Le storie di donne italiane, che hanno lasciato un segno profondo nella storia culturale, politica e sociale del nostro Paese. Una docu-fiction che fa riemergere i caratteri e le personalità delle protagoniste attraverso i "faccia a faccia" con le attrici che danno loro voce e volto. Le interviste sono realizzate mettendo in scena parole realmente usate dalle protagoniste, accuratamente selezionate e storicamente verificate, grazie all'uso di fonti dirette come lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici.
Il segno delle donne
Le storie di donne italiane, che hanno lasciato un segno profondo nella storia culturale, politica e sociale del nostro Paese. Una docu-fiction che fa riemergere i caratteri e le personalità delle protagoniste attraverso i "faccia a faccia" con le attrici che danno loro voce e volto. Le interviste sono realizzate mettendo in scena parole realmente usate dalle protagoniste, accuratamente selezionate e storicamente verificate, grazie all'uso di fonti dirette come lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici.
Scrittrice e critico d'arte, Margherita Sarfatti fu il primo critico d'arte donna in Europa, il cui ruolo nella storia dell'arte italiana tra le due guerre fu fondamentale. Nata a Venezia nel 1880 in una ricca famiglia ebrea - il padre Amedeo Grassini aveva fondato la società di servizi di trasporti pubblici veneziani ed era amico e finanziatore del patriarca Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X - fin da ragazza parla e scrive in inglese, francese e tedesco. Nel 1902 con il Marito Cesare, di cui porta il cognome, si trasferisce a Milano, dove scriverà per le pagine dell'Avanti e dal 1918 per il Popolo d'Italia. Prima di fondare il suo frequentò il salotto di Anna Kuliscioff e gli ambienti della filantropia milanese, consolidando l'impegno sociale e politico. Si impegnò scrivendo a favore delle donne. Sostenitrice del futurismo e amica di Boccioni la Sarfatti perderà il primogenito Roberto, morto combattendo sul col d'Echele e prima medaglia al valore militare. Su questa tragedia si consolida il suo rapporto e la passione con Mussolini. Margherita Sarfatti è interpretata da Sonia Bergamasco
48 min
02 Mar 2022
2. Ondina Valla
Ondina Valla in pieno regime fascista, si discosta dai classici ruoli femminili del tempo e inizia il suo percorso di successi nell'atletica leggera. Nel 1936 a Berlino all'Olympiastadion si celebra l'XI edizione delle Olimpiadi moderne. Le aspettative del pubblico italiano, che sostiene fieramente la Valla, non vengono deluse. Ondina, stabilisce il primato del mondo nella gara degli 80 metri ostacoli vincendo la semifinale e arriva prima al traguardo della finale, in una gara serratissima in cui è necessario il fotofinish per decretare l'ordine di arrivo delle prime quattro atlete. In quell'occasione, Ondina si impone anche sulla sua collega e rivale di sempre, Claudia Testoni, che arriva quarta. La vittoria della Valla alle Olimpiadi di Berlino del '36 è un evento storico per lo sport femminile azzurro: è il primo oro olimpico conquistato da una donna italiana. Ondina Valla interpretata da Eleonora Giovanardi
47 min
02 Mar 2022
3. Vera Vergani
Nel 1905, sul palcoscenico di un teatro a Cividale del Friuli, Vera Vergani debutta in una rappresentazione di "Così va il mondo bimba mia" di Giacinto Gallina. Vera ha allora appena dieci anni, ma il suo futuro nella recitazione appare già una certezza. È cresciuta tra gli artisti che frequentavano la casa della sua famiglia, i Podrecca, e sa bene quale strada vuole percorrere. Un frequentatore abituale di casa Podrecca è il capocomico Ferruccio Benini, che nel 1912 propone alla diciassettenne Vera Vergani di entrare a far parte della sua compagnia. Ha inizio così, dunque, la carriera di Vera. Il talento della Vergani la porta in seguito a recitare per le compagnie di Ruggero Talli dal 1914 e di Dario Niccodemi dal 1920. Il sodalizio artistico con quest'ultimo le porta innumerevoli successi: