Il 30 maggio 1994, Agostino Di Bartolomei, capitano della Roma campione d'Italia 1983, si toglieva la vita, sparandosi un colpo di pistola, a Castellabate, dove si era stabilito alla fine della sua carriera. Quel giorno erano trascorsi 10 anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni tra la Roma e il Liverpool, punto più alto della carriera di Agostino. Per lui, romano e romanista, guidare la sua squadra verso l'ultimo atto della più prestigiosa competizione continentale per club, mai raggiunta prima, nello stadio di casa, l'Olimpico, era quanto di meglio potesse desiderare, fin da quando calcava i campi di periferia a Tor Marancia. La Roma non vinse quella notte, si fermò a 11 metri dal sogno. Non fu sconfitta nei 90'regolamentari ma perse ai calci di rigore. Di Bartolomei calciò il primo e segnò, lui era uno specialista e li segnava sempre. Ma non bastò. Finito il sogno iniziò il declino, la separazione con la Roma, l'approdo in squadre minori come Cesena e Salernitana. La fine della carriera, coltivando un altro sogno, quello di restare nel mondo del calcio, sogno che non riuscì a realizzare. Agostino non lasciò alcun biglietto di addio, soprattutto non lasciò mai presagire il terribile intento di togliersi la vita, ma la scelta di quella data, non casuale, era di per sé un grido di dolore lancinante. La scelta di definirlo nel titolo "capitano silenzioso" è consona al suo profilo di antidivo, silenzioso, quadrato, razionale e carismatico, figlio di un calcio che non esiste più, se non nei ricordi di chi lo visse in prima persona.
Agostino Di Bartolomei - Il capitano silenzioso
Il 30 maggio 1994, Agostino Di Bartolomei, capitano della Roma campione d'Italia 1983, si toglieva la vita, sparandosi un colpo di pistola, a Castellabate, dove si era stabilito alla fine della sua carriera. Quel giorno erano trascorsi 10 anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni tra la Roma e il Liverpool, punto più alto della carriera di Agostino. Per lui, romano e romanista, guidare la sua squadra verso l'ultimo atto della più prestigiosa competizione continentale per club, mai raggiunta prima, nello stadio di casa, l'Olimpico, era quanto di meglio potesse desiderare, fin da quando calcava i campi di periferia a Tor Marancia. La Roma non vinse quella notte, si fermò a 11 metri dal sogno. Non fu sconfitta nei 90'regolamentari ma perse ai calci di rigore. Di Bartolomei calciò il primo e segnò, lui era uno specialista e li segnava sempre. Ma non bastò. Finito il sogno iniziò il declino, la separazione con la Roma, l'approdo in squadre minori come Cesena e Salernitana. La fine della carriera, coltivando un altro sogno, quello di restare nel mondo del calcio, sogno che non riuscì a realizzare. Agostino non lasciò alcun biglietto di addio, soprattutto non lasciò mai presagire il terribile intento di togliersi la vita, ma la scelta di quella data, non casuale, era di per sé un grido di dolore lancinante. La scelta di definirlo nel titolo "capitano silenzioso" è consona al suo profilo di antidivo, silenzioso, quadrato, razionale e carismatico, figlio di un calcio che non esiste più, se non nei ricordi di chi lo visse in prima persona.
Episodi
Lista episodi
30 Mag 2024
1. Tor Marancia
I primi calci al pallone sui campetti del suo quartiere, a Tor Marancia. La crescita nell'OMI, una delle squadre satellite della Roma. Nel 1968, tredicenne, il no al Milan per non trasferirsi lontano da casa. L'approdo nel vivaio della Roma, l'esordio in Serie A il 22 aprile 1973, pochi giorni dopo il suo diciottesimo compleanno. Il primo gol, alla prima giornata del campionato 1973-1974 contro il Bologna. L'annata 1975-1976 in prestito al L.R. Vicenza, in Serie B, finalmente titolare agli ordini di Manlio Scopigno. Il ritorno a Roma.
12 min
30 Mag 2024
2. Genova
L'incontro con l'allenatore Nils Liedholm che decide di arretrarlo a libero, la fascia di capitano della Roma, i primi successi in Coppa Italia, lo scudetto mancato del 1981 con le polemiche del gol annullato a Turone, lo scudetto vinto del 1983 a Genova, grazie a un pareggio alla penultima giornata di campionato.
14 min
30 Mag 2024
3. Roma
La lunga cavalcata in Coppa dei Campioni, dove la Roma partecipa per la prima volta, sapendo già che la finale si disputerà proprio a Roma, il 30 maggio 1984. La semifinale contro il Dundee United, in cui la Roma parte dalla sconfitta per 2-0 dell'andata e ha bisogno di segnare 4 gol. Il terzo lo segna Agostino trasformando un rigore. La finale di Roma contro il Liverpool, il sogno, la sconfitta.
12 min
30 Mag 2024
4. Castellabate
La separazione dalla Roma, in seguito al cambio di allenatore, il distacco con la sua gente, il trasferimento a Milano, il primo ritorno a Roma fischiato dai tifosi romanisti, la lite con gli ex compagni. Cesena, Salernitana e la fine della carriera. Il trasferimento a Castellabate, le speranze di rientrare nel calcio e tornare alla Roma, la fine, il 30 maggio 1994, a 10 anni da Roma- Liverpool