equipaggio e tre scorte. Il Cremilino ha detto che i prigionieri di guerra ucraini venivano trasportati in aereo per uno scambio di prigionieri. L'intelligence militare ucraina invece ha affermato che non le è stato detto di garantire uno spazio aereo sicuro come in precedenti occasioni. Ne parliamo con Marta Serafini, giornalista ed inviata del Corriere della Sera in Ucraina e autrice del libro "L'Ombra del nemico" (ed.Solferino, 2020). | Il Cremlino permetterà a un candidato contro la guerra di correre per la presidenza? Questa è la domanda principale che migliaia di russi si sono posti negli ultimi giorni mentre facevano lunghe file per mostrare il loro sostegno alla speranza presidenziale Boris Nadezhdin, 60 anni, politico veterano del partito di centro-destra Iniziativa Civica, che nel suo manifesto elettorale si definisce "un oppositore di principio" delle politiche di Putin. Chiedendo apertamente di porre fine alla guerra contro Kiev, Nadezhdin promette di porre fine alla mobilitazione, di riportare a casa i soldati russi e di liberare i prigionieri politici se verrà eletto. Ha anche descritto l'espansione delle restrizioni sull'aborto e il divieto del movimento LGBTQ+ come "completa assurdità", parlando di "Medioevo". In quella che alcuni considerano una nuova forma di protesta contro la guerra, migliaia di persone a Mosca e in tutto il Paese stanno lasciando le loro firme per Nadezhdin per permettergli di apparire sulla scheda elettorale alle elezioni di marzo. Ne parliamo con Alberto Zanconato, corrispondente ANSA da Mosca. Ai microfoni Luigi Spinola.
29 min
25 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 25/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
24 Gen 2024

Il futuro degli USA | Paro general in Argentina

A pochi mesi dalle elezioni presidenziali in USA, previste per novembre, le vittorie dell'ex presidente Donald Trump in Iowa la scorsa settimana e in New Hampshire martedì 23 gennaio lasciano la sua principale rivale repubblicana, Nikki Haley, con una battaglia in salita: questa seconda vittoria nella lotta per la nomination repubblicana, infatti, ha accelerato la spinta di Trump affinché il partito si coalizzi dietro di lui. La sconfitta di Haley in New Hampshire è arrivata otto giorni dopo che l'ex presidente aveva battuto il governatore della Florida Ron DeSantis in Iowa in modo così netto da estromettere DeSantis dalla corsa. Trump e i suoi alleati hanno trasformato le due vittorie iniziali in una pietra miliare, dichiarando, dopo le prime due gare, che il partito deve unirsi dietro di lui per prepararsi a una rivincita a novembre tra Trump e il presidente Biden: ne parliamo con Alessia De Luca, consigliera ISPI, esperta di politica americana. Responsabile del progetto USA 2024 per ISPI | Il 24 gennaio in Argentina è previsto uno sciopero generale convocato dalla Confederazione Generale del Lavoro (CGT) per respingere il DNU, il Decreto di Necessità e Urgenza, e la legge omnibus del governo che Javier Milei cerca di approvare al Congresso. Il DNU è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 20 dicembre, solo undici giorni dopo l'insediamento presidenziale, e propone più di 300 articoli che modificano o abrogano leggi come la legge sulla gestione degli incendi , la legge sulle carte di credito. La mobilitazione per lo sciopero avrà inizio alle 12 davanti al Congresso Nazionale. Aderiranno i funzionari dei servizi pubblici, servizi ospedalieri, medici di base. Bloccati anche trasporti su linee di tram, metro e sciopero delle compagnie aeree, a cui aderiscono anche diverse banche. Ne parliamo con Paolo Galassi, freelance da Buenos Aires, collabora con Avvenire, Il Venerdi di Repubblica e Rai Italia. Ai microfoni, Luigi Spinola.
29 min
24 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 24/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
23 Gen 2024

