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Lezioni di Cinema di Paolo Mereghetti -

Il meglio della storia della settima arte in piccole puntate da vedere e rivedere: il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti, autore del più celebre dizionario dei film, racconta i temi, le tecniche, le storie e l'impatto sociale di alcuni film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.

Lista episodi

10 Mag 2024

1. Cinema: finestra o cornice?

Che cos'è un film? Una finestra aperta sul mondo, hanno detto in molti e quando è nato alla fine dell'Ottocento, con gli operatori dei fratelli Lumière che giravano per il mondo riprendendo le meraviglie che solo pochi fortunati (e ricchi) viaggiatori avevano potuto vedere, in tantissimi videro in quei primi film una finestra spalancata sul mondo, che offriva allo spettatore la possibilità di affacciarvisi. Poi però, quando è passata la meraviglia di quelle prime scoperte, ci si è accorti che quella finestra delimitava anche il nostro campo di visione: ci faceva vedere delle cose e altre no. Non solo: a un occhio attento non poteva sfuggire che quella finestra assomigliava anche a una cornice, perché quello che mostrava si era dato una forma perché l'operatore - a quei tempi non si parlava ancora di regista - aveva inquadrato il mondo in un certo modo, nel modo migliore per fare colpo su chi doveva guardare. Proprio come ha fatto Alfred Hitchcock in un suo capolavoro, La finestra sul cortile, dove il protagonista James Stewart, bloccato sulla sua sedia dalla gamba ingessata, è costretto a guardare solo quello che gli permette di vedere la finestra di casa sua. Proprio come succede allo spettatore seduto nella sala di un cinema.
8 min
10 Mag 2024

2. Cinema porta o specchio

Quando abbiamo parlato del cinema come finestra o come cornice sottolineavamo la distanza tra lo spettatore e il film, proprio come era costretto a fare James Stewart con la gamba ingessata in La finestra sul cortile. Ma nei film si può anche entrare dentro, conquistati e rapiti da un personaggio o una situazione in cui vorremmo identificarci, perché il cinema è capace anche di mettere in collegamento due mondi, quello della finzione e quello dello spettatore, proprio come una porta che si apra e permetta di entrare.
8 min
10 Mag 2024

3. La nascita di Hollywood

Per tantissimi, forse per tutti, Hollywood è sinonimo di cinema. Non a caso il modo più semplice di definirla è la mecca del cinema. Ma il cinema non è nato il America ma in Europa (anche se Thomas Edison aveva messo a punto un sistema chiamato Kinetoscopio, precursore del proiettore cinematografico che però permetteva la visione a una sola persona per volta). A cavallo del Novecento il cinema si diffonde rapidamente dalla Francia agli altri stati europei, che poi inizieranno a produrre in proprio. In Italia il primo film prodotto è del 1905, si intitola La presa di Roma e racconta l'ingresso dei bersaglieri a Porta Pia: era lungo 250 metri, doveva durare circa 15 minuti ma oggi ne sono sopravvissuti solo 5. Comunque è in Europa che il cinema cresce, mentre gli Stati Uniti non possono che inseguire.
9 min
10 Mag 2024

4. L'importanza degli studios

Restiamo in America. Abbiamo visto che intorno agli anni Dieci il pubblico del cinema cresce e con lui crescono nuovi e più imponenti cinema. E crescono in parallelo anche le ambizioni e le esigenze di questa nuova attività - la cosiddetta industria del cinema - aumentano le persone che vi lavorano che chi le guida si vede costretto a darsi una struttura meno casuale e più industriale. Che trova il suo pilastro fondante negli studios. Che cosa sono esattamente gli studios? Sono strutture industriali, organizzate verticalmente così da coprire tutte o la maggior parte delle funzioni richieste (sostanzialmente produzione, distribuzione ed esercizio) nate grossomodo negli anni Venti e destinate a segnare profondamente l'organizzazione e lo stile del cinema americano.
10 min
10 Mag 2024

5. Il cinema classico

Che cosa abbiamo ripercorso fino ad adesso? La storia di una industria, quella cinematografica di Hollywood, che sulla spinta di un successo sempre maggiore, si organizza industrialmente, con la creazione degli studios, si da nuove e più rigorose forme di produzione, con lo star system e i generi e mette a punto un linguaggio rigoroso e codificato. Il risultato? È la nascita di quello che gli storici hanno chiamato il cinema classico. Ma che cos'è il cinema classico? A questa domanda si potrebbe rispondere rubando una definizione letteraria, come quella che usa Calvino: un classico - che si tratti di romanzi, di quadri, di sinfonie o di film, poco importa - è "chi non ha mai finito di dire quello che ha da dire". Qualche cosa, cioè, che continua a parlarci e ad appassionarci. Che ha un valore e un linguaggio che vanno oltre il tempo in cui sono stati creati.
10 min
10 Mag 2024

