Giovanni Farina fu catturato nell'agosto del 1998, in Australia, e condannato all'ergastolo per il sequestro dell'imprenditore Giuseppe Soffiantini, uno degli ultimi e più clamorosi sequestri di persona avvenuti negli anni Novanta. Fine Pena Mai, che per lo Stato Italiano equivale al 31 dicembre del 9999. Giovanni Farina è sopravvissuto: all'ergastolo e alla sua leggenda, quella dell'imprendibile bandito Farina. "Mi dissero che la mia sarebbe stata una grande vita lunga e che non avrei mai più rivisto i miei monti. Si sbagliavano." I Monti sono quelli della Calvana, in Toscana, dove Giovanni Farina è cresciuto e dove Giovanni Cioni è tornato a vivere, proprio negli anni del sequestro Soffiantini, che in quelle stesse zone fu costretto a trascorrere l'ultimo periodo di prigionia. Sulla Calvana, in un posto non lontano dalla sua casa abbandonata, Giovanni Farina e Giovanni Cioni si incontrano per questa conversazione, il giorno in cui Farina finisce di scontare la sua pena. Il giorno in cui sarebbe libero. Sarebbe, dice. Un viaggio sonoro e cinematografico – tra voce e suono, che creano immagini che arrivano come reminiscenze. Le parole ripercorrono una vita, la rivivono. Ci portano lontano nel tempo – la sua infanzia di pastore sardo in Toscana, il clima di sospetto e di criminalizzazione con il quale si è scontrato, i primi arresti e le fughe, la famiglia dispersa. Le parole ci portano lontano nello spazio – nella giungla del Venezuela, in Australia, nella caverna dei lunghi anni di isolamento. Negli anni di carcere, per sopravvivere, Giovanni Farina ha iniziato a usare le parole, a scrivere testi, racconti, poesie, di uno splendore struggente per lottare contro l'oscurità. Nelle parole di Giovanni c'è l'ostinazione alla vita, una vita dispersa da ritrovare. Di Giovanni Cioni,Prodotto da Rumore,Autore Giovanni Cioni,Fonico di presa diretta e Sound designer Saverio Damiani,Produttore creativo Pinangelo Marino
9999. Una grande vita lunga
Giovanni Farina fu catturato nell'agosto del 1998, in Australia, e condannato all'ergastolo per il sequestro dell'imprenditore Giuseppe Soffiantini, uno degli ultimi e più clamorosi sequestri di persona avvenuti negli anni Novanta. Fine Pena Mai, che per lo Stato Italiano equivale al 31 dicembre del 9999. Giovanni Farina è sopravvissuto: all'ergastolo e alla sua leggenda, quella dell'imprendibile bandito Farina. "Mi dissero che la mia sarebbe stata una grande vita lunga e che non avrei mai più rivisto i miei monti. Si sbagliavano." I Monti sono quelli della Calvana, in Toscana, dove Giovanni Farina è cresciuto e dove Giovanni Cioni è tornato a vivere, proprio negli anni del sequestro Soffiantini, che in quelle stesse zone fu costretto a trascorrere l'ultimo periodo di prigionia. Sulla Calvana, in un posto non lontano dalla sua casa abbandonata, Giovanni Farina e Giovanni Cioni si incontrano per questa conversazione, il giorno in cui Farina finisce di scontare la sua pena. Il giorno in cui sarebbe libero. Sarebbe, dice. Un viaggio sonoro e cinematografico – tra voce e suono, che creano immagini che arrivano come reminiscenze. Le parole ripercorrono una vita, la rivivono. Ci portano lontano nel tempo – la sua infanzia di pastore sardo in Toscana, il clima di sospetto e di criminalizzazione con il quale si è scontrato, i primi arresti e le fughe, la famiglia dispersa. Le parole ci portano lontano nello spazio – nella giungla del Venezuela, in Australia, nella caverna dei lunghi anni di isolamento. Negli anni di carcere, per sopravvivere, Giovanni Farina ha iniziato a usare le parole, a scrivere testi, racconti, poesie, di uno splendore struggente per lottare contro l'oscurità. Nelle parole di Giovanni c'è l'ostinazione alla vita, una vita dispersa da ritrovare. Di Giovanni Cioni,Prodotto da Rumore,Autore Giovanni Cioni,Fonico di presa diretta e Sound designer Saverio Damiani,Produttore creativo Pinangelo Marino
Episodi
Lista episodi
13 Dic 2024
1. La leggenda
L'ultima fuga di Giovanni Farina si conclude con il suo arresto all'aeroporto di Sidney, nell'agosto 1998. Porta un falso nome, ma viene identificato: è lui, l'imprendibile bandito Farina, considerato la mente del sequestro Soffiantini, uno degli ultimi clamorosi sequestri di persona avvenuti in Italia negli anni Novanta. Nonostante Soffiantini ammetta di non riconoscerlo, è l'inizio di una lunga carcerazione. Oggi è il primo giorno di libertà di Giovanni Farina, e con l'amico cineasta Giovanni Cioni ripercorre la sua vita, gli anni trascorsi in carcere, quelli della latitanza, l'infanzia, quando con la famiglia, insieme a tanti altri pastori sardi, si trasferì sui monti della Calvana, in Toscana, agli inizi degli anni Cinquanta. Su questi monti c'è sempre la casa, abbandonata da quarant'anni, dove Giovanni Farina è cresciuto.