Germania bipolare | La rabbia degli agricoltori

In Germania la corrente conservatrice della CDU, guidata dall' ex capo dei servizi segreti, ha deciso di formare un vero e proprio partito, disponibile a lavorare con l'estrema destra dell'AfD. La nuova formazione si chiama Werteunion, o Unione dei Valori, e mira a prendere parte alle prossime elezioni regionali in tre Länder della Germania orientale. Anche a sinistra, due settimane fa, è nato da una costola della Linke un nuovo partito che tenta di intercettare il sentimento anti-migranti, è la Sahra Wagenknecht Alliance (BSW). Ne parliamo con Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino per La Repubblica. | Da diversi giorni gli agricoltori francesi esprimono la loro rabbia boccando coi trattori la A64 nei pressi di Tolosa e minacciando di diffondere il movimento in tutto il resto della Francia. La tempistica della protesta non è casuale. Marc Fesneau, il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, avrebbe dovuto presentare a giorni al Consiglio dei ministri un progetto di legge sulla politica agricola, ma la decisione è stata rinviata di qualche settimana. Gli agricoltori hanno deciso di aumentare la pressione sul governo in vista del "sacrosanto" Salon de l'agriculture, che quest'anno avrà inizio il 24 febbraio, consapevoli che il tema "agricoltura" a livello europeo è sempre più caldo in vista delle elezioni europee di giugno. In questo quadro, l'estrema destra del Rassemblement National si erge a portavoce della rabbia contadina che da diversi mesi si diffonde in Europa, facendo eco ai suoi alleati olandesi e tedeschi, con Jordan Bardella candidato del partito di estrema destra alle elezioni europee, che si considera il rappresentante di questi movimenti. Ne parliamo con Stefano Montefiori, corrispondente del Corriere della Sera da Parigi, e con Angelo Di Mambro, giornalista, responsabile per lagrifood per il sito di informazione EurActiv.com. Ai microfoni Luigi Spinola.
28 min
23 Gen 2024

Rassegna stampa 23/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
22 Gen 2024

Il tempio della discordia | Kim si prepara alla guerra?

Il primo ministro indiano Narendra Modi inaugura oggi il tempio indù di Ayodhya, un grandioso sito religioso dedicato al dio indù Ram, dove milioni di credenti ritengono sia nata la divinità. In quel luogo sorgeva prima una moschea, distrutta da nazionalisti indù, e la costruzione del tempio è una promessa centrale del partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (BJP) di Modi, risalente a 35 anni fa, ed è il centro una questione politica controversa che ha contribuito a catapultare il partito alla ribalta e al potere. Lo spettacolo religioso guidato dal Primo Ministro Narendra Modi per l'inaugurazione avviene a pochi mesi dalle elezioni indiane, in cui il PM cercherà un raro terzo mandato. Ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. Kim Jong Un ha davvero preso la decisione strategica di entrare in guerra? Del doman non c'è certezza, ma la situazione nella penisola coreana è più pericolosa di quanto lo sia mai stata dall'inizio di giugno 1950, dicono gli analisti di 38th North. Non si sa quando o come Kim intenda premere il grilletto, ma il pericolo sarebbe già ben oltre gli avvertimenti di routine lanciati a Washington, Seul e Tokyo sulle "provocazioni" di Pyongyang. Significativa in questo senso la decisione di cancellare dalla Costituzione l'obiettivo della riunificazione e di definire Sud Corea "il nemico principale". Kim ha ordinato che i sudcoreani non siano più considerati compatrioti e da tempo arrivano condanne ai lavori forzati per i giovani scoperti a guardare le serie TV sudcoreane. Anche il contesto militare non promette bene: a partire dagli ultimi test missilistici, oltre alla revisione della dottrina nucleare, il tutto mentre Pyongyang rafforza la cooperazione militare con la Russia. Ne parliamo con Francesco Alberti, giornalista, collabora con Chosun Ilbo, The Edge, e Mainichi Shinbun. Luigi Spinola ai microfoni.
29 min
22 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 22/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
21 Gen 2024

Rassegna dei settimanali esteri 21/01/2024

La rassegna dei settimanali stranieri, letti e commentati da Anna Maria Giordano
22 min
20 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 20/01/2024

La stampa estera letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
19 Gen 2024

Fine guerra mai? | Le rivolte della Baschiria | La Russia dietro la cortina

Netanyahu ha convocato una conferenza stampa per respingere i piani diplomatici su cui lavorano USA e Stati arabi per la risoluzione del conflitto, con l'ipotesi di istituzione di uno Stato palestinese. Il piano per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas prevede però non solo la creazione di uno Stato palestinese ma anche della normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele: si tratterebbe di una fase fondamentale degli accordi di Abramo, una fase che lo stesso presidente israeliano Herzog a Davos ha definito come "fondamentali" per porre fine alla guerra a Gaza. Intanto la maggioranza interna al governo Netanyahu traballa, così come quella all'interno del suo stesso partito, il Likud. Il ministro israeliano ed ex capo di Stato Maggiore Eisenkot, Sfidando Netanyahu, ha detto che parlare di "sconfitta assoluta" di Hamas è una favola e dice che sono necessarie nuove elezioni per ripristinare la fiducia del pubblico. Ne parliamo con Eric Salerno, giornalista, inviato speciale, esperto di questioni africane e mediorientali, ex corrispondente del Messaggero. | Lunedì centinaia di residenti della Repubblica russa del Bashkortostan hanno organizzato una grande protesta a sostegno di Fail Alsynov, attivista e leader di Bashkort, un'organizzazione politica che difende la sovranità della Baschiria che le autorità russe hanno bollato come estremista, decretandone la chiusura nel 2020. La manifestazione ha avuto luogo nella città di Baymak, dove il tribunale locale ha ascoltato le conclusioni del caso Alsynov, che è agli arresti da ottobre 2023 e che le autorità accusano di "incitamento all'odio etnico". Manifestazioni con questi numeri difficilmente trovano spazio nella federazione russa e ancora più difficilmente trovano eco all'estero. Ne parliamo con Rosalba Castelletti, inviata de La Repubblica a Mosca. |   Per gli osservatori occidentali la Russia è tornata a essere una terra lontana, misteriosa e ostile. Sembra inverosimile, nell'era dei social media, che si sappia così poco del Paese che ha sconvolto l'ordine internazionale, ma le ombre che circondano la Russia sono solo aumentate dai tempi dell'Unione Sovietica. Una cosa è osservare il Paese dall'esterno, un'altra è cercare di capire come i russi vivono la guerra e reagiscono alle sanzioni dall'interno, e cosa sperano che ci sia nel futuro. Ne parliamo con Marzio Mian, giornalista e scrittore, autore dell'articolo di copertina di Harper's Magazine di gennaio "Behind the Iron Curtain. Caviar, counterculture, and the cult of Stalin reborn". Con Anna Maria Giordano ai microfoni.
29 min
19 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 19/01/2024