6. Generi e stili

Che cosa sono i generi cinematografici? I generi sono delle "gabbie" narrative, fatte di elementi ricorrenti, grazie alle quali si riconoscono e si identificano i modi in cui vengono raccontate le storie dei film. La loro importanza era già stata sottolineata dalla storia della letteratura, fin dai tempi di Aristotele e di Orazio che avevano analizzato i modi espressivi della commedia e della tragedia, le due forme di spettacolo allora più in voga, identificandone le regole e i confini. Nei secoli, con lo sviluppo della letteratura e della critica, l'analisi dei generi si è arricchita di nuove idee e soprattutto di nuove categorie (nel Settecento si era imposto il melodramma, nell'Ottocento il romanzo in tutte le sue varianti: realista, fantastico, gotico, poliziesco, ecc ecc), senza però che queste nuove categorie modificassero sostanzialmente l'impianto di base, quello cioè di strumenti con cui classificare (e riconoscere) le opere. Un sistema che il cinema si è trovato a utilizzare quasi senza accorgersene: dopo i primi pionieristici anni, quando la meraviglia per il nuovo tipo di intrattenimento veniva prima di tutto, il modo migliore per attirare il pubblico era quello di fargli capire che tipo di spettacolo (e di storia) poteva vedere, dai drammi strappalacrime alle storie sacre, dalle avventure di cappa e spada alle comiche. E da strumento di analisi critica, il genere diventò ben presto un elemento di riconoscibilità e di promozione perché capace di indirizzare le scelte dello spettatore e orientare le sue aspettative: scegliere un genere invece di un altro voleva dire scegliere un certo tipo di storia, riconducibile a situazioni e dinamiche simili, interpretata da personaggi che rispondono alle stesse pulsioni e passioni, lungo percorsi narrativi che si ripetono pur con le dovute varianti.
9 min
10 Mag 2024

7. Il Cinema Western

Autentico specchio di una nazione, vero e inimitabile romanzo americano, più ricco e variegato di qualsiasi prova letteraria, il western ha accompagnato per più di un secolo la storia e l'evoluzione di un Paese, offrendone una rappresentazione simbolica dei suoi avvenimenti e dei suoi personaggi. Come una novella chanson des gestes, complessa e articolata, la cui seduzione nasce dalla ricchezza inesauribile della sua materia, solo apparentemente ripetitiva e in realtà sempre diversa e nuova. Il fascino del western nasce proprio dall'indefinitezza dei suoi confini e delle sue coordinate. A rigore, il West (da cui il western prende il nome) è geograficamente situato tra il Mississippi e il Pacifico, nei territori tra il 98° grado di longitudine e la costa californiana, mentre cronologicamente dovrebbe limitarsi al periodo del XIX secolo. In realtà la forza dei suoi film ha finito per trasformare in western qualsiasi avvenimento movimentato della storia americana, visto che per creare il genere basta anche il ricorso a un solo elemento drammatico, paesaggistico o semplicemente di costume (un cappello, un cavallo, una pistola, un deserto o un canyon). In questo modo lo spazio del western ha travalicato al cinema i confini geografici e storici, spaziando dall'Alaska al Messico, dal secolo diciassettesimo fino al ventesimo inoltrato. E finendo per abbracciare temi lontanissimi tra loro, dalle guerre franco-indiane del Settecento alla rivoluzione messicana, dalla diffusione del banditismo alla sua repressione, e poi la marcia verso l'Ovest, la colonizzazione della terra, il feudalesimo agrario, la costruzione della ferrovia transcontinentale, la corsa all'oro e, naturalmente, la lotta contro i pellerossa (quando ancora non si chiamavano nativi americani).
10 min
10 Mag 2024

8. Il Cinema Noir

Sfuggente e inquietante come molti suoi vilain ma anche affascinante e seducente come molte sue eroine, il noir americano è forse il genere che ha vissuto la vita cinematografica più breve ma ha avuto l'influenza più estesa della storia del cinema. I puristi - con molte ragioni dalla loro - tendono a far vivere questo genere per non più di quindici anni, dal 1941 di Una pallottola per Roy e Il mistero del falco al 1955 di Un bacio e una pistola. A essere generosi qualche studioso concedere ancora qualche anno, fino al 1958 di L'infernale Quinlan o il '59 di Il kimono scarlatto, ma poi basta È in questo periodo che i capolavori del noir prendono forma e le caratteristiche di genere si definiscono al meglio: un mondo dove le ombre rubano sempre più terreno alla luce, dove il destino impone le sue leggi alle azioni degli uomini, dove le apparenze nascondono spesso realtà ben diverse e l'angoscia prende il sopravvento sulla speranza e l'ottimismo.
9 min
10 Mag 2024

9. Chi è il regista 1ª parte

Truffaut in Effetto notte dice che è come il conducente di una diligenza nel vecchio west che deve far fronte a tutti gli imprevisti, Fellini in Fare un film dice che è come Cristoforo Colombo, dev'essere capace di imporsi alla ciurma e guidarla dove lui vuole che arrivi. Fare il regista vuol dire intraprendere un viaggio che parte da una pagina scritta, da una suggestione ambientale, dal fascino di un volto per arrivare a un racconto che forse nessuno poteva immaginarsi Ma è un viaggio collettivo ne che si tratti di una diligenza o di una nave o di un treno il regista non è' mai da solo. Il cinema è un lavoro collettivo e il regista deve saperli guidare e indirizzare tutti: all'inizio c'è un operatore, che posiziona la macchina e gira la manovella. I Lumière non sono registi sono registi-produttori, forse i primi nomi importanti di registi puri sono quelli di Méliès, di ferdinand Zecca di Edwin Porter, di Alice Guy , ma è la fine della dimensione artigianale a imporre assieme alla figura del produttore quella del regista.
10 min
10 Mag 2024