26 min
13 Dic 2024
2. La malora
Giovanni Farina cresce sui monti della Calvana, dove suo padre si era trasferito negli anni Cinquanta. Cresce subendo la diffidenza dei toscani verso questi pastori sardi. La Calvana era la Barbagia della Toscana. Giovanni viene arrestato una prima volta nel 1975 per una rapina, ma solo dopo un anno di detenzione riesce a dimostrare che al momento della rapina lui era in Comune a registrare la nascita della figlia. Viene arrestato una seconda volta, per dei fatti commessi durante questo primo periodo di detenzione. Liberato, non ha più la famiglia, il lavoro, e capisce di essere preso di mira, perché, gli dicono, i sardi tra di loro si dicono tutto e sanno tutto. Al terzo arresto fugge – e la fuga segna il suo destino. Una fuga rocambolesca tra centinaia di colpi sparati. Diventa una leggenda. Siamo nel 1980. Lo ritroveranno in Colombia.
35 min
13 Dic 2024
3. Nuova vita
Nella fuga, Giovanni si rivolge al solo che può aiutarlo, o almeno così crede, Renzo Rogai, conosciuto in carcere dopo il primo arresto. Rogai gli aveva suggerito, già all'epoca, di andarsene dall'Italia, e per andarsene ci vogliono soldi. Rogai gli propone di fare sequestri, ha già delle prede, ma Farina rifiuta. Vuole tornare alla sua vita di pastore. Ma ora, dopo la fuga, non vede scampo. Partecipa ai sequestri Del Tongo e Ciaschi. Siamo nel 1980. Con i soldi dei due sequestri, insieme a Rogai Farina inizia una nuova vita, in Venezuela. Ora si chiama Marcello Morricone. Pensa anche di ricominciare una vita di allevatore, di farsi una famiglia, ha un figlio. Lo catturano in Colombia, tradito da Rogai, e viene estradato.
39 min
13 Dic 2024
4. Cosa vogliono da me
Farina sarà condannato per i due sequestri Del Tongo e Ciaschi. Riconosce la sua colpa e la paga più di tutti. Carcere duro. Muore il padre, la famiglia e gli affetti si disgregano. In carcere Giovanni comincia a studiare e a scrivere poesie. Dopo 16 anni di pena ottiene di lavorare in semilibertà. Sembra l'inizio di un ritorno alla vita – ma ci sono sempre sconosciuti che lo cercano, gli chiedono informazioni, lo minacciano e lui si sente preso di mira, malgrado gli anni di pena scontata. La semilibertà gli viene revocata, poi ridata. Una notte, di ritorno al carcere, due macchine lo fermano, teme un agguato e scappa. Non farà ritorno in carcere. Siamo nel 1996. Lo ritroveranno in Australia
28 min
13 Dic 2024
5. Ritorno in Calvana
Un episodio che alterna due viaggi – il ritorno alla casa dell'infanzia, abbandonata sui monti della Calvana, e la vicenda carceraria negli anni che hanno seguito l'ultimo arresto. Malgrado Soffiantini non lo riconosca come suo sequestratore, malgrado che venga prosciolto dall'accusa di omicidio di Samuele Donatoni, il poliziotto ucciso in uno scontro a fuoco durante il fallito tentativo del pagamento del riscatto, Giovanni Farina deve affrontare anni di isolamento e la prospettiva di morire in carcere, l'ergastolo ostativo. Combatte da solo, riesce a ottenere una revisione della pena, e a ottenere prima la semilibertà, poi la libertà. Intanto scrive, lo stesso Giuseppe Soffiantini pubblica un suo libro di poesie.Tra i ruderi della casa in Calvana, Giovanni Farina racconta della vita di bambino e ragazzo passata tra i monti, racconta di suo padre e di sua madre, e evoca un altro ergastolano, di nome Giovanni pure lui, che suo padre accolse in affidamento molti anni prima. Questo Giovanni aveva ottenuto la libertà accettando di arruolarsi, durante la guerra, e scampò. E Farina racconta che al suo primo arresto, dal carcere dove fu portato, poteva vedere la sua casa sulla Calvana.