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21 min
18 Gen 2024

Germania in piazza contro l'estrema destra | Guerra ai narcos in Ecuador

Proteste contro il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) continuano in tutta la Germania, dopo l'uscita notizia riportata dall' outlet Correctiv secondo cui due alti membri del partito avrebbero partecipato a una riunione per discutere i piani per la deportazione di massa di cittadini di origine straniera. Mentre il partito si scaglia da tempo contro gli immigrati, le proposte di deportazione di "cittadini non assimilati" in "uno stato modello nel Nord Africa" - così riporta Correctiv - hanno colpito un nervo scoperto in Germania. Alcuni li hanno paragonati al piano iniziale dei nazisti di deportare gli ebrei europei in Madagascar. Ne parliamo con Agnese Franceschini, giornalista della radio e televisione pubblica tedesca WDR. La guerra ai narcos in Ecuador è possibile? È una domanda da un miliardo di dollari, letteralmente. Il ministro delle Finanze ecuadoregno Juan Carlos Vega ha infatti annunciato il progetto di legge per un aumento dell'Iva che passerebbe dal 12 al 15%, dicendo che questo sarebbe l'unico modo per finanziare una guerra interna che, stima Vega, costerà "oltre 1 miliardo di dollari". Promesse di sostegno finanziario contro la lotta al narcotraffico arrivano anche da imprenditori e rappresentanti di imprese multinazionali che si sono incontrati con la Ministra degli Esteri a lato dei meeting ufficiali del World Economic Forum di Davos. Il 21 gennaio è prevista anche una riunione d'emergenza dei ministri dei Paesi andini per concordare risposte comuni alla criminalità transnazionale. Al momento però il futuro dell'Ecuador non sembra più roseo: il tasso di omicidi di minori è aumentato del 640% negli ultimi 3 anni, con 770 morti nel 2023 rispetto ai 104 del 2019, tutte violenze causate dall'aumento della criminalità in diverse zone del paese. Ne parliamo in studio con Federica Ciavoni, cooperante internazionale che ha lavorato a lungo in Ecuador nell'ambito di progetti con minori, migranti e rifugiati per UNHCR e Focsiv. Ai microfoni Anna Maria Giordano
29 min
18 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 18/01/2024

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22 min
17 Gen 2024

Una pioggia di missili iraniani | Dall'Ucraina al Mar Rosso: la difesa UE nel 2024

L'Iran ha dichiarato di aver lanciato attacchi aerei nel Baluchistan pakistano per colpire il gruppo militante sunnita Jaish al-Adl. Gli attacchi arrivano a poco meno di ventiquattr'ore da una pioggia di missili iraniani che hanno colpito il Kurdistan iracheno e la provincia di Idlib in Siria. Ne parliamo con Maria Fantappié, responsabile Programma Med Medio Oriente e Africa allo IAI, e con Elisa Giunchi, professoressa ordinaria di Storia dell'Asia all'università degli Studi di Milano. Autrice di diversi libri, tra cui "Il pashtun armato" (2021). | La guerra della Russia contro l'Ucraina ha dimostrato chiaramente che la sicurezza europea continua ad essere "made in the US". Questo significa che il futuro della difesa europea nel 2024 dipenderà anche dall'esito delle elezioni americane di novembre, con annessi i rischi di una potenziale sfida all'articolo 5 di difesa collettiva della NATO e dall'interruzione del sostegno statunitense all'Ucraina. Nel 2024 gli europei dovranno cercare di mantenere gli Stati Uniti impegnati nella sicurezza europea e allo stesso tempo iniziare a preparare strategie per mitigare i rischi di un possibile abbandono in caso di rielezione di Trump. Ma la Ue, alla vigilia delle elezioni di giugno, è pronta ad affrontare una delle questioni cruciali per la sua tenuta? L'evoluzione del conflitto mediorientale e il fronte del Mar Rosso d'altro canto hanno mostrato la scarsa prontezza di riflessi e l'inadeguatezza di Bruxelles, che sarà mai pronta a formulare e attuare una sua strategia? Ne parliamo con Gilles Gressani, giornalista e saggista, dirige Le Grand Continent, rivista di riflessione politica. Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
17 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 17/01/2024

