Pantheon Kafkiana - Quando uno scrittore diventa aggettivo
Kafkiana - Quando uno scrittore diventa aggettivo
Risvegliarsi trasformati in un immane insetto e preoccuparsi comunque di prendere il treno in tempo per andare al lavoro, venire arrestati senza comprensibili motivi, disperdersi in un paese che dovrebbe accoglierti, penetrare in un castello che non si schiude mai, assistere alla conferenza di un uomo che è stato una scimmia, cavalcare un secchio volante in cerca di carbone, seguire le sorti di un professionista del digiuno, scrivere libri e diventare un aggettivo... il catalogo delle "situazioni kafkiane" rapidamente scivola dalla letteratura alla condizione umana e sembra calcificarsi nei luoghi comuni della contemporaneità, soprattutto dal dopoguerra. Franz Kafka è uno scrittore-aggettivo unico al mondo che in molti casi finisce per indicare un'atmosfera emozionale che gli appartiene solo parzialmente. A cento anni dalla sua scomparsa, che avveniva il 3 giugno 1924, continueremo a meravigliarci di come lo scrittore praghese sembra sfuggirci ad ogni svolta del labirinto in cui ci muoviamo con i suoi personaggi. Con Lorenzo Pavolini. Letture di Graziano Piazza. A cura di Federica Barozzi, Benedetta Caldarulo e Clementina Palladini.