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Lezioni di musica Musica assoluta

Lezioni di musica

Musica assoluta

Questo ciclo di lezioni di musica tenuto da Giovanni Bietti si concentra sulla musica assoluta iniziando con "L'idillio di Sigfrido" di Richard Wagner e il Trio in la minore per clarinetto, violoncello e pianoforte op. 114 di Johannes Brahms. Una lezione dedicata a uno dei pochi pezzi strumentali dell'autore che è stato il primo ad usare il termine musica assoluta e ad avviare un lungo e profondo dibattito sul tema. Il ciclo prosegue in diretta da Venezia per la Biennale Musica 2024 con altre quattro lezioni. La prima dedicata al Trecento, incentrata su Guillaume de Machaut e il Mottetto isoritmico. La Lezione prende in esame uno straordinario Rondeau di Machaut, che si intitola Ma fin est mon commencement, ossia "La mia fine è il mio inizio": uno dei primi esempi di forma "palindroma" nella storia della musica, e un raffinatissimo gioco intellettuale. Il secondo incontro è dedicato a Johann Sebastian Bach, esplorando i Quattordici Canoni (BWV 1087), scoperti nel 1974. Questi canoni enigmatici, basati "sulle prime otto note del basso" delle Variazioni Goldberg, dimostrano la complessità e la profondità del pensiero musicale di Bach. La terza Lezione prende in esame una raccolta fondamentale nella storia della musica del Novecento: le Quatre Études de rythme (Quattro studi di ritmo) per pianoforte che Olivier Messiaen scrisse tra il 1949 e il 1950. Il secondo brano della raccolta, Mode de valeurs et d'intensités, ha ispirato il "serialismo integrale", un approccio sperimentale che organizza tutti i parametri musicali secondo principi seriali. La quarta e ultima lezione in diretta da Venezia si concentra sul Canticum Sacrum ad honorem Sancti Marci nominis, scritto da Igor' Stravinskij ed eseguito per la prima volta nella Basilica di San Marco il 13 settembre 1956. Questo brano, pur essendo vocale e liturgico, usa tecniche seriali e giochi di simmetria, con movimenti che, secondo molti commentatori, simboleggiano le cinque cupole della Basilica di San Marco.

Episodi

28 Set 2024

3. Musica speculativa: Guillaume De Machaut, Ma fin est mon commencement

Musica speculativa, Guillaume De Machaut, ma fin est mon commencement con Giovanni Bietti. Da sabato 28 settembre a domenica 6 ottobre il ciclo dedicato alla musica assoluta prosegue in diretta da Venezia, Sala delle Colonne Ca' Giustinian, per la Biennale Musica 2024. La Lezione prende in esame un'epoca poco familiare per gli appassionati, il Trecento, incentrandosi sulla figura forse più celebre del periodo (e della cosiddetta Ars Nova), Guillaume de Machaut. Durante questo secolo si svilupparono, soprattutto in Francia, alcune delle forme musicali più complesse e "speculative" nella storia della musica Occidentale. La più nota tra queste è senza dubbio il Mottetto isoritmico, coltivato oltre che dallo stesso Machaut da altri grandi compositori e teorici come Philippe de Vitry. Ma l'atteggiamento speculativo, il fatto che tanta musica francese di quest'epoca ci appaia come un esercizio quasi sperimentale e "astratto", si ritrova anche in altri generi coltivati dai musicisti Trecenteschi. La Lezione prende in esame uno straordinario Rondeau di Machaut, che si intitola Ma fin est mon commencement, ossia "La mia fine è il mio inizio": uno dei primi esempi di forma "palindroma" nella storia della musica, e un raffinatissimo gioco intellettuale.
29 Set 2024

4. Musica speculativa: Johan Sebastian Bach, 14 canoni BMW 1087

In diretta da Venezia Ca' Giustinian, sala delle colonne per biennale musica 2024. Musica speculativa, Johan Sebastian Bach, 14 canoni BMW 1087. Con Giovanni Bietti Il secondo appuntamento dal vivo di Lezioni di musica è dedicato a Johann Sebastian Bach, un nome irrinunciabile se si parla di musica speculativa. Alcuni degli esempi più celebri e più alti di "musica assoluta" sono stati composti da Bach: basti citare L'Offerta musicale o l'incompiuta Arte della Fuga. La Lezione prende in esame un'altra raccolta, molto meno nota - è stata scoperta solo nel 1974 - ma altrettanto straordinaria: i Quattordici Canoni (BWV 1087) che Bach scrisse sull'ultima pagina del proprio esemplare a stampa delle Variazioni Goldberg, e che sono costruiti "sulle prime otto note del basso" del tema di quella celeberrima raccolta. Quattordici brevi canoni enigmatici (ossia notati in forma "incompleta", che l'esecutore deve decifrare e completare) di incredibile complessità, che ci mostrano ancora una volta la meravigliosa ricchezza del pensiero musicale bachiano e la sua capacità di scrivere musica che si rivela al tempo stesso affascinante all'ascolto e rigorosissima dal punto di vista tecnico e intellettuale.