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21 min
16 Gen 2024

Davos 2024 | Liberate Niloofar Hamedi e Elaheh Mohammadi in Iran

Dal 15 al 19 gennaio si tiene il 54esimo World Economic Forum a Davos, nelle alpi svizzere, dove più di trecento capi di Stato e di governo e altre 2800 economisti, banchieri e politici si ritrovano per discutere delle sfide globali. I punti di discussione in agenda previsti includono i conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente, lo stato dell'economia e finanza mondiale, la sanità, crisi climatica e transizione energetica. Dal rapporto sulle previsioni economiche redatto per l'inizio del forum emerge che gli incontri di Davos saranno accompagnati da previsioni di crescita negative, con il 56% dei capi economisti del World Economic Forum prevede che l'economia globale si indebolirà nel 2024. Ne parliamo con Lucia Tajoli, docente di Politica Economica al Politecnico di Milano. | Dopo 17 mesi di carcere per aver denunciato il caso di Mahsa Amini, le gioranliste iraniane Niloofar Hamedi e Elaheh Mohammadi sono state rilasciate su cauzione. Tuttavia, la magistratura iraniana ha aperto un nuovo caso. Le due giornaliste sono ora accusate per essere apparse senza hijab dopo il loro rilascio temporaneo dal carcere di Evin. Ne parliamo con Zara Tofigh, avvocatessa iraniana portavoce dell'associazione Iran Human Rights in Italia. Con Anna Maria Giordano alla conduzione.
29 min
16 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 16/01/2024

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15 Gen 2024

USA, iniziano le primarie | 2024, anno di elezioni

Il 15 gennaio si tiene il caucus repubblicano dell'Iowa, l'evento elettorale che dà ufficialmente inizio alla stagione delle primarie negli Stati Uniti, in vista delle elezioni presidenziali di fine anno. Il termine "caucus" risale alla tradizione della tribù dei nativi Algonquin di riunirsi per prendere decisioni, seguendo le direttive del "caucauasu", un consigliere anziano, ma significa anche "stare seduti per terra a gambe incrociate davanti alle tende". Con i "caucus" - seduti in chiese, palestre e luoghi pubblici - si incontrano gli attivisti e gli iscritti di un partito, in una delle forme più antiche della democrazia dal basso con cui procedono alla scelta dei delegati da mandare alla convention nazionale che eleggerà il candidato alla Casa Bianca. Il caucus dell'Iowa è di solito investito di grande importanza, perché è la prima consultazione di ogni corsa elettorale, perché è da qui che si cominciano a misurare le intenzioni dell'elettorato. Ne parliamo con Mattia Diletti, docente di Scienza Politica a La Sapienza, e con Marilisa Palumbo, capa redattrice esteri Corriere della Sera. | Questo è l'anno del voto per eccellenza: i paesi che ospitano quasi la metà della popolazione mondiale sceglieranno i propri governi alle elezioni del 2024, cosa mai accaduta prima in un solo anno. Ne parliamo con Francesco Clementi, professore di Diritto pubblico comparato, autore di Eleggere il presidente. Gli Stati Uniti da Roosevelt a oggi (Marsilio, 2020). Ai microfoni Anna Maria Giordano.
29 min
15 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 15/01/2024

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14 Gen 2024

Rassegna dei settimanali esteri 14/01/2024

I settimanali stranieri letta e commentata da Anna Maria Giordano. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
13 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 13/01/2024