10. Chi è il regista 2ª parte

Ma alla fine che cosa fa davvero un regista? Forse la risposta più semplice è quella di chi organizza il lavoro degli altri, il guidatore della diligenza o della nave. La luce è il direttore della fotografia (falsa la foto del regista con l'occhio che guarda nell''obiettivo della macchina da presa) l'inquadratura è dell'operatore non guarda in macchina. Guarda lo sviluppo della pellicola (Ieri ogni giorno, oggi con la tecnologia si interviene ovunque). Decide l'inquadratura: la proposta viene dal regista ma è l'operatore che materialmente sceglie l'obiettivo più adatto a realizzare quello che vuole il regista o a trovare la giusta angolazione. Ma è il regista che suggerisce il taglio dell'inquadratura, soprattuto con gli attori. I movimenti di macchia: sono i macchinisti a piazzare le rotaie, a muovere la macchina ad azionare il dolly o la gru. Oggi con l'evoluzione delle tecnologie ci sono delle cineprese che molto più leggere che possono essere fatte muovere da un uomo (Garrett Brown invenzione della steadicam, una cinepresa che poteva essere imbragata sull'operatore, lo stesso Brown e muoversi con morbidezza, evitando i sobbalzi che ha la cosiddetta macchina a mano, quella cioè che non sta su un treppiede o un carrello). Oppure montate su auto, moto, senza che ce se ne accorga.
8 min
10 Mag 2024

11. Orson Welles

Ogni dieci anni circa Sight & Sound chiede ai critici di tutto il mondo qual è il film più bello della storia del cinema e per più di cinquant'anni in testa alle classifiche c'era Quarto Potere (nell'ultima del 2012 è stato sopravanzato da La donna che visse due volte ma Quarto potere è comunque secondo). Perché quel titolo: più bello? De gustibus, ma sicuramente più importante sì perché ha smontato il meccanismo su cui il cinema classico ha costruito la sua forza d'attrazione e lo ha fatto chiamando direttamente in causa lo spettatore e ilo suo modo di vedere, di guardare.
12 min
10 Mag 2024

12. Il bianco e nero

Il cinema nasce in bianco e ero, lo sappiamo, ma cerca subito di darsi un'immagine a colori. Georges Méliès, per esempio, aveva scelto di ingaggiare una intera squadra di artigiane (le donne, si sa, erano più precise e meticolose) per colorare a mano, fotogramma per fotogramma, le pellicole già sviluppate e pronte per la proiezione di alcuni suoi film, in modo che sullo schermo le immagini sorprendessero per le loro cromie. Come Il viaggio nella luna o La conquista del Polo. Ma è comunque vero che il bianco e nero si impose da subito come il colore del cinema. Il pubblico si abituò ben presto a questa imperfezione della tecnologia, finendo per trasformare una mancanza in una caratteristica accettata senza particolari problemi, tutti sedotti dall'illusione che il grande schermo sapeva esercitare sugli spettatori. Il teorico Rudolph Arnheim arrivò a parlare di illusione parziale spiegando che la percezione della realtà (che è a colori) non interferiva con la percezione cinematografica (per tanti anni solo in bianco e nero), proprio perché il cinema si era imposto da subito come un linguaggio convenzionale: lo spettatore nei film cercava altro da uno specchio della realtà. cercava qualcosa che avesse una sua coerenza interna. Senza dimenticare che proprio i cinegiornali, proiettati prima di ogni film e sempre in bianco e nero, aiutavano lo spettatore a entrare in un mondo dove i colori erano assenti.
9 min
15 Mag 2024

13. Colore 1ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari - e significativi generi cinematografici.
8 min
15 Mag 2024

14. Colore 2ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari - e significativi generi cinematografici.
8 min
10 Mag 2024

15. Godard

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
11 min
15 Mag 2024

16. Storia del cinema italiano 1ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film - e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
9 min
15 Mag 2024

17. Storia del cinema italiano 2ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
8 min
15 Mag 2024

18. Storia del cinema italiano 3ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
10 min
15 Mag 2024

19. Storia del cinema italiano 4ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
9 min
15 Mag 2024

20. Fellini

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
12 min
15 Mag 2024

21. Cinepanettoni

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
11 min
15 Mag 2024

22. La sceneggiatura 1ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
10 min
15 Mag 2024

23. La sceneggiatura 2ª parte

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più - popolari e significativi generi cinematografici.
8 min
15 Mag 2024

24. Festival

Il giornalista e critico cinematografico Paolo Mereghetti illustra temi, tecniche, storie e impatto sociale di alcuni celebri film e dei più popolari e significativi generi cinematografici.
9 min