è l'attrice di Pirandello e di D'Annunzio, viene apprezzata dalla Duse e amata dal pubblico. Vera Vergani incarna a pieno il mito del divismo degli anni Venti. È una donna coraggiosa e anticonvenzionale, che conquista spettatori in tutto il mondo. Durante una traversata oceanica si innamora di Leonardo Pescarolo, comandante del transatlantico su cui viaggia, e decide di lasciare per sempre al teatro per dedicarsi alla famiglia. È ancora bella, all'apice del successo, ma il 13 gennaio del 1930, dal palcoscenico del Teatro Manzoni di Milano, saluta il suo pubblico per l'ultima volta.Vera Vergani è interpretata da Matilde Gioli
50 min
02 Mar 2022
4. Adele Faccio
Adele Faccio è stata militante del Movimento di Liberazione della Donna e parlamentare con il Partito Radicale dalla seconda metà degli anni '70. In prima linea nella battaglia contro l'aborto clandestino, è a lei che si deve la Legge 194, grazie alla quale oggi l'interruzione di gravidanza non è più né un reato né un rischio di vita per le donne. Per ottenere questo risultato, non ha esitato a farsi arrestare. Genovese, classe 1920, filologa di formazione e ribelle per passione, è stata una convinta sostenitrice della disobbedienza civile come l'arma più forte per il riconoscimento dei propri diritti. Era stata partigiana e, all'inizio degli anni '50, a Barcellona, si era unita alla Resistenza antifranchista catalana diventando editrice di una rivista clandestina. Raccontava che già da piccola, quando sua madre diceva "siete dei ribelli!", lei era felice, perché per lei quella parola voleva dire "due volte belli". La bellezza di un leader dai modi gentili che riusciva a farsi seguire pur restando un passo indietro. Adele Faccio è interpretata da Monica Nappo
49 min
02 Mar 2022
5. Chiara Lubich
Chiara Lubich, all'anagrafe Silvia, è la prima donna ad aver fondato un movimento cattolico: il Movimento dei Focolari, che al culmine della sua espansione arriva ad essere diffuso in 87 Paesi e a parlare in 22 lingue. Il Movimento nasce a Trento nel 1943, sotto i bombardamenti della guerra: Chiara Lubich e le sue amiche, a poco più di 20 anni, lasciano le famiglie per andare vivere in un piccolo appartamento tra sole donne, con lo scopo di occuparsi dei poveri e dei bisognosi. Il nome scelto, "Focolari" esprime proprio il concetto di accoglienza e calore familiare, riprendendo l'immagine della Sacra Famiglia. Ricevuta l'approvazione dal vescovo, nel 1948 Chiara Lubich si trasferisce a Roma, dove il Movimento incontra la politica. Chiara è invitata a parlare a Montecitorio e prima Igino Giordani, poi molti altri onorevoli aderiscono al suo messaggio e diventano focolarini. Apertosi al genere maschile, e poi agli sposati, il Movimento inizia includere persone con una storia e una provenienza sempre più diversa. Per Chiara non ci sono differenze, neanche di credo: tutti possono diventare focolarini, anche se non sono di religione cattolica, anche gli atei. Chiara Lubich è interpretata da Anita Zagaria
45 min
02 Mar 2022
6. Lalla Romano
Pittrice, poetessa, traduttrice, insegnante e soprattutto scrittrice, Lalla Romano vince il Premio Strega nel 1969 con il romanzo "Le parole tra noi leggere", che ha come protagonista suo figlio Piero. Vince con la sua lingua pura, eletta e selettiva in cui non c'è mai un errore di gusto, come diceva Pasolini. Il suo non è un romanzo qualunque perché con quella eleganza, quella sapienza da orefice, come scriveva di lei Vittorini, rompe un tabù: è la prima scrittrice italiana a parlare delle contraddizioni della maternità, del dramma che può nascondersi nel rapporto con un figlio, a dichiarare che il sentimento d'amore può convivere con quello del rifiuto. Una donna libera e indipendente, un'intellettuale che sfugge a qualsiasi tendenza e non appartiene a nessun gruppo, che attraverso la letteratura inventa la sua stessa vita e che quel giorno del '69 entra a fare parte dei classici del Novecento. Lalla Romano è interpretata da Pamela Villoresi