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12 Gen 2024

Attacco nello Yemen | Israele accusato di genocidio | Elezioni a Taiwan

Gli Usa e la Gran Bretagna hanno lanciato nella notte attacchi contro postazioni degli Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso, una rotta chiave tra Europa e Asia, in supporto alla causa palestinese. Da circa due mesi, gli attacchi dei miliziani yemeniti, sostenuti da Teheran, alle navi commerciali nel Mar Rosso sono diventati una delle variabili più pericolose e meno prevedibili nel calcolo del rischio dello scenario più temuto: quello di un'escalation della guerra in Medio Oriente che coinvolga direttamente Usa e Iran. Ieri inoltre l'Iran ha sequestrato una petroliera nel Golfo di Oman, contiguo al Mar Rosso, per rappresaglia contro gli Stati Uniti. Ne parliamo con Laura Silvia Battaglia, giornalista esperta di Yemen e voce di Radio3, autrice del documentario "Yemen, nonostante la guerra" (2020). | La Corte internazionale di giustizia (Cig) tiene un'udienza a porte aperte l'11 e il 12 gennaio su un caso portato avanti dal Sudafrica che accusa Israele di genocidio nella guerra di Gaza e chiede una sospensione d'emergenza della sua campagna militare. Qualsiasi ordine della Corte Internazionale di Giustizia a Israele di cambiare le sue tattiche militari e di desistere da qualsiasi atto giudicato genocidio potrebbe produrre una modifica effettiva della sua campagna militare, poichè Israele è firmatario della convenzione ONU sul genocidio. Ne parliamo con Chantal Meloni, Professoressa associata di Diritto penale presso l'Università degli Studi di Milano dove è titolare del corso di International Criminal Law; è inoltre legal advisor dello European Center for Constitutional and Human Rights. | Il 13 gennaio gli elettori di Taiwan sceglieranno un nuovo presidente , che darà il tono alle relazioni tra le due maggiori superpotenze mondiali per gli anni a venire. Il voto sarà l'ottava elezione presidenziale diretta di Taiwan da quando è finita la legge marziale alla fine degli anni '80. L'attuale presidente, Tsai Ing-wen, deve dimettersi a causa dei limiti di mandato, e il suo attuale vice, Lai Ching-te, è in corsa per mantenere al potere il Partito Democratico Progressista. Si scontra con Hou Yo-ih dell'opposizione nazionale Kuomintang, che ha governato durante decenni di autoritarismo, e con il Partito popolare di Taiwan, guidato dal fondatore Ko Wen-je. La campagna è stata dominata dalla minaccia del Partito comunista cinese di annettere Taiwan , ma i sondaggi hanno dimostrato che sono le questioni economiche a costituire la principale preoccupazione degli elettori, tra cui i bassi salari, l'accessibilità degli alloggi, la sicurezza energetica e l'inflazione. Ne parliamo con Lorenzo Lamperti, Direttore editoriale di China Files e giornalista freelance da Taipei. Con Roberto Zicchitella alla conduzione.
29 min
12 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 12/01/2024

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22 min
11 Gen 2024

Duda vs Tusk in Polonia | Il costo climatico della guerra

Il presidente polacco Andrzej Duda ha detto che non avrà pace finché l'ex ministro degli Interni Mariusz Kamiński e il suo vice Maciej Wąsik non saranno rilasciati dalla custodia, dopo il loro arresto martedì scorso mentre si nascondevano nel palazzo presidenziale. I sostenitori dell'attuale coalizione di governo invece, capeggiato dal neo-eletto Primo Ministro Donald Tusk, sostengono che l'incarcerazione di Kamiński e Wąsik è una vittoria per il ripristino dello stato di diritto dopo otto anni di governi del partito Libertà e Giustizia (PiS). Ne parliamo con Fabio Turco, giornalista di Centrum Report, progetto giornalistico sui paesi dell'Europa Centrale, in collegamento da Varsavia. | INTERFERENZE: Anche in Israele tornano le trasmissioni radiofoniche in onde medie a causa della guerra in corso: come in Ucraina e in tutti i conflitti la radio è lo strumento principe di informazione. Con Andrea Borgnino. | Oltre il 5% delle emissioni globali sono legate ai conflitti o agli eserciti, ma i paesi continuano a nascondere la reale portata. Le emissioni derivanti dalla guerra israeliana a Gaza hanno un effetto "immenso" sulla catastrofe climatica. I primi mesi di conflitto hanno prodotto più gas che riscaldano il pianeta di quanto ne producano in un anno 20 nazioni vulnerabili al clima, secondo uno studio del Social Science Research Network britannico. Due decenni di analisi e dibattiti internazionali sul rapporto tra cambiamento climatico e sicurezza si sono concentrati su come il nostro clima in rapida destabilizzazione potrebbe minare la sicurezza degli Stati. Ma ha in gran parte ignorato il modo in cui le scelte di sicurezza nazionale, come la spesa militare o la guerra, possono avere un impatto sul clima, e quindi minare la nostra sicurezza collettiva. Ne parliamo con Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e direttore della rivista "QualEnergia", autore del libro "Due gradi, Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l'economia" (ed. Ambiente 2016). Con Roberto Zichittella ai microfoni.
29 min
11 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 11/01/2024

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10 Gen 2024

Stato d'emergenza in Ecuador | Trent'anni con Zapata

Uomini armati mascherati hanno fatto irruzione in uno studio televisivo in diretta in Ecuador e hanno minacciato il personale terrorizzato. I dipendenti sono stati costretti a terra durante la trasmissione del canale televisivo pubblico TC nella città di Guayaquil prima che la diretta venisse interrotta. Ne parliamo con Tiziano Breda, coordinatore associato dell'analisi per l'America Latina ad ACLED, Armed Conflict Location and Event Data Project, e con la testimonianza di Giuseppe Tonello, un operatore sociale nello sviluppo rurale, da 50 anni nel paese, ex volontario dell'operazione Mato Grosso e da 40 anni nell'organizzazione "Fondo Ecuatoriano Populorum Progresio". | "La proprietà della terra dev'essere del popolo e dev'essere 'in comune', e il popolo si deve governare da solo. Lo abbiamo dimostrato trent'anni fa e continueremo su questa strada", ha detto il subcomandante Moisés, riprendendo un tema centrale nei comunicati che l'Ezln ha pubblicato negli ultimi mesi del 2023, ossia stabilire che una parte delle terre zapatiste non apparteranno più a nessuno, saranno una "non proprietà", e che verranno coltivate "in comune" con gli altri popoli della regione, stabilendo un sistema di turni. Così l'Ezln "festeggia" i suoi 30 anni dall'insurrezione armata in Chiapas, avvenuta il primo gennaio del 1994, quando i guerriglieri maya della regione più impoverita del Messico si sono ribellati a 500 anni di angherie: negli anni Novanta, ancora lavoravano come braccianti in condizione di semi-schiavitù, senza diritti né accesso scolastico o sanitario. Ne parliamo con Orsetta Bellani, giornalista freelance residente in Messico, e con Francesco Zanotelli, Professore di antropologia sociale e culturale all'Università di Messina, fa ricerca nei contesti rurali e indigeni del centro-nord e sud del Messico dal 1994. Ai microfoni Roberto Zichittella.
29 min
10 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 10/01/2024

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09 Gen 2024

Un nuovo PM per la Francia | Accesso al Mar Rosso

Lunedì la Prima Ministra Elisabeth Borne ha presentato le sue dimissioni al Capo dello Stato Macron, che le ha accettate. La stampa francese sostiene che sia stato lo stesso Macron a volerne le dimissioni per rilanciare il suo mandato quinquennale, senza però rivelare il nome del prossimo capo del governo. Il favorito del toto-nomine è Gabriel Attal, ministro dell'Istruzione nazionale. Ne parliamo con Stefano Montefiori, corrispondente del Corriere della Sera da Parigi. Il presidente della Somalia Hassan Sheikh Mohamud ha firmato una legge che annulla un accordo della regione separatista del Somaliland per garantire all'Etiopia l'accesso al Mar Rosso in cambio del riconoscimento come nazione indipendente. L'ambizione dichiarata del primo ministro etiope Abiy Ahmed di garantire l'accesso al Mar Rosso è fonte di tensione tra la nazione del Corno d'Africa e i suoi vicini e ha sollevato preoccupazioni per un nuovo conflitto nella regione. Ne parliamo con Federico Donelli, Ricercatore di Relazioni Internazionali - Università di Genova, autore di Le due sponde del Mar Rosso. La politica degli Stati mediorientali nel Corno d'Africa (Mondadori Università, 2019). Ai microfoni Roberto Zichittella.
28 min
09 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 09/01/2024

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08 Gen 2024

Elezioni in Bangladesh | Lo sciopero dei trattori in Germania

La prima ministra del Bangladesh Sheikh Hasina ha ottenuto il suo quarto mandato consecutivo in un'elezione controversa. Hasina resterà in carica per altri cinque anni dopo che il suo partito, la Lega Awami, e i suoi alleati hanno conquistato 223 dei 300 seggi parlamentari contesi. Poiché il principale partito di opposizione, il Bangladesh Nationalist Party (BNP), ha boicottato le elezioni, si prevede che il partito di Hasina e i suoi alleati vinceranno anche i seggi rimanenti. Il BNP sostiene che lo scrutinio sia una farsa. Secondo le stime di Human Rights Watch (HRW), quasi 10.000 attivisti sono stati arrestati dopo che una manifestazione dell'opposizione del 28 ottobre è diventata violenta, causando la morte di almeno 16 persone e il ferimento di oltre 5.500. L'organizzazione ha accusato il governo di "riempire le carceri con gli oppositori politici della Lega Awami al governo". Ne parliamo con Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore esperto di Afghanistan e della galassia jihadista, autore di "Arcipelago jihad. Lo Stato Islamico e il ritorno di Al Qaeda", edizioni dell'Asino (2016) e direttore dell'associazione di giornalisti indipendenti Lettera22. | Gli agricoltori tedeschi scendono in strada con i loro trattori in tutto il paese per chiedere al governo della "coalizione semaforo" di abbandonare i piani di taglio dei sussidi agricoli. I convogli di agricoltori hanno iniziato a radunarsi a Berlino in vista di massicce manifestazioni, e azioni di protesta sono previste anche a Monaco, Potsdam e in altre città tedesche. Nelle prime ore di lunedì centinaia di trattori hanno già bloccato l'accesso alle autostrade nello stato orientale del Meclemburgo-Pomerania occidentale e si prevede che i blocchi persisteranno per tutta la settimana. Ne parliamo con Agnese Franceschini, giornalista della radio e televisione pubblica tedesca WDR. Ai microfoni Roberto Zichittella.
28 min
08 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 08/01/2024

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07 Gen 2024

Rassegna stampa settimanali stranieri 07/01/2024

I settimanali stranieri letti e commentati da Luigi Spinola.
22 min
06 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 06/01/2024

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21 min
05 Gen 2024

M.O: la proposta di Gallant | La federazione di Stati del Sahel

Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha avanzato una proposta per la gestione del territorio della Striscia di Gaza all'indomani del conflitto. Il cosiddetto "four corner plan" prevede, per l'appunto, quattro punti principali. Innanzitutto, il piano evidenzia come la gestione della sicurezza generale della Striscia sarà deputata a Israele. Poi, la ricostruzione dovrà essere affidata a una coalizione multinazionale che dovrà far fronte alle distruzioni causate dai massicci bombardamenti dell'esercito israeliano. Il documento evidenzia come un ruolo di rilievo nella gestione di Gaza post-conflitto verrà giocato dall'Egitto, per quanto non venga menzionato quale sarà nello specifico. Infine, viene esplicitato che la gestione del territorio sarà comunque affidata ai palestinesi. Mentre il primo ministro Netanyahu non ha ancora commentato la proposta del suo ministro della difesa, il documento ha già sollevato diversi malumori nell'ala destra della coalizione governativa israeliana. Ne parliamo con Giorgio Bernardelli, direttore responsabile di Asia News e Paola Caridi, saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22, autrice di "Hamas Dalla resistenza al regime" (Feltrinelli, 2023). I ministri degli Esteri di Burkina Faso, Mali e Niger si sono incontrati e impegnati a dicembre nella creazione di una confederazione come parte di un obiettivo a lungo termine di unire i vicini dell'Africa occidentale in una federazione. I tre Paesi, attualmente governati dai loro militari, hanno annunciato la loro decisione in una dichiarazione congiunta pubblicata su X (ex Twitter), a seguito di un incontro di due giorni nella capitale del Mali, Bamako, incentrato sui piani per lo sviluppo della nuova Alleanza degli Stati del Sahel (AES). Inoltre, in questo incontro, la collaborazione con gli Stati europei non è stata rinnovata e si continuano ad aprire le porte alla Russia. Ne parliamo con Luca Raineri, ricercatore in relazioni internazionali presso la Scuola Sant'Anna di Pisa, esperto di Sahel. Con Laura Silvia Battaglia alla conduzione.
29 min
05 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 05/01/2024

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22 min
04 Gen 2024

Iran, analisi di un attentato | Trump contro tutti

Ieri Kerman, in Iran, è stata teatro di un devastante attentato che ha portato alla morte di almeno 95 persone. Il peggiore dal 1979. Quali i possibili autori e le conseguenze nella regione? Ne parliamo con con Andrea Plebani, ricercatore presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore e Associate Research Fellow presso l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). In principio è stato il Colorado. Poi è arrivato il Maine. E gli altri li hanno seguiti. Secondo i dati raccolti dal New York Times, sono stati presentati ricorsi formali alla candidatura presidenziale di Donald J. Trump in almeno 33 Stati. Al momento, sono almeno 17 gli Stati in cui si attende la decisione sui ricorsi. Tutto questo mentre il governatore della Florida De Santis perde la spinta iniziale che aveva fatto pensare fosse il favorito per la corsa presidenziale e mentre aumenta la presenza, e il gradimento nei sondaggi, dell'ex governatrice della Carolina del Sud Nikki Haley: secondo il sito web statunitense specializzato in sondaggi FiveThirtyEight, Haley è all'11,4%, mentre DeSantis è all'11,3% e Trump continua in testa con il 61,3% delle preferenze: ne parliamo con Raffaella Baritono, docente ordinaria di Storia e Politica degli Stati Uniti d'America presso la Scuola di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. In conduzione, Laura Silvia Battaglia.
29 min
04 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 04/01/2024

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22 min
03 Gen 2024

L'omicidio di Saleh al-Arouri | Reclutamenti russi e ucraini | Serbia in piazza

Martedì 2 gennaio Hamas ha accusato Israele di aver ucciso Saleh al-Arouri, un alto dirigente del gruppo, insieme a due comandanti del suo braccio armato, le Brigate Qassam. Israele non ha confermato per ora di essere dietro l'esplosione, ma l'ha descritta come un "attacco chirurgico" a Hamas. Saleh al-Arouri è il più alto esponente di Hamas ad essere stato ucciso da quando Israele ha giurato di distruggere l'organizzazione e di eliminare la sua leadership dopo un attacco mortale condotto da Hamas il 7 ottobre. Al-Arouri è stato assassinato in un'esplosione in un sobborgo di Beirut, capitale del Libano, segnando il primo assassinio di un alto funzionario di Hamas al di fuori della Cisgiordania e di Gaza negli ultimi anni. La notizia giunge mentre i funzionari della regione sono preoccupati che la guerra a Gaza possa innescare una conflittualità più ampia: ne parliamo con Lorenzo Trombetta, corrispondente ANSA e Limes da Beirut, analista sul Medio Oriente e autore di "Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni" (Mondadori Università, 2022). Intanto alle soglie del terzo anno di guerra su larga scala contro la Russia, l'Ucraina ha bisogno di soldati. Ma, dato il rischio di un contraccolpo pubblico, il compito di reclutare uomini per le forze armate è diventato una patata bollente per Kiev, che passa dalle mani dei leader politici a quelle dei suoi principali comandanti militari. La battaglia è iniziata il 19 dicembre, quando il Presidente Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato, durante la conferenza stampa di fine anno, che i capi dell'esercito ucraino avevano richiesto l'arruolamento di 450.000-500.000 uomini. Dall'altro lato della frontiera, a pochi mesi dalle elezioni presidenziali, un rapporto dell'intelligence statunitense afferma che la guerra in Ucraina è costata alla Russia 315.000 morti e feriti, ovvero quasi il 90% del personale che aveva all'inizio del conflitto: ne parliamo con Marta Serafini, giornalista ed inviata del Corriere della Sera in Ucraina e autrice del libro "L'Ombra del nemico" (ed.Solferino, 2020). In Serbia migliaia di persone si sono radunate sabato 30 dicembre nella capitale Belgrado, in quella che è la più grande manifestazione mai registrata nel Paese, contro presunti brogli nelle elezioni parlamentari e locali dello scorso 17 dicembre. A organizzare la protesta è stato ProGlas, il movimento serbo a sostegno della democrazia che contesta i risultati secondo i quali il partito del presidente serbo Aleksandar Vucic ha rivendicato una vittoria schiacciante: ne parliamo con Marina Lalovic, voce di Radio3 Mondo e giornalista di RaiNews24.
28 min
03 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 03/01/2024

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21 min
02 Gen 2024

Israele, no alla riforma giudiziaria; la guerra ombra con l'Iran | L'India usa Pegasus sui media

Lunedì, la corte suprema israeliana ha stroncato una legge estremamente controversa che avrebbe limitato la supervisione della corte. Era stata approvata dal governo di estrema destra del primo ministro Benjamin Netanyahu. La legge faceva parte di una più ampia revisione giudiziaria proposta da Netanyahu e la sua coalizione di religiosi e nazionalisti. Ciò aveva scatenato mesi di proteste a livello nazionale e aveva causato una profonda spaccatura in Israele nonché preoccupazione sui principi democratici del paese tra gli alleati occidentali. Ne parliamo con Davide Lerner, giornalista, voce di radio 3 mondo, attualmente fa base a New York per un programma della Columbia University, in collegamento da Tel Aviv. Oltre al conflitto tra Hamas e Israele è in corso una parallela guerra cyber tra Iran e Israele per mano del gruppo hacker "Predatory Sparrow". Quest'ultimo ha dichiarato di essere il responsabile dell'attacco cyber al sistema di fornitura del carburante iraniano. L'attacco ha provocato un serio disagio a livello nazionale, causando un'interruzione di gas e diesel in alcune stazioni di servizio. Ne parliamo con Carola Frediani, co-fondatrice del sito guerredirete.it. Sono state rivelate nuove informazioni sull'utilizzo in India di Pegasus, uno spyware altamente invasivo sviluppato dalla società israeliana NSO Group. Questo strumento è stato impiegato per prendere di mira alcuni importanti giornalisti, tra in quali uno che precedentemente aveva già subito un attacco attraverso la medesima tipologia di spyware. L'uso di Pegasus, dice Amnesty International, si inserisce in un contesto di repressione senza precedenti da parte delle autorità indiane della libertà di espressione pacifica e di riunione, che ha avuto un impatto intimidatorio su organizzazioni della società civile, giornalisti e attivisti. Ne parliamo con Rita Cenni, corrispondente ANSA da Nuova Delhi. Con Laura Battaglia alla conduzione.
29 min
02 Gen 2024

Rassegna stampa internazionale 02/01/2024

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21 min
31 Dic 2023

Rassegna stampa settimanali stranieri 31/12/2023

I settimanali stranieri letti e commentati da Giulia De Luca.
21 min
30 Dic 2023

Rassegna stampa internazionale 30/12/2023

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
29 Dic 2023

Rassegna stampa internazionale 29/12/2023

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
21 min
28 Dic 2023

Rassegna stampa internazionale 28/12/2023

La stampa estera letta e commentata da Giulia De Luca. Per ricevere gli articoli letti potete iscrivervi alla nostra Newsletter a questo link: https://bit.ly/NewsletterMondo.
22 min
27 Dic 2023

Rassegna stampa internazionale 27/12/2023

